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Messaggi di Luglio 2023

Parole sante al vento degli incessanti arrembaggi.

Post n°2691 pubblicato il 22 Luglio 2023 da fedechiara
 

Il vaso trabocca
di Marcello Veneziani - MV, Il Tempo 17 luglio 2017
Ma volete costringere gli italiani a scendere coi forconi nei porti e per le strade per fermare i sempre più massicci arrivi d’immigrati? Volete per forza incattivire un popolo in fondo mite, ricco di umanità e comunque non xenofobo, scaricando sulla gente la patata bollente che non riuscite a governare voi?
L’Europa scarica sull’Italia il dramma dei migranti e il governo italiano scarica a sua volta sulla popolazione e magari sui sindaci gli effetti devastanti degli sbarchi. Dieci, cento, mille civitavecchie si profilano all’orizzonte se arrivano dieci, cento, mille navi che battono bandiere non europee, vanno a prendere dalla Libia migliaia di migranti per scaricarli nei porti e poi nei centri italiani.
E i dementi, i demagoghi, i falsi umanitari ti raccontano la singola storia di una donna incinta, di un bambino malnutrito, per far commuovere sul caso particolare e dimenticare le dimensioni gigantesche degli arrivi. Il dramma di un esodo distratto dalla storia toccante di una persona.
Questa incoscienza assoluta delle conseguenze, questa noncuranza dei disagi, dei disastri di gestire folle che hanno bisogno di tutto, casa, lavoro, assistenza sanitaria, in un paese che se la passa male già per conto suo con le case, col lavoro, con gli ospedali.
Un paese che sta cambiando faccia, che sta sostituendo il proprio popolo, totalmente esposto alle invasioni perché se solo obbietta scatta l’accusa di razzismo e xenofobia, con governi incapaci di arginare, di reagire, di programmare.
Il mondo sbarca, l’Italia sbraca. Ogni tanto qualcuno accenna una reazione, c’è sempre un Minniti di turno che ci prova, ma viene sommerso dall’incapacità corale di prendere decisioni, dal blabla catto-comunista, pseudoumanitario sull’accoglienza, e poi viene respinto dai padroni cinici d’Europa.
In migliaia sbarcano ovunque nei nostri porti e noi dobbiamo sorbirci pure gli slogan ormai insopportabili di Renzi, che un giorno capeggia i boyscout della carità e un altro gioca a fare il masaniello e dice aiutiamoli a casa loro. In ogni caso non producendo alcun effetto reale.
I media ci mostrano i singoli fotogrammi degli arrivi e invece i governi dovrebbero avere una vista più larga e più lungimirante: vedere il tutto e non la parte, capire quali folle si stanno muovendo verso di noi, quante popolazioni sono in marcia per via dell’effetto moltiplicatore degli sbarchi assistiti, giunti a buon fine.
Ma possibile che navi battenti bandiera di stati sovrani non possano essere costrette a portare nei loro paesi gli immigrati che vanno a recuperare sul posto?
Possibile che non siamo capaci di decisione, di fermezza, di stabilire una volta per tutte un criterio e un tetto per filtrare, accogliere a numero chiuso e a certe precise condizioni i nuovi arrivi, partendo però dalla considerazione che siamo sull’orlo di una crisi di civiltà e il limite è stato già varcato?
Possibile che non si è in grado di capire che le frontiere sono necessarie per vivere, per garantire chi vive in un territorio, e che siamo gli unici a prendere sul serio la retorica dell’accoglienza assoluta, della società non aperta ma spalancata, in un mondo ancora pieno di frontiere, di soglie invalicabili?
Non possiamo essere l’angolo ristoro del pianeta, il ponte tra nord e sud del mondo. L’operazione che stiamo facendo non è triton, frontex o come cavolo le battezzate, ma è operazione suicidio e si può riassumere in un’immagine: stiamo versando il mare in una bottiglia, in un recipiente che non potrà contenerlo.
E prima o poi traboccherà, con le conseguenze prevedibili. Non è meglio essere fermi e severi oggi e riprendere il controllo della situazione per non vedere tragedie e guerre di poveri domani, diventando teatro di scontri, di odii reciproci, di ferocie respingenti contro assalti disperati?
Molti italiani, ed io tra questi, non hanno mai nutrito alcuna avversione per i migranti e hanno sempre riconosciuto che se un paese invecchia, non fa figli, è chiuso nel suo egoismo, deve poi fare i conti con le migrazioni.
Ma qui stiamo superando il limite fisiologico di sopportazione, il vaso trabocca e si potrebbe rompere da un momento all’altro.
United Monarchy: The Philistines Enter Canaan - Associates for Biblical ...

