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Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi di Dicembre 2016
I giorni delle feste Sono i giorni migliori, a ben vedere. Nebbia di fuori che ‘da l’idea’ del freddo – ma troppo freddo non è perché i radiogiornali ci informano che la causa di tanto inquinamento e delle micidiali ‘polveri sottili’ è ‘l’inverno troppo caldo’. E c’è pochissima gente per le strade, in effetti, nemmeno i proprietari di cani abbaiosi , perchè Fido ‘se la tiene’ e nicchia sulla porta di casa a causa di quella nebbia assassina che ti penetra nelle ossa – e te la scodellerà, più tardi, in un canto della cucina, affettando indifferenza e scodinzolando la sua muta richiesta di comprensione. E se c’è poca gente per strada i terroristi assassini emuli del 13 novembre parigino si rodono perché sprecare una carica esplosiva sotto il giubbotto o sotto il tonacone delle donne velate in nero loro compagne è un vero peccato – e i due miseri morti che passavano di là per caso perché ‘di turno’ e ‘a chiamata’ anche a santo Stefano non avrebbero lo stesso effetto esplosivo in cronaca di una quarantina assembrati davanti a un bar con gli spritz in mano o chini davanti ai banchetti delle chincaglierie natalizie dei ‘mercatini’. Scenari di una qualche maledetta probabilità e incidenza statistica, come ben sappiamo. E perfino il papa sconta (50.000 a piazza san Pietro ieri, dicono le fonti vaticane ma erano 5.000 per la Questura e le telecamere amiche si sforzavano inutilmente di nascondere i clamorosi vuoti) il papa sconta, dicevo, il clima moscio del suo famoso Giubileo – che pochi se lo filano, in verità, malgrado l’immenso battage pubblicitario dei nostri giornalisti televisivi e della carta stampata che, ‘più realisti del re’, si fanno grancassa di questo amatissimo ‘capo religioso’ e ce lo propinano a pranzo, cena e colazione, pillola omeopatica di tutti i mali del mondo che continuano imperterriti a manifestarsi e impazzare incuranti del suo verbo lamentoso e strascicato che tutto impetra e benedice. E continueremo, perciò, a ‘farci gli auguri’ di un anno nuovo diverso e migliore, pur consci dell’esorcismo che, nel presente anno maledetto, fu smentito già nel primi giorni di gennaio con la strage di Charlie Hebdo. Ma è ‘più forte di noi’ proiettare la speranza e il sogno di un mondo migliore malgrado tutte le evidenze negative e i morti incolpevoli lasciati per le strade poco più di un mese fa, perciò cantiamo in coro ‘feliz navidad’ e ‘prospero anno y felicidad’ chiudendo gli occhi e ruotando sul nostro asse come i dervisci. Magari li riapriremo in un universo parallelo dove il male degli uomini e delle donne è definitivamente scomparso e non c’è più bisogno di misericordia – questa omeopatica panacea di tutti i mali che così poco ci convince. ![]() Terrorismo, euro e migranti: le tre crisi dell’Europa Il 2015 è stato l’anno del terrore. Il terrorismo di matrice jihadista ha aperto e chiuso l’anno dell’Europa,… LIMESONLINE.COM |
E, finalmente, dopo essere transitato dal regno dell'utopia buonista e misericordiosa all'osservazione disincantata della cruda realtà dei fatti e delle cronache d'orrore dei 'radicalizzati sul web' che si fanno assassini e stragisti di civili inermi e incolpevoli - e aver lungamente osservato la deriva di questi nostri anni di un mondo rotto e impazzito e le sinistre europee che pretendono di spacciare l'accoglienza caotica a sei cifre in sistema di s-governo del caos sociale che ne deriva - posso togliermi qualche sassolino dalle scarpe e far notare e rivendicare urbi et orbi che la tripletta della brexit-Trump-referendum renziano al 60 per cento di 'no' sono pugni formidabili sferrati dagli elettori di buon senso e che 'votano di pancia' al mento di quella pretesa 'intellighenzia' di sinistra supponente e arrogantemente stupida che tuttora sostiene e si sostiene sull'utopia globalista e multietnica e 'no borders' priva dei necessari correttivi d'ordine e di compatibilità economiche e rispetto e considerazione dei fragilissimi equilibri sociali che si rompono con l'immissione forzata nelle città e paesi di migliaia di disoccupati a vita.
