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Creato da: Qphenomena il 29/02/2008
Una interpretazione dell'esistenza

 

 

Interpretazione dimensionale

Post n°17 pubblicato il 19 Marzo 2008 da Qphenomena
 

La scienza ha stabilito basi che sono errori e sono attribuzioni dimensionali alle geometrie. E’ andata giustamente, inevitabilmente, nel verso che dal passato si dirige al futuro, che è ciò che stiamo vivendo. Se adesso teniamo conto della metà che è stata trascurata che va dal futuro al passato allora otteniamo il doppio errore che si autoannulla.

Non appena stabiliamo una dimensione qualunque per un qualunque oggetto geometrico commettiamo errore perchè non è affatto vero che il punto sia 0D o la linea 1D etc etc. La dimensione di una qualunque figura geometrica è infinito. Nulla ci vieta di interpretare un ragionamento logico che pone come base iniziale dell’oggetto geometrico una dimensione qualunque. L’errore iniziale è inevitabile, motivo per cui occorre tenere conto dell’antiverso che col suo errore annulla l’errore iniziale.

L’oggetto geometrico è una rappresentazione che attribuiamo ad una grandezza fisica. Non è vero che la grandezza fisica ha in sè una dimensione sancità univocamente: la grandezza fisica immaginata come oggetto geometrico ha in sè infinite dimensionalità. Questo perchè da nessuna parte sta scritto che ad una qualunque figura geometrica corrisponde una determinata dimensione. E’ la nostra base iniziale che pone una interpretazione numerico-dimensionale alla geometria. Sarebbe se no come dire che io ho un nome e uno soltanto, mentre invece posso essere chiamato con infinite sigle alfacaratteriali dato che nell’infinito temporale è impossibile trovare scritto da qualche parte come mi chiamo. Stessa cosa per la grandezza fisica dato che noi, percezione, siamo identici ad una qualunque grandezza fisica.

Se ad esempio parlo di massa mi sto riferendo alla materia: al tavolo, al pavimento, al monitor, a tutto l’inanimato, compresa la mia corporeità materiale. La massa è una qualunque dimensione a scelta tra infinite: il nostro decidere per una dimensione specifica esclude tutte le altre possibili scelte ed è errore, inevitabile. Tenendo conto dell’antiverso si riesce ad ovviare al problema dell’errore iniziale. Se dal passato al futuro si è inteso massa come oggetto geometrico 3D allora per l’antiverso sarà ad esempio utile immaginare la massa come oggetto 2D. La grandezza fisica di suo non esiste, è una libera associazione di alfacaratteri stabilita da noi, che corrisponde ad una immaginazione geometrica. Le lettere condensatoriali (materiali) della testa percettiva sono ciò che permette di formulare immaginazioni geometriche. La massa la posso chiamare materia o la posso chiamare campo elettrico o abcdef o in qualunque altro modo: l’mmaginazione con cui la visualizzo sarà, per qualunque nome attribuito, una possibile immaginazione geometrica, ma anche una differente possibilità immaginativa. Se così non fosse sarei vincolato ad immaginarla sempre nello stesso identico modo. Invece la massa la posso immaginare come sfera (immagine più comune, quella riferita all’atomicità), ma posso anche immaginarla come linea, come punto o qualsiasi altra interpretazione. Perchè siamo liberi e va tenuto conto di tutte le infinite possibilità immaginative associate all’infinità di vocaboli che caratterizzano un concetto qualunque.

Vivendo in un sistema ad infinito spazio e infinito tempo va lavorato con gli infiniti, i quali necessitano di una costante finitizzazione, che è errore. L’infinito, di suo, non può essere finitizzato, ma è ciò che facciamo costantemente dato che poniamo basi ragionative.

Lo scopo è arrivare a descrivere l’esistente con una sola grandezza fisica (una qualunque associazione alfacaratteriale), la sua antigrandezza (che è identificabile dal simbolo "meno" se la grandezza fisica è interpretata positiva) e ciò che ne risulta dal contrasto tra le due dato che se la prima è una grandezza oraria, d’azione, la seconda è una grandezza antioraria, reattiva: 0=1. L’unità identica allo zero è ciò che permette concettualmente di muoversi: se lo zero è la grandezza fisica oraria e l’unità la stessa identica grandezza antioraria allora il simbolo "uguale" è ciò che ne risulta dall’interazione, è percezione. Grandezza e antigrandezza sono uguali perchè identiche (0 è 1) ma anche sono invertite perchè hanno un punto di incontro (0 è inverso di 1). Ogni volta che stabilisco una uguaglianza va tenuto conto anche del termine invertente, inscindibile dalla definizione di uguaglianza.

