Post n°37 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da NickPimpkin
Lascia stare il mio parere Oggi è la giornata delle riscoperte è in questo caso devo dire che mi sorprende come quello che per me era l'oggetto misterioso Antonacci, diventa una bibbia dei sentimenti e delle relazioni. Quest'uomo in ogni canzone lancia una frase che ti inchioda, si perchè nei testi trovi sempre qualcosa che ti fa pensare "Minchia coem fa a saperlo?" oppure "C'ha proprio ragione" oppure "Mi ha beccato". In questa canzone io ho trovato senso nella frase del ritornello che secondo me ha senso in quei rapporti dove ci si fossilizza su ciò che possiamo dirci. Allora se non ci sono i soliti "ti amo", "vorrei stare sempre con te", "mi sei mancato/a tanto", sembra che uno non ami, niente di più sbagliato! O meglio io non sono di molte parole , o forse a volte non riesco molto ad aprirmi, ma credo che non sia tanto importante parlare o dire , quanto tirare fuori il sentimento. Non ho bisogno di dire "ti amo" per farti sapere che provo amore per te, posso farlo in altra maniera. Se non ti dico ti amo nel momento in cui vorresti che io lo dicessi, non per questo non ti amo.
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Post n°36 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da NickPimpkin
Lui non ci sarà ...Dici che sei un poeta, scrivi cose per te, cose che ti danno tanto e lo daranno a me. Forse sei un atleta, un incontro di te, sugli anelli della vita credi a me.... Oggi non so, ma non credo che sia una di quelle giornate che si possano trasformare. Ho iniziato con la nebbia, che barba, poi il lavoro, buuuuuuu, insomma una congiuntura atstrale molto molto sfavorevole. Chissà forse i numi celesti si sono accaniti contro di me? Mah speriamo di raddrizzare l cose. Intanto mentre scrivevo sul blog di un'amica la parola "Qualcuno" mi è tornata alla mente qesta song di Fiorello. Mi piace è triste ma fiduciosa, mi ricorda dei periodi in cui non mi si filava nessuno , periodi in cui cercavo anche di passare per amico di quelle che mi piacevano, nisba... Beh tempus fugit. |
Post n°35 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da NickPimpkin
Nella mia vita non ho usato molto il treno, non sono stato, come alcuni di quelli che conosco, un pendolare. Fortuna o occasione mancata? Fin da piccolo ho viaggiato sui treni, diversi per percorrenza e per conformazione, mi hanno sempre eccitato un sacco. Io associo il senso del viaggio al treno, priama che ad altri mezzi. Non so come mai, ma a volte mi scopro nelle stazioni a guardare i treni fermi sulle banchine, a cercare quello più strano quello più moderno. C'è di sicuro una cosa che dei treni mi eccita di più, il poter vivere per un tratto la vita degli altri, di chi siede accanto, di fronte, di quello che siede in fondo al vagone, di chi è rimasto giù dal treno e guarda un finestrino, di chi ti passa a fianco per trovare un posto. Adoro viaggiare in treno, adoro entrare nei personaggi che animano le carrozze, pensare a cosa c'è stato prima del treno e che ci sarà una volta che saranno scesi. Insomma chi non riuscirebbe a scrivere un libro soltanto compiendo un viaggio da Milano a Roma, forse no meglio scegliere una rotta meno bussiness. Mi diverto magari ad immaginare che la signora inglese che è appena salita, tra l'altro in una stazione piccola, di paese, stia partendo per tornare in Inghilterra. Ha appena lasciato la casa dove abita il suo grande amore, adesso con un po' di amarezza guarda fuori dal finestrino pensando ai momenti belli che ha passato in questo mese in cui si sono potuti vedere. Il suo lavoro però la chiama e siccome neanche lui può lasciare tutto per andare con lei, questa storia si barcamena tra