Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Marzo 2017

Tragedie annunciate e croniche infiammazioni

Post n°366 pubblicato il 26 Marzo 2017 da fedechiara
 

Tragedie annunciate e croniche infiammazioni

Hanno sbagliato tutto. Ci hanno riempito la testa (e le coste del Belpaese fitte di 'barconi' e gommoni) del loro sogno sinistro di anime belle che descrivevano un mondo di diversità culturali affratellate, creativamente integrate e proiettate verso un futuro di buonismo universale, e gli unici 'fratelli' con cui devono rifare i loro conti sbagliati sono i fratelli-assassini di Charlie Hebdo e quelli del 13 novembre di Parigi e i due, bravi ultimi, (ma forse penultimi, chi vivrà vedrà) delle bombe scoppiate all'aeroporto di Bruxelles: manovalanza criminale del 'disagio sociale' delle banlieues parigine e di Bruxelles ben noti alla polizia, ma che giravano impuniti coi bagagli colmi di esplosivi e varcavano le frontiere-Schengen avanti e indietro a piacimento.

Il buonismo di Schengen e le sue frontiere colabrodo: di questo ci narrano, con dovizia di particolari che fanno accapponar la pelle, i reports della intelligence turca che afferma di aver espulso e segnalato l'Ibrahim assassino alle lente e pigre intelligences europee e di averlo poi ritrovato quale orco protagonista nella cronaca della mattanza di Bruxelles, cuore dell'Europa ferita a morte.

Hanno sbagliato tutto, ma non vogliono ammetterlo, i cari buonisti, le anime belle delle giaculatorie fraterne, e si lanciano, ridicole mosche cocchiere, in ardite metafore di rito funebre contro 'gli sciacalli', insensatamente commisurati colle 'colombe' che non siamo, che non vogliamo. 
E' la desolante sinistra degli imbelli parolai di s-governo che 'non si poteva dir meglio se si voleva dir niente' che spaccia/va una politica immigratoria da pazzi furiosi con lo slogan illusorio de: 'Salviamo vite.' Salvo perderne altre, di vittime inermi e cittadini esemplari, a suon di kalashnikov sulle piazze e le strade e gli aeroporti e metropolitane di Parigi e Bruxelles.

Sono quelli che si ostinano a negare le evidenze delle strette correlazioni statistiche tra l'immigrazione selvaggia e il conseguente gonfiare dei ghetti islamici urbani dove la polizia non metteva piede prima delle mattanze-sorelle di Parigi e Bruxelles; quelli che animano i comitati 'no borders' e incitavano sventatamente i migranti di Idomeni a buttarsi a fiume pur di violare la legalità repubblicana della Macedonia ferma nel suo diniego al passaggio senza freni e regole e metodo di governo comunitario di quel flusso spaventoso di gente illusa di trovare il paradiso in terra in Europa.

Un'Europa che, quei migranti senza più forze e speranze, hanno visto chiudersi a riccio ferita a morte nei collegamenti internet dei loro smartphone e tutta presa dalla guerra affannosa e mal coordinata contro lo jiahdismo fatto in casa dei 'radicalizzati sul web' - di quelli di loro di seconda generazione immigratoria che già avevano conquistato l'agognato status di cittadini francesi e belgi ma uccidono e fanno esplodere i loro concittadini europei ospitali e illusi dal sogno buonista dei governi della sinistra che hanno guidato la Commissione Europea fino ad oggi e lungo i decenni dell'arrembaggio furioso a centinaia di migliaia sulle coste e alle frontiere della 'via balcanica'.

Il sinistro buonismo delle catastrofi annunciate e vanamente esorcizzate dai mille fiori e le candeline accese e deposte sui luoghi delle stragi.

 

 
 
 

L'Occidente morituro e la guerra dei trent'anni che ci aspetta.

Post n°365 pubblicato il 23 Marzo 2017 da fedechiara
 

Stamattina i gabbiani appollaiati sui tetti si rilanciavano in coro quel loro lugubre grido gutturale – forse per il torto che hanno subito di non poter più rompere i sacchetti dell'immondizia non più appesi di fuori e saziarsi dei nostri rifiuti - e mi hanno fatto venire in mente quel che mi ha raccontato mia figlia, mesi fa: di quando saziava un nuovo nato confidente, pronta ad ogni suo richiamo famelico - e l'aveva chiamato poeticamente Livingstone - e un giorno, il volatile ormai cresciuto e in forze, quella affettuosa confidenza si era mutata in una beccata in un occhio schivata per miracolo e il nome venne cambiato in Hannibal.