Tornando all’esempio della massa, che è forza, che è gravità, che è campo elettrico, etc etc; se Mother (un termine equivalente a massa) è l’azione che è zero, allora l’unità reattiva (antiMother) è il tempo: in questo modo il simbolo di "uguale" è percezione, ciò che sta tra l’unità e lo zero. Che è un termine invertente che stabilisce in contemporanea l’inversione tra Mother e antiMother, tra gravità e tempo. Gravità e tempo sono la stessa cosa ma sono invertite perchè hanno direzioni opposte (inversione identificata dal simbolo "meno", che è "anti", ciò che rende la gravità una antigravità, ciò che determina l’esistenza del tempo).

 
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Big Bang è ipotesi passata

Post n°16 pubblicato il 18 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Il fatto che venga ipotizzato il passato è sbagliato perchè il passato non è ipotizzabile di suo, è accaduto, definito, successo in un certo modo... l'ipotesi iniziale non può che essere una scelta arbitraria sul futuro... quando penso a ciò che ho fatto ieri non ipotizzo di avere fatto qualcosa, ma sancisco di avere fatto qualcosa nel ricordo di ciò che fu...

 
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LA MATERIA

Post n°15 pubblicato il 17 Marzo 2008 da Qphenomena
 
Tag: Mother

la materia è soggetta al tempo ed invecchia fino a morire ma non scompare, avviene una trasformazione perchè il tempo trasforma ed invecchia... per adesso, ma eliminando la dipendenza temporale allora la materia non invecchierà più... con "fino a morire" intendo la materia corporea dato che la materia non corporea è già morta... per adesso la materia si trasforma ed invecchia infatti avviene il distacco del corpo (morte) perchè il tempo passa, ma in condizione di tempo fermo si avrà che la materia è immutabile... se esiste tempo esiste temperatura e il corpo invecchia fino a morire ma se non esiste nè tempo e nè temperatura allora la materia resta immutabile... la percezione è eterna quindi la materia è eterna perchè è una trasformazione di percezione... dire che la materia viene prodotta è giusto ma non è che si crea dal nulla, è percezione che si trasforma... percezione è base eterna quindi qualunque produzione percettiva non può che essere eterna...

 
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DALL'ALTO AL BASSO

Post n°14 pubblicato il 16 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Un comune immaginario esistenziale suppongo (per me era così) sia il seguente: credere di essere nati dalla Madre Terra; la Terra esiste e combinandosi ha dato origine all’esistenza percettiva, alla vita cosciente. No. Non è dal basso verso l’alto che va immaginato. Ma dall’alto al basso. Proveniamo dallo spazio, dall’alto della Porta SpazioTempo. E la materia è di origine percettiva. Se il percorso evolutivo fosse dal basso all’alto, cioè se fossimo prodotti della terra, allora sarebbe la decisione Mother che amministra le nostre decisioni. Non è possibile, scientificamente non realizzabile. Invece con un immaginario dall’alto al basso, che permette di affermare la produzione della materia da parte di percezione, è possibile capacitarsi della bellezza libera esistenziale. Se vi può apparire un eccesso esorbitante di materia... tenete conto che non siamo solo noi umani gli abitanti di questo spazio: ad ogni istante di tempo la produzione di materia è una quantità infinita. E l’immaginare l’universo finito è immaginarsi finiti. Invece... siamo sì finiti perchè il sistema è energeticamente chiuso, ma siamo infiniti come la vastità spaziale perchè il tempo è aperto agli estremi (si ingrandisce).

 
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cosa è un Numero?

Post n°13 pubblicato il 15 Marzo 2008 da Qphenomena
 

ogni Numero è una finitizzazione dell’Infinito

 
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IL PALAZZO

Post n°12 pubblicato il 13 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Quante dimensioni ha un palazzo?

TRE

Siete d’accordo?

2D spazio + 1D tempo

chi fa il tempo?

La lunghezza del palazzo?

La larghezza del palazzo?

O l’altezza del palazzo?

 
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EQUILIBRIO SPAZIOTEMPORALE

Post n°11 pubblicato il 12 Marzo 2008 da Qphenomena
 

LA STRUTTURA

E’

DA SEMPRE E PER SEMPRE

IN EQUILIBRIO

SPAZIOTEMPORALE

 
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Gli amori

Post n°10 pubblicato il 10 Marzo 2008 da Qphenomena
 
Tag: Amore

Gli amori,

di questi tempi,

spesso finiscono

perchè siamo chiusi come ricci.

Siamo addormentati.

Concentrati in ristrettezza temporale.

Se la vedessimo a tempo eterno

gli amori non finirebbero più.

