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TEMPURI SERVIENDUM EST!!!!

Post n°198 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da orgogliosammarinese
 

E’ motivo di soddisfazione ma anche di prudenza, constatare che il cammino del nuovo esecutivo è iniziato con alcune aperture e dichiarazioni rassicuranti sulla necessità di operare con ferma decisione ma senza creare panico, drammi o polemiche fuorvianti. Le condizioni del paese non consentono strappi ad un percorso obbligato per riportare quella serenità necessaria e riaprire alcuni passaggi necessari per raggiungere traguardi fondamentali.

Per raggiungere traguardi fondamentali: la messa in sicurezza del bilancio, il rilancio del turismo fonte primaria per l’economia, il recupero di una propria identità, la protezione ed il rilancio del settore industriale, bancario e del terziario come forze trainanti per lo sviluppo dell’economia. L’atteggiamento responsabile mantenuto dall’opposizione in questa prima fase ha confermato la consapevolezza di essere uniti nell’interesse del paese e della collettività. Negli ultimi anni una crisi importata, la mancata difesa della libera circolazione dell’euro garantita da un accordo internazionale, la mancanza da parte della classe dirigente di assumersi delle responsabilità in difesa del sistema produttivo, il populismo e la scarsa saggezza nel contenere la spesa pubblica, sono lo specchio della vera situazione in cui si è venuto a trovare tutto il sistema Stato. La condivisione o meno del programma tracciato dalla coalizione vincente e l’azione di controllo che tutta l’opposizione farà nella sede opportuna contribuiranno ad elevare il dibattito parlamentare, linfa vitale affinchè la vita democratica sia tutelata e difesa. Il percorso è obbligato, sarà la sensibilità delle varie forze politiche a sostenere o meno ciò che il governo dirà in sede di discussione sulla reale situazione del paese e della necessità di mettere in moto tutto tutti i settori per uscire lentamente da un vicolo cieco in cui il paese è finito. Tentennamenti o ritardi potranno soddisfare l’ambizione di qualche protagonista ma il risultato sarebbe deleterio. Questa posizione temporale che vede coinvolte tutte le forze politica dovrà essere foriera di quelle riforme per ridare ossigeno, energie nuove e atteggiamenti consoni alla situazione generale del Paese. Le scommesse sulla durata o meno dell’esecutivo sono un gioco al massacro che non diverte e dimostra l’inconsapevole ignoranza delle sorti di un paese che non può difendersi con la storia ma con l’orgoglio di un popolo amante della sua libertà e della sua terra. Liberalizzare l’economia dalla presenza eccessiva dello stato è il cardine portante per evitare populismo e presenze poco raccomandabili. Spingendo poi lo sguardo verso il futuro prossimo è necessario aprire un dibattito ampio da parte di tutte le forze culturali e politiche nell’affrontare alcuni temi di riforma costituzionale, in special modo la riorganizzazione del Congresso di Stato, acefalo e fuori da ogni realtà politica. Alcuni episodi se letti con attenzione dimostrano la necessità di questi provvedimenti, ammesso che questo clima natalizio di serenità e sincera collaborazione sia mantenuto anche in futuro. Occorre raccogliere l’invito che Cicerone dava ai suoi contemporanei: Tempori serviendum est, cioè essere flessibili, adattandosi di volta in volta a ciò che le diverse circostanze richiedono.

Luigi Console

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orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 18/12/12 alle 15:37 via WEB
Il 2013 senza segreto bancario Dal 1° gennaio scambio di informazioni tra stati Ue TANCREDI CERNE Fine del segreto bancario in Europa con l’arrivo del nuovo anno. Il 1° gennaio 2013 entreranno uffi cialmente in vigore le disposizioni contenute nella direttiva 2011/16 che stabilisce norme più chiare e precise sulla cooperazione amministrativa fra i paesi dell’Unione ai fi ni dello scambio di informazioni nel settore fi scale, decretando la fi ne del segreto bancario tra i paesi membri. In particolare, ogni stato membro, su richiesta dell’autorità richiedente, sarà obbligato a trasmettere le informazioni pertinenti in suo possesso relative a casi di presunta evasione fi scale. Per procurarsi le informazioni o condurre l’indagine amministrativa richiesta dall’estero, l’autorità dello stato interpellato dovrà procedere come se agisse per conto proprio o su richiesta di un’altra autorità del proprio paese. «Gli stati Ue non possono rifi utare di fornire le informazioni soltanto perché queste sono detenute da una banca o da altre istituzioni fi nanziarie», si legge nel testo della nuova direttiva che specifica come l’autorità interpellata abbia il dovere di confermare il ricevimento della richiesta entro 7 giorni lavorativi e quindi fornire le informazioni al più presto e comunque entro 6 mesi dalla data di ricevimento della richiesta. Nel caso in cui le informazioni siano già in possesso dell’autorità interpellata, tuttavia, queste dovranno essere fornite entro 2 mesi dal momento in cui si riceve la richiesta di informazioni. Al di là di questo, la riforma del sistema di condivisione dei dati su scala comunitaria prevede che ogni autorità nazionale invii al soggetto comunitario competente, attraverso scambio automatico obbligatorio, le informazioni disponibili sui periodi d’imposta dal 1° gennaio 2014 riguardanti i residenti nell’altro paese Ue su alcune categorie di reddito e di capitale come i redditi da lavoro, i compensi per dirigenti, i prodotti di assicurazione sulla vita, le pensioni e le proprietà e redditi immobiliari. Non solo. La direttiva 2011/16 stabilisce anche alcune situazioni per cui le autorità nazionali competenti sono tenute a comunicare in maniera spontanea le informazioni in proprio possesso agli omologhi dei paesi Ue. Questo dovrà avvenire nel caso in cui l’autorità competente di un paese europeo abbia motivo di presumere che esista una perdita di gettito fi - scale in un altro paese Ue. Oppure quando un contribuente ottiene, in un paese europeo, una riduzione o un esonero d’imposta che dovrebbe comportare un aumento d’imposta o un assoggettamento a imposta nell’altro paese Ue. Lo scambio automatico dei dati è previsto anche nel caso in cui le relazioni d’affari fra due contribuenti in paesi Ue vengono svolte attraverso uno o più paesi in modo da comportare una diminuzione di imposta nell’uno o nell’altro stato membro (o in entrambi), e quando l’autorità competente di un paese abbia fondati motivi di presumere che esista una riduzione d’imposta risultante da trasferimenti fittizi di utili all’interno di gruppi d’imprese. A livello pratico, lo scambio di informazioni verrà gestito attraverso la designazione di uffi ci centrali unici di collegamento in ciascuna autorità fi scale Ue responsabile dei contatti con altri stati membri e con la Commissione. Le nuove disposizioni riguarderanno tutte le imposte, con alcune eccezioni. Resteranno infatti invariate le norme che regolano l’imposta sul valore aggiunto e i dazi doganali o accise contemplate da altre normative Ue. Ma anche i contributi previdenziali obbligatori dovuti al paese europeo, i diritti per certifi cati rilasciati da autorità pubbliche, e le tasse di natura contrattuale, quale corrispettivo per pubblici servizi. Tra le altre forme di cooperazione amministrativa previste dalla nuova normativa, figurano inoltre, lo scambio di funzionari tra le autorità fi scali dei paesi Ue al fi ne di partecipare alle indagini amministrative nel paese interpellato; i controlli simultanei di persone che presentano un interesse comune o complementare tra due o più paesi; la notifi ca amministrativa e la condivisione delle migliori pratiche per migliorare la cooperazione.
 
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