per non smarrirmiopinioni libere (anche di cambiare...) |
PERCHE' DI QUESTO BLOG
DI TANTO IN TANTO TUTTI NOI SENTIAMO IL BISOGNO, SPESSO URGENTE E IMPERIOSO, DI PARLARE DI NOI STESSI. DESIDERIAMO AFFERMARE LA NOSTRA PERSONALITA', INSISTERE SU UN FATTO CHE IL MONDO INTORNO SEMBRA VOLER DIMENTICARE - IL FATTO CHE NOI ESISTIAMO, CHE NOI SIAMO NOI (Alduos Huxley)
SE IL PORTAFOGLIO CONTA PIU' DI UN POPOLO...
BOICOTTIAMO I PRODOTTI TEDESCHI ! ! !
Finché i governanti tedeschi non smetteranno di usare l'Europa per arricchire la propria economia, noi...impoveriamola...!
(anche noi, colpiamoli per educarli)
D I C H I A R A Z I O N E
QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA, DATO CHE NON E' AGGIORNATO PERIODICAMENTE E NON HA FINI DI LUCRO: AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE, NON PUO' CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE (L.62 DEL 7/3/'01).
PER QUANTO ATTIENE AL COPYRIGHT DELLE IMMAGINI E I VIDEO USATI, PRESI DALLA RETE, CONTATTATEMI PRIVATAMENTE: NON HO ALCUN PROBLEMA AD ELIMINARLE...
BAGAGLIO
COSA C'E' D'INDISPENSABILE? COSI' COME, PREPARANDO UNA VALIGIA, LASCI LE COSE INUTILI, RICORDATI DI NON CARICARE L'ANIMA DEI PESI CHE PUOI EVITARE...
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ALLA DERIVA…
NULLA AVANTI A ME, COME AI LATI E DIETRO. SENZA DIREZIONE, SONO IN ATTESA DEL DOMANI...
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QUESTO BLOG E' CONTRO IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA !
NIRVANA - YOU KNOW YOU'RE RIGHT
DA MOLTO NON SE NE PARLA PIU', MA LA "RIFORMA GELMINI", IN REALTA' E' PASSATA. NON HA PIU' SENSO RICHIAMARE UNA RACCOLTA DI FIRME (COME AL MIO POST #160, IN CUI NE RICHIAMAVO UNO DI elena.c.q.d) . PERO', INVITO TUTTI COLORO CHE HANNO FIGLI, TUTTI QUELLI CHE SOGNANO UN MONDO MIGLIORE, TUTTI QUELLI CHE SANNO ANCORA PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A NON ABBASSARE LA GUARDIA E AD ESSERE PRONTI AD ANDARE IN PIAZZA PER SALVARE LA SCUOLA ITALIANA E, CON ESSA, IL NOSTRO FUTURO.
mgf70
LOSING MY RELIGION
CREDO SIA IMPORTANTE...
HERE WITH ME
LA STORIA DELLE COSE (VERS.21'08")
ALTAMENTE CONSIGLIATO PER LA PROPRIA CONSAPEVOLEZZA (ANCHE SE, DOPO, NON CAMBIERETE NULLA DEL VOSTRO VIVERE)
A volte mi sembra di avere troppe case, qui nella rete: troppi social (...), troppi profili, troppe parole buttate al vento del web. Ma proprio QUI, dove ormai torno di rado, credo di avere la parte più antica della mia anima in fuga. Perché questo mio vecchio blog, ha raccolto storie e confessioni, sensazioni e stati d'animo. So cosa veramente voglio? Credo di sì, ma ancora non so come ottenerlo. E intanto il tempo corre avanti e non so se troverò, al mio ritorno, quello che credo di volere. Non è facile, però, andare avanti.
