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Messaggi di Dicembre 2011

La Luce dell'Anima

Post n°13 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da non_muoverti

 

 

 

Conoscere la nostra anima. Per farlo dobbiamo essere disposti a gettarci in una voragine senza la presunzione di saperne individuare il fondo. La coscienza moderna si è distaccata dagli istinti di fondo, le pulsioni primordiali senza, comunque, che questi siano spariti: hanno solamente smarrito qualsiasi relazione con la nostra anima. Per questo motivo si manifestano per vie indirette. Ci piace credere, o meglio ci illudiamo di essere i dominatori della nostra anima. In realtà questo può avvenire solamente se prendiamo coscienza del dualismo che in essa si cela. Osservate l’universo, la natura, le emozioni, e noterete che il dualismo pervade l’intero creato: giorno/notte, estate/inverno, sole/luna, odio/amore, maschio/femmina e così via…… Stesso concetto vale per l’essere umano, siamo creature formate da luci e ombre. L’uomo moderno evita di considerare questa dicotomia creando un sistema a compartimenti stagni. Il mondo in cui viviamo, per così dire, dissociato allo stesso modo di un nevrotico. Sarebbe molto più produttivo guardare in faccia la nostra ombra, prenderne coscienza e non rigettarla come spesso succede, per vergogna o convenzione. Solo accettando la nostra parte di ombra, anche se può far paura, perché intrisa di sentimenti ed emozioni negative, solo guardandola in volto senza rigettarla ma cercando di decifrarla…solo così la nostra parte fatta di luce potrà risplendere di luce pura. Noi auspichiamo una vita di benessere, crediamo nella pace universale, nell’eguaglianza degli uomini e nei suoi diritti umani, nella giustizia, nella verità e, per chi ha fede, nel Regno dei Cieli. Ma la vera vita dell’uomo è spaccata da un insieme d’inesorabili contrari: giorno e notte, nascita e morte, felicità e sventura, bene e male. E non abbiamo nemmeno la certezza che l’uno vincerà sull’altro che il bene spazzerà via il male, che la felicità prevarrà sul dolore. La vita è un campo di battaglia: così è sempre stata e così sarà sempre; se così non fosse finirebbe la vita.

 
 
 

Lacrime

Post n°12 pubblicato il 09 Dicembre 2011 da non_muoverti

 

 

Credevo non sarebbe successo mai più-

Non più dopo quel pomeriggio in cui mi ritrovai

raggomitolata a terra come un groviglio di fili e di nervi scoperti.

Invece eccole arrivare, calde, copiose e maladettamente taglienti.

Sembrano nutrirsi della mia stessa voglia di ricacciarle indietro

e non mi resta altro che farle scorrere, lentamente

lungo il volto

lungo il collo

e poi giù lungo  i seni

a tracciare rossi solchi incolmabili.

Le mie energie si sono trasformate in un inqueta inerzia

non sono capace nè di oziare nè di realizzare

Non ho nessuna forza immaginativa nè sentimento e i libri mi danno la nausea.

A volte vorrei essere un contadino non fosse altro che per avere un compito, svegliandomi, una spinta, una speranza per la giornata,

Che tragica fatalità! ciò che forma la gioia dell'uomo è insieme sorgente della sua miseria.

 Avevo fatto un profondo respiro prima di buttarami nel baratro dove regna la verità,

e la scelsi pagando il prezzo della tua assenza.

Forse un giorno imparerai a volermi bene, forse un giorno sentirai quel mio caldo e pieno sentimento che mi inonda di voglie e trasforma in paradiso il mondo che mi criconda. Mi vedrai in cima ad enormi montagne camminare sull'orlo di abissi dove i torrenti precipitano e fiumi scorrono e le foreste risuonano.

Mi vedrai nelle profondità della terra dove le forze creatrici operano, mi scorgerai sotto il cielo dove brulicano generazioni di svariate creauture.

Forse un giorni mi seguirai dalle inacessibili montagne e dalle solutidini che nessun uomo ha mai calpestato fino ai confini dell'oceano ignoto.

Ah, quante volte allora desidererai le dell'aquila che mi sorvolava per toccare la sponda dell'incommensurabile mare e bere alla spumeggiante coppa dell'infinito la inebriante voluttà della vita , e per un istante solo, pure nelle forze limitate del mio petto assaporare una stilla di felicità fino ad innalzare  l'anima sopra di noi.

 

 
 
 
 
 
 
 

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