 
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Lo specchio

Post n°9 pubblicato il 08 Marzo 2008 da Qphenomena
 
Tag: Mother

Mi sto specchiando.

L’immagine che lo specchio riflette sono io?

Sì, direi di sì.

Ma anche no.

Se fossi io allora sarei in grado di bilocarmi.

Non sono io.

Ma sono io tramite qualcun altro.

Lo specchio è me.

Ma è anche lo specchio, se stesso.

Se fossi capace di bilocarmi

allora lo specchio non sarebbe se stesso

ma sarei io bilocato.

Invece lo specchio è lo specchio. Ha una sua identità.

Quando vi guardate allo specchio

è qualcun altro che assume le vostre sembianze.

E’ lo specchio che diventa voi.

Voi siete voi.

Lo specchio è lo specchio.

Siete voi, ma è anche qualcun altro.

Che è decisionale.

Quindi se per caso non riflettesse la vostra immagine...

Non preoccupatevi...

E’ Mother che gioca.

 
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L'occhio

Post n°8 pubblicato il 07 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Stai guardando un’alba meravigliosa,

sei in riva al mare ed il Sole sta sorgendo.

Ti concentri.

Il tuo occhio, ricevitore della sublime immagine,

è una superficie bidimensionale.

Il tuo occhio permette di ricevere l’immagine dell’alba.

L’immagine che l'occhio riceve

e che trasmette al senso della vista è 2D.

Il fatto che ne percepisci 3 di dimensioni

è dovuto al fatto che esiste il TEMPO,

che è una deformazione dello spazio bidimensionale,

è l’acquisizione di uno spessore da parte delle 2D.

Vedi 3 dimensioni

perchè Mother è 2D (l’alba, il mondo, l’esterno)

ma TU appartieni al sistema temporale.

 
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IL PUNTO E’ INFINITO

Post n°7 pubblicato il 05 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Il TEMPO è talmente tanto lungo che lo rappresento con un PUNTO

 
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Il tempo è lungo lungo lungo...

Post n°6 pubblicato il 04 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Il tempo è una lunghezza infinita.

Quando rappresento l’infinito temporale

Disegnando una linea finita

Rappresento l’infinito temporale

Quindi una qualunque linea finita

È infinita.

Se no non si sta più parlando di tempo.

 
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La dimensione del punto

Post n°5 pubblicato il 03 Marzo 2008 da Qphenomena
 

La dimensione del punto è infinito.

Il punto è singolarità.

L’infinito è dualmente interpretabile:

può essere più infinito

può essere meno infinito

 
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Mi confermo

Post n°4 pubblicato il 01 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Io, esistendo, creo costantemente me stesso.

 
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Sempre

Post n°3 pubblicato il 01 Marzo 2008 da Qphenomena
 

Quando dico "Io sono sempre stato un maschietto" significa che sono sempre stato di sesso maschile. Sempre è sempre. Vuol dire anche prima di essere nato. Ma se sei nato, prima non c’eri e poi ci sei stato. Ma come faccio a non esserci stato! Dal nulla... sarei venuto fuori. E sarebbe un "sempre" che inizia, dalla mia nascita... ma allora non è più sempre... non potrei dirlo... dovrei dire "da quando sono nato sono stato un maschietto"... invece sempre è anche prima di essere nato perchè non posso crearmi dal nulla. Ma non è una produzione dal nulla, sono i genitori che danno origine a una nuova vita. Più che "nuova" a me pare che i genitori permettano il proseguimento. Che poi, se la facciamo ad andare indietro nel tempo, risulta che da me (da uno, da ognuno di noi) si hanno 2 esistenze "alle spalle", la mamma e il papà... che a loro volta ne hanno 2 per ognuno... a confermare che se si va indietro nel tempo si va ampliando... collegandomi al discorso del punto di origine Big Bang... vorrebbe dire che da un punto, che è uno, ne sono usciti due, poi quattro, otto, e via dicendo con l’evoluzione... no... sempre è sempre... non c’è inizio da un punto che si "frammenta"... se così la si vuole dire allora è da dire all’inverso...

 
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Nulla si crea e nulla si distrugge

Post n°2 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da Qphenomena
 

Nulla si crea e nulla si distrugge: è un principio importantissimo della fisica. Per questo motivo tutto quanto è magia. Se nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, significa che non siamo mai stati creati e mai potremo scomparire ma solo modificarci nel tempo. Non è possibile una origine esistenziale all’indietro temporale, l’origine è collocata a metà percorso, che è ciò che stiamo vivendo.

 
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L'Infinito

Post n°1 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da Qphenomena
 

La possibilità di immaginare l'Infinito

tradotta in capacità di immaginare l'Infinito

è conferma che siamo esseri infiniti

 
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