Creato da: cclb il 28/03/2013
Per molti di noi vivere felici (o sopravvivere) è sempre più difficile, per milioni di persone nel Mondo è quasi impossibile. Lentamente ci hanno ridotto in schiavitù ed ora le nostre vite dipendono esclusivamente dal denaro: Se hai i soldi vivi, se non hai i soldi non hai modo di procacciarti nemmeno i beni primari. La nostra stessa esistenza ormai è indissolubilmente legata al denaro... eppure un'altra via deve pur esserci

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daredevil665
daredevil665 il 05/05/13 alle 17:10 via WEB
In tutti i modi possibili ti tolgono la vita e possono farlo mediante un sistema condiviso da tutti.

Esistono soltanto due alternative nella convivenza umana: La condivisione e la competizione. Se pensate che ne esista una terza, è perché in essa non vedete la sua contraddizione.

Dove si fanno calcoli numerici per scambiarsi le cose, come col denaro o col baratto, si è nella competizione, in quanto “Io do a te se, e solo se, tu dai a me”, mentre dove si produce assieme secondo necessità di ognuno si è nella condivisione e senza moneta alcuna. Esistono realtà di questo ultimo tipo che funzionano molto bene, solo che sono circondate da un impero monetario che non le lascia espandere.

Dobbiamo rinunciare al denaro, che è il mezzo con cui ci rubano la vita, e collaborare per realizzare le cose di cui abbiamo la necessità con le risorse naturali di cui disponiamo, senza andarle a chiedere fuori e per cui ci chiedono in cambio denaro. Non si tratterebbe di baratto, ma di condivisione, cioè di realizzare assieme le cose di cui ogni individuo necessita. Nessuno ci vieta di farle come più ci piacciono e ci servono, se non i limiti della disponibilità naturale che ci circonda. Quindi si ordinano le cose che servono e si lavora assieme per esaudire le richieste, senza l’intermezzo del denaro, che è stato realizzato apposta per fare differenze e relativi giochi matematici. Oltretutto è il denaro che ci separa mettendoci in competizione spietata gli uni contro gli altri, semplicemente perché ognuno teme che la propria cifra si esaurisca e quindi è spinto psicologicamente nella direzione opposta, cioè ad aumentarla, ma per farlo deve per forza prenderla agli altri, legalmente o illegalmente. E questa visione alternativa non è un’utopia nella sua logica, quanto invece lo è il desiderio di un mondo migliore e più pacifico quando già alla base c’è la competizione che ci mette gli uni contro gli altri. La sua difficoltà, piuttosto che un’utopia, sta nella testardaggine della gente ormai assuefatta da questo sistema, che la vuole a credere l’errore nell'avidità di pochi e di pretendere che non siano avidi o che si possano combattere, quando è il sistema denaro che li genera e li rinnova a dismisura con la competizione. L’avidità è parte della natura e l’unica cosa che possiamo fare è “togliere l’arma dalle mani del pazzo” (la follia che c’è nell'uomo) , per limitare il danno. Pensiamo solo al denaro che abbiamo in tasca e ci lamentiamo quando non c’è? E l’inquinamento che la competizione genera, con spargimento di veleni per rendere più bella frutta e verdura e gli animali, o per scaricare rifiuti nei fossati o nei mari per evadere le spese di smaltimento? E lo spaccio della droga? E lo sfruttamento della prostituzione? E il riciclaggio di alimentari e farmaci scaduti? E la violenza per averlo, furti, omicidi, mafie ecc.?

Tutte queste cose sono generate dalla semplice presenza del denaro, ma sono viste erroneamente come problematiche a sé stanti, da combattere ognuna, quando sono solo gli effetti a valle della vera causa. La perfezione non si può pretendere, perché la lotta è una costante della natura, e ci saranno sempre i furbetti, perciò bisogna capire qual è il sistema che genera il male minore e lottare in quella direzione. Bisogna sicuramente riprogettare un sistema tecnologico energetico che si regga sulle disponibilità rinnovabili del territorio, semplicemente perché è da stupidi sviluppare su qualcosa sapendo già che si esaurirà e , oltretutto, mettendo nell'aria e nell'acqua sostanze che non dovrebbero starci, perlomeno da milioni di anni e cioè da quando la vita si è generata e sviluppata senza di esse. E allora prima di incolpare i potenti della terra, sappiate che siamo noi che, accettando il sistema denaro, gli consentiamo di esistere in quel modo e di distruggere tutto. Perciò siamo ancora più colpevoli di loro, perché non ci impegniamo a vedere la nostra contraddizione e relativa responsabilità.
 
 

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