E mi vengono in mente le colossali idiozie concettuali e le seghe mentali di quei tali che sostengono pubblicamente - perfino su facebook! massima vetrina post moderna del 'fare outing' e del 'dire la propria' - e plaudono alle inesauste violazioni delle frontiere a sei cifre annue e ai clandestini che sciamano a migliaia di là delle frontiere chiuse e vanno ad ingrossare le fila dei disoccupati dei quartieri-ghetto del Belgistan, Parigistan e Sesto san Giovannistan - e indicano questa tragedia ed emergenza europea quale giusta punizione dei pretesi crimini del colonialismo dei nonni e diritto assoluto degli africani tutti di cercare un inserimento de facto e buonisticamente imperioso, sostenendone la clandestinità fin dentro le 'giungle di Calais' e quelle di Ventimiglia e aiutandoli a nascondersi sui cassoni dei camion diretti in Gran Bretagna.
Come a dire che dobbiamo batterci i pugni sui petti e biascicare in permanenza i 'mea culpa' della civiltà occidentale perché esiste per davvero il 'peccato originale' del catechismo d'antan e delle vetuste leggende religiose e siamo tutt'ora colpevoli della trasgressioni di Eva ed Adamo che hanno addentato la mela proibita, ma ci facessero il piacere.
E speriamo che la somma dei morti delle stragi che l'Europa ha subito negli ultimi due anni orribili del suo affanno immigratorio e melting pot sempre più conflittuale e di faticosissima integrazione li abbia fatti rinsavire un poco, quei dessi, ma ne dubitiamo, perché certe malattie neuroniche sono refrattarie agli antibiotici del comune buon senso - e agli elettori europei toccherà continuare a dare continui pugni sotto al mento e mandare a casa definitivamente questi imbelli e incapaci s-governanti europei, Juncker e la Merkel in testa, responsabili dei conflitti che ci toccherà elaborare negli anni e decenni a seguire. |
Chissà se quei tali, le anime belle che a Monaco hanno sfilato per le strade chiedendo amore universale per la società multietnica e ‘tutti insieme appassionatamente’ verso un mondo migliore che non è nei nostri orizzonti quotidiani e nelle cronache di sangue di Nizza e di Berlino, chissà se ascoltano le stesse notizie che ascolto io relative alla formazione di combattente del terrore di Anis Amri, il macellaio del Tir di Berlino, e ai suoi quattro anni di carcere in Italia per l’incendio di un centro di accoglienza a Lampedusa e al suo arresto in Germania – poi subito rilasciato per il gioco delle diverse identità in cui era diventato maestro, lui e tutta la varia genia di clandestini che si scambiano le informazioni preziose per farla franca e prendersi gioco delle polizie e dei giudici di tutta Europa e continuare a vivere e a vegetare nell’Occidente del loro odio islamista radicale fino al momento del massacro organizzato e della fuga, ben protetti dalla rete di moschee e di affiliati e di parenti e amici all'interno delle vaste enclaves islamiche che le sinistre di s-governo hanno creato ovunque dentro i confini dell’Eurabia infelix, condannata alle sue rituali marce funebri a cadenza trimestrale o semestrale.
