Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Come ti costruisco uno 'stato libero

Post n°3265 pubblicato il 12 Luglio 2024 da fedechiara
 

Come ti costruisco uno 'stato libero' (e te lo mando in guerra per procura).

Se qualcosa ci ha detto il vertice di Washington dei pazzi bellicisti della Nato è che le democrazie - tanto osannate ed opposte alle autocrazie, sono lo schermo atroce e impenetrabile di decisioni spaventose prese da chi non tiene in nessun conto le opinioni pubbliche dei paesi di cui quei tali di Washington sono provvisoriamente regnanti.
Poniamo si lanci in rete un referendum sulla cruciale questione della pace e della guerra e sui destini nostri personali e delle nazioni che si vogliono trascinare nella sporca guerra per la supremazia geo strategica sul pianeta Terra, Occidente contro Oriente. Si può fare?
No, non si può. Su tanta, esiziale questione, le pompose democrazie mostrano il loro volto oscuro e nascosto di autocrazie in pectore.
Sulla pace e sulla guerra e sui trattati militari non è consentito al popolo di esprimere la tanto decantata 'sovranità'. Chiediamolo alla I.A.
'No, non è possibile indire un referendum abrogativo per abrogare un trattato internazionale. Secondo l’articolo 75 della Costituzione italiana, il referendum abrogativo può essere utilizzato per abrogare leggi o atti aventi forza di legge, ma esclude specificamente le leggi tributarie e di bilancio, le leggi di amnistia e di indulto, e le leggi di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.'
Mettiamocela via. Quei tali di Washington e i loro stra maledetti vincoli Nato di pretesa difesa militare dell'Occidente possono trascinarci in guerra come quando vogliono. E' sufficiente costruire una narrativa ad hoc su un preteso 'nemico dell'Occidente' ed eccoti, bello e costruito, il casus belli.
Il giornalismo embedded non manca alla bisogna, i giornalisti servi sgomitano per offrire i loro preziosi servigi.
Chi non è con le democrazie sta con gli autocrati, è il loro machiavello retorico. Ricorda molto la presente frase: 'Chi non è con noi occidentali sta dalla parte di Putin e con la sua guerra.' Falso.
Qui si discute di pace o di guerra, di trascinare in guerra un intero continente o l'intero mondo nella terza guerra termonucleare. Le opzioni possono e debbono essere più di una (e tirata per i capelli).
Dobbiamo inserire in questa asfittica narrativa Nato l'opzione 'trattative di pace' – il che comporta il riconoscimento delle ragioni di chi ci ha mosso guerra.
Non si da 'cessate il fuoco' senza questo passaggio ovvio e necessario.
La pace si fa con il nemico. Sempre. Rileggetevi la pagine di Storia sui manuali scolastici.
E tutto è iniziato, vedi caso, con le 'libere manifestazioni' di piazza Maidan (uguale cosa si sta tentando di fare oggi in Georgia, ma la presente guerra comporta maggiori cautele: il re è nudo).
'Libere manifestazioni', in Ucraina, in cui agivano i famigerati nazistoni Azov degli inizi. Vi siete finalmente visti il bel documentario 'La maschere della Rivoluzione' di Paul Moreira in proposito?
Manipolare una piazza con gli opportuni disordini guidati e le violenze e dirla, poi, 'il volere del popolo' - una volta portato a termine il misfatto - è uno dei passaggi esiziali attraverso i quali passa tutto il resto. 'Libere elezioni' (che siano libere lo decide l'Occidente e la sua stampa embedded) ed ecco a voi un governo amico dell'Occidente al quale, prima ancora che entrasse in carica, erano stati forniti 'aiuti militari' ed istruttori Nato al suo esercito.
La storia è nota e facilmente ricostruibile con le opportune domande alla I.A.
Come ti costruisco uno stato libero e lo mando in guerra per procura.
Vedi la vignetta di Elle Kappa citata.
Il paese libero è occupato dagli americani. (Vedi la manifestazioni ad hoc in Ucraina ed in Georgia.)
Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo




 
 
 

Qualcuno volò di là dei confini della Russia.