E uguale atteggiamento mi viene richiamato osservando e ascoltando i video di rabbiosa predicazione dell'odio islamista di quel tale, tardivamente ucciso ieri a Londra, ma che già aveva disseminato di morti e feriti innocenti l'area antistante il parlamento britannico. Serpe in seno della vastissima immigrazione di un Europa pietosa e accogliente a dismisura che ha riempito le periferie urbane delle sue metropoli di genti ostili e niente affatto integrati e felici di vivere nell'Occidente del loro sogno di una vita migliore che li ha spinti ad emigrare e violare le nostre frontiere di mare e di terra.

E oggi abbiamo articoli a iosa - come sempre dopo ogni attentato e maledetta strage degli islamisti assassini - che ci richiamano e descrivono la follia di quella politica di accoglienza non vigile, non attenta ai fenomeni correlati all'immigrazione massiccia che ha cambiato il volto delle nostre città. Ma in primo piano sono le orazioni funebri e quelle annunciate dei morti e feriti di una guerra che non vogliamo/sappiamo combattere con la necessaria fermezza che si deve a quelle vittime innocenti di un odio incomprensibile e 'odioso' nel suo imporsi come guerra intestina delle enclaves islamiche europee a cui Erdogan-il califfo raccomanda di 'fare più figli' per vincere con la forza dei numeri e imporre la sua sharia nelle terre indifese dell'Occidente morituro.

charlie-hebdo-nizza

 
 
 

Maledette correlazioni statistiche - Ieri accadeva

Post n°364 pubblicato il 23 Marzo 2017 da fedechiara
 

Maledette correlazioni statistiche - 23 marzo 2016

Buon ultimo, in questo nostro presente di infamia e lingue confuse della novella Babele, è caduto anche il mito della mia generazione 'che non ha conosciuto guerre' – stupore massimo di storici e commentatori autorevoli sui principali quotidiani.
Invece, eccola tutta dispiegata in cronaca la battaglia delle Ardenne di Bruxelles del 22 di marzo 2016 – che fa seguito al 13 novembre di Parigi e al gennaio tristo, tristissimo di Charlie Hebdo, che i 'buonisti' nostrani hanno già seppellito nelle loro menti infiammate e incurabili, ma che già Francesco, il loro campione, a ferita ancora aperta, diceva urbi et orbi con disgraziata metafora : 'Se ti offendono la madre o il padre io gli do un pugno.' Il 'pugno' dei kalashnikov dei maledetti assassini contro i disegnatori e i redattori parigini indifesi e inermi. Come dire che la libertà di espressione - massima conquista laica dell'Occidente 'crociato' - è una peste e va punita. Ce la siamo andata a cercare, insomma, e gli assassini islamici sono la postmoderna raffigurazione del medioevale 'castigo di dio', - con la minuscola: per sottolineare la bestemmia di allora e di oggi pronunciata dai pulpiti mediatici dagli impuniti di sempre che mandavano a morte i patrioti insorti a Roma prima della breccia di Porta pia.

E se i morti di queste battaglie perdute contro il maledetto 'islam radicale' che abbiamo voluto 'accogliere' e ghettizzare stupidamente nei quartieri dove la polizia ha paura di mettere piede (Moellenbeck, St. Denis), se gli odierni morti vi sembrano pochi in paragone alle grandi battaglie della seconda guerra mondiale, prendete nota che questa sarà una nuova 'guerra dei trent'anni' contro il terrore islamista e che seguiremo nuovi funerali e deporremo molte altre corone di fiori sulle piazze e le strade della mattanza contro gli inermi nell'accoglientissima Europa - che ancora non capisce che 'gli assassini sono tra noi', serpi in seno di un'accoglienza disordinata e senza limiti. 
E' una semplice constatazione statistica. Più ne stipi nei quartieri-ghetto delle nuove povertà e del 'disagio sociale' più possibilità statistica avremo di armare le menti dei 'radicalizzati sul web' di prima o seconda ondata migratoria in crisi di identità e di valori.

Ma tu faglielo capire, agli infiammati e incurabili buonisti, che si ostinano nella recitazione della loro follia di accoglienza universale in tutti i 'talk shows' televisivi, che questa è una 'diretta correlazione statistica' a cui non si sfugge e che ingrosserà inevitabilmente le file dei 'foreign fighters' della prossima 'guerra dei trent'anni' dell'Europa di domani e dopodomani.

