Mò ci provo pure io

Bisogna proprio che vi faccia delle scuse per la mia mancanza mò non è mica stata colpa mia che han fatto dei lavori sulla provinciale qua verso Cesena e non mi andava più il compiuter.
Adesso vi spiego per bene.
Un giorno mi pare che era marzo era venuto qui il signor Fernando con delle più belle rose rosse che me le ha date con tutta la sua galanteria. Ci ho fatto un caffettino e mi ha chiesto se gli scrivevo un augurio col compiuter che voleva far bella figura con l’Anna che è la sua nipote.Mò pronti gli ho detto.Invece vado lì per scrivere oi niente, il compiuter era bell’e che muto.O’ non ci son riuscita mica a farlo partire!
Poi arriva la Rina e mi dice che al bar aveva sentito di quei lavori che senza volere la scavatrice aveva tagliato i fili. Senza volere un corno! che io son rimasta lontano da voi per un pezzo che ero anche preoccupata che dicevo Mò mi prenderanno per una maleducata a sparire così senza neanche una parola! Poi l’altro giorno è tornato Giovanni che è stato via tre mesi in Spagna con l’università a fare una roba che si scambiano gli studenti e con lui sto benedetto compiuter è partito, so io! si vede che i lavori son finiti!
Mò ditemi ben come state? Tutti bene? Tutto apposto? Posso star tranquilla?
A’ mi son scordata di una cosa importante! Mò lo sapete che il mio matrimonio non si fa mica più? Quella bella gigina della Gina non ha mica fatto delle avanss a quell’ocone del mio fidanzato Vittorio che c’è cascato come una pera cotta che li ho scoperti in un abbraccio così fuocoso che non se ne son neanche accorti che ero lì e il bello è che lui badava a dire che non c’era stato niente. Niente ?Saran mica mie ste mutande sul mio letto? Ci ho detto fuori tutti e due da casa mia che non vi voglio vedere neanche da lontano e a quel brutto maiale gli ho dato di quelle sberle che mi son venute così bene che ha da ricordarsele per un bel pezzo. Poi ho preso le sue robe e le ho portate dal prete per i poveri, ti sta bene vè!
Non vi dico com’era felice il signor Fernando quando glie l’ho raccontato e adesso con una scusa o con quell’altra è sempre qua, mò cosa volete per una partitina a scala quaranta è buono anche lui! Ben mò sapete cosa mi ha detto la Rina? Che lei se lo immaginava già da prima perché un giorno li aveva incontrati insieme a Viserbella e che non mel’aveva riportato perché gli era venuta paura che me la prendessi a male. E sentite mò questa, l’altro giorno non mi suona la Gina per farmi le scuse! Gli ho tirato dietro un vaso d’ortensie che se la prendo l’aggiusto per quei quattro anni che mi tocca ancora di vederla in giro per il paese! Avete capito che bel galantuomo che mi girava per casa, proprio un bel quel!
Adesso vi saluto che anche se è un po’ tardino stasera si balla, vado al Blunait, alla faccia sua!