Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 11/11/2021

Il migliore dei mondi.

Post n°1821 pubblicato il 11 Novembre 2021 da fedechiara
 

Il migliore dei mondi possibili di Leibniz è teoria filosofica che 'mostrava la corda' già ai tempi suoi e solo i grassi fratoni delle abbazie e conventi di allora e i ricchi e potenti principi nelle loro regge avevano motivi e buone ragioni per discettarne e provare a convincere i loro sudditi e sottoposti.
E, se fosse stato vivo il Murphy dell'omonima legge paradossale il dibattito filosofico sarebbe stato per certo molto più acceso e a Leibniz avrebbero tolto i gradi di filosofo con disonore in cerimonia pubblica.
Tutto questo premetto per dire che 'si stava meglio quando si stava peggio' - quando c'era il muro di Berlino e la 'cortina di ferro' - e mi riconosco piuttosto, e plaudo, nella figura della madre 'risvegliata' del bel film 'Good by Lenin' piuttosto che nel coro stonato dei troppi laudatores liberisti che dicono questo che viviamo il migliore dei mondi possibili, appunto.
E ci saremmo risparmiati le invasioni barbariche dei paesi nuovi e poverissimi che sono riaffiorati dalla Storia del maledettissimo ventesimo secolo quali Moldavia, Ucraina e Romania - che ci hanno rifilato le centinaia di migliaia di 'badanti': croce e delizia dei vecchietti abbandonati dai figli e dagli eredi, diseredati per via di tardo matrimonio di interesse.
E, forse, la 'crisi globale' ci sarebbe stata lo stesso, grazie agli stra maledettissimi 'cinesi' degli omonimi negozi e prodotti taroccati a un euro, ma avrebbe avuto corso più lento e meno disastroso e, oggi, non saremmo qui a lamentarci e paventare la 'terza guerra mondiale' e il ritorno della 'guerra fredda' per via dell'Ucraina nazionalista che difende i suoi confini, ma è stata, fino a ieri, il cuore pulsante della Grande Madre Russia degli zar e della 'fratellanza slava'.
E, se è vero che 'la Storia non si fa coi se e coi ma', qualcuno potrebbe spiegarmi perché tutte le maledettissime cose negative che possono accadere continuano ad accadere a pioggia e grandine fitta e mai una lodevole e ragionevolmente lunga sequenza positiva si delinea sull'orizzonte dei viventi che riesca a farci riabilitare Leibniz e dica possibile e credibile la sua teoria?
Paradosso del gatto imburrato:
« Se è vero che una fetta di pane cade sempre dal lato imburrato e che un gatto cade sempre in piedi, lasciando cadere un gatto con una fetta di pane sulla schiena nessuno dei due cadrà mai per primo e si avrà il moto perpetuo. »

 
 
 

Orizzonti critici...

Post n°1819 pubblicato il 11 Novembre 2021 da fedechiara
 

Di orizzonti critici e di critici criticati.
Continua a tamburo battente sui giornali e i tiggi la campagna contro i 'social', accusati di ogni nequizia e inebetimento individuale e collettivo. Ed è un po' come 'sparare sulla Croce rossa' o, come si faceva fino a qualche anno fa, sulle televisioni, in ispecie le tivù commerciali – che tanta parte dell'ultimo orizzonte delle nostre menti hanno contribuito a chiudere. Non come la poetica siepe del Leopardi, bensì come un muro di idiozia e stupidità e 'nani e ballerine' sgambettanti h24 e filmacci violenti e volgari inutilmente schermati dal tasto del 'parental control'.
Un muro non scavalcabile se non da pochi, ostinati 'free climbers' che ancora hanno libri e biblioteche da frequentare e paesi da visitare e amici ancora capaci di dialoghi sapidi, franchi e solari.
E, come le televisioni, non c'è modo di arginare il fenomeno e ricondurlo sotto severa tutela dei professoroni e dei giornalisti di vaglia che scrivono sui giornaloni e dei politici di ogni ordine e grado – che si vedono sottrarre l'influenza (vera o presunta) che esercitavano (speravano di esercitare) sulle nostre menti di poveri idioti: oggi trasformati in 'bloggers' più o meno autorevoli o in semplici gestori di un profilo personale dove poter sfogare tutte le rabbie, le idiosincrasie, le indignazioni e le opposizioni all'andazzo di s-governo e alle cattive politiche sostenute, invece, con belle lettere e argomenti ponderosi dai giornalisti al seguito e proni davanti agli idoli dei vincitori del momento.
Gente che si ritiene depositaria di un livello culturale e di una sensibilità morale di gran lunga superiori a quella degli 'odiatori', come li definiscono sui loro articoli rigurgitanti supponenza intellettuale – e, in basso, nei commenti all'articolo, si sommano i commenti cattivi e rabbiosi dei medesimi odiatori che chiedono al poveretto/a 'chi sei tu per giudicarci' e stigmatizzare e chiedere censura.
E tutto questo cambio di orizzonte critico e di critici criticati si riduce, alla fin della vicenda, a un confronto tra la sinistra di s-governo e l'intendenza dei giornaloni/sti al seguito e la destra che riemerge dal bouillon infernale di una società che non vuole più saperne di maestrini/e e delle loro prediche e sermoni accoglientistici e buonisti e li castiga con le 'brexit', con i Trump, con i referendum perduti dal derelitto di s-governo, il fiorentino principe degli imbonitori, e, speriamo, dalle elezioni prossime venture che li manderanno a casa, infitti nel profondo dell'inferno del non potere e del non aver più nulla da dire (e dirlo male) a un mondo che hanno contribuito potentemente a imbruttire e incanaglire e impoverire nei pochi, disastrosi anni del loro s-governo. Parce sepulto e fuori i leoni.
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