Di DAVIDE GRAZIOSI direttore di LA TRIBUNA SAMMARINESE
La sorpresa più forte e inaspettata è il risultato
di Rete. 1.243 voti, 6,28% dell’elettorato, 4 seggi in Consiglio Grande
e Generale. Quei ragazzi ci hanno creduto fino in fondo e sono
stati premiati per la loro determinazione. Bravi! La seconda area che però
non rappresenta una sorpresa perchè tutti se lo aspettavano, è formata
dai 1.324 voti di Civico 10, quattro seggi anche loro, 6,69% dei voti
validi, una protesta fatta di proposte, contenuti che colgono la migliore
tradizione della destra sociale, del centro riformista e della sinistra
progressista. Una fortissima novità culturale che ha spiazzato i partiti,
che per nascondere la loro incapacità di interpretare la società rincorrono
ancora le ideologie. Bravi anche a quelli di C10. La terza area
è quella delle schede annullate. Bianche e nulle recita il dato ufficiale,
ma chi era nei seggi ha visto che questa volta non si tratta di errori
non voluti, ma di segnacci, parolacce, insulti, rivolti al mondo della
politica tradizionale. 1.356 schede, 6,41% dei votanti, accidenti mai
visto un dato così. Colpiti più duramente da questa protesta sopratutto
i partiti che si sono presentati con l’unica proposta che aveva la capacità di trasformarsi
in un governo. Decimata Ap, ridimensionate le aspettative del Psd, toccata
in modo minore la Dc, grazie anche all’ottima performance di Noi
Sammarinesi. Ma dopo le sgridate che l’elettorato ha indirizzato proprio
a questi partiti, il senso dello Stato e la necessità di dare una guida
al Paese, hanno comunque condotto gli elettori a riconoscere la maggioranza
a ‘Bene Comune’.
Un soffio, una manciata di voti, che però permette al Paese di avere
un governo da subito.
Pensate cosa sarebbe successo in caso di ballottaggio, con uno Stato
in balia dei venti per altri 15 giorni e la possibilità che a governare
ci andasse per ripicca, chi nei fatti rappresenta solo un quarto degli
elettori, con un premio di maggioranza enorme, di gran lunga superiore
alla cifra conquistata al primo turno. Invece la saggezza popolare, dopo
i quattro schiaffoni ben assestati a Ap, Psd e Dc, gli ha dato le redini in
mano per guidare il carro.
Come si faceva con i figli quando sbagliavano, ma che figli restano
e ai quali va rinnovata la fiducia. Ora San Marino ha una guida, debole,
ma certificata istituzionalmente e quindi con i poteri necessari per essere
portata fuori dalla più grave crisi mai generatasi dal dopo guerra
ad oggi. Il popolo sovrano ha fatto la sua parte, resta solo un dubbio:
che il bambino abbia capito la lezione e da ora righi diritto
Davide Graziosi
Inviato da: orgogliosammarinese
il 10/01/2013 alle 20:19
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il 18/12/2012 alle 15:37
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