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Messaggi del 13/03/2022

Fatevi un selfie.

Post n°1998 pubblicato il 13 Marzo 2022 da fedechiara
 

Fatevi un selfie.
Non siete nel teatro di guerra, d'accordo, ma una foto virale la potete confezionare anche voi – di facile divulgazione via socials e i 'mi piace' e le condivisioni a mille.
Se avete una terrazza con a lato dei condominii potreste proiettare, la notte, il giallo e l'azzurro della nota bandiera sulla facciata del condominio più vicino e farvi un selfie a pugno chiuso levato – che fa tanto brigate internazionali strette nell'assedio di Madrid della mitica guerra di Spagna.
Oppure sventolate la bandiera in questione illuminata dal sole dell'alba, il sol dell'avvenir della prossima vittoria annunciata dei resistenti e degli invitti – che nel Donbass non si sono fatti scrupolo alcuno di sfidare l'orso russo per anni e causare la morte di 14000 combattenti (stima approssimativa), con i paesi filo Nato che si giravano dall'altra parte e gli bastava la concessione di nuove basi militari dove piazzare i loro missili 'difensivi' (sic).
E la foto qui sotto della bambina con fucile in grembo e lecca-lecca è diventata virale - malgrado la pacchianeria della posa e l'uso intollerabile che vi si fa dell'infanzia (da proteggere su internet sempre per via delle malate attenzioni) - a causa di quell'assordante 'armiamoci e partite' che impazza sui nostri tiggi embedded a tutte le ore del giorno e della notte, incluse le ipocrite manifestazioni per la pace che la pace la invocano astrattamente, e ciascuno col suo slogan migliore e più suggestivo, ma nessuno dei presenti che ci spieghi per filo e per segno quali proposte concrete si possono portare al tavolo delle trattative tra i due nemici in guerra, in ispecie le proposte dei paesi filo Nato di ritirare i loro armamenti di prossimità e smettere la cintura d'assedio alla Russia e la logica malata del 'nemico' a prescindere.

 
 
 

Il 'fronte interno' filo russo e le autorevoli penne sui giornali.

Post n°1997 pubblicato il 13 Marzo 2022 da fedechiara
 

Il 'fronte interno' filo russo e le autorevoli penne sui giornali.

Abbiamo un 'fronte interno'. Squillino le trombe e rullino i tamburi, udite, udite. Lo scrive Antonio Polito, autorevole firma, su 'Il Corriere' di ieri. Il nemico subdolo delle reboanti e integerrime democrazie filo Nato è nell'ombra, nascosto nei socials e magari - non sia mai!! - è un vicino di casa segreto leone da tastiera, aita, aita.
Chi non pronuncia con grande enfasi evidente al balcone, tre volte al mattino presto e prima di coricarsi: 'Zelensky è un eroe mondiale' e 'L'Ucraina è una democrazia europea, viva l'Ucraina che ben resiste!' colui è un individuo abbietto e degno di essere additato al pubblico ludibrio al pari di Putin. Che il nostro ministro degli esteri ha definito 'un animale' – con grande lungimiranza politica e ministeriale e anticipando il placet di Facebook che una tal cosa e peggio dice tollerabile, dati i tempi e le azioni del 'criminale dittatore'.
Fatta la tara delle esagerazioni palesi e dei toni fuori misura dei nostri giornalisti 'più realisti del re' (perfino il Gramellini!!) il rischio che vi segnalino ad una futura corte marziale per diserzione del fronte occidentale, se scrivete qualcosa di non elegiaco per l'Ucraina e per il suo leader invitto - che ha audience mondiale in tutti i tiggi dell'Occidente - si fa di giorno in giorno più concreto.
E, forse, sarà interessata perfino la polizia postale e sospeso, per l'occasione, l'articolo della Costituzione che azzarda l'infamante libertà di pensiero e parola, in caso di guerra in corso. Forse inclusa quella recente della Siria – e andranno a ravanare fra i molti posts a ritroso per l'occhiuta verifica e le sanzioni.
In tempo di guerra non ci si può discostare, non è ammesso dissenso dal verbo imperante nelle redazioni dei giornali e dei tiggi. Il nemico ti ascolta e gioisce – se il 'fronte interno' si fa ogni giorno più consistente e chiede a gran voce la presentazione di serie proposte di disarmo alle frontiere est da parte dei paesi Nato in cambio della cessazione delle ostilità.
Perché, prima, Putin deve ammettere la sconfitta, l'isolamento politico, il grave azzardo e la follia dell'invasione e ritirare le sue truppe senza porre condizioni. Lo affermiamo noi, dei paesi filo Nato, 'vincitori morali' - che abbiamo noncurato per anni i 14.000 morti nel Donbass e i vani tentativi di andare a trattativa da parte dei russi, patroni delle repubbliche secesse.
Chi lo diceva che il realismo è la virtù più evidente e sommo pregio delle nostre più autorevoli penne giornalistiche?

 
 
 
 
 

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