Creato da Noneraunsogno il 21/05/2009
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« Goodbye, Ioerò.Tizio e suoi fratelli »

in quell'altrove ideale.

Post n°181 pubblicato il 20 Aprile 2014 da Noneraunsogno

 

 

... in quell'altrove ideale

 

ALtrove Ideale

 

" Quanti anni hai ?"  mi sta chiedendo la ragazza.

 Il suo sguardo ad energia fluttuante mi sta scrutando di sfuggita  e le sue mani,  danzatrici e  sinuose nell'aria compressa di questo pub stracolmo di jeans e di ghiaccio, sembrano mimare questa infinita domanda.

Sopra il suo corpo minuto se ne sta, inquieta, un'aria di conquista ed un sax sedotto, avanzando,  ne fa presto le spese e l'accompagna  fino all'ultimo fiato, prima di crollare esausto sull'applauso fragoroso di un pubblico indemoniato.

Canta, e sembra che il suo canto sia una faccenda privata fra la sua anima e la mia mente.

D'altronde, il suo è un blues che macina forte il silenzio, che spezza il muto assedio che circonda oramai gli attimi-coraggio.

La ragazza è venuta a liberarmi. Con tanto di biglietto di andata e ritorno messo in bella vista dentro gli occhi.

" Quanti anni ho, mi stai chiedendo? Tanti se consideri che sono sopravvissuto mille  volte, sopravvissuto  quando tutti attorno festeggiavano già la mia morte, sopravvissuto persino alla quiete che corrompe le  scelte, le forme della vita che chiami  resistenze.
O, forse, ho  gli stessi anni di tua madre che ti sta guardando fiera per la musica che sei diventata in questa tremula primavera " così, quasi,  le sussurro, di riflesso, accordandomi su un La maggiore di passaggio.

Sul suo fianco la  chitarra, intanto, vibra più forte simulando  un orgasmo, mentre la ragazza guarda  le sue dita che si stanno rincorrendo lungo le scale tracciate sul bianco manico di legno.

Sembra felice, finalmente sorridente. Continua  a fissare la mia faccia come chi scruta la foto sbiadita di un passaporto alla ricerca della traccia di un bandito o di un parente nella memoria nascosto.

"..... Unconditional.... " quasi sembra scivolare lenta la canzone dalla sua voce.

Bevo lentamente un'altra birra; alzo il bicchiere in suo onore, le faccio un segno, sto in qualche modo brindando alle sue prossime fortune.

"Io ho gli anni che tu canti,  gli anni del blues dimenticato  in quell'altrove ideale, tutti gli anni che corrono lungo  i sentieri dell'amore.
Ho gli anni che servono per sapere ascoltare e quelli che bastano per non ricominciare  a sognare.
Ho gli anni che si svuotano delle parole, gli anni fatti a pezzi per rottamarne giorni, mesi, o solo pochi istanti.

Ho gli anni che potresti contare se solo tu potessi  vedere dentro il mio cuore.
Delle ferite, bambina mia, sono rimaste solo queste piccole  cicatrici ".

 

 
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Commenti al Post:
mpt2003
mpt2003 il 20/04/14 alle 22:06 via WEB
in effetti gli anni che passano sono solo delle convenzioni, gli anni che passano ci scrivono dentro e ci permettono di vivere con l'età che ci sentiamo nonostante quello che è scritto. ciao amico ....buona pasqua
(Rispondi)
 
 
Noneraunsogno
Noneraunsogno il 21/04/14 alle 17:37 via WEB
Mah, non so se sono convenzioni, ma sono quello che sono: barattoli pieni di tutto e di niente. Ho l'età giusta per ridere dei complimenti (come li porti bene, gli anni) e quella giusta per gustarmi la vita rallentando il presente. Per il resto, ogni tanto, firmo la mia presenza salutando qualche amico/a che, come me, sta sorridendo... Grazie per gli auguri,
(Rispondi)
 
mpt2003
mpt2003 il 22/04/14 alle 11:12 via WEB
condivido in pieno quello che dici...il tempo che avanza dona anche a me un gran senso di leggerezza e la cosa mi è molto gradita....medito sulle parole, come è bello scrivere parole mentre in altri luoghi basterebbe un segno di ok....;)
(Rispondi)
 
 
Noneraunsogno
Noneraunsogno il 26/04/14 alle 00:39 via WEB
Scrivere parole, lo hai ben detto è un meraviglioso vizio soprattutto nell'età in cui non hai bisogno di cercarle nel mondo. Un vizio che non mi salva e non mi confonde. In altri luoghi basterebbero da sole a farmi fuori.
(Rispondi)
 
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