|
Creato da npafriulivg il 15/05/2008
BLOG REGIONALE
|
Per accedere è necessario entrare nell'apposita sezione del forum:
ENTRA NELLA CHAT N.P.A. e cliccare sul link indicato (disponibile soloper gli utenti registrati al forum N.P.A.).
Area personale
Cerca in questo Blog
Menu
I miei Blog Amici
Chi può scrivere sul blog
Contatta l'autore
Nickname: npafriulivg
|
|
|
![]() ![]() ![]() ![]() Età: 47 Prov: VI |
NUOVO PARTITO D'AZIONE FRIULI VG PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI
Iniziativa UE per la tutela degli animali
FIRMA LA PETIZIONE
CAMPAGNA SOCIALE VUOI IL MIO POSTO?
PRENDITI IL MIO HANDICAP!
Campagna di sensibilizzazione
a favore dei parcheggi riservati ai disabili
Ultimi commenti
« Messaggio #1 | Non esiste solo Napoli...... » |
“Energia dalle biomasse. Le tecnologie, i vantaggi per i processi produttivi, i valori economici e ambientali"? è il titolo di uno studio di AREA Science Park, realizzato in collaborazione con il Centro di Ecologia Teorica ed Applicata (CETA) e il Dipartimento di Energetica e Macchine dell’ Università degli Studi di Udine.
In un Paese come l’Italia, che importa oltre l’80% del fabbisogno di energia dall’estero, in termini di combustibili, di carburanti e anche di energia elettrica, le biomasse possono rappresentare una delle fonti rinnovabili di energia più interessanti, poiché diffuse su tutto il territorio nazionale.
Letecnologie che le impiegano sono, nella quasi totalità dei casi, ampiamente consolidate e mature.
Sebbene il ruolo di questa fonte energetica in Italia sia ancora limitato (nel 2003 la produzione di biomasse per scopi energetici a livello nazionale è stimata in 3.255.000 tonnellate equivalenti di petrolio, su complessivi 14.092.000 ottenuti da fonti rinnovabili), esso potrebbe aumentare proprio perché è già economicamente e tecnicamente fattibile avviare filiere di produzione e consumo sostenibili.
Volendo fornire un dato indicativo in merito al territorio destinabile alle colture energetiche, si può stimare in oltre un milione di ettari in Italia quello riconvertibile a colture annuali o poliennali per la produzione di biomassa da energia. Uno studio recente, elaborato dal CETA a livello nazionale, stima che entro pochi anni, attuando una politica di interventi decisa e mirata, potrebbero essere ottenute energie dalle biomasse agricole e forestali pari ad oltre il 6% dei consumi odierni, passando così dall’attuale 12% rappresentato da tutte le fonti rinnovabili a un considerevole 18% complessivo.
Si tratta di un incremento sicuramente rilevante e di estremo interesse per tutti coloro che decidessero di investire in questo settore sia in qualità di fornitori della materia prima (gli imprenditori agricoli, in primis) sia in qualità di produttori di energia “pulita"? (il mondo imprenditoriale, l’amministratore pubblico, il privato cittadino, lo stesso imprenditore agricolo).
Lo studio assume in quest’ottica una valenza ulteriore poiché non limita la trattazione alla produzione di biomasse nelle differenti filiere, ma la estende alle tecnologie di immediato riscontro applicativo, ossia fin da subito utilizzabili dagli utenti finali, sia di piccola che di grande taglia.
Compendia altresì le tecnologie che potranno essere perfezionate e impiegate nel breve-medio periodo, previo un ulteriore sforzo tecnologico, alle varie scale applicative.
Si rivolge infine agli operatori del Friuli Venezia Giulia ma supera, per l’interesse scientifico e tecnico della trattazione, i confini territoriali regionali.
I vantaggi ottenibili dall’utilizzo delle biomasse sono molteplici e vanno ben oltre la sfera del singolo (buona redditività degli investimenti).
Lo sviluppo delle diverse filiere energetiche (combustibili legnosi di origine forestale e agricola, effluenti degli allevamenti zootecnici e reflui organici agroindustriali per la produzione di biocombustibili legnosi, biogas, biocarburanti di “nuova��? concezione quali il biodiesel e il bioalcol) e la conseguente sostituzione dei combustibili fossili contribuisce infatti a ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera.
La quantità di anidride carbonica emessa nel processo di combustione della biomassa è infatti uguale a quella sottratta all’atmosfera durante il processo di crescita del vegetale tramite la fotosintesi clorofilliana.
Nel contempo va tenuto conto di come l’impiego di risorse locali favorisca l’aumento dell’occupazione e la crescita economica e sociale dei territori interessati.
![]() |
https://blog.libero.it/NPAFRIULIVG/trackback.php?msg=4714130
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
|
|
|
|
|
|
Inviato da: giampi1966
il 26/06/2009 alle 08:54
Inviato da: OZZYNA
il 25/12/2008 alle 17:20
Inviato da: giampi1966
il 24/12/2008 alle 09:42
Inviato da: OZZYNA
il 19/12/2008 alle 21:22
Inviato da: ZioVale
il 04/12/2008 alle 22:36