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Messaggi del 30/04/2024

Un voto 'pop', un voto per la pace.

Post n°3163 pubblicato il 30 Aprile 2024 da fedechiara
 

Viviamo in tempi 'pop'. Che è l'abbreviazione di 'popolari', ma è anche riferimento canonico a quella forma d'arte di cui alle icone di Andy Warhol passando per Madonna (la cantante).
E 'Ggioggia' è oramai a buon diritto una 'icona pop' – a partire dal suo celeberrimo 'Sono una donna, sono una madre...' e dal più recente 'Scrivete Giorgia sulla scheda (siamo 2 milioni e passa e dito medio levato agli oppositori)'.
Ma già godeva dell'assist di Ray Charles che gli dedicò l'omonima struggente canzone – pensando a lei futura icona pop o a qualcosa che le poteva vagamente somigliare (la Georgia U.S.).
E un'altra icona pop in pectore è 'Il Generale' – citato sulla scheda elettorale col 'detto' perché Roberto Vannacci all'anagrafe è sconosciuto ai più e forse si doveva aggiungere 'del mondo al rovescio', per meglio identificarlo e dargli corpo sociale politico.
E mi vengono in mente quei buontemponi dei buranelli (dell'isola di Burano) che 'il detto' ce l'hanno dalla nascita e per riporto di generazioni – e se ne sono fatti una ragione e il cognome familiare è solo un allegato di poco conto, ma chissà se gli espatriati se lo tramandano o se resta in isola precaria memoria del pugno di residenti ivi rimasti che escono dalle case nel tardo pomeriggio, una volta partito l'ultimo turista per Venezia, città futura.
E vi è da credere che Francesco De Gregori mediti di rivendicare il copyright di quel suo detto (del Vannacci) perché è dalla collina dove 'non c'è più nessuno / solo aghi di pino / e silenzio e funghi' che discende il suo 'Generale' vagamente pacifista che lascia il posto volentieri alla 'contadina di cinquant'anni / di cinque figli / venuti al mondo come conigli..' che erano 'partiti in guerra come soldati / e non ancora tornati...'
Le prossime elezioni europee facciamo che siano 'pop' - nel senso di un trionfo di quel popolo di europei (chiamati con disprezzo 'populisti') che non vedono l'ora di mandare a casa tutti quei guerrafondai dei continui armamenti all'Ucraina con sullo sfondo il pulsante rosso della terza guerra mondiale termonucleare.
Un voto per le trattative di pace e contro la follia degli Stranamore americani e dei loro alleati più realisti del re.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante ‎Superman e ‎il seguente testo "‎ه0‎"‎‎

 
 
 

Guai a chi 'ratta' le Sabine.

Post n°3162 pubblicato il 30 Aprile 2024 da fedechiara
 

Il ratto delle Sabine e le altre storie. - 30 aprile 2022

Finiremo per incaricare un team di storici valenti di indagare a fondo sui fatti che portarono al mitico 'ratto delle Sabine' al fine di derivarne lumi su quanto avviene da noi in merito all'accoglienza senza più limiti dei popoli del mare africani e asiatici – giovani uomini soli in larga parte, dicono le cronache?
Pare che i Romani, fondata ed accresciuta la loro città florida di attività e commerci (il paragone dovrebbe essere con il temibile crescere odierno delle enclaves islamiche, intimamente nemiche, nel cuore delle metropoli europee) abbiano chiesto ai popoli stanziali loro intorno, Ceninensi, Antemnati, Crustumini e Sabini, di potersi maritare con le loro figlie e nipoti – dal momento che nella nuova città latitava il sesso femminile e si temeva per la sorte della città in capo ad una/due generazioni. (Vedi le denunce e gli articoli dei nostri giornalisti sui picchi demografici all'ingiù.)
Non è chi non veda l'enormità storica di una tale richiesta politica che rimanda, peraltro, all'innominata questione (severi guai politici a chi la pronuncia in chiaro!) delle 'sostituzioni etniche' prossime venture che si paventano.
Ne conseguì una guerra, narrano gli storici e la vinsero i Romani – con l'intermezzo leggendario delle donne ex Sabine che si interposero tra gli eserciti con i neonati in braccio pietendo la pace tra i padri e i fratelli Sabini e i freschi mariti.
Vabbè, l'ho scritto – e ciò che è scritto è scritto.
Aggiustate voi la metafora storica e le predizioni future su quanto avviene oggi sul suolo patrio.
Le cronache giornalistiche sono lì a offrirvi tutto il materiale necessario.
Non ditelo, però, a quelli del pd, mi raccomando, ché gli viene il sangue agli occhi solo all'indicare che fanno i giornalisti del nome, cognome e provenienza degli autori di ogni crimine che compare in cronaca ogni santo giorno.
Non è carino, dicono sui loro socials, e fomenta i conflitti inter razziali. Pensiamo, invece, allo ius soli che tutto pacifica e apre ad un'era di convivenze solari e mirabili e spazio aperto futuro a tutti i migranti senza limite alcuno.
Correva l'anno...
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