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Anni fa sentii un politico di estrazione pacifista dire, riguardo ad una crisi anche umanitaria (...), per la quale si doveva decidere se intervenire militarmente o meno: "...beato chi ha certezze..." Ma una frase simile la si può usare anche in contesti personali, non solo geopolitici. Perché spesso abbiamo convinzioni ferree, inscalfibili, che però alla prova della realtà, cessano di essere tali. Non so se quando pensiamo ad un per sempre, sappiamo realmente a cosa andiamo incontro, se abbiamo valutato tutte le possibili variabili con le innumerevoli conseguenze. Quando la realtà supera ogni nostra previsione, vacillano le nostre convinzioni ed entriamo in crisi. A questo punto, come naufraghi dobbiamo trovare la forza di rimettere piede sulla terraferma, per poi decidere se accontentarci di metter su casa coi rottami, o costruire una zattera per cercare nuovi lidi. Ma queste sono valutazioni che si possono prendere solo dopo che sia passata la tempesta, solo dopo che si siano valutati i danni: abbiamo bisogno di una tregua, per rimettere le idee a posto. Non ho più certezze, non ho ancora pace e...sta cominciando a piovere, preannunciando la tempesta... |
Non più stringono la penna per raccontare l'anima, le mie mani, stanche ed invecchiate: cicatrici, calli e schegge di legno, le devastano . Avrebbero storie da raccontare e denunce da fare, ma sono condannate al duro lavoro: devono guadagnare il pane, per il corpo tutto . Sopportano la fatica, il freddo e le ferite, perché non hanno più scelta: non potranno più seguire la propria natura . Eppure, anche con la pelle rovinata da ferite, sono ancora capaci di dare amore: una carezza ai bimbi, un abbraccio agli amici . E ancora preparano ai baci, il corpo dell'amata, spogliando e carezzando per il piacere: dolcezza, sensualità e rispetto, in pochi gesti . Ma restano comunque mani di lavoratore, che costruiscono e danno amore: potranno deperire, ma quella è la loro natura... |
Il foglio bianco per i professionisti della scrittura, è un incubo. Per quelli che come me, scrivono per un proprio bisogno, per un proprio equilibrio, è sintomo di malessere. Oggi non sto ancora moralmente bene e sono pure di fretta, ma sto di nuovo scrivendo: a volte il bisogno di gridare in qualche modo della propria vita, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e dei propri sentimenti, è cosa prorompente. Da tanti mesi, molti eventi (incluso quello pandemico) hanno stravolto la mia vita, devastandone gli equilibri e cancellendone le prospettive. Ma tutto questo, facendo parte della mia (e dei miei congiunti) sopravvivenza, non mi ha concesso il lusso di potermi lasciare andare. Mi sono sempre alzato, sono sempre andato a lavorare e ho comunque fatto tutto quello che "dovevo", col vuoto negli occhi e la morte nell'anima. Ho perso contatto con persone che amavo, ho perso interesse per certi miei passatempi che mi davano piacere, ho perso soldi e stabilità con rabbia e anche un po' di fatalismo. Ho trovato nuove luci e nuovi desideri, ma con questi anche tanti dubbi. Oggi mi sento più che mai di mezzo ad un guado e non so più se debba osare ed andare avanti (sovvertendo la mia vita), o se debba accontentarmi e tornare indietro (accettando di condurre un'esistenza più tranquilla e grigia). Fossi almeno un esagitato tifoso sportivo, avrei almeno di che vivere qualche ciclica passione; ma non ho nemmeno un panorama politico decente, che mi spinga ad impegnarmi e a coinvolgermi, in qualcosa che mi faccia sentire vivo. Sono quindi condannato a non avere alternative, a non avere distrazioni, sui miei dubbi. Io, per mia natura amo. Non posso farne a meno, non posso nascondere questa mia peculiarità. Ma proprio per questo ho bisogno di farlo in modo incondizionato, in piena libertà, col totale coinvolgimento della persona al centro del mio sentimento. Oggi sono diviso tra rinunciare a chi non mi sappia dare quasi nulla e gettarmi a vivere un