Post n°3264 pubblicato il 11 Luglio 2024 da fedechiara
 

Il vertice dei micidiali 75 anni di vita della Nato è come quella riunione dei pazzi di cui al film 'Qualcuno volò sul nido del cuculo.'
Con la differenza che la simpatia che ci suscitò, all'epoca, l'allegra brigata dei pazzi del film qui - al congresso dei pazzi bellicisti che misurano la storia del mondo con le tonnellate di armamenti letali accumulati in Ucraina e con le gittate dei missili con cui i pochi soldati rimasti vivi intorno a Kiev colpiscono le città russe di là del confine - si muta in brividi di paura ed orrore per l'esito naturale di questa escalation militare: un pirotecnico esito annunciato di bombe termonucleari in agghiacciante sequenza distruttiva.
E a dircela una riunione di pazzi incurabili è l'apparente normalità con cui tutto avviene in quell'augusto consesso e ci viene mostrato nei rituali delle sfilate e degli abbracci tra i leaders che contengono il messaggio subliminale di : 'Guardate, oh popoli dell'Occidente, come siamo tanti qui riuniti e tutti molto forti e muniti di armi sofisticatissime e iper distruttive e 'spezzeremo le reni alla Russia'. Relegata ormai nella Geenna degli 'stati canaglia' e 'nemico storico' senza remissione e diverso riconoscimento futuro di interlocutore di una pace possibile ed auspicata.
Morte a Putin e la Russia sarà distrutta dai nostri mille e mille missili e Bombe e smembrata nei trattati post bellici che sanciranno il nostro pieno trionfo militare.
Con il monito cazzuto alla Cina di: 'Guai ad aiutare i vinti!', ma credo che a Xi Jingping sia stato raccontato sotto forma di una barzelletta spinta che ha mosso il riso di tutto il Comitato Centrale.
E, prima o poi, Taiwan sarà accorpata alla madre naturale e si vedrà se il declino dell'Occidente (più il Giappone) si concluderà con una guerra all'ultima Bomba o se un qualche psichiatra di vaglia, nel 2025, saprà indicare per tempo la giusta medicina psicotropa capace di sedare i neuroni impazziti dei filo Nato e indurli a più miti consigli.
Correva l'anno di disgrazia massima 2024 e gli abitanti del mondo occidentale se ne stavano allibiti davanti ai video dei loro telegiornali embedded ad ascoltare le rassicuranti dichiarazioni di rito dei loro leaders Nato come fosse il sequel iper realistico del dottor Stranamore di Stanley Kubrik:
'Guerra, guerra, guerra e morte alla Russia fino alla fine dei tempi.'
The end e l'ultimo si chiuda alle spalle le porte dei rifugi anti atomici.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 8 persone
Nato, piano da 'Guerra Fredda': F-16 per Ucraina e messaggio a Cina: "Stop aiuti a Russia"
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Nato, piano da 'Guerra Fredda': F-16 per Ucraina e messaggio a Cina: "Stop aiuti a Russia"


 

 
 
 

Democrazie manipolabili.

Post n°3263 pubblicato il 10 Luglio 2024 da fedechiara

Ci sono venuti moniti autorevoli, di recente in tivù, su cos'è la vera democrazia (Mattarella sulla 'democrazia/tura della maggioranza') e sul suo indebolimento a causa di 'attentati' dei più vari (Francesco a Trieste - un papa che si compiace di misurarsi con i temi più vari e non teme gli azzardi e gli sconfinamenti delle sue analisi politiche in terra sconsacrata).
E, buono ultimo, ecco il caso della Francia. Una democrazia a doppio turno elettorale che consente – demonizzando l'avversario vincente nel primo turno e con il marchingegno furbesco del ritirare i candidati meno forti di diverso partito per favorire un 'fronte' di sedicente emergenza nazionale – di ribaltare il risultato del primo turno.
Più di un notista politico ha scritto che con il sistema elettorale britannico e quello tedesco quel ribaltamento furbesco non sarebbe avvenuto - e la Gioconda non avrebbe sorriso sui socials e avremmo assistito a violenze di piazza aizzate dai fanatici delle sinistre più estreme che considerano democrazia solo un risultato di loro gradimento e 'antifa' (sic).
E occorrerà riflettere a fondo sulle furbate dei pretesi democratici e su come si riesca a manipolare il consenso popolare ogni qualvolta si manifesti un ribaltamento del sentire popolare prevalente – e la prorogatia di s-governo concessa al premier dimissionario Attal è solo la prima delle furbate consentite a Macron per continuare a gestire il potere.
Nei prossimi giorni (o mesi, ci sono le Olimpiadi, portate pazienza) Macron proverà a staccare uno ad uno i petali più fragili dell'agguerrito fronte delle sinistre – il cui leader tonitruante, Melenchon, afferma 'tocca a noi', ma quel 'noi' gli si è già sfarinato tra le mani perché quel fronte è nato per fare illusorio scudo alle destre e non c'è straccio di programma politico comune che sappiano/vogliano condividere.
Ed ha ragione la Meloni a dire che è sempre preferibile aggregarsi 'per' fare qualcosa che si condivide piuttosto che aggregarsi 'contro' qualcuno.
Ma ai supporters di Melenchon basta dirsi fieramente 'insoumises' e agitare le bandierine della pretesa vittoria e 'c'est tout'.
Il sorriso effimero della Gioconda il giorno dopo i risultati del secondo turno è valso le breve messa cantata degli 'antifa'?
Democrazia vo' cercando ch'è si umbratile e fragile, ahinoi.
Francia, risultati shock: chi ha vinto e chi ha perso le elezioni
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https://youtu.be/wKZb8gtsVsM

Dalla parte dei Mostri - Marcello Veneziani
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La mia personale azione politica.

