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« L'AmorePasserà »

When It's Cold I'd Like To Die

Post n°77 pubblicato il 10 Settembre 2012 da non_muoverti

 

Quanto intensamente riuscite a desiderare qualcosa?
Ci sono momenti in cui mi convinco che non ottengo mai niente perchè non lo desidero abbastanza. Non mi sento una persona spenta, tutt'altro, eppure i miei sforzi in questa vita hanno la parvenza di quelli del matto che cercò di prosciugare il fiume bevendo...è come se ci fosse sempre qualcuno con molta più sete di me.
Eppure l'ho desiderato un padre, ho pregato Dio ogni sera perchè me lo riportasse, ho sussurrato fervidamente tutte le sere le mie intenzioni, non so per quanto tempo, affinchè questo desiderio si avverasse. E' arrivato, invece, un patrigno violento e burbero che mi odiava a tal punto da non sopportare nemmeno la mia presenza a tavola. Ho desidarato amore, tanto amore in tutte quelle forme che mi sono mancate. Si può dire che, anche in questo frangente la mia volontà non è bastata sei poi il mio ex marito se ne è andato con un altra donna. Se il mio primo ragazzo mi ha piantata per la mia migliore amica....Io non ho niente contro gli uomini, ma i dolori più grandi che ho patito avevano sempre un'uomo come protagonista.

Certi dolori e abbandoni lasciano delle spine che difficilmente puoi rimuovere.
Da qualcuno ho sentito dire che se ci fosse un bel tribunale per i crimini del cuore
ci sentiremmo tutte più leggere.
Purtroppo certe persone non pagano mai, è inutile stare sulla riva del fiume
ad aspettare il cadavere del tuo nemico.
Non passa mai.
Avrai un amico che ti avrà deluso, tradito, ingannato cogliendo quello che il
più delle volte ti riservano le persone che più si amano.
Ma qual è l’atteggiamento giusto da osservare di fronte alla delusioni?
Serrare la guardia ma senza perdere la fiducia.
Se lasciamo aperta la porta di casa è probabile che qualcuno ne approfitti.
Ma non per questo quella porta deve rimanere sempre sbarrata.
Bisogna imparare a distinguere a chi aprire e a chi no.
Un errore(anche più di uno) si può sempre commettere.
Ma il nostro modo di essere non può essere condizionato da considerazioni statistiche.
Tutte le volte che ho dato fiducia sono stata tradita, dunque non darò più fiducia.
La legge delle probabilità non esiste, nè nel gioco nè nella vita.
Lanciando la moneta abbiamo sempre lo stesso numero di probabilità di vincere o di perdere.
L’unico modo per non perdere è non giocare, ma non giocare vorrebbe dire non vivere.
Il danno sarebbe di gran lunga superiore al rischio.
In questi ultimi mesi, avevo abbandonato le mie riserve, sganciato le armature. abbassato le mie difese, per far entrare L'Amore....ero pronta per spiccare il volo e l'amore non si fece attendere, arrivò , bello come solo lui sa essere, fulgido e inebriante....spalancai tutte le porte e le finestre e lui mi invase dentro e fuori....pensai che finalmente l'avevo desiderato così intensamente da evocarlo e portarlo a me....ah il potere della mente, il potere del cuore, pensai....mi sentivo graziata, avevo atteso così tanto, ma pensai che ne era valsa la pena.

Sono stati giorni di totale felicità, vissuti con la stessa foga dei sedicenni....lo guardavo e pensavo: eccolo Il mio amore....un amore tutto mio...dopo tanto cammino mi sentivo giunta alla meta...la mia gioia era contagiosa la trasmettevo ai miei figli, alla gente che mi circondava, tutti mi chiedevano che mi stava succeendo "AMORE" dicevo è il potere dell'Amore....Sono stati i giorni più belli degli ultimi anni....

Non c'è più ora. Anche lui se ne è andato ,è bastata una telefonata, e tutto quello che avevo cstruito, i miei progetti, le mie aspettative PUF.... 

un attimo prima ti risvegli e pensi che hai mille motivi per alazarti, l'attimo dopo ti ritrovi con un destino infame che ancora una volta ti ha buttata per terra.

Ora dovrò, di nuovo, richiudere per bene porte, finestre come ho fatto altre volte....soffrire in silenzio, piangere e imprecare. E cercare un perchè che mi possa, almeno rendere più sopportabile questi giorni che verranno. Conosco già il proseguio di un film, che ho visto bene molte volte.

Conosco tutte le tappe del dolore, la rabbia, il rifiuto, la negazione, si finisce con la rassegnazione quella parola che assomiglia tanto a un corpo accartocciato su se stesso.

e ricostruire partendo da un vuoto.

Da quello che rimorde.

Da una parola risolutiva.

Taciuta.

- saresti stato la sola purezza, l’emblema della mia natura.-

 
Rispondi al commento:
il_filosofo1
il_filosofo1 il 10/09/12 alle 13:14 via WEB
Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, non è mai finita per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola. Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare. Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita. Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane. Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto. Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così". E il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua. In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata. Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine. Ed è stata crisi, e hai pianto. Dio quanto piangete! Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance? E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze! Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. "Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte. E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te. Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa. Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente. Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel. Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli. Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo. Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse". Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti...
 
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