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Messaggi del 19/12/2018

Gettate le armi, ravvedetevi e saremo clementi

Post n°720 pubblicato il 19 Dicembre 2018 da fedechiara
 

 

Credo che mai la stampa italiana – quella dei 'giornaloni' in testa, – abbia mostrato senza veli e vergogna di essere affetta da schizofrenia grave e apparentemente incurabile come nel caso dell'odierna tenzone tra Italia ed Europa sui numeri della 'manovra del popolo'.

Fino a ieri, come un sol uomo, i giornalisti di punta dei giornaloni, consoni alle peggiori Opposizioni Riunite di sempre, pontificavano e rampognavano il governo giallo-verde sul dovere di 'restare in Europa' e 'rispettare le regole europee sul deficit e sul debito' e, oggi che ci giunge la lieta novella di un accordo raggiunto che mostra la flessibilità di entrambe le parti, scrivono, invece, di un cedimento colpevole da parte dei nostri governanti e li accusano di ogni nefandezza politica e del tradimento delle promesse verso gli elettori. 
Dei quali elettori quei giornalisti mai hanno mostrato di volerne rispettare la volontà e la sovranità, sottomettendola a certe loro bizantine e aggrovigliate visioni di 'pesi e contrappesi' e 'mediazioni necessarie' e, in ogni caso, ai 'vincoli europei' di cui sopra, rispettati dai nostri e sanciti dall'accordo raggiunto ieri dal presidente del consiglio Conte.

E l'orizzonte politico di un mancato accordo era di una 'grande confusione sotto al cielo' – e lo spread alle stelle e i mercati aizzati come belve nel Colosseo contro i nostri governanti e leaders dai 'poteri forti' dell'economia globale – e meglio è incassare un 'via libera' e una mezza benedizione dai commissari europei piuttosto che andare allo scontro sulla 'procedura di infrazione'. 
E se lo capiamo noi, popolo di elettori giallo verdi che tuttora sosteniamo il governo col 58 e più per cento dei consensi, non è chiaro perché non lo capiscano loro: gli editorialisti di punta dei giornaloni che male hanno digerito la novità di un governo 'populista' e sono come quei giapponesi incistati nella giungla indonesiana che continuano le loro scaramucce anche dopo che è giunta loro la notizia che 'la guerra è finita', gettate le armi e uscite a mani alzate fuori dalla radura. 
Ravvedetevi e saremo clementi.

 
 
 

Drammi effimeri dei nostrani 'gilet jaunes'.

Post n°719 pubblicato il 19 Dicembre 2018 da fedechiara
 

Uscire a riveder le stelle  - 18 dicembre 2013


E se tutti, tutti! ce ne uscissimo finalmente 'a riveder le stelle' e prendere una boccata di energia universale che sostituisca la presente asfissia recriminatoria e stupida e inutile dei 'forconi' e degli studenti e di tutte le altre categorie di 'manifestanti' rabbiosi contro tutto e tutti?
E' vero che la crisi morde e il lavoro non c'è, ma, temo, non saranno le mille voci rabbiose e di tutti contro tutti in piazza e ai caselli autostradali e le bombe carta e i lacrimogeni che ce lo restituiranno e che pagheremo meno tasse. E la politica è nell'angolo ormai da gran tempo e si abolirà il Senato e le Province e gratteremo ancor più il fondo del barile degli sprechi della pubblica amministrazione e delle auto blu e delle scorte indebite, ma nessun coniglio di ripresa galoppante e lavoro per tutti uscirà dal cappello di nessun prestidigitatore. Non subito. Di certo, non nel prossimo anno. 
Perciò risparmiatevi gli auguri del cenone in proposito e rimandateli al 2015.

Perché, vedete, se in famiglia c'è un marito o un nonno o un figlio che, a tavola, ce la mena, pranzo e cena, con profluvi di proteste e geremiadi e staffilate contro il 'governo ladro' e invoca i militari al governo e 'impicchiamoli tutti', 'via tutti', 'tutti a casa', al terzo giorno o già al secondo passa per essere un 'rompicoglioni' - al quale si intima di smetterla, farla finita, darsi una regolata, non se ne può più, ecchecaxxo! Ed è curioso che, invece, i nostrani 'forconi' siano tollerati ai caselli autostradali a renderci le file automobilistiche e sui tram postmoderne torture e le merci natalizie non arrivano sui banchi dei supermercati e perfino i commercianti, storici alleati di allegre evasioni, sono incarogniti perché gli si toglie l'unica boccata d'aria di consumi e acquisti che aspettavano da tutto un anno.

E se oggi gli evasori cronici e recidivi berlusconian-leghisti, rinominati 'forconi', deborderanno dai limiti loro imposti dalle autorità e dalla forza pubblica e ci saranno scontri e manganellate speriamo che questa incredibile tolleranza nei loro confronti e il loro flirtare coi fascisti e augurarsi i militari al governo venga meno e se ne tornino con le pive nel sacco a casa e al lavoro e, la sera e la notte, alzino anch'essi gli occhi al cielo e 'rivedano le stelle' - nel senso figurato, in caso di testa rotta, e in quello reale del cielo stellato per tutti gli altri - e si rendano conto, finalmente, che: 'C'è un tempo per la protesta e uno per per il darsi da fare e progettare concretamente un lavoro diverso e 
un diverso dirsi cittadini e pagare le tasse dovute.' (da inserire nell'Ecclesiaste). 
Amen e così sia.

 

L'immagine può contenere: notte, cielo, albero e spazio all'aperto

 
 
 
 
 

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