Creato da danzan0l3n0t3 il 20/05/2012

UNIVERSI PARALLELI

VERSO UNA NUOVA DIMENSIONE

 

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Versilia

Post n°9 pubblicato il 02 Settembre 2012 da danzan0l3n0t3

lungo male della Versilia

Continua dal post precedente..........

Già in quell'istante  Alessandro comprese che sarebbe stato nuovamente bimbo e poi adulto e poi...ebbe come un sussulto e la sua mente divenne di colpo come un Hard Disck dopo la formattazione.

Nelle invisibili finestre temporali scorrono infinite vite parallele altri  universi possibili ,mondi che si sfiorano per degli istanti.Ecco un'apertura s'avvicina bisogna affrettarsi prima che lo spazio temporale si restringa per continuare a seguire la storia di Alessandro.

Versilia-pensione-vicinanze-mare-immersa-nel verde-conduzione-famigliare-prezzi modici……….

"Vieni a leggere Alessandro, credo di aver trovato il posto giusto." Dice Eva-"Dai dammi il giornale Eva,  che guardo Dice Alessandro .

"Ah ecco….dicono tutti cosi ma poi bisogna vedere di persona o almeno telefonare all’Agenzia turistica locale per avere delle referenze" Dice Alessandro.

"No no  non perdiamo altro tempo, sento che dobbiamo andare li è una sensazione di pelle credimi Alessandro- Eppoi anche il mio oroscopo riportava questa frase  “fate attenzione a ciò che leggerete oggi “ .Dice Eva .

Ma potrebbe essere anche interpretato in senso negativo le ripeto senza troppa convinzione.

"Vabbè facciamo come vuoi tu e il discorso è finito basta che iniziamo a preparare le valige".Dico io

Seguono preparativi veloci, qualche telefonata e il giorno dopo la fiammante otto e mezzo coupè color amaranto di Luigi, un nostro conoscente era pronta sottocasa ad aspettarci .

“Ma scusa, perché non andiamo in treno?” Dico io   “Niente treno” -  dice Eva, “Luigi deve proprio andare a Marina di Pietrasanta dove c’è quella pensione dell’annuncio -  poi lui quella strada la conosce a menadito, visto che tutti i giorni è sul camion  e almeno una volta alla settimana è diretto da quelle parti,,gli paghiamo metà pieno e siamo pari”.


“Ok ok non dico più niente.”

Su e giù dalle scale per qualche volta e…via di corsa al casello autostradale di Grandate.

“Che caldo …, abbassa un poco il finestrino Luigi.”Dico io.

Hei Ale dice Luigi, “guarda che  anche dietro ci sono i vetri quelli a compasso  se tiri verso di te il manettino si aprono e starai più fresco”.

Feci come mi aveva detto e mi  immersi nella lettura dell’ultimo numero di Urania  estraniandomi dai  discorsi di Eva e Luigi.

“Senti Luigi che ne pensi del caso Lavorini ?”dice Eva .

“Stai attenta al tuo figliolo ora che si va in Versilia !” … dice Luigi.

“La nella pineta.., in quella  di Ponente di sera, in quella di Levante durante il giorno…. Una squallida umanità bazzica i sentieri fra i pini, fa capo ai locali di dubbio livello, stringe le maglie di una fitta rete di complicità. Non escludo  che il ragazzo possa essere stato, prima del suo ritrovamento tenuto prigioniero da elementi del sordido  mondo omosessuale”.

“Sai Luigi…, non sono molto convinta di ciò che dici, secondo me la storia è più complessa di quanto possa sembrare.”Dice Eva.

Luigi era un omaccione semplice per il  quale ciò che scriveva la stampa era Vangelo.

Mia madre invece,  non si lasciava convincere di primo acchito dalle chiacchiere degli scribacchini da strapazzo, pronti a gettarsi sulla notizia come squali impazziti al sentore della minima traccia di sangue,  pronti a dare addosso al capro espiatorio di turno senza alcuna esitazione.

Era l’estate del 1969 ed Ermanno Lavorini era stato  un adolescente di qualche anno più giovane di me che ero in seconda superiore.

Lui frequentava la seconda media  viveva con i genitori e la sorella in  un appartamento sopra il negozio di stoffe a Viareggio, vicino alla zona dove si tiene  il mercato.

Quella sua scomparsa in quel pomeriggio del 31/01/1969 dopo un giro in bicicletta e la successiva richiesta di riscatto mi avevano molto impressionato .

