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Messaggi del 29/06/2023

Il lenzuolo liso e gli strappi annunciati.

Post n°2650 pubblicato il 29 Giugno 2023 da fedechiara
 

Il lenzuolo liso e gli strappi annunciati - 29 giugno 2016
Non ho personali problemi con la globalizzazione. In questa città è esplosa da parecchi decenni sotto asfittica e, per certi aspetti, miserevole veste turistica e, noi veneziani, conviviamo imprecando con gli sciami, le greggi e la Babele delle lingue rassegnati alle cifre del numeratore che – nella farmacia di campo san Bortolo – mostra il quotidiano esodo di chi scappa dalla città e chissà dove si rifugia, - dato che Mestre ha l'aspetto di un'altra Babele, ma più cupa e simile alla Sarajevo di prima della deflagrazione del conflitto etnico e tribale della ex Jugoslavia.
Ho ('avevo' e vi spiegherò più avanti perché il verbo è, di recente, andato al passato) dei problemi, invece, ad accettare che tutti gli appartenenti alla schiera dei 'buonisti' - di ogni genere e tipo: dai pii e mistici seguaci di Francesco ai tragici seguaci di Renzi e dell'imbelle Juncker per finire cogli sventati e incurabili 'no borders' – tutti i 'buonisti', dicevo, ci facessero la morale e si impancassero a Soloni del solo ed unico verbo coniugabile ed accettabile (a loro modestissimo avviso) in questi tristi anni di tempesta terroristica globale, di quartieri islamici delle grandi metropoli europee che sono grembo e sicuro rifugio di 'radicalizzati sul web' e 'foreign fighters' - e sono le 'Londonstan' e le 'Belgistan' e le 'Parigistan' (ma anche Chies d'Alpago - Bl) che hanno, infine, causato il terremoto della 'Brexit' e, forse, chissà, l'inizio del tracollo di quest'Europa malissimo governata e che non sa più a che santo votarsi per 'tirare a campare'.
E tocca a noi cattivisti/realisti, oggi che la Brexit li scompiglia, li terrorizza, li affanna ed angoscia (e hanno torto ancora una volta sul merito), chiedere ai 'buonisti' di ogni categoria ed appartenenza di 'cambiare registro' e rivedere i meccanismi neuronici dei loro pensieri sbagliati e così gravidi delle tragedie europee legate ai troppi migranti che abbiamo accolto - senza troppo preoccuparci di sapere se potevamo integrarli, se c'era lavoro per tutti (le famigerate 'banlieues' sono sacche di disoccupazione e 'disagio sociale' da decenni) – e la sola litania stolida che ascoltavamo erano i dati disaggregati, e perciò menzogneri, sui migranti che riempiono i buchi demografici della vecchia Europa e quelli dell'Inps, perché, tanto, recita le leggenda metropolitana buonista, poi se ne ritornano al paese e ci lasciano il gruzzoletto. Non sarebbe male se qualche serio ricercatore universitario facesse una puntuale ricerca sul merito di quest'ultima cosa e riaggregasse i dati e rivedesse le proiezioni che, sono facile profeta, porterebbero a conclusioni diversissime.
Ecco, vi ho spiegato il perché di quel verbo al passato, oggi che uno squarcio drammatico sul liso lenzuolo di un'Europa - che, da decenni, traccheggiava e boccheggiava in cronaca, mostrandoci le visioni oscene della 'giungla di Calais' e quelle di Ventimiglia, e le stazioni europee e i treni presi d'assalto dai nuovi barbari, e tutti quei morti sulle strade di Parigi e Bruxelles e la libertà di stampa e di pensiero assassinata nella redazione di 'Charlie Hebdo – quel lenzuolo liso, e che continuerà a strapparsi, ha rivelato che nessun governo della questione immigratoria c'è stato e ci sarà a breve e sarà un compito immane di coloro che sostituiranno i presenti s-governanti riuscire a dare un senso ai numeri degli ingressi futuri e alla loro compatibilità sociale ed economica e ai conflitti annunciati.
Ma il futuro ricomincia sempre e 'ne vedremo delle belle' e di tragiche, ahinoi, perché i guasti e i nefasti futuri mostrano la loro maledetta nemesi proprio su quegli strappi al lenzuolo liso di cui sopra.
E c'è ancora chi si sorprende del cambiamento di sponda politica di gente che 'votava a sinistra da una vita' e che ha pazientato per decenni come Giobbe e le sue piaghe immedicabili, sperando in un ravvedimento operoso di quegli inutili deputati europei che oggi si provano a riempire i vuoti lasciati dagli inglesi negli scranni dell'europarlamento. Sipario.
Brussels Islamic State terror cell - Wikipedia
EN.WIKIPEDIA.ORG
Brussels Islamic State terror cell - Wikipedia

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Le 'enclaves' nemiche in terra europea.

Post n°2649 pubblicato il 29 Giugno 2023 da fedechiara
 

Le 'enclaves' nemiche in terra europea.
Sono andate in scena televisiva due notizie, ieri sera: Il resoconto dettagliato, fitto di testimonianze, del rapimento di una bimba di cinque anni (in quella trasmissione, 'Chi l'ha visto', che ci documenta sui drammi umani insostenibili e osceni a vedersi e udirsi del sottoproletariato urbano) e i disordini di Nanterre, ennesima 'rivolta delle banlieues' annunciata, annunciatissima - esattamente come annunciata era la comparsa dei 'radicalizzati sul web': gli imbecilli combattenti immaginari 'allah u akbar' dei tir sulla promenade di Nizza e sul mercatino di Natale di Berlino nei micidiali 2015/2016 delle estreme angosce europee, per tacer del seguito delle miserabili imprese dei 'natural born killers' islamo radicali in terra europea.
E la mia sorpresa di oggi è relativa al quanto di tolleranza colpevole che continuano ad esprimere, di fronte a questi fatti drammatici, i popoli di Europa, terra di invasioni e di prossime sostituzioni etniche, che paghiamo col sangue delle vittime e con il disordine urbano che avvilisce, ben descritto da 'Chi l'ha visto', e con le carceri strapiene dei nostri ospiti immigrati così amorevolmente 'accolti', a milioni, nell'ultimo trentennio dalle maledette sinistre europee che si stipano in quella inutile e costosissima superfetazione politica del parlamento europeo.
E le elezioni politiche europee sono alle porte e l'ennesimo augurio che ci facciamo e che cresca in modo decisivo l'ondata delle destre, le destre vere: quelle formazioni politiche dure e giustamente rabbiose e capaci di assumere i provvedimenti tardivi di estrema severità nella gestione dell'ordine pubblico e che impediscano in futuro il manifestarsi dei disordini odierni di Nanterre e di tutti gli altri annunciati - di popolazioni riottose e nemiche che, invece di chiedere giustizia nell'ambito della legalità repubblicana e attendere fiduciosi il verdetto nel processo al poliziotto che ha sparato, pensano bene di attaccare e dare fuoco alle scuole e agli edifici pubblici e danneggiare le automobili protetti dall'impunità delle maledette manifestazioni di massa.

 
 
 
 
 

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