Creato da NickPimpkin il 31/08/2006

Pensare nelle nuvole

Parole&Pensieri

 

 

Quest'uomo è un genio

Post n°37 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da NickPimpkin

Lascia stare il mio parere
tanto c'è sempre qualcosa che viene a farmi male
piuttosto sciogli quei bei capelli
e lascia al vento il tuo tempo passato
…e non ti giustificare

Guarda che le cose che ti dico non si amano
se devi amare, devi amare me …

Qui non si diventa, non si inventa
Qui la parola chiave è casualità…

Ci morirei...ci morirei
su quel tuo corpo bianco e bello morirei
E tu lo sai...dio se lo sai
per questo spingi forte tanto da sfondare

E il mio cuore è elastico
e quando spingi troppo in fondo
restituisce con più forza e butta via
Questo so di te
Questo e forse mai di più....

Pochi anni
Che pochi sanno
La tua vita sfrattata a momenti
Ti era anche piaciuta
Stai pensando... elaborando …
E accompagni il dovere più grande che hai
A passi lunghi e stanchi

Guarda che le cose che ti dico non si amano
Se devi amare, devi amare me

Ci morirei...ci morirei
hai dentro al cuore sempre mille bolle blu …
Che volano
Che si posano
Su teste e fiori quando scoppiano sei tu

Col carattere che hai
Un pò ti spingi...un pò ti spegni
Quindi a fatica ti si raggiunge dove sei
Questo so di te
Questo e forse mai di più.

Ci morirei

Lascia stare
Lascia stare
Lascia stare
Lascia stare
Lascia stare

Oggi è la giornata delle riscoperte è in questo caso devo dire che mi sorprende come quello che per me era l'oggetto misterioso Antonacci, diventa una bibbia dei sentimenti e delle relazioni. Quest'uomo in ogni canzone lancia una frase che ti inchioda, si perchè nei testi trovi sempre qualcosa che ti fa pensare "Minchia coem fa a saperlo?" oppure "C'ha proprio ragione" oppure "Mi ha beccato".

In questa canzone io ho trovato senso nella frase  del ritornello che secondo me ha senso in quei rapporti dove ci si fossilizza su ciò che possiamo dirci. Allora se non ci sono i soliti "ti amo", "vorrei stare sempre con te", "mi sei mancato/a tanto", sembra che uno non ami, niente di più sbagliato! O meglio io non sono di molte parole , o forse a volte non riesco molto ad aprirmi, ma credo che non sia tanto importante parlare o dire , quanto tirare fuori il sentimento. Non ho bisogno di dire "ti amo" per farti sapere che provo amore per te, posso farlo in altra maniera. Se non ti dico ti amo nel momento in cui vorresti che io lo dicessi, non per questo non ti amo.

 
 
 

Una Canzone molto bella.

Post n°36 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da NickPimpkin

Lui non ci sarà

...Dici che sei un poeta, scrivi cose per te, cose che ti danno tanto e lo daranno a me. Forse sei un atleta, un incontro di te, sugli anelli della vita credi a me....
Avrai campi di tempo, dove tu troverai grandi nuvole di gente con la schiena giu', anche tu come loro vorrai cogliere l'attimo e poi cercherai qualcuno si troverai qualcuno quaggiu, qualcuno quaggiu
Lui non ci sara' a reggerti il cielo, te ne accorgerai quando cadra', lo raccoglierai per darlo a qualcuno. Lui non ci sara', lui non ci sara' !!!!
Avrai piume da indiano e corone da re e ti piacera' sembrare la tua pubblicita' .e segnali di fumo per capirci di piu'. E poi piacerai a qualcuno si troverai qualcuno quaggiu' qualcuno quaggiu'...
Lui non ci sara' a reggerti il cielo, te ne accorgerai quando ti vedrai chiedere pieta' cercando qualcuno.
Lui non ci sara', lui non ci sara'

Oggi non so, ma non credo che sia una di quelle giornate che si possano trasformare. Ho iniziato con la nebbia, che barba, poi il lavoro, buuuuuuu, insomma una congiuntura atstrale molto molto sfavorevole. Chissà forse i numi celesti si sono accaniti contro di me? Mah speriamo di raddrizzare l cose.