l'Italia e Londra. La nostra campagna non è di certo quella inglese, i treni forse sono un po' peggio,ma i suoi pensieri sono tutti rivolti altrove, ora è solo il suo corpo che sta viaggiando, la mente è lì ai bordi di un letto, dove sdraiato pancia sotto, conle lenzuola stropicciate dorme un uomo. Il viso schiacciato sul cuscino e una mano lì dove il materasso è ancora caldo , ma vuoto. Sul cuscino vuoto una lettera, parole dolci, lettere scritte col cuore, ma alla fine solo una grande tristezza. Intanto l'uomo che siede sui sedili di fiaco, apre gli occhi, gira il capo per vedere se siamo arrivati, tristemente richiude gli occhi e riprenderà a riposare, fino a che il freno del treno sancirà l'inizio di una dura giornata di lavoro. A casa chissà se va tutto bene, tra poco dovrebbero alzarsi tutti, forse prima di scendere provo a sentire se Roberta ha portato i bimbi a scuola. Non sarà facile oggi, bisogna programmare il prossimo mese, il capo romperà perchè siamo sotto col budget. Non capiscono che quando il mercato va bene per tutti è un conto , ma oggi c'è crisi dovremmo rivedere i prodotti, le strategie. Io intanto continuo a studiare i miei compagni di viaggio, un treno è troppo complesso non finisce tutto quando si arriva, il viaggio è cominciato in un posto lontano dalla stazione , dal finestrino. Per me il treno sarà sempre un luogo di magie, un luogo senza tempo eppurer condizionato dal tempo stesso, perchè per convenzione l'oggetto treno deve partire e arrivare ad un punto, ma la sua anima non sai dov'è partita e suramente non arriva quando ci si ferma. |
Post n°33 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da NickPimpkin
Il tuo nome è una vecchia ferita che giace profonda Mi è piaciuta, ascoltandola il testo mi ha fatto venire in mente una storia di tanto tempo fa, una vecchia storia. E' stato come quando il vento forte spalanca la porta e trascina dentro i pensieri, i ricordi di cose lontane.Ho avuto mille pensieri e allora ho deciso che dovevo scriverli, così ho riaperto questo libro. Un libro che potrebbe avere molte pagine scritte, molte foto, molti colori; ma forse non sono in grado di chiudere i pensieri su queste pagine e non dover vedere più alcune porte aprirsi mentre vivo questa vita e non più un'altra. |
Post n°31 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da NickPimpkin
Ciao Dottore, ti scrivo perchè a dirtele certe cose sembrerebbe un po', un po' .... insomma non vorrei passare per quello a cui piacciono gli uomini.(scusa piccolo innocenti pensieri evasivi che mi allontanano dal quid di questa lettera) Il lavoro sta diventando sempre più duro, rischi, compromessi inaccettabili, fiducia tradita... insomma la nave affonda e sarebbe meglio per tutti se si saltasse sulla scialuppa per andar a riparare altrove. In questi giorni che non sei qui manca anche la tua ironia, la serietà che mettevi nelle cose e soprattutto lo sguardo da macho, bello e tenebroso... questo però lo dico per scherzare ancora una volta con te, non sono io che devo giudicarti sotto l'aspetto fisico. Pranzi, serate, la convention, le mini riunioni contro il sistema... ah manca un pezzo di quest'ufficio e manca davvero qualcosa alla mia gionata di lavoro,come a quella del tuo socio (credo) . Spero ci sia davvero qualcosa di meglio, la ricerca è dura, difficile e non sempre porta risultati, chissà che però un giorno la squadra non si ricomponga magari sotto un altro nome. Intanto ti saluto mio amico, se mi permetti. |
Inviato da: ilmeglio80
il 03/08/2010 alle 12:02
Inviato da: anastaciadgl14
il 23/02/2010 alle 13:50
Inviato da: leosannio.ac
il 08/01/2010 alle 00:19
Inviato da: Daiana.26
il 10/07/2008 alle 18:35
Inviato da: SweetHug
il 16/05/2008 alle 09:39