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Messaggi del 22/12/2018

Maya e dintorni

Post n°725 pubblicato il 22 Dicembre 2018 da fedechiara
 

Ieri accadeva 22 dicembre 2012

Vabbè. Non è venuta. La fine del mondo, intendo. Era una soluzione, dopotutto. Perché, sappiatelo, attizzare una speranza, suscitare un'emozione, illudere di un evento clamoroso e risolutivo è una crudeltà, se, dopo, tutto torna come prima e peggio di prima.

E ci aspettavamo di avere una risposta a tutto l'ambaradan delle nostre vite confuse e caotiche e di sapere dov'era e com'era il Grande Raduno di Giosafatte -con tutta quella gente incredibile riunita che si osserva, stupita di esserci per davvero e risorti dalle antiche tombe e dalla polvere e i vermi.

Contadini dell'anno Mille vestiti dei loro stracci, buffoni e saltimbanchi, monaci e abati sdegnosi e cavalieri e conti e baroni europei mescolati con soldati della dinastia Ming: che paiono quelli delle tombe ipogee della Grande Muraglia messi come spaventapasseri a dissuadere i nemici dall'attaccare - e chissà chi l'ha avuta quell'idea geniale, ché bastava una freccia che scalfisse la pietra e la notizia dei soldati-fantocci messi sugli spalti per sopperire alla carenza sarebbe subito dilagata per tutta la pianura mongolica e 'apriti cielo!' le invasioni.

E pensate alla gente di Pompei, che si scrolla di dosso tutta la cenere e i lapilli e si abbracciano e si salutant, -morituri redivivi di quella po' po' di tragedia- e si chiedono stupiti 'che ci facciamo qui', noi che del Cristianesimo non abbiamo condiviso i miti e i riti – e tu guarda quegli indiani, induisti di vocazione, che non ne vogliono sapere di obbedire ai diktat degli Angeli dell'Apocalisse che ordinano, le spade fiammeggianti in mano: 'Gli Indiani tutti di qua e i Cinesi di là. Ferrara! spostati di là che ci dobbiamo mettere i Cinesi.'

E, a parte 'sta storia di Giosafatte che ci ha sempre lasciato perplessi ogni volta che ce la raccontavano - come quell'altro raduno incredibile degli animali tutti stipati nell'Arca del Diluvio Universale – resta il fatto che alzare gli occhi al cielo stamattina, che doveva essere oscurato dalle polveri di una colossale eruzione o dal botto di un asteroide, ci lascia vuoti dentro perché, in fondo, aveva ragione Majakovski quando scriveva, un filino depresso per via della Rivoluzione Tradita, che: 'In questo mondo non è difficile morire. Vivere è, di gran lunga, più difficile.'

Alla prossima fine del mondo, gente. Tirare su le maniche e lavorare. Mi sa che ne avremo ancora per qualche millennio.

IT.WIKIPEDIA.ORG
La valle di Giosafat o valle di Giosafatte è una valle identificata oggi con una parte del Cedron che si trova esattamente tra il Monte del Tempio o Spianata delle Moschee ed il Monte degli Ulivi, a Gerusalemme Est.
  • Nessun testo alternativo automatico disponibile.https://it.m.wikipedia.org/wiki/Valle_di_Giosafat?fbclid=IwAR1q4v3F2mf9ODeXJ6Nt_ox9gzBJ8EWgXkRUWJ7xJN7LpefBFzJti8pi9U4Nessun testo alternativo automatico disponibile.

 
 
 

Mai fuori misura

Post n°724 pubblicato il 22 Dicembre 2018 da fedechiara
 

22 dicembre 2013

Ho visto un film, ieri sera, in cui la nota dominante era l'esagerazione, il fuori misura delle emozioni che guidavano le azioni dei personaggi al punto da rendere l'intera storia repulsiva e sguaiata. E i bravi attori e la loro recitazione e la regia si annichilivano su quella trama insensata e violenta.

Non bisogna mai arrivare a questo punto di una storia. Mai costruire le proprie storie 'fuori misura' perché non avranno smercio e condivisione tra il nostro prossimo, bensì diventeranno storie 'criminali', storie che respingiamo al mittente e che vogliamo si chiudano al più presto e non occupino più le cronache delle nostre vite, neanche in modo marginale. E vale per le storie individuali di violenze private e amori sbagliati e drammi conseguenti, ma vale anche per le storie collettive di gruppi e associazioni e partiti e 'movimenti' che in-sorgono e prevaricano e si impongono con blocchi stradali e binari occupati, turbando una ordinata e serena vita associata.

E' successo solo qualche giorno fa e abbiamo ascoltato cose che mai avremmo voluto ascoltare: parole senza senso, slogans fuori misura ( 'patria o morte', 'militari al governo' ) di un dramma nazionale esagerato ad arte dal solito noto (e, sospettiamo, segretamente finanziato dal medesimo) ai fini suoi di sempre: tenere banco in cronaca e nella vita pubblica con piazzate e interviste incendiarie in cui vaneggia di 'rivoluzioni' che avverrebbero se lui fosse arrestato. 
E i 'forconi' li dice 'il suo popolo' e il trait d'union tra lui e loro, ca va sans dire, sono le tasse che impiccherebbero le imprese (ma impiccano anche e di più le famiglie dei lavoratori dipendenti che le tasse le pagano tutte e alla fonte) e le costringono a chiudere, - ma sempre ci stupiamo, quando le dichiarazioni irpef vengono rese pubbliche, che i ribaldi e impudenti artigiani-piccoli imprenditori-commercianti dichiarino, in stragrande maggioranza, meno dei loro dipendenti. Misteri eleusini.

E i cialtroni che li rappresentano politicamente continuano a parlare di tagli alla sanità, all'istruzione, all'assistenza agli anziani e alla previdenza pur di spuntarla sul punto che lo Stato italiano e l'Europa dovrebbero funzionare esentasse – tu vedi la fantasiosa quadratura del cerchio che rimuginano e ci propongono. E se la cosa si dimostra difficile e i conti dello Stato non consentono l'allegra e fantasiosa gestione eccoli invocare la 'rivoluzione', la piazza greca, l'insorgenza 'spontanea', - che di spontaneo non ha niente, se di mezzo c'è forza nuova e casa pound e il sogno di un golpe militare  e l'Europa sul banco degli imputati.

Speriamo che la lezione dei giorni scorsi sia servita e il flop della piazza forconiana induca a più miti consigli – e ci piace che una parte di loro pensi adesso, passate le feste, alla piazza di Francesco (non sanno più a che santo votarsi?) e di andare tutti a san Pietro per una benedizione esentasse.

Un bel gesto e un pensiero che ci convince: mandiamoli tutti a farsi benedire; vedi mai che guariscano dalle propensioni e vocazioni immonde di jacquerie fiscali e tornino a lavorare alacremente per la ripresa economica che verrà.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

 
 
 
 
 

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