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Sahaja Yoga Ostia

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Gli otto stadi dello Yoga

Post n°33 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da da_ni_sa
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Patanjali, uno dei piùriveriti santi indiani, è ritenuto il massimo studioso dello Yoga, sentiero perraggiungere l'unione con Dio. La sua data di nascita non è certa, alcuni espertiritengono che sia vissuto circa 10.000 anni prima della nascita di Cristo.Patanjali mise in forma scritta insegnamenti che fino ad allora erano statitramandati oralmente, e per questo viene considerato il fondatore

delloYoga. Il suo insegnamento è contenuto in una serie di aforismi che spieganocome, con il controllo del Sè, la padronanza della mente e della sua attitudine(vritti), si possa arrivare all'intima unione con il Divino. Patanjali indicaal praticante 8 stadi dello Yoga, cioè gli otto passi che conducono all'unionecon il Paramatma.

 

1)         Yama sono i comandamentimorali universali. Sono i cinque "freni" del l'etica dello Yoga:

·Ahimsa: non-violenza,astensione dall'infliggere a qualsiasi essere vivente qualunque tipo di male,sia esso fisico, o psicologico.

·Aparigraha: distacco,non-attaccamento, astensione dalla bramosia del possedere.

·Asteya: onestà,astensione dalla cupidigia, liberazione dall'avidità.

·Brahmacharya: castità (intesaanche come purezza morale).

·Sathya: verità, aderenzaal vero, sincerità (soprattutto con se stessi).

 

2)        Con Niyama si intendono leregole dell'autopurificazione.

·Saucha: pulizia, salutefisica, purezza;

·Santosa: appagamento,felicità della mente, l'accontentarsi;

·Tapas: fervore nellavoro, desiderio ardente di evoluzione spirituale, anche penitenza;

·Svadhyaya: studio di séstessi, ricerca interiore;

·IshvaraPranidhana:abbandonarsialla Divinità, la resa al Signore di tutte le nostre azioni.

 

3) L'asanaper Patanjali è la posizione seduta per meditare. Patanjali dedica tre solisutra agli asana. Ne riportiamo uno, Sutra (II.46): “Sthira sukhamasanam”: la postura deve essere stabile e comoda. L’asana è stabilitànel benessere. Queste āsana, (posizioni oposture), sono utilizzate in particolare nello Hatha Yoga. La funzione delleasana è volta, attraverso l'assunzione di diverse posizioni del corpo, adottenere un beneficio psico-fisico. Le asana conosciute sono alcune migliaia;ciascuna di esse porta un nome derivato

dallanatura (soprattutto animali), o dalla mitologia induista. Il testo tecnico edettagliato che si occupa

delleasana é lo Hatha-Yoga Pradipika dove però troviamo come premessa:"l'Hatha Yoga è la scala per il Raja Yoga", è unapreparazione alla meditazione.

 

4)         Il Pranayama (controllo del respiro) èil quarto stadio dello Yoga, secondo lo Yogasutra di Patanjali. Insieme aPratyahara (ritiro della mente dagli oggetti dei sensi), questi due stati delloYoga sono conosciuti come le ricerche interiori (antaranga sadhana) edinsegnano come controllare la respirazione e la mente, quale mezzo per laliberare i sensi dalla schiavitù degli oggetti di desiderio. La parolaPranayama è formata da Prana (respiro, vita, energia, forza) e da Ayama(lunghezza,controllo, espansione). Il suo significato è quindi di controllo edestensione del respiro (energia vitale).

 

5)Per Pratyahara si intende l'emancipazione della mente, il suo ritirodagli oggetti dei sensi. La ritrazione dei sensi si ottiene distaccandol'attenzione dall'ambiente esterno dirigendola verso l'interno.

 

6)Dhyāna è un terminesanscrito che letteralmente significa meditazione. Dallatraslitterazione della

parolaDhyāna nell'ambitodelle Filosofie orientali derivano i termini Chan, in cinese e Zen,in giapponese.

Alprincipio, quando avete iniziato la ricerca, rivolgete l'attenzione versol'oggetto della vostra venerazione.

Questomodo di agire è chiamato “Dhyana”.

7)Il termine Dharanaindica la capacità di attenzione, diventare tutt'uno con quello che si stafacendo, con

unoggetto esterno o interno. Requisito indispensabile per i passi successivi. IlDharana è il passo

successivoin cui si mette in azione tutto il proprio sforzo; si concentra ogni sforzo.Proprio questo è il

drammadelle persone che non sono realizzate. Per loro è una specie di faticosotentativo, mentre per

un'animarealizzata è una realtà. Dunque, all'inizio ci deve essere questo primo passo,Dhyana. Qualcuno lo

farivolgendo la propria attenzione a ciò che ha forma.

8)Per Samadhi si intende uno stato di coscienza superiore: è l'unione conParamatma, l'unione dell'anima

individualecon l'Anima universale. Si può individuare con uno stato d'essere equilibrato,raggiungimento

delbenessere totale, tramite un percorso che porta ad uno stato di profondarealizzazione. Per fortuna

SahajaYoga è una cosa così grande che vi porta subito al massimo livello; si evitatutto il resto e si

raggiungequel che si chiama Samadhi.

 

 
 
 
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