Quello che successe poi nei giorni seguenti dove per la prima volta, TV radio e giornali esercitarono il loro peso con un accanimento senza precedenti , lasciava senza fiato chi non era ancora abituato  ai rapimenti ed alle stragi, che in realtà,  sarebbero giunti alla ribalta dei mezzi di comunicazione soltanto alcuni mesi più avanti.

Ermanno fu  poi ritrovato casualmente due mesi dopo il rapimento, mal seppellito nella sabbia della pineta di Marina di Vecchiano, a pochi chilometri da Viareggio.

Dissero che era vestito con gli stessi abiti del pomeriggio della sparizione, ancora ordinati e integri, con i bottoni e le cerniere normalmente chiuse.

L’autopsia stabilì che era morto a causa di pugni al volto o per soffocamento, o per le due cause insieme. Nessuna violenza sessuale, nessun tentativo di stupro.

Dissi allora al mio amico Armando .”Senti Andy ( Andy derivava da Armandino ) cosa ne pensa tuo fratello Gigi di ciò che si vocifera sul “terzo sesso….” ?

Ale ..lui dice che “è l’inizio di un processo contro gli omosessuali con sentenza scritta prima di cominciare “ ….

Gigi ,nonostante il suo aspetto decisamente maschile, era omosessuale .

Nessuno l’avrebbe mai detto, nel vedere quel ragazzone dai folti  capelli ricci colore dell’ebano, gli occhi neri come  la notte e un’ombra di barba già alle tre del pomeriggio distesa sul volto.

E neppure l’avrebbe  pensato quella volta che io ed Andy entrando al Crotto Pollirolo una locanda poco distante da casa sua ,  venimmo accolti così:” Chi inscì   i Caviat poeden minga  pasà “ ( qui i capelloni non posso passare).

Già perché  Andy aveva una  fluente capigliatura  corvina che accarezzava le spalle, a differenza di me e Gigi che portavamo i capelli più corti.

Gigi era gìà all’interno del locale seduto in un angolo a leggere gli annunci economici della “Provincia” 

“Lascia stare mio fratello!” Dice  a voce alta e decisa Gigi .

“Perché altrimenti cosa fai?” Dice l’uomo seduto al tavolino  in fondo a destra.

“Perché altrimenti sarai  tu a fare qualcosa che porterà il tuo brutto ceffo fuori di qui!” dice Gigi.

L’uomo si alza e carica con scatto rapido, Gigi si sposta e  con la grazia di un  Nurejev  gli fa atterrare sulla schiena, la sedia accanto, che con la musica del legno che si rompe e scheggia, accompagna lo sguardo stupefatto di quell’uomo, quell’espressione che si vede sul volto di chi assiste a complicate esibizioni circensi.

Lui si rialza , Gigi gli stà di fronte…,  con le spalle rivolte alla porta, stagliato come una nera silouette sullo sfondo luminoso dell’esterno , tiene  le gambe divaricate e ben piantate per terra.

L’uomo con un ghigno cattivo, appena mitigato  dallo sguardo becero del bevitore incallito si scaglia a testa bassa in avanti, mentre Gigi con mossa da abile torero, si mette di lato imitando lo splendido Dominguin…..ma anzichè conficcargli la spada nel possente collo, gli molla un calcione sul fondo schiena  che catapulta l’uomo  fuori, tra lo stridore della giaia, che malvolentieri lo accoglie.

Fortunatamente  tutto termina lì, senza ulteriori conseguenze,  poiché il padrone del locale amico del padre di Gigi, proferisce scherzosamente :” Avevo giusto bisogno di una sedia nuova,  quella, era troppo malandata, altrimenti non si sarebbe rotta sulla schiena di quel buono a nulla..!”

Ricordando quella scena mi  vien da ridere …Penso a come la gente classifica le persone in base alle apparenze, alle diversità, ai comportamenti non omologati rispetto a un comportamento standardizzato,  elaborato da menti poco aperte ai cambiamenti del tempo;menti che anziché essere sotto l’influenza dell’alcool, come quella del tipo rissoso della trattoria, restano sotto gli influssi di un sistema di informazione parziale e mediato da una cultura che non conosce il rispetto umano,l’accoglienza la comprensione .

Se penso che allora,  potevi contare sulle dita di una mano le  persone di colore che incontravi in un mese  e che gente come quel tipo avvinazzato della trattoria, mai avrebbe potuto immaginare i futuri flussi migratori di persone di ogni razza religione e cultura, nel ricco nord, capisco come il progresso, inteso come apertura a un  sistema di integrazione con il diverso, stenti a decollare.

Paradossalmente nella società odierna,  che deve misurarsi con i problemi che la convivenza  con etnie diverse comporta, non si sono ancora  risolte antiche remore razziali  tra settentrione e meridione d’Italia.