Intanto mentre scrivevo sul blog di un'amica la parola "Qualcuno" mi è tornata alla mente qesta song di Fiorello. Mi piace è triste ma fiduciosa, mi ricorda dei periodi in cui non mi si filava nessuno , periodi in cui cercavo anche di passare per amico di quelle che mi piacevano, nisba... Beh tempus fugit.

 
 
 

Treno.... luogo magico o solo un passaggio attraverso la realtà?

Post n°35 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da NickPimpkin

Nella mia vita non ho usato molto il treno, non sono stato, come alcuni di quelli che conosco, un pendolare. Fortuna o occasione mancata?

Fin da piccolo ho viaggiato sui treni, diversi per percorrenza e per conformazione, mi hanno sempre eccitato un sacco. Io associo il senso del viaggio al treno, priama che ad altri mezzi. Non so come mai, ma a volte mi scopro nelle stazioni a guardare i treni fermi sulle banchine, a cercare quello più strano quello più moderno.

C'è di sicuro una cosa che dei treni mi eccita di più, il poter vivere per un tratto la vita degli altri, di chi siede accanto, di fronte, di quello che siede in fondo al vagone, di chi è rimasto giù dal treno e guarda un finestrino, di chi ti passa a fianco per trovare un posto. Adoro viaggiare in treno, adoro entrare nei personaggi che animano le carrozze, pensare a cosa c'è stato prima del treno e che ci sarà una volta che saranno scesi. Insomma chi non riuscirebbe a scrivere un libro soltanto compiendo un viaggio da Milano a Roma, forse no meglio scegliere una rotta meno bussiness. Mi diverto magari ad immaginare che la signora inglese che è appena salita, tra l'altro in una stazione piccola, di paese, stia partendo per tornare in Inghilterra. Ha appena lasciato la casa dove abita il suo grande amore, adesso con un po' di amarezza guarda fuori dal finestrino pensando ai momenti belli che ha passato in questo mese in cui si sono potuti vedere. Il suo lavoro però la chiama e siccome neanche lui può lasciare tutto  per andare con lei, questa storia si barcamena tra l'Italia e Londra.

La nostra campagna non è di certo quella inglese, i treni forse sono un po' peggio,ma i suoi pensieri sono tutti rivolti altrove, ora è solo il suo corpo che sta viaggiando, la mente è lì ai bordi di un letto, dove sdraiato pancia sotto, conle lenzuola stropicciate dorme un uomo. Il viso schiacciato sul cuscino e una mano lì dove il materasso è ancora caldo , ma vuoto. Sul cuscino vuoto una lettera, parole dolci, lettere scritte col cuore, ma alla fine solo una grande tristezza.

Intanto l'uomo che siede sui sedili di fiaco, apre gli occhi, gira il capo per vedere se siamo arrivati, tristemente richiude gli occhi e riprenderà a riposare, fino a che il freno del treno sancirà l'inizio di una dura giornata di lavoro. A casa chissà se va tutto bene, tra poco dovrebbero alzarsi tutti, forse prima di scendere provo a sentire se Roberta ha portato i bimbi a scuola. Non sarà facile oggi, bisogna programmare il prossimo mese, il capo romperà perchè siamo sotto col budget. Non capiscono che quando il mercato va bene per tutti è un conto , ma oggi c'è crisi dovremmo rivedere i prodotti, le strategie.

Io intanto continuo a studiare i miei compagni di viaggio, un treno è troppo complesso non finisce tutto quando si arriva, il viaggio è cominciato in un posto lontano dalla stazione , dal finestrino. Per me il treno sarà sempre un luogo di magie, un luogo senza tempo eppurer condizionato  dal tempo stesso, perchè per convenzione l'oggetto treno deve partire e arrivare ad un punto, ma la sua anima non sai dov'è partita e suramente non arriva quando ci si ferma.

