Cosmo ed eros nella paziente passione dell'amore.
Spicchi di luce nel buio della nostalgia.
Mentre nuvole di panna vagavano nel cielo,
un airone rosa fece ritorno.
Elegante nel volo, si librava nell'aria profumata di salsedine.
E Lei ricominciò a narrare dei suoi pensieri,
delle sue emozioni dei segreti della sua vita...
del suo cuore, isola dell'infinito.
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E in quel suo immaginarti ti aspettava. Dentro casa... nuda, vestita di un desiderio che le apparteneva, aveva solo voglia di viverti. Non c'era il profumo degli incensi, ma l'aria fresca di un'oasi d'amore. O forse amore era altro, mischiare il piacere al volere. L'ardore con il sentire. Forse era solo brama di possesso, non di te, ma di se stessa. Forse voleva solo esser risucchiata nella tua capacità di farla sentire diversa. E lo era diversa, lo era.. Viveva quei momenti rubati, ma non si ruba l'emozione di un vivere. Non si ruba il piacere di un donarsi. Non si parla d'amore? No, non si parla d'amore, si parla d'altro. Si parla di morbidezza. Si parla di abbandono e di carezza.
Nuda in piedi in mezzo alla stanza, lo specchio alle sue spalle, lì per te, pronta.
E non c'era trepidazione, non c'era ansia, non c'era timore.
lei aspettava te. Il tuo parlare, il tuo respirare, il tuo accarezzare... E in quella muta attesa di donna, godeva, godeva di te. Forse non era amore...forse no, forse era solo un caldo e vibrante... . ... attenderti... un piacere perverso Chèri . . . . . |
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