qualcosa che comunque starebbe nell'ombra, mai libero. Oppure, potrei osare e puntare tutto su un futuro molto difficile ed incerto, per lasciarmi andare ad una passione, da vivere alla luce. Forse sono un vigliacco e cerco di non scegliere, forse sto solo prendendo tempo per capire e per decidere con maggiore consapevolezza. Però, da tutto ciò che m'impone il quotidiano, più che un aiuto inconscio alla scelta, o una distrazione allo stress da bivio, non ottengo che nuovi dubbi, che maggiori incertezze... Oggi, come mi faceva sognare una persona a me cara (che purtroppo, per mia colpa ho perduto anni fa) mi manca di camminare sulla spiaggia a...raccogliere conchiglie... |
Non so se quello italiano sia veramente un popolo di santi, poeti e navigatori, di certo so che noi italiani siamo e siamo stati anche altro, nel bene e nel male: guerrieri sanguinosi e spietati; incredibili costruttori; incalliti esterofili; impareggiabili artisti; geniali innovatori; ecc... Ma in quasi tutte le nostre eccellenze, per ogni genio c'erano centinaia, migliaia, di servitori, di manovali, di "operai" al loro servizio. Cosa avrebbe potuto fare un Michelangelo, senza le centinaia di scalpellini che liberavano dalle montagne i blocchi di marmo, per le sue opere? E gli incredibili ingegneri romani, quanti acquedotti avrebbero eretto, senza le migliaia di schiavi/operai ai loro ordini? E dove sarebbero arrivati i nostri navigatori, senza la ciurma per condurre le navi? Ecco, forse quando si pensa alla ricchezza manifatturiera italiana, delle grandi, delle piccole e delle medie imprese, dovremmo ricordarci che senza i suoi operai (...) nessun imprenditore avrebbe mai fatto nulla. Ed è altresì importante ricordare che se questa buona manovalanza, queste più o meno disciplinate masse di lavoratori, non avessero avuto di che campare, non sopravvivendo loro stesse, non avrebbero consentito la riuscita di niente e nessuno. In questi giorni, in cui si prospettano all'orizzonte nefasti presagi (inflazione in forte ascesa, bollette energetiche esorbitanti, fine delle garanzie di welfare, ecc...), non è a rischio solo l'esistenza delle aziende, del sistema produttivo, ma anche e soprattutto quella degli operai che ne hanno garantito e ne garantiscono quella stessa esistenza. Di fronte alle imminenti elezioni, la questione non è più solo la tenuta dello stato democratico, ma proprio della sopravvivenza del popolo che ne è alla base, quello che io penso essere idealmente il nostro grande popolo di operai. E se vogliamo che sopravviva il paese, dobbiamo garantire la sopravvivenza di questo popolo, non contrapponendo genericamente il bene al male, o stupidamente il guanciale alla pancetta (sic!), ma dando lavoro, equità, dignità a tutti gli operai di questo paese (anche quelli che poi non lo sono letteralmente). CARO ENRICO (LETTA), tu che sei a capo di quello che è stato un grande partito, a lungo guidato da una splendida figura che aveva il tuo stesso nome (ahimé, solo quello), ti chiedo di tornare a parlare a questo popolo, di operai, dando le risposte che questo ti chiede, riportandolo a votare (in Italia abbiamo quasi un 40% di astensioni) per chi veramente garantisca una sua dignitosa esistenza; credo che sia da evitare di cadere nelle facili e sterili contrapposizioni tra "rosso e nero", cominciando a pensare, a parlare come quell'operaio che non sei mai stato, calandoti nella realtà quotidiana di quell'elettorato che si va (orrore!) orientando verso un "nuovo" che nuovo non è, verso decotti teleimbonitori, frequentatori di sagre e caserme, urlatrici livorose e divisive. Lascia ad altri la tutela dello sterile capitale, l'ipocrisia di un cristianesimo subordinato a passaporti e ad una data razza/pigmentazione, le facili ed irrealizzabili ricette economiche e sii concreto come dev'esserlo il nostro popolo, come devono esserlo gli operai. Parafrasando liberamente Kennedy, ricordati che in questo paese..."siamo tutti operai"... |
INFO
A V V E R T E N Z A ! ! !