 

Il racconto della giornata degli attacchi: all’aeroporto la sala che si riempie di fumo, dai soffitti si staccano i pannelli di plastica che cadono addosso ai…
CORRIERE.IT

 

http://www.corriere.it/esteri/16_marzo_23/bruxelles-751-kamikaze-check-in-911-boato-metro-300ccbf4-f07b-11e5-b1a2-f236e4ccb109.shtml

 

 
 
 

Nuovi califfi e terre di conquista

Post n°363 pubblicato il 17 Marzo 2017 da fedechiara
 

Rieccomi. La primavera incombe, unica ‘cosa nuova’ che ci rianima e offre respiro e certezza di nuove fioriture alle nostre vite, e voi ve ne state ancora rintanati nei vostri bui angoletti neuronici a chiedervi e discutere se ha vinto Rutte o Wilders, in Olanda, – che già i tulipani sono in fiore, ma dubito che i mussulmani e le mussulmane di Rotterdam li amino e li espongano alle finestre, occupati come sono a dare dei fascionazisti all’intero Occidente che li ospita sulla scia di fuoco del loro nuovo califfo Al Tayyip Erdogan, campione di democrazia alla turca coniugata con la sharia e il velo in testa alle pie signore tutte corano e famiglia.

E, se ha vinto Rutte, Wilders non ha perso – e sono davvero strani i titoli dei giornaloni con le loro quotidiane fake news partigiane che dicono vincente il Rutte, che perde seggi in parlamento, e Wilders, invece, arriva a venti seggi e 3 punti percentuali in più di votanti ed è il secondo partito.

Ma la paura del 3 a 0 – dopo la Brexit e Trump – faceva 90 presso le sinistre europee di s-governo e presso i commentatori buonisti che scrivono sui giornaloni e anche il modesto risultato di non aver perso il governo dell’Aia viene presentato come una vittoria – seppure di Pirro perché conquistata facendo campagna elettorale a destra e inseguendo i temi cari a Wilders. E perfino Al Erdogan, nuovo califfo, ha dato una mano facendo sponda ai liberali di inusitata fermezza contro i turchi alla conquista dell’Europa e in piena ‘guerra di religione’ e di civiltà, a sentir lui.

E stridono parecchio questi toni da esaltati e le pretese di fare campagna elettorale nelle città europee perché, quando sono stati accolti in Europa, avevano tutti le pezze al culo e chiedevano lavoro e promettevano di integrarsi e rispettare le leggi e le norme, ma oggi plaudono al loro lider maximo come se Olanda e Turchia fossero una cosa sola, cosa loro e terra di conquista.

Forse non è stata una buona idea quella di aver confermato il Rutte e rallentato la corsa di Wilders al governo, ma tempo verrà e saranno gli eventi sanguinosi e i conflitti largamente annunciati a rilanciare la contesa.

 
 
 

I bernoccoli della Merkel e l'imbonitor magno - Ieri accadeva

Post n°362 pubblicato il 14 Marzo 2017 da fedechiara
 

Chissà se la signora Merkel avrà provato un visibile disagio nell’osservare le schiere dei suoi nuovi elettori potenziali alla frontiera tra la Grecia e la Macedonia, osannarla in corteo e invocarla come unica salvatrice su piazza europea – bastonata, però, nelle urne patrie, le sole che contino, dai tedeschi di antica generazione e residenza storica.

E’ prevedibile che quella della Merkel non sarà una rotta disastrosa, una ritirata suonata con le trombe sul campo di battaglia fitto di morti e feriti e i soldati colpiti alla schiena durante la fuga, bensì una ritirata strategica, per piccoli, impercettibili passi e segni perché la botta elettorale è stata una tale legnata da provocare un visibile bernoccolo alla Grande Leader Iperaccogliente e la costringerà, se non ad ammainare la bandiera dell’accoglienza dal pennone della sua nave dei folli, a invertire quantomeno la rotta e ‘dare di bolina’ e riguadagnare alla svelta un lido sicuro dove riparare le troppe falle che, dai fatti di Colonia e Amburgo di inizio anno, hanno portato alle frontiere dell’est Europa chiuse ermeticamente e il Cancelliere austriaco che raccomanda all’Italia e alla Grecia di fare altrettanto e trovare il modo di fermare l’orda balcanica che si trasformerà, fra qualche giorno, nel pieno fiorir dei mandorli e dei meli, in arrembaggio alle coste albanesi (col governatore Emiliano – pd – che già parla di mandare i traghetti a prenderli, aiuto!).

E poiché il miglior alleato della Merkel iperaccogliente è il nostro Renzi-Imbonitor-Magno aspettiamoci che la catastrofe umanitaria innescata decenni fa dalle politiche immigratorie buoniste e accoglienti scoppi nelle nostre mani italiche e il campo-profughi fangoso di cui alle foto di questi giorni in Grecia si trasferisca in Puglia.
Fino alle prossime elezioni che, speriamo, diranno anche a Renzi che le accoglienti navi dei folli arrembate dai ‘popoli del mare’ non portano da nessuna parte e sono solo il prosieguo tragico della catastrofe umanitaria nella quale siamo immersi da decenni grazie a lui e al suo partito di infiammati (e litigiosi) buonisti.

 
 
 
 
 

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