Creato da Sono.Ombra il 04/02/2010

Nulla vada Perduto

Pezzi di me, sparsi tra fogli e pixel. Parole al vento.

 

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Solo per chi ha davvero pazienza di leggere tutto!!

Post n°39 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da Sono.Ombra
 

05.08.2008

Alcune persone, quando la mattina si alzano,
sono pronte ad affrontare la giornata, con il sorriso sulle labbra,
sono gli ottimisti.
Altre, l'affrontano così, come viene, con le gioie e i dolori,
accogliendo e reagendo alle situazioni in modo più o meno adeguato,
sono i normali.
Altre ancora, i pessimisti, si alzano
(spesso non si svegliano, perché non riescono a dormire....)
sapendo che sarà una giornata terribile,
e faranno di tutto perché terribile sia davvero.
Infine, una piccola parte dell'umanità
(ma sempre troppo, troppo! grande...)
apre gli occhi dopo aver macinato tutta la notte (svegli o assopiti) questa domanda:
Oggi... oggi... decido di vivere o di morire?

Badate, non parlo di suicidio fisico. Parlo della morte dell'Essenza di sè...

Io sono tra questi Ultimi.
Quasi tutti i giorni apro gli occhi con questo pensiero.
A volte è più forte e pressante,
A volte è leggero e sussurrante,
A volte urla,
A volte bisbiglia...
ma non manca mai...
E sapete perchè?

Perchè, incredibilmente, non so scegliere se Vivere o Morire.
E' la cosa più stupida che razionalmente possa capitare...
come si può non saper scegliere se essere Vivi o No?
Eppure, io sono così.

"Sono più d'una...
per questo
Spezzata."

In un Periodo difficilissimo della mia Vita, ho scritto una favoletta.
Non ve la posto tutta, non ha importanza, ma il prologo è questo:

"Ho da raccontarti una favola.
Questa è la storia di una bambina.
Anzi no, di due bambine.
Cioè di una bambina che era due, o forse, meglio,
di due bambine che, ahimè, si trovavano dentro una sola.
Che casino, eh?
Ma pensa che non è tutto.
Il peggio è che le due bambine non andavano mai d'accordo tra loro
e che la povera bambina che le conteneva doveva sopportarle entrambe.
Era terribile.
Se una voleva andare di qui, l'altra immancabilmente voleva andare di là;
se una voleva caldo, sicuramente l'altra voleva freddo
e così via per tutte le decisioni, per tutti gli opposti, per tutti i contrasti...
tutto era conflitto.
Mai che si mettessero d'accordo.
Mai che una delle due cedesse volentieri all'altra.
Mai.
E la povera bambina era sempre
squarciata, lacerata, divisa,
spaccata, spezzata, frantumata..."

Io... in quel momento, volevo morire.
E qui sì, parlo della morte vera, fisica.
Come si può sopportare, tutti i giorni, questo conflitto, senza impazzire?

Ma con un colpo di coda, alla fine della Favola,
pur nell'amarezza generale,
sapendo che troppe poche persone al mondo possono comprendere,
avevo deciso di vivere.

"Comunque, lettore,
se non riesci a capire questa favola, non fartene un cruccio,
non te la prendere,
miliardi di uomini passati sulla terra non hanno mai capito...
il tempo deve fare il suo corso...

Chi vivrà, vedrà... e questo non è poco.
(Gennaio 2002)"

Ma la Vita, non è una cosa che scegli una volta per sempre.
Tutti i giorni, devi rinnovare e così... dopo un po'...
sono tornata ad essere quella che non sa decidere.

Alcune persone credono in me (vi amo...),
credono che prima o poi, io vivrò.
Pensano davvero che possa farcela.

Ma sanno che, essendo io (almeno) due, in così netta contrapposizione,
per decidere di vivere, una delle due deve morire?
Per questo non so Scegliere.
Per questo è Conflitto.
Per questo è Spaccatura.
Come posso decidere quale delle due me deve vivere e quale morire?

Mi sento nelle orecchie i Consigli
(dolci, duri, aspri, vellutati, che sospingono, che tirano, che suggeriscono, che impongono)
delle persone che mi vogliono bene...
dalla loro bocca... sembra tutto così facile...
Perchè invece non lo è?

Questo post... vuol dire tutto e niente.
Ho solo scostato un po' le Spine,
per farvi scorgere una parte di me.
Mi pento di averlo scritto, non sono avvezza a scoprirmi così.
Già lo Cancellerei.
Non so se è un bene, ma... ora mi impongo di postarlo...

Mi sono sfogata, almeno un po'.
Ora posso mettere la mia bella mascherina,
e andare a lavorare.

Scusatemi, se vi ho Turbato e Inquietato.
Scusatemi, se per colpa mia, ora siete Depressi.
Scusatemi, se scrivo a voi queste cose,
ma chi altro ho a cui dirle?

 
 
 
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