IN QUESTO BLOG (E CORRELAZIONI), VI SONO MOLTI FRUTTI "D'UMANO INGEGNO", CHE HO DECISO DI CONDIVIDERE CON CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO. PER QUESTO, CHIEDO DI NON COPIARE NULLA, SE NON DIETRO ESPLICITO MIO CONSENSO. GRAZIE
mgf70
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Nickname: mgf70
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Sesso: M Età: 54 Prov: RM |
PREGASI DIFFONDERE !
Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni quando la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola.
(Primo Levi- Torino 1974 )
QUESTO BLOG, STA CON ROBERTO SAVIANO
Lucide le sue analisi, coraggiose le sue parole, profonda la speranza che sa dare: non esiste un "Grazie" sufficientemente grande, per la luce che sa dare, in questo lungo periodo di tenebre.
Meriterebbe una vita "normale", a premio del suo coraggio.
Il suo esempio, riscatta la sua terra e l'umanità intera...
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Alla gran maggioranza di noi si richiede un'ipocrisia costante, eretta a sistema. Ma non si può, senza conseguenze, mostrarsi ogni giorno diversi da quello che ci si sente: sacrificarsi per ciò che non si ama, rallegrarsi per ciò che ci rende infelici. (...) La nostra anima (...) Non si può impunentemente violentarla all'infinito...
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Qualcosa resta sempre in noi, quando s'incontra qualcuno di speciale: i suoi sorrisi, i suoi sguardi, il bene che ha portato alla nostra anima e, infine, i rimpianti...
L'importante è che tutto ciò che da questa persona abbiamo attinto, resti scritto indelebilmente nelle nostre anime, affinché il tempo assieme, non sia stato inutile
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...non lasciamoci "stancare" dalla prima parte: dà un senso alla (meravigliosa) seconda...
R E V I S I O N E
OGGI DI' 5 D'APRILE DELL'ANNO DOMINI 2012, HO DECISO DI PROCEDERE AD UNA PRIMA REALE REVISIONE DEL TEMPLATE DEL MIO BLOG, RIPRISTINANDO, CANCELLANDO, SPOSTANDO, CIO' CHE NON HA PIU' RAGIONE DI RESTARE, CIO' CHE NON ERA PIU' FRUIBILE, CIO' CHE HA PERDUTO DI ATTUALITA' IMMEDIATA: ogni tanto, occorre far pulizia !
SPERO, NESSUNO SE NE ABBIA A RISENTIRE...
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COL TEMPO SAI (VERS. BATTIATO)
(1992) LA FRATTURA
Un attimo, una stupida incomprensione, un attrito ridicolo e ogni motivo di serenità è già finito: non sembra svanita la passione; ma, appare perduta ogni volontà di comprendersi. Non più la voglia di starsi accanto, ma la tentazione d’offendersi, che diviene un muto schivarsi, tra le pareti domestiche…Anche da momenti banali, stupidi, può morire un rapporto.
A che serve, far l’amore con passione, con la voglia dell’altro, se poi ne subiamo il fastidio, nelle cose di tutti i giorni? Poi, si finisce di farlo per noia, o (peggio), per quella forma di “dovere”, insita nei comportamenti consolidati... Così, si finisce per sconfessare il proprio desiderio, arrivando a fare (o farsi) male, pur di annullarne l’identità, con la cosa bella, che conoscevamo.
Inviato da: Afroditemagica
il 19/09/2024 alle 00:15
Inviato da: surfinia60
il 01/09/2024 alle 18:24
Inviato da: cassetta2
il 23/08/2024 alle 18:44
Inviato da: cassetta2
il 30/11/2023 alle 10:45
Inviato da: surfinia60
il 01/11/2023 alle 12:45