Ma ,  torniano alla nostra estate,  alla strada che rotola sotto i pneumatici della  850 Fiat coupè  amaranto ora un poco affaticata  nell’affrontare le curve in salita della  camionabile della Cisa che si inerpica nella Valle del Taro.

Si perché Luigi, anche quando guida l’auto non si po’ separare dalla sua Camionabile che gli resta nella mente quasi come fosse la Carrera Panamericana adattata a corsa per Camion …….Pier

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Commenti al Post:
rosa_risi
rosa_risi il 03/09/12 alle 18:19 via WEB
e' un piacevole racconto di vita con ricordi acclusi....tutto molto personale...ciao
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 08/09/12 alle 15:12 via WEB
Grazie del passaggio .Certo il raccontare è sempre un'elaborazione personale di situazioni vissute o immaginate come del resto ogni tipo di scrittura sia essa prosa o poetica.Per me assume anche la connotazione del comunicare dell'interagire con chi lascia il suo punto di vista la sua opinione.Pier
 
assia.k
assia.k il 03/09/12 alle 18:22 via WEB
Ciao, se ti direi " bel racconto- come scrivi bene- che fantasia- direi solo un mare di menzogne.. non ho letto nulla, a parte qualche parola, ma tornero' a leggere promesso... Sono qui a contraccambiare la visita e a ringraziarti del tuo commento. Colgo l'occasione per augurarti buona serata Kathia.
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 03/09/12 alle 19:55 via WEB
Grazie kathia ti invito a leggere anche i post precedenti che sono l'origine di quest'ultimo.So perfettamente che pochissimi vedendo uno scritto così lungo si fermereanno a leggerlo interamente.Ma so per certo che chi amka la scrittura non potrà fare a meno di addentrarsi in questo e nei precedenti racconti.So anche che il mio non è certo lo stile adatto per diventare popolare in questo virtuale dove valgono esattamente le regole della pubblicità usata nella realtà quotidiana .Ovvero scritti brevi ma di effetto e magari confortati da immagini avvattivanti.Ma qui vorrei poter instaurare attraverso gli scritti delle opinioni , delle prese di posizioni un post che diventa post attraverso le risposte di chi passa e legge.Che alla fine è il motivo per cui scrivo qui.Comunicare e trovare altre anime fratelli e sorelle d' ciò che la parola scritta può mostrare,raccontare condividere.Pier
 
Katartica_3000
Katartica_3000 il 04/09/12 alle 21:47 via WEB
Io sono tanto incuriosita dal tuo stile, Pier: ho letto il primo post sulla reincarnazione, ma mi ripropongo di tornare a leggere con calma questo nuovo racconto..Adesso, te lo dico in confidenza, non è il mio momento buono:-) Ti abbraccio forte
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 08/09/12 alle 15:07 via WEB
che vuoi farci Kata i giorni si susseguono tra bonacce temporali rasserenamenti e... tanta fatica e impegno poichè il vivere non è certo una passegiata in un eden.Troppo spesso l'imponderabile e le altre persone ci mettono lo zampino e tutto diventa avolte quasi ingovernabile.Grazie per la visita da tempo non ti vedevo.Pier
 
ladymarianna0
ladymarianna0 il 05/09/12 alle 16:39 via WEB
Ho letto subito, non ho potuto resistere... Sono entrata nel racconto, ho ricordato la vicenda di Ermanno... che avevo rimosso...
Mi sono trovata in quella locanda a schivare i colpi dello scontro tra Gigi e l'uomo dal ghigno cattivo...
Mi rendo conto che questa nostra "società moderna" rispetto a quella di allora non abbia risolto alcunché: le remore e i pregiudizi nei confronti di chi è "DIVERSO" (e non mi riferisco solo a fattori quali provenienza, etnia, cultura, religione, ceto, usanze, età, sesso... ma anche a coloro che sono semplicemente "diversamente abili") non si siano minimamente scalfiti, anzi li trovo incredibilmente radicati, malgrado gli sforzi e la diffusione di informazioni in proposito... Trovo che l'ipocrisia sia dilagante e il divario tra gli uni e gli altri sempre più profondo. Mi fa molto male questo perché sono fermamente convinta e consapevole che la diversità sia un arricchimento per tutti (e lo affermo come tu ben sai a ragion dei fatti...).
Ti abbraccio Pier, alla prossima puntata........ Monica
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 08/09/12 alle 15:48 via WEB
Un esempio che la diversità se sorretta da un forte carattere e una indomabile volontà possa arricchire, lo testimonia in questi giorni Alex Zanardi ex pilota di formula uno ,che nonostante l'amputazione degli arti inferiori ha seguito del pauroso incidente occorsogli ha vinto 2 medaglie d'oro alla paralimpiadi di Londra nella handbike,sia nella gara cronometro che nella 64 Km .Alex che credo tutti conoscerete per aver presentato sulla Rai il programma di divulgazione scientifica " e se domani",un uomo che nonostante non abbia più l'uso della gambe come la gran parte degli esseri umani può dire di riuscire a portare sulle spalle il proprio figlio,Pensate che molti pur non avendo il suo handicap non ci pensano nemmeno di farlo.Auspico che finalmente un giorno ogni tipo di barriera architettonica possa essere abbattuta nelle nostre citta e paesi per consentire ai meno fortunati di vivere in un mondo meno ostile.Pier
 