 
 
 

Tonaconi, fontane e colpi di calore.

Post n°2690 pubblicato il 22 Luglio 2023 da fedechiara
 

Aneddoti del post moderno.
Non so se avete letto la notizia della 'raccomandazione' fatta dalla sindaca di Monfalcone ai bagnanti islamici di non fare il bagno vestiti di tutto punto e pure di nero-vestiti.
Che a me questa buffa licenza degli islamici di adire il litorale a modo loro fa piacere perché in spiaggia solitamente non ci vado, ma, se ci andassi, l'idea balzana di entrare in acqua vestito di tutto punto la trovo
divertente
– come nella scena-madre di Marcello e Anitona nella Dolce vita (Marcello, Marcello, ven ki che ci rinfreschiamo a puntino e tutto il resto del copione).
E nessuno che, al di là delle stupide polemiche del pd e le trite accuse di 'razzismo' (ce l'hanno impresso a fuoco nei neuroni, i poveretti) rivolte alla sindaca, nessuno che abbia notato, dicevo, come quelle poverine vestite di nero e con tanto di hijab e/o mezzo burqa sotto al sole cocente in acqua ci devono andare di corsa - pena un colpo calore.
E mi figuro il grande disagio fisico delle signore un po' in carne che suderanno terribilmente sotto ai tonaconi imposti dai mariti e una felice immersione nel brodo marino e il relativo bucato non può che offrire un sano refrigerio. E si evitano perfino le imbarazzanti 'prove-costume'.
Aneddoti del post moderno.
Correva l'anno 2023 dei naufragi organizzati e degli arrembaggi fai da te.
La sindaca Cisint contro gli islamici che fanno il bagno vestiti a Marina Julia
RAINEWS.IT
La sindaca Cisint contro gli islamici che fanno il bagno vestiti a Marina Julia

 
 
 

Ei fu. La Waterloo di Draghi.