Post n°3262 pubblicato il 10 Luglio 2024 da fedechiara
 

10 luglio 2017

La mia personale azione politica - tramite blog e gli scritti pubblicati sul mio profilo Facebook - comincio' quattro anni fa quando mi resi conto che nessun rinsavimento sarebbe venuto da parte degli s-governanti romani in merito alla questione 'migranti'. I numeri degli arrivi e dei pretesi salvataggi in mare aumentavano di decine di migliaia ad ogni semestre, i prefetti ingaggiavano guerre con i sindaci per l'individuazione di luoghi e paesi dove scaricare le centinaia di richiedenti asilo che hanno trasformato il nostro paese in un campo profughi diffuso, i conflitti con i residenti si moltiplicavano e dalla politica a guida pd venivano solo le giaculatorie atroci de 'salviamo vite' - peraltro smentite dal numero sempre maggiore di morti annegati.

Sembrava incredibile che niente cambiasse anche quando i molti 'radicalizzati sul web' di prima o seconda ondata immigratoria si mostrarono vigliacchi protagonisti delle troppe stragi di Parigi, Bruxelles, Marsiglia e Berlino - e gli s-governanti europei in coro nel cordoglio per le vittime, ma unanimi nel dirci che dobbiamo accettare quella folle guerra di jihad come un fenomeno ineluttabile - e ineluttabile del pari la crescita delle periferie urbane trasformate in enclaves islamiche nemiche dove si entra solo alle quattro del mattino in assetto di guerra per stanare i terroristi assassini che vi trovano le tane e la solidarietà omertosa e le moschee amiche e gli imam complici nella predicazione dell'odio contro l'Occidente accogliente e incapace di difesa delle sue frontiere esterne.
Ma c'è un limite al peggio e la rabbia dell'elettorato europeo di questi ultimi anni ha introdotto nel dibattito politico generale le parole d'ordine reattive contro l'immigrazione senza freni e limiti che qualche politico rintronato e dai neuroni ingessati tutt'ora dice 'di destra' - e a me, a noi elettori rabbiosi paiono invece il parto, fin troppo tardivo e pagato con centinaia di morti ammazzati, di comune buonsenso.
Va da sé che il cambio di indirizzo politico sulla questione immigratoria, iniziato con Minniti ministro e seguito dal voltafaccia di Renzi, l'impunito, che oggi pronuncia le parole d'ordine che rimproverava a Salvini e alla Lega, è ben lontano dal mostrare effetti positivi sul numero degli sbarchi e dei 'salvataggi' annunciati. La via del rinsavimento e del governo effettivo del fenomeno immigratorio che quelli del pd hanno incoraggiato e foraggiato con accanimento degno di miglior causa sarà lunga e costellata di ulteriori e maggiori conflitti sociali e politici - a partire dall' approvazione della folle legge detta ius soli che moltiplichera' gli sbarchi e dirà l'attuale dibattere e l'apparente rinsavimento uno sceneggiato girato in un reparto psichiatrico e il copione scritto dal demente maggiore per convincere il primario a dimetterlo.


 

 
 
 

Buon lavoro, compagni.

Post n°3261 pubblicato il 09 Luglio 2024 da fedechiara
 

E la Gioconda avrà pure sorriso – come si mostra in una immagine rilanciata dagli ilari 'frontisti nazionali' e 'bellaciao' gioiosi per lo scampato pericolo – ma li invito a presidiare il Louvre, in questi giorni di convulse trattative all'Eliseo per indovinare la coalizione di s-governo possibile ed a raccontarci le smorfie di disgusto, una via l'altra, della paciosa Gioconda di là dello schermo vitreo che la protegge.
E se, alla fine del tormentato iter e delle contorsioni e dei 'non possumus' dei disgraziati attori di una Francia 'insoumise' si dovesse indire una nuova tornata elettorale ho l'impressione che quel suo sorriso si muterà in un ghigno di disgusto per come vanno le cose sul suolo di Francia e poi in un pianto dirotto in seguito ai risultati nuovi di un fronte spaccato al suo interno e incapace di accordi di governo quali che siano.
Perché la sinistra dei diritti è quella utopica e sognante del 'tuttinsiemeappassionatamente', che bello-che bello-ma quanto ci amiamo-e viva-viva i diritti, ma quanto a concretezza di governo, apriti cielo – che già Leon Blum ce l'aveva mostrato dove finiscono quei loro stolidi entusiasmi che durano 'l'espace d'un matin', ma poi arriva l'ora del risveglio e della razionalità che si impone sui sogni sfilacciati della notte.
E a quei tali 'frontisti' che si agitano come le scatolette di carne Montana sugli scaffali: 'Tocca a noi, tocca a noi!' rivolgiamo i migliori auguri di buon governo – vedi mai che ci stupiscano una buona volta e rinsaviscano e non siano solo capaci di scatenare le odiose violenze di piazza e mantengano il sorriso sul viso della Gioconda che, al momento, ci appare un filo ebete e di scarsa tenuta.
Buon lavoro, compagni.
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