Creato da marcostail il 08/01/2007
Dedicato alla comunicazione online e alle tecniche di pubblicità sul web
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Post n°419 pubblicato il 20 Novembre 2007 da marcostail
Poste Italiane e Paypal hanno stretto una partnership che dovrebbe semplificare le operazioni fra le rispettive piattaforme. «Chi vende online potrà far confluire in sicurezza sulle carte Postepay il credito accumulato sul proprio conto PayPal in seguito ai pagamenti ricevuti», si legge nel comunicato ufficiale delle Poste Italiane. «È su Internet che oggi avviene oltre il 50% degli acquisti con Postepay e più del 10% delle transazioni di e-commerce in Italia si conclude con la nostra prepagata», ha spiegato Alberto Scaduto, responsabile sistemi di pagamento di Poste Italiane. «La nuova funzionalità di PayPal rappresenta anche un'alternativa per alimentare la Postepay e avere rapido accesso ai fondi, prelevandoli presso gli ATM Postamat o spendendoli presso esercenti fisici e virtuali». «L'accordo chiarisce ancora una volta la posizione di eBay e di Poste Italiane sull'utilizzo della carta prepagata: può essere utilizzata (tramite PayPal) come strumento di pagamento sulla piattaforma, ma non come mezzo di incasso».
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Post n°418 pubblicato il 19 Novembre 2007 da marcostail
Un gruppo ZodTTD ha reso disponibile online gpSPhone, il primo emulatore di GameBoy Advance per Apple iPhone. La versione attualmente disponibile è allo stadio iniziale, tanto più che è codificata come 0.0.7. La qualità videoludica, infatti, non è ancora molto appetibile, ma è evidente che nel tempo non potrà che migliorare dato che l'hardware del cellulare Apple è più che soddisfacente. Come segnala Unofficial Apple Weblog vi sono un po' di cose da tenere a mente prima di istallare il software. Su tutte il fatto che bisogna avere a che fare con BIOS e settaggi specifici. A parte tutti i classici problemi della prima ora, è evidente che si tratta di un'ottima notizia per tutti gli appassionati. Inoltre, il team di sviluppo indipendente ha assicurato la piena compatibilità del suo emulatore anche con il nuovo lettore MP3 Apple iTouch. |
Post n°417 pubblicato il 19 Novembre 2007 da marcostail
L'European Interactive Advertising Association (EIAA) ha reso noti i risultati dell'ultima indagine europea sul rapporto dei giovani con i media. Ebbene, in base alle rilevazioni contenute in Mediascope Europe, i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 24 anni avrebbero iniziato a tradire la televisione. Il sondaggio su più di 7 mila giovani residenti in 10 paesi comunitari ha rilevato infatti che i giovani surfer spendono sulla Rete mediamente 12 ore alla settimana: un'ora in più rispetto allo scorso anno. «I giovani tra i 16 e i 24 anni passano 10% del tempo in più navigando su Internet che non sedendo davanti alla TV e quasi la metà di loro (48%) dichiara di guardare meno la TV proprio perché c’è Internet», riporta il comunicato ufficiale di EIAA.
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Post n°416 pubblicato il 19 Novembre 2007 da marcostail
L'associazione AltroConsumo ha deciso di schierarsi contro il regolamento AGCOM per l'assegnazione delle frequenze Wimax. E’ perciò intervenuta nel procedimento instaurato da MGM Production davanti al TAR del Lazio, contro l'Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni (AGCOM) e nei confronti del Ministero delle Telecomunicazioni, di Telecom, Vodafone, Wind e H3G. Altro Consumo sostiene che «la delibera dell'Autorità e il successivo bando del ministero delle Comunicazioni impongono limitazioni anacronistiche all'utilizzo della nuova tecnologia, come l'impossibilità delle antenne Wimax di collegarsi tra loro come ponti radio». Contesta inoltre «… il limitato numero di concessioni previste e la mancata adozione di licenze libere open spectrum, sistema che avrebbe consentito la destinazione di una porzione di banda larga liberamente utilizzabile a determinati servizi al cittadino, come i servizi erogati online dalle Pubbliche Amministrazioni, da fruire per via telematica, senza essere gravati da costi di connessione». Insomma, come si legge sul comunicato ufficiale dell'associazione «Sfuma così, miseramente, l'opportunità di diminuire sino a eliminare il digital divide che marca alcune regioni d'Italia, dove la banda larga non è stata impiantata per scelte industriali di Telecom Italia, legittime dal punto di vista del business ma ovviamente non ispirate dall'obiettivo super-partes di far crescere tecnologicamente tutto il Paese». |
Post n°415 pubblicato il 16 Novembre 2007 da marcostail
Rupert Murdoch, il noto tycoon australiano, ha dichiarato di aver intenzione di rendere la versione digitale del Wall Street Journal completamente gratuita. Insomma, il più autorevole quotidiano finanziario del mondo potrebbe affidarsi totalmente alla pubblicità online, un po' come ha fatto recentemente lo stesso New York Times. Per il vecchio Murdoch non dovrebbe essere particolarmente difficile recuperare gli attuali 50 milioni di dollari raccolti ogni anno con gli abbonamenti. A suo parere, infatti, diversificando maggiormente l'informazione – e quindi cercando di attirare un pubblico più variegato – si potrebbe passare dall'attuale milione di paganti a circa 10/15 milioni di lettori «fruitori di pubblicità». Non stupisce quindi che sul WSJ si profili all'orizzonte un restyling grafico e l'integrazione di canali informativi tipicamente web 2.0, come ad esempio Digg. Fonte: www.apogeonline.com MS |
Inviato da: thebeliever
il 09/10/2011 alle 11:40
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il 17/09/2011 alle 12:54
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il 11/09/2011 alle 14:50
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il 07/01/2009 alle 19:10
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il 12/05/2008 alle 11:06