Me lo chiedo perché a me riesce difficile non collegare il dato statistico della crescita esponenziale della clandestinità e di quella demografica dei nostri ospiti immigrati col parallelo proliferare del numero di ‘radicalizzati sul web’ – che una stima ottimistica dell’intelligence tedesca dice essere oltre 4000. E contenere e arginare gli accessi dalla frontiera sud di un’ Italia che non scheda le centinaia di migliaia di clandestini affluenti e non li respinge con la necessaria determinazione e rapidità non sarà azione politica più sensata e condivisibile, in opposizione al messaggio catastrofico lanciato dal duo Renzi-Alfano (e dai governi precedenti) de: ‘Venite tutti quanti siete, perché tutti vi salviamo.’ che ne raduna altrettanti sulle coste libiche ed egiziane, preparando le future catastrofi di invasioni e disoccupazioni e nuovi attentati? ![]() Gli 007 si erano infiltrati nel gruppo di Amri. Si addestrò in Sassonia. Nel carcere in Sicilia minacciò un cristiano: «Ti taglio la testa» LASTAMPA.IT
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Vabbè. Non è venuta. La fine del mondo, intendo. Era una soluzione, dopotutto. Perché, sappiatelo, attizzare una speranza, suscitare un’emozione, illudere di un evento clamoroso e risolutivo è una crudeltà, se, dopo, tutto torna come prima e peggio di prima. E ci aspettavamo di avere una risposta a tutto l’ambaradan delle nostre vite confuse e caotiche e di sapere dov’era e com’era il Grande Raduno di Giosafatte -con tutta quella gente incredibile riunita che si osserva, stupita di esserci per davvero e risorti dalle antiche tombe e dalla polvere e i vermi. Contadini dell’anno Mille vestiti dei loro stracci, buffoni e saltimbanchi, monaci e abati sdegnosi e cavalieri e conti e baroni europei mescolati con soldati della dinastia Ming: che paiono quelli delle tombe ipogee della Grande Muraglia messi come spaventapasseri a dissuadere i nemici dall’attaccare – e chissà chi l’ha avuta quell’idea geniale, ché bastava una freccia che scalfisse la pietra e la notizia dei soldati-fantocci messi sugli spalti per sopperire alla carenza sarebbe subito dilagata per tutta la pianura mongolica e ‘apriti cielo!’ le invasioni. E pensate alla gente di Pompei, che si scrolla di dosso tutta la cenere e i lapilli e si abbracciano e si salutant, -morituri redivivi di quella po’ po’ di tragedia- e si chiedono stupiti ‘che ci facciamo qui’, noi che del Cristianesimo non abbiamo condiviso i miti e i riti – e tu guarda quegli indiani, induisti di vocazione, che non ne vogliono sapere di obbedire ai diktat degli Angeli dell’Apocalisse che ordinano, le spade fiammeggianti in mano: ‘Gli Indiani tutti di qua e i Cinesi di là. Ferrara! spostati di là che ci dobbiamo mettere i Cinesi.’ E, a parte ‘sta storia di Giosafatte che ci ha sempre lasciato perplessi ogni volta che ce la raccontavano – come quell’altro raduno incredibile degli animali tutti stipati nell’Arca del Diluvio Universale – resta il fatto che alzare gli occhi al cielo stamattina, che doveva essere oscurato dalle polveri di una colossale eruzione o dal botto di un asteroide, ci lascia vuoti dentro perché, in fondo, aveva ragione Majakovski quando scriveva, un filino depresso per via della Rivoluzione Tradita, che: ‘In questo mondo non è difficile morire. Vivere è, di gran lunga, più difficile.’ |
Due storie, due orrori paralleli. Quella di Lukasz Urban, l’autista polacco agonizzante che ha tentato fino all’ultimo di fermare il tir della strage ed è stato ‘giustiziato’ dall’assassino islamista radicale prima della fuga, e la storia di Fabrizia di Lorenzo da Sulmona che, forse, ha incrociato lo sguardo avvilito dell’autista morente e quello allucinato dell’assassino stragista prima di essere travolta e uccisa. E i nostri sguardi desolati e avviliti, di tutti noi che leggiamo storie d’orrore annunciato ogni trimestre o semestre e ascoltiamo la babele delle lingue incomprensibili e ostinatamente buoniste che si leva da ogni foglio di stampa e cronaca televisiva grazie alla quale il terrore jihadista si afferma e consolida il suo senso di onnipotenza stragista e allarga la sua nera ombra sull’orizzonte di un’Europa incapace di verbo comune e di azioni mirate di sicurezza dei cittadini e rigorosi controlli delle frontiere-colabrodo – varcate serenamente in entrata e in uscita da ogni foreign fighters e/o sedicente profugo inteso a fiaccare lo spirito dell’Occidente e a minarne le basi culturali con stragi e assassinii reiterati in cronaca per ogni dove. E l’unica risorsa e speranza di salvezza futura è affidata agli elettori – quegli elettori che continueranno a votare ‘di pancia’ e manderanno a casa gli imbelli s-governanti europei che, con le dissennate politiche immigratorie misericordiose e buoniste, hanno creato i vari Belgistan e Parigistan e Berlinostan dell’orrore e delle serpi in seno che levano alte le loro strida di giubilo ogniqualvolta un attentato e una strage vanno a segno e si bagnano di sangue innocente i selciati delle strade e delle piazze di un’Europa che dovrebbe adottare quale suo inno la Marcia Funebre di Beethoven invece dell’Inno alla Gioia di Schiller. |
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38
Inviato da: fedechiara
il 23/06/2024 alle 15:31
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 12:34