Si è placata la trascorsa sofferenza,
il folle vaneggiamento più non mi logora
con i ricordi del passato,
in una osteria io li ho guariti ora,
il padrone per ben apparire
mi versa del suo migliore vino.
Dammi da bere, oste, ma non esagerare,
molte rose sono rigogliose nel tuo prato,
non per nulla degli occhi mi hanno fatto cenno
quando la seta di bruna chioma si è spostata.
Non sono abituato ad imprigionar le ragazze,
ad amare senza pegno sono avvezzo,
senza usare coltelli e senza litigi.
Ma a questa per l’eleganza del suo corpo,
perché il volto pare simile all’alba,
un bracciale ed un fiore donerò.
Dammi da bere del vino più buono
io ti ingannerò giammai,
io posso rendere conto di me adesso,
io non posso rendere conto di te.
E non guardare di nascosto dalla tenda,
c’è un portone, sai che conduce nella calle…
non per niente degli occhi mi hanno fatto cenno
quando la seta di bruna chioma si è spostata.
( satana sono tuo )
Inviato da: frattalidellamemoria
il 19/07/2009 alle 23:55
Inviato da: x.ELIZABETH_BENNET.x
il 31/10/2008 alle 13:20
Inviato da: tenebra_liquida
il 07/06/2008 alle 10:58
Inviato da: monastero.invisibile
il 11/03/2008 alle 19:50
Inviato da: antonio.gambini
il 10/02/2008 alle 19:42