nefertiti704
nefertiti704 il 08/09/12 alle 11:22 via WEB
La tua fluida scrittura scivola via che è un piacere per la mente. La descrizione di tutti i personaggi del racconto è nitida, precisa, 'pulita' ed è come se (attraverso le tue parole) io riuscissi a vederli tutti come se li conoscessi da tempo; questo è il miracolo della scrittura, far sì che noi stessi possiamo far parte della storia che racconti, personaggi guardoni tra personaggi inventati o reali.Il tuo raccontar la vita tra fatti di cronaca e dialoghi serrati è molto incisivo e affascinante. La lunghezza del testo? Non ha importanza..è il piacere che deriva dal leggerlo che ripaga di quei pochi minuti che dedichiamo alla lettura dello stesso.Per quanto riguarda il 'diverso'bla, bla, bla..tutti ne parlano come se l'accettazione di esso fosse cosa naturale ma non è così..C'è gente che ancora guarda con pietà il disabile..pietà di che? E' uno/a di noi, certo meno fortunato ma che ha bisogno di rispetto non d'inutili sguardi che a volte si tramutano crudelmente in disgusto. Continua a scrivere Pier perché lo sai fare benissimo e io continuerò a leggerti con l'interesse che meriti. Cari saluti, Mapì
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 08/09/12 alle 16:06 via WEB
Il problema è che nella società del profitto dominata dall'idea di ragione ed efficienza nella quale poi l'economia diventa il centro della vita tutto richiede una certa OMOLOGAZIONE e STANDARDIZZAZIONE dove viene richiesto un preciso schema psicofisico .E chi non è economico perchè non rientra n4ello schema , quindi DIVERSO cue valore potrà mai avere , se l'economia è la misura del valore? IL disabile resta solo allora un problema nell'attesa che la Scienza lo elimini nel dispegarsi della creazione di un'umanità PRODOTTA SU MISURA e AMMESSA IN QUANTO TALE.Questo è quello che tragicamente colgo guardando negli occhi il mondo in cui viviamo. Pier
 
ishtar.dea
ishtar.dea il 08/09/12 alle 12:15 via WEB
Caro Pier..tu sei unico nei cuori di chiunque ti legge...quando leggi un racconto e lo assapori capita di identificarsi in uno dei personaggi..Eva mi somiglia un pò :) ma io stavolta Pier perdonami ma io corro dritta su quella meravigliosa distesa che osservo e che ne sento il profumo e il rumore delle onde...richiamo irresistibile per me..un'abbraccio grande ciao
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 08/09/12 alle 16:12 via WEB
Eva era bellissima, bionda ,occhi azzurri, pareva una svedese in mezzo a carnagioni decisamente mediterranee.A suo modo era diversa da tutte le altre donne:contemporaneamente sognatrice ed indipendente per quei tempi ma anche dotata di grande coraggio e senso del dovere.E'certamente stata una grande donna!.Pier
 
assia.k
assia.k il 08/09/12 alle 16:56 via WEB
Liberare la mente dai limiti del tempo Condurre il nostro Io al di fuori dello spazio. Attorno a noi esisteno luci nel nostro sentire compenetrate, e noi spesso non ce ne accorgiamo. Chiariscono i pensieri, e ci uniscono al sentire Universale. La realtà è danaro e piacere, in questo mondo concusso da Edonismo, basta alzare il velo dell'omologazione per vedere migliaia di scarabocchi Vite che hanno smarrito il senso anime che hanno perduto gli occhi. Staccare la spina che ci lega e vivere... Io sto tirando da una vita ma non viene via. Buon sabato e buona serata Kathia.
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 08/09/12 alle 22:25 via WEB
In un certo senso nel momento in cui racconto mi libero da ogni gabbia e tipo di costrizione volando sopra il tempo ,attraverso il tempo e togliendo i sipari dei giorni mesi ore ed anni. ritrovarsi con occhi disincantati a vedere come eravamo autentici.Forse oggi non lo sappiamo più essere costretti da uno spietato mondo a nscondere difetti nostri e sofferenze che ci sfiorano.La realtà dovrebbe essere qualcosa che ci fa sentire uniti solidali fieri d'appartenere all'uomo che aiuta l'uomo ed invece.... Restamo giusto quei momenti in cui quelle luci d'amore che vibrano intorno a noi riusciamo a scorgerle quando soli riusciamo a fonderci con l'universale pulsazione della vita che scorre che vive che è in noi e fuori di noi.Pier
 