Post n°2689 pubblicato il 21 Luglio 2023 da fedechiara
 

Quel lontano puzzo di prima repubblica. - 21 07 2022
E, finita la battaglia di Waterloo, dalla sommità della collina abbiamo agio di osservare la distesa dei morti e degli agonizzanti (pure la Gelmini! Con i gradi di capitano dell'esercito sconfitto e l'elegante divisa attillata) e il conto delle divise bianco-azzurre stese a terra ci depista perché mancano all'appello i disertori usciti dall'aula prima della chiama. Ma tutto di questa battaglia è strano e di difficile interpretazione – a partire dalle giacche rosse dei prussiani sopravissuti, nominalmente vincitori accosto al loro generalissimo, ma sconfitti perché 'andavano per stravincere, ma hanno perso per strada gli alleati'.
E non sono bastati i lanzi volta gabbana del colonnello Di Maio, poco avvezzo alla battaglia parlamentare - e mollaccione e cattivo spadaccino nel duello ravvicinato - a far confluire al centro, nel corso dello scontro fatale, l'ala sinistra della fanteria cadreghizzata dei m5s 'governisti' e timorosi del prossimo esodo dall'emiciclo e definitivo.
Risultato: il generalissimo dal viso quadrato e dal tirato sorriso di drago è rimasto impassibile sul suo cavallo bianco, - basito e incapace di muoversi dal suo punto di osservazione della battaglia super difeso dalle artiglierie parlamentari, e di levare alta la spada e lanciarsi all'attacco con la fanteria contro i traditori de 'l'interesse degli italiani'.
L'interesse degli italiani, già.
Se c'è una locuzione che mi fa salire il sangue alla testa è proprio questa, perfino di più di quella del Berlusconi dei tre lustri di s-governo: 'L'Italia è il paese che amo'. La serva Italia 'di dolore ostello (...) non donna di provincie, ma bordello' (Dante – Inferno).
E sentirla pronunciare, in primis, dal Renzi - già generale a suo tempo e sbalzato malamente di sella dal noto referendum che doveva togliercelo di torno e mandarlo a zappare i fertili campi toscani – mi aveva convinto, prima della chiama, che 'era fatta', Draghi era sconfitto. L'uomo della provvidenza di nomina quirinalizia cambiava mestiere e passava armi e bagagli nell'area atlantista dei guerrafondai e degli Stranamore che spediscono vagonate di armi all'Ucraina per trascinarci, miseri e sanzionati nelle bollette del gas e castigati dall'inflazione di guerra, nella terza e definitiva 'guerra mondiale termonucleare'.
L'interesse degli italiani, egregi signori/e e per chi si fosse messo solo ora all'ascolto, è quello di una democrazia finalmente compiuta e che poco si curi dei 'pesi e contrappesi' quirinalizi dei 'tecnici' e degli uomini della provvidenza.
Una democrazia che sanzioni gli errori e gli svarioni degli s-governi con il sùbito ricorso alle urne e mandi a casa, volta a volta, gli imbelli e i corrotti e gli incapaci, e punisca gli inciuci e i volta gabbana. Tempo verrà? Ci sarà mai qualcuno, in questo disgraziato paese, capace di avviare le riforme costituzionali che ci portino lontano dal puzzo di prima repubblica che ci appesta le narici?
L'interesse degli italiani e degli europei. 21 luglio 2021
...che, poi, i toni e gli argomenti del generalissimo sconfitto sembrano convergere sul fatidico 'cui prodest' dei latini: la sfida che fu di Francesco Ferrucci (Vili! Uccidete un uomo morto!) lanciata ai partiti riottosi e l'arrogante conclusione dell'uomo della provvidenza che : 'Chi non è con me è contro di me'.
E qualcuno dei giornalisti e direttori proni della famigerata 'stampa amica' lo gratifica dello sciocco e puerile: 'Ha voluto cadere in piedi,'; ma chi cade si fa male, sempre e, se sta in piedi miracolosamente, ricorrendo alle grucce, è perché teme che la frattura a entrambi i piedi sia scomposta e attende, stringendo i denti, l'ingessatura e l'ausilio dell'ortopedico di turno.
E in attesa di sapere da un suo libro di memorie di sicuro successo qual'è 'l'interesse degli italiani' fuori dalla democrazia dell'alternanza e dal voto che esprime un partito vincente e un premier, ci chiediamo se ha fatto l'interesse degli italiani con la scelta scellerata di schierarsi, senza un sano distinguo e qualche salutare dubbio sulle vetuste 'scelte atlantiche' da rivedere e ri-patteggiare, a favore degli armamenti all'Ucraina e alle sanzioni alla Russia che ci hanno fatto precipitare in una economia di guerra – con il concreto rischio che, se si persevera in questa follia di schieramento atlantico suicida, si andrà dritti a sbattere nella terza guerra mondiale termonucleare.
E, se verrà presto cooptato in un qualche ruolo di prestigio europeo per punirci dell'azzardo politico di averlo messo alla porta, sarà interessante osservare se il nostro drago riuscirà a partorire qualcosa di più furbo e condivisibile delle avvilenti dichiarazioni della Von der Leyen: sui termostati che saranno fermi, a novembre, sui 16/17 gradi celsius del gas che ci manca/erà - e i gendarmi alla porta a controllare il rispetto dei divieti. E i vecchietti, tremanti di freddo, che andranno ad aprir loro la porta di casa bene avvolti, testa inclusa, nelle termocoperte Lanerossi a doppio avvolgimento.
La magnifica e intelligente politica della U.E. che ha a cuore l'interesse degli europei (sic).

Potrebbe essere un contenuto artistico raffigurante attività all'aperto

 
 
 

Dicerie.

