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MATTEO and MATTEO..........

Post n°197 pubblicato il 06 Dicembre 2012 da orgogliosammarinese
 

Dal parto al primo giorno di scuola

Dopo il parto difficile e podalico, tanto che si è reso necessario un taglio cesareo che dovrà fare tenere per cinque mesi in incubatrice un paio di deleghe, il pupo è diventato già grande e ieri era al suo primo giorno di scuola. Quello che vivevano un po’ tutti i neofiti dell’aula, di maggioranza e di opposizione.

E al primo giorno di scuola, si sa, si è indulgenti con il maestro che ancora non si conosce, ma se si deve biasimare qualcuno si boccia il preside che ha distribuito le cattedre.

E’ un po’ quello che è accaduto in consiglio dove dall’opposizione si sono criticate, ma non troppo, le scelte fatte sopratutto per gli accorpamenti di giustizia e turismo, ma allo stesso tempo si è lasciata una apertura di credito su come ci si comporterà alla prova dei fatti. Allo stesso tempo dalla maggioranza si è aperto, ma non troppo, al confronto con tutti, descrivendo a grandi linee quello che si vuole fare. Ma al di là delle posizioni politiche di circostanza e di strascico della campagna elettorale, i due interventi da segnalare perché maggiormente concreti rispetto agli  altri, sono stati quelli di due che si chiamano uguale. Matteo. Da un lato Matteo Fiorini, neo Segretario al territorio e ad altre sei deleghe. Dall’altro Matteo Zeppa di Rete. I suoi gli direbbero Gian Matteo, ma a lui non piace tanto.

Ognuno, nel rispettivo ruolo, ha a suo modo piazzato parole concrete.

Intanto, quando ha iniziato a parlare Matteo Fiorini si è capito perché è andata a lui la delega al territorio. Non c’entrano nulla gli equilibri politici. Non c’entrano neppure le competenze che da subito ha dimostrato di avere. No, no. C’entra la “erre moscia”. Così come il suo predecessore. Dopo tanti anni che era in quel Dicastero sarebbe stato troppo traumatico se fosse cambiata anche quella. Glottologia a parte, Fiorini ha messo in fila le cose che intende fare con le sue impegnative deleghe non nascondendo né la preoccupazione per il ruolo da ricoprire, né che il passato, nello sfruttamento del territorio, nella trascuratezza delle politiche giovanili, nelle politiche energetiche e di riutilizzo o gestione dei rifiuti, non ha brillato per oculatezza e lungimiranza. Efficienza energetica e rispetto del territorio. La sovranità passa anche da queste cose.

Da un lato, quindi, chi è chiamato a fare quello per cui è stato incaricato. Dall’altro chi ha il compito di pretendere che ciò che è necessario fare venga attuato. E allora Zeppa interviene con i suoi capelli che definire spettinati è un eufemismo, senza occhiali, con la cravatta che manco voleva mettere e sottolinea che non contano maggioranza o opposizione se poi vedi gente che va fare la spesa e deve lasciare da pagare. E lui che lavora in un supermercato lo sa bene. Non conta sedere a Palazzo se una trentina di famiglie devono avere migliaia di euro da una impresa che ha trovato porte aperte, ha lucrato sugli sgravi e ora se ne strafrega dei lavoratori. “Noi veniamo dalla strada, venite a vedere cosa succede nella vita reale. Basta difendere i privilegi!” Equità, non privilegi. Diritti, non favori.

La sovranità passa anche da queste cose.

Antonio Fabbri

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Commenti al Post:
gife1958
gife1958 il 07/12/12 alle 18:35 via WEB
Primo intervento per Matteo Zeppa in Consiglio, un debutto infuocato che ha zittito la sala e gli altri consiglieri. “Ho sentito parlare di responsabilità e ho sentito acredine nell’opposizione -attacca Zeppa- non vorrei dovere fare opposizione all’opposizione”. “I cittadini da noi si aspettano qualcosa -tuona Zeppa- siamo solo quattro e non vogliamo fare opposizione sterile, serve una minoranza compatta, bisogna lavorare tutti assieme per risollevare il Paese”. L’esponente di Rete non vuole tornare alle elezioni, chiede al governo di durare per “fare uscire San Marino dalla crisi, per salvarlo”. Zeppa è noto che lavora in un supermercato e non solo non se ne vergogna ma lo usa come ‘punto d’osservazione privilegiato sulla società’, “la gente che gira tra gli scaffali compra solo prodotti in offerta, è un segnale in un Paese come il nostro dove tutti sembrano stare bene -spiega all’Aula- la situazione è grave e occorre usare il buonsenso e non è possibile che alcuni candidati, liberi professionisti, abbiano presentato una dichiarazione dei redditi da 7.000 euro, non va bene ed è offensivo per i cittadini”. Rete non vuole diritti acquisiti, vuole “tirare fuori il Paese dal pantano” e Roberto Ciavatta, dalla sua pagina facebook, fa sapere che i consiglieri di Rete non usufruiscono dei parcheggi riservati ma si sono fatti a proprie spese l’abbonamento al ‘parcheggione’ e che in serata andranno a cena a loro spese e non al Grand hotel a spese dei cittadini. “Credo che in tanti abbiano perduto il senso del dovere e del rispetto per il prossimo -chiosa Ciavatta- ora in Consiglio si dovranno confrontare con noi su tutto, non ne faremo passare una senza dibattito”. Rete si pone come uno “stimolo” e non come “movimento rivoluzionario”, sono pronti a denunciare ogni comportamento scorretto e “non si tratta di concentrarsi sulle quisquilie lasciando passare le porcate maggiori: dal piccolo al grande”. “Siamo novizi ma non pare che gli esempi che vengano dall’Aula siano i migliori- conclude Ciavattatutti parlano di trasparenza e cambio di rotta, ma la strada deve partire dalle piccole cose”. marco bollini
 
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