 
 
 

Ricordi, sempre ricordi, ritornano sempre.

Post n°33 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da NickPimpkin

Il tuo nome è una vecchia ferita che giace profonda
e la sabbia ha coperto il passaggio di fiamme e furori
tutto sembra pulito e quieto a vederlo da fuori
tutto sembra finito
Ho trovato il tuo nome sul manico di una valigia
era scritto in corsivo e pendeva di lato
come un albero al vento piegato
Da lontano il nodo non cede per niente
un serpente che stringe e respira
anche quando mi nomini a mente si sente
Da lontano quel nodo non cede non molla
come colla ogni giorno più dura
anche quando mi nomini a mente si sente
La lontananza sai è come il cielo distanza così grande che non serve l'aereoplano
ma questa leggerissima farfalla sulla mano
fa rivivere il pensiero delicato messaggero
La lontananza sai è come il mare fermo sulla riva con un vaso da riempire
distanza così grande che è difficile spartire
tra chi ha fede di aspettare e chi vuole sparire
Non c'è stato un momento preciso nemmeno un saluto
un regalo sbagliato uno sguardo d'intesa
mi hai lasciato in cucina un biglietto scaduto
Da lontano quel nodo non cede per niente
un serpente che stringe e respira
anche quando mi nomini a mente si sente
Da lontano come in volo
una stella distante e lucente
anche quando mi nomini a mente si sente
La lontananza sai è come il cielo distanza così grande che non serve l'aereoplano
ma questa leggerissima farfalla sulla mano
fa rivivere il pensiero delicato messaggero
La lontananza sai è come il mare distanza che è impossibile da dire
inutile varcare si immagina e ti impone di aspettare
Da lontano tu rimani
come i segni che mi scavan le mani
anche quando mi nomini a mente si sente

Mi è piaciuta, ascoltandola il testo mi ha fatto venire in mente una storia di tanto tempo fa, una vecchia storia. E' stato come quando il vento forte spalanca la porta e trascina dentro i pensieri, i ricordi di cose lontane.Ho avuto mille pensieri e allora ho deciso che dovevo scriverli, così ho riaperto questo libro. Un libro che potrebbe avere molte pagine scritte, molte foto, molti colori; ma forse non sono in grado di chiudere i pensieri su queste pagine e non dover vedere più alcune porte aprirsi mentre vivo questa vita e non più un'altra.

 
 
 

Ciao Dottore

Post n°31 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da NickPimpkin

Ciao Dottore,

ti scrivo perchè a dirtele certe cose sembrerebbe un po', un po' .... insomma non vorrei passare per quello a cui piacciono gli uomini.(scusa piccolo innocenti pensieri evasivi che mi allontanano dal quid di questa lettera)

Il lavoro sta diventando sempre più duro, rischi, compromessi inaccettabili, fiducia tradita... insomma la nave affonda e sarebbe meglio per tutti se si saltasse sulla scialuppa per andar a riparare altrove.
Dottore, e pensare che se chiudo gli occhi sembra ieri che ci hanno presentati, ieri che eravamo affannati nel lavoro. Ognuno col suo personale traguardo da raggiungere. Ora non sei lì a scherzare con noi, a prendere in giro il tuo socio da una vita.

In questi giorni che non sei qui manca anche la tua ironia, la serietà che mettevi nelle cose e soprattutto lo sguardo da macho, bello e tenebroso... questo però lo dico per scherzare ancora una volta con te, non sono io che devo giudicarti sotto l'aspetto fisico. Pranzi, serate, la convention, le mini riunioni contro il sistema... ah manca un pezzo di quest'ufficio e manca davvero qualcosa alla mia gionata di lavoro,come a quella del tuo socio (credo) .

Spero ci sia davvero qualcosa di meglio, la ricerca è dura, difficile e non sempre porta risultati, chissà che però un giorno la squadra non si ricomponga magari sotto un altro nome. Intanto ti saluto mio amico, se mi permetti.

 
 
 

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