"Ricordi, anima mia, quel che vedemmo / un bel mattino dolce d'estate / dietro quel sentiero? una carogna infame, / su un letto sparso di sassi:
zampe all'aria, come una laida donna, / ardente e trasudante veleni, / spalancava il ventre indifferente e cinico / tra tante esalazioni.
Batteva il sole su quel putridume / come per cuocerlo a puntino, / e ridare così centuplicato alla Natura / quel che lei aveva messo insieme.
E il cielo guardava quella gran carcassa / che si dilatava come un fiore. / Che fetore immondo! temevi / di svenire là sull'erba.
Come ronzavano le mosche su quel putrido ventre! / e come sbucavano a battaglioni / nere larve! colavano come denso liquido / lungo quei brandelli vivi.
Scendevano e salivano come un’onda, / o brulicando s’avventavano; / sembrava che quel corpo, gonfiato da un respiro vago, / si moltiplicasse in tante vite.
Di lì sorgeva una strana musica / come l’acqua corrente e il vento, / o il grano che agita e rigira ritmicamente / nel suo ventilabro chi lo vaglia.
Dietro le rocce una inquieta cagna / ci guardava con irato occhio, / spiando il momento di riprendere allo scheletro / i brandelli che erano rimasti.
-E tu? Anche tu un giorno sarai quel letamaio, / quella peste orrenda, / stella dei miei occhi, sole della mia natura, / tu, mio angelo e mia passione!
Sì, anche tu sarai così, regina delle grazie, / dopo gli estremi sacramenti, / quando sotto l’erba e le piante grasse / ammuffirai tra le ossa.
E allora, mia bellezza, di’ pure ai vermi, / che ti mangeranno di baci, / che ho conservato la forma e la divina essenza / dei miei amori decomposti!"
Questa è la poesia di Baudelaire che più mi ha affascinato, oltretutto credo che leggendola si possa capire l'essenza di questo grandissimo poeta. A presto!
R.M.
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 07:10
Inviato da: volandfarm
il 24/03/2009 alle 20:55
Inviato da: volandfarm
il 24/03/2009 alle 15:03
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il 24/03/2009 alle 14:38
Inviato da: volandfarm
il 24/03/2009 alle 14:17