Katartica_3000
Katartica_3000 il 08/09/12 alle 17:03 via WEB
Beh...tra tutti Gigi è il personaggio che preferisco: forse perchè è l'esempio vivente di come non si debba mai giudicare dalle apparenze, e come essere Veri Uomini è tutt'altra cosa da quel che viene comunemente codificato:-) Bello stile Pier....ma forse te lo avevo già detto eh?:-)) baciotti di ben ritrovato:-)
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 08/09/12 alle 22:30 via WEB
Cara Kata...,fantastico il "Gigi" avresti dovuto vederlo quando scherzosamente imitava la Osiris nella discesa della scalinata.Bhe lui si accontentava della mulattiera dietro casa sua ma l'effetto era ugualmente d'impatto.Pier
 
assia.k
assia.k il 09/09/12 alle 21:52 via WEB
Eccomi a augurarti un sereno inizio di settimana, nell'attesa di leggere di un altro tuo racconto.. con simpatia Kathia.
 
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 09/09/12 alle 22:00 via WEB
Assia,nel commento più sopra avevi detto di aver letto solo qualche parola e che avresti letto successivamente il resto del racconto ma poi visto il commento presente temo che non hai proprio letto nulla.Personalmente se entro in un blog e lascio scritto qualcosa lo faccio solo dopo un'attenta lettura di quello che trovo scritto.Altrimenti lo scambio di saluti e di convenevoli non ha alcun senso e diventa addirittura un comportamento che lascia parecchio perplessi. Pier
 
   
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 09/09/12 alle 22:08 via WEB
Scusa Assia per uno strano errore di firefox mi capita di vedere nel Blog non tutti i commenti e nemmeno nella sezione amici tutte le 25 loro rappresentazioni infatti ne vedo solo 20.Mentre entrando successivamente con explorer li vedo tutto quello che deve esserci ed anche il tuo penultimo commento prima invisibile.Chiedo scusa a te per la mi osservazione alquanto inutile.Pier
 
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PROTETTO CON

 
        RIFLESSIONE
S caricano il loro veleno
T ra le strade del mondo
O mbre di uomini opachi
R ifiutano il fulgore della luce
D entro hanno neri abissi
I imputridito è il loro cuore
S olo la fiaccola del male
C ontinua a bruciare i
O ra dopo ora nel loro involucro
N ulla resterà di essi se non l’odio
O rmai unica nota che li distingue

I giorni scorrono stanchi delle guerre
V orrebbero che tutto finisse
E cessasse in una esplosione di pace.
N ulla però può fermare la lotta
T ra il bene ed il male che continua 
I giorni trascorrono nell’indifferenza
D ella gente che non vuole cambiare
E sugli altari della quotidiana follia
L e vittime di un mondo senza cuore
L ‘ultimo respiro esalano al nulla.
A ncora una volta prego perchè
Q uesta corsa folle senza traguardi
U n giorno possa finalmente cessare
O cclusa da un muro di luce invalicabile
T rafitta dalle stesse lame d’odio
I ntinte dello stesso veleno del male
D a cui ha sempre tratto nuova energia
I n silenzio osservo da questo sperone
A ssiso sulla fredda roccia del tempo
N uovi fermenti di vita farsi strada
A fflatti di bene spazzare le nebbie
M alvagie che ricoprono case e palazzi
A ncora aleggianti sulla città perduta
L a lotta laggiù continua incessantemente
V edo uomini donne ed eroi del quotidiano
A ffrontare con grande dignità la vita
G uardando avanti uniti da nuova fratellanza
I indietreggiano i lupi affamati di potere
T raditi dalla loro infinita brama di sangue
A’desso una piccola luce brilla ad indicare la via.
Pier
 

un Giorno ...una Notte

ALAIN VEINSTEIN

 

 

INTERVISTA AD ALDA MERINI

 

Ecco,letta da me .

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Nazim Hilkmet

 

 

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