Blog
Un blog creato da orgogliosammarinese il 07/11/2009

ORGOGLIO SAMMARINESE

STORIA DI UNA CIVILTA'

 
 

CONTATTA L'AUTORE

Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 66
Prov: EE
 

I MIEI BLOG AMICI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

 

« SAMMARINESITA' PERDUTA ?.....LA CARTA DEI DIRITTI..LA... »

Eppure siamo nati nella povertà, ma eravamo umani. !!!!!!!!!!!!!!

Post n°191 pubblicato il 30 Ottobre 2012 da orgogliosammarinese
 

Alla ricerca della felicità

Ho visto, nei soli ultimi cinque anni, cambiare radicalmente il paese. Che per quanto piccolo invece, si potrebbe gestire. I valori dell’uomo sono stati calpestati e distrutti dall’unico obbiettivo di avere denaro. La civiltà, l’umanità, si sono trasformati in perfidia, falsità, e accumulo di beni materiali.
Paese di conservatori che invece di preservare le persone, si appresta a far rimanere benestanti chi ha più mezzi rispetto ad altri.
Non solo, a dividere in fasce sempre più distanti economicamente gli abitanti, tanto da arrivare alle classi, ed al classismo, che viene usato dalle persone più abbienti come scusa per esercitare il proprio potere anche senza necessità, solo per il piacere personale. E questo secondo me è un’indice di grande insicurezza interiore nata appunto, dai valori sbagliati. Il denaro, è una macchina per vivere, invece dell’obbiettivo fine a se stesso come viene visto in questo momento. Per questo l’anima è denutrita e povera, indi insoddisfatta. La persona non matura più moralmente, anzi, sta indietreggiando.
Eppure siamo nati nella povertà, ma eravamo umani.
Per quelli meno fortunati, i semplici lavoratori intendo, stanno sopportando mobbing contro il ricatto di rimanere altrimenti senza lavoro per poter vivere, e questo non è giusto. Vengono sfruttati, al fine di fruttare di più a chi li comanda.
Vengono chiusi gli occhi su di loro. Quest’apatia generale rispetto alle cose che accadono, fa sì che accadano. È allora che io mi domando, ma perché nessuno fa niente? Io mi sono presa il permesso di parlarne, sperando che serva a qualcosa. Perché invece, se nulla accade, la scia si è vista già dalla partenza, io l’ho vista, e non è certo per il meglio. L’apatia, è stata la più potente carnefice degli errori più gravi nella storia. I giovani, la vedono.
Io come giovane, cosa vedo nel futuro se nulla cambia? Niente di buono. Infatti lo svago adesso è il distruttivo non pensare, l’estraniarsi, perché se si aprono gli occhi è peggio. Cinque anni fa, ci si svagava per divertirsi, oggi no, oggi è per dormire un po’. Opportunità per i giovani? Ora come ora; zero. A partire dal mutuo prima casa, che viene concesso solo a chi sostanzialmente non ne ha bisogno, perché ha già delle garanzie.
Una volta, il lavoro nobilitava l’uomo. Oggi, chi lavora umilmente, è solo lo schiavo, l’ultimo della classe sociale che non avendo denaro, beni materiali o mezzi, un futuro non se lo può permettere.
E vi ricordo, che queste risorse non sono state sperperate da noi giovani. Giovani, che stiamo pagando una colpa che non abbiamo commesso.

Sara Gasperoni

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/ORGOGLIOSAMMARIN/trackback.php?msg=11681093

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 30/10/12 alle 21:13 via WEB
C’è qualcuno in grado di prendere in mano le redini del Paese rilanciandone la vera anima Cinquanta ragazzi dello Smiaf incontrano Dario Fo per un’ora e mezza al museo di San Francesco Questi ragazzi hanno in testa una ricetta per curare l’attuale malattia: ora occorre dargli le gambe per potersi affermare “Da quando lo Stato non invita a San Marino un premio Nobel?”, si chiede una cittadina vedendolo passare sotto la Porta del Paese. L’evento è raro e la presenza di Dario Fo in Repubblica è un’occasione imperdibile. Prima le mostre con i suoi 200 quadri, che uniscono critica e creatività. Ma come fare a non approfittare della disponibilità di uno dei più grandi artisti viventi? Si, perchè Fo non rifiuta il confronto diretto con le persone, raccogliendo informazioni e raccontando le sue ‘storie’ piene di umanità. ‘L’ultimo degli umanisti’ lo ha definito fra il serio e il faceto, Umberto Eco la sera della presentazione al Palazzo Sums. Al centro della personalità la rapidità dell’intelligenza, la profonda cultura, la voglia di indagare, la capacità di indignarsi e la traduzione di tutto questo in comunicazione che arriva al cervello di chi lo ascolta e di chi riflette di fronte ai suoi grandi dipinti. Un’occasione d’oro per i 50 ragazzi dello Smiaf che hanno chiesto e ottenuto da Dario Fo l’opportunità di discutere di cosa fare per dare un contributo al proprio Paese e far crescere una nuova speranza. Nello stretto cortile esterno del museo di San Francesco, Dario Fo coi ragazzi Smiaf seduti tutti intorno, per un’ora e mezzo ha detto cose straordinarie, ma alla domanda specifica sul ‘che fare?’ la risposta è stata immediata: “Studiare la storia”. Fo è attratto dalle particolarità che hanno consentito al Piccolo Stato di conservare la propria indipendenza e di far crescere il mito della libertà. Ma dal confronto emerge una prima verità da indagare: non sarà che l’indipendenza sia legata alla necessità dei potenti confinanti delle varie epoche di avere a portata di mano un porto franco? Il mito crolla sotto il peso della verità? Può essere che crolli l’enfasi mitologica, ma non certo il fascino di un’identità millenaria. Se la libertà è stata voluta perchè necessaria alla tutela degli interessi di alcuni potenti, piuttosto che conservata dal desiderio illuministico dell’affermazione di un valore etico, non è un dramma: del resto la storia di tutte le nazioni è costellata di meccanismi similari. Le gesta eroiche delle grandi battaglie danno smalto ai veri motivi che le hanno prodotte (quasi sempre economici) e distraggono l’attenzione dalle carneficine che hanno provocato. La storia di San Marino quindi se valutata in quest’ottica non è differente da quella di tanti altri Stati, ma proprio questo riavvicinamento al mondo, deve farci abbandonare l’idea dell’isola felice e farci scoprire invece una verità sepolta dai miti. Dal processo verso la verità, dall’indagine, dalla ricerca può nascere la proposta capace di rappresentarla. Ecco Dario Fo ha consigliato questo a Meri Di Nubila e agli altri 49 giovani saperi che facendo lo Smiaf dimostrano come in Repubblica c’è ancora qualcuno in grado di prendere le redini di un Paese in bilico, sapendone rilanciare l’anima vera. “Creatività e criticità rimangono paradigmi eterni dell’uomo – sottolineano gli organizzatori dello Smiaf - possono diventarne riferimento insostituibile se riescono ad interpretare il divenire della società, dei suoi nuovi bisogni, