Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2022 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

fedechiaraSoglioletta0QuartoProvvisorioArianna1921Najkanewspaper_articles1ARCAN020orat6Ri.emersacapuzzomyassignmentservicesVIOLA_DIMARZOfalco1941nondefinito0francesco61dgl2
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 27/03/2022

Le fenici arabe delle redazioni.

Post n°2018 pubblicato il 27 Marzo 2022 da fedechiara
 

L'araba fenice di una informazione puntuale e veritiera (che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa).
Mi sa che dobbiamo farci il callo a questo strano genere di 'informazione' televisiva e di stampa che ci confonde ed è distesa supina sulle veline del potere di turno e, per un di più di infamia, pretende di essere affidabile e indica sdegnata i socials quali discariche delle 'fake news' più varie e inverosimili.
Il fatto è (è un 'fatto', verificabile con le smentite che ci vengono un giorno dopo l'altro sugli stessi fogli fitti di 'fake' partigiane e di 'sentito dire' e unilateralmente schierate con gli 'eroici combattenti ucraini') che della guerra in Ucraina abbiamo un'idea vaga (più che altro vagheggiamenti di improbabili riscosse e contrattacchi) e ondivaga grazie ai valorosi (sic) reporters di guerra che ci spediscono i loro pezzi chiusi in camera a luci spente e a molti chilometri dal fronte.
Non è chiaro quel che è propaganda, dell'una e dell'altra parte, e ciò che, invece, accade sul teatro di guerra (che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa). Di quando in quando si mostra in tivù, a reti unificate, un tank russo bruciato, forse lo stesso del giorno o della settimana prima, che dovrebbe comprovare l'onta bellica dei russi invasori.
E non è chiaro se i russi hanno avuto tutti quei morti che l'ufficio propaganda Nato accredita alla valorosa resistenza ucraina, ma sembra a molti telespettatori che i russi, invece, si siano accontentati dei modesti risultati sugli stati confinanti e che abbiano frenato l'azione militare sui cieli della capitale per qualche ignota ragione. Qualcuno azzarda la tesi: 'E' perché gli ucraini sono fratelli storici (fratelli coltelli?) e si è deliberatamente voluto evitare una strage.'
Lo scrivo per pura puntualizzazione perché appare evidente l'enormità e l'assurdità di un tale assunto. A la guerre comme à la guerre - e sacrificare 15000 giovani per le ragioni ignote di una guerra a freno a mano tirato è palesemente una cogl....ata.
Ma tant'è. Alzi la mano chi ha una idea e una raffigurazione precisa in mente della guerra in Ucraina che gli deriva da informazioni precise e documentate dei nostro baldi giornalisti da talk show – e se gli 'aiuti' militari dei folli paesi Nato sono già arrivati a destinazione.
E si attendono lumi sulle testate nucleari già armate dal Biden minacciosissimo e pronte al sibilo finale sulle diverse città russe in lizza di olocausto atomico.
Informare è un dovere. Informare bene e rispettando la verità degli eventi narrati è un auspicio, ahinoi. Ripulite le redazioni.

 
 
 

Le guerre di Piero (con opzione nucleare).

Post n°2017 pubblicato il 27 Marzo 2022 da fedechiara
 

I 'nervetti' del roast beef e i giochi di guerra. 27 marzo 2021

Chiusi in casa può accadere di pensare che ci manca l'esperienza del martirio, quale hanno conosciuto gli eroi di Stalingrado, dall'una e dall'altra parte del fronte.
Oggi si può dire senza patemi d'animo, oggi che gli storici raccontano, con dovizia di particolari e narrazioni di azioni 'eroiche', una epopea guerresca di gloria per entrambi i fronti di guerra che va al di là delle ragioni abbiette di Hitler di conquista dell'intera Europa e, in prospettiva, del mondo.
Abbiamo anche noi, la generazione dei boomers a cui tutto è andato bene fino agli inizi del 2020, una piccola parte di martirio, è ben vero, ed è questo biennio pandemico di infamia sanitaria ai domiciliari e l'osservazione angosciante dello sfacelo delle economie planetarie come fossimo in guerra. Ma, a differenza dei soldati sul fronte di Stalingrado, non ci mancano i rifornimenti alimentari e del metano casa per casa e in tivù ci dicono, da giorni, che sono arrivati i rinforzi dei vaccini e la riscossa economica sarà forte, una volta che l'avremo vinta sui virus.
Però, giunti al punto di ritenere vinta la guerra sanitaria, resta l'amara considerazione che abbiamo perso l'occasione di temprarci moralmente e di misurare i limiti della resistenza umana, come è accaduto ai soldati russi e tedeschi a Stalingrado e, forse, quegli scazzottamenti e gli accoltellamenti tra giovani auto convocati su internet di cui ci danno conto i giornali e le tivù sono il pallido surrogato di una necessità di ogni generazione nuova di misurarsi con azioni forti ed estreme.
Alle soglie del terzo millennio delle 'magnifiche sorti e progressive' in cui più non crediamo il ritorno delle ataviche iniziazioni dei guerrieri coincide con il 'ritorno del cretino' di scaramucce para guerresche nelle piazze delle città che finiscono con le denunce in questura.
La storia che si ripete in farsa.
Nel prossimo futuro, forse, si tornerà alla leva obbligatoria e ai campi militari in cui far svolgere i necessari giochi di guerra realistici e con in più l'ausilio della realtà virtuale - e i nostri giovani proveranno, per lunghi ed estenuanti mesi, che vuol dire la vita di trincea e l'affanno dell'inverno sulla corona delle Alpi innevate: il gelo e la mancanza di sonno e la fame e il deperimento organico, i pidocchi e le malattie conseguenti.
'Un fià de guera ve voria'. Diceva sconsolato mio padre quando lasciavo sul piatto i nervetti della bistecca di roast beef. Già.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963