Post n°2688 pubblicato il 20 Luglio 2023 da fedechiara
 

Più vero del vero. 20 luglio 2019

Confesso che non so se la terra sia piatta. Dalle foto satellitari scattate nei pressi della Luna si direbbe un filo convessa, perlomeno, ma mancano le foto confermative della parte opposta, quella concava dell'Asia e dell'Australia, e questo mina la credibilità dei fieri sostenitori della tesi.
E poi un piatto che gira su se stesso, invece di una sfera, sconvolge anche le dinamiche giorno/notte - e tuttora non mi è chiaro come quella rotazione ostinata non spruzzi le acque degli oceani e dei mari fuori dallo stratosfera come una centrifuga, con tutto l'annesso dei pesci e delle murene e dei polpi e delle plastiche dei continenti vaganti a pelo d'acqua che conosciamo.
Però questa della conquista della Luna e del 'piccolo passo per l'uomo, ma grande passo per l'umanità' puzza davvero di studios hollivudiani e scenografie di cartapesta e battute ad effetto di sapienti sceneggiatori e non so confermarvi se davvero il nostro satellite non è più vergine di impronte di scarponi – e dovrei fare un salto colà per vedere con i miei occhi la bandiera a stelle e strisce penzolante sul suo palo senza il vento solare che la distende, come a Iwo Ima, e potrei mandarvi la foto confermativa su What app e Facebook, sempre che ci sia 'campo'.
E, già che ci siamo, va detta un parola chiara anche sulle torri gemelle che si sono sbriciolate dall'interno come se fossero state dinamitate a bella posta e quelle fotografie degli aerei che vi si schiantano non vi ricordano le scene madri di certi film catastrofisti con tanto fuoco e cenere e morti a mucchi e quintali e tanto pianto e stridor di denti?
La verità (orpo! m'è venuta spontanea la paroletta magica) è che non sappiamo molto neanche degli eventi decisivi delle nostre vite private e fatichiamo a dire vere le scene madri delle liti fatali di matrimoni infranti, però siamo tornati 'single' e : '(…) questo è quanto / se ci ripenso, quanto è vero il sole, / dalla vergogna mi si muove il pianto. / Non credo più nemmeno nelle scuole.'
That's all, folks. Scrivetemi, se vi viene in mente qualcosa di 'più vero del vero' che ci convinca un po' tutti e lo prenderò in considerazione per il mio prossimo articolo.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Anniversari angosciosi.

Post n°2687 pubblicato il 20 Luglio 2023 da fedechiara
 

Del convivere con il terrore - 20 luglio 2016

Colleziona decine di migliaia di 'mi piace' (è un pregio?) il post di una tale che, con accorta iperbole, predice di essere destinata a morire per mano di un qualche terrorista assassino 'u akbar'.
Iperbole giusto per dire perché, di questi tempi, morire per mano della varia genia di suonati e serpi in seno che si 'radicalizzano sul web' ha incidenza statistica maggiore del morire per malattia oncologica o incidente stradale.
Un vaffa di gran cuore a tutti coloro, politici s-governanti e i loro supporters, che hanno contribuito a stiparne a milioni – senza alcun discernimento e valutazione realistica di integrarli e offrire loro un lavoro - nelle 'banlieues' parigine o nel Belgistan del famigerato quartiere di Molenbeec e hanno costruito, una scelta sbagliata via l'altra, questo nostro presente di assassini probabili e predicibili e un futuro perfino peggiore.
E quella tale, una buonista da '...vi offro l'altra guancia' ci conforta in pubblico post dicendoci: 'non abbiate paura' - e continuate a viaggiare e conoscere gente e fare amicizie. Lieta esortazione francescana che lascia il tempo che trova, dal momento che il normale gioco di incontri ed inviti del nostro vivere associati non si può certo sospendere - e i treni e le metropolitane continuano a viaggiare nelle metropoli a convogli pieni, malgrado il rischio di attentato che Vals-il Pessimo dice che 'dobbiamo farci il callo' (sic).
E l'esortazione della giovinetta è pubblicizzata in cronaca da 'Avvenire', il giornale dei vescovi, vedi caso, e risulta essere un cinguettio davvero poco confortevole se, di lì a poco, viene zittito dalle grida di passeggeri che si vedono assaliti in un treno da un folle criminale con coltello e accetta - e sembra a me piuttosto idiota l'accontentarsi di un calcolo delle probabilità (di esserne vittima) e non esigere, invece, con forte pressione politica e sociale, dalla Securitè e dagli uomini del ministero degli Interni e da tutti gli agenti preposti all'ordine pubblico di rendere quella probabilità minima o nulla.
Convivere con il terrorismo assassino e accettarne l'ineluttabilità è davvero l'ultimo stadio di una demenza che origina dalle cattive politiche immigratorie e finisce col coro angelico e 'buonista' di chi predice la sua morte in pubblico post e se ne fa preventivamente una ragione.
Pollice verso e sipario.
Nessuna descrizione della foto disponibile.


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La bandiera Isis in casa del 17enne afghano, in Germania l’incubo del “jihadista fai da te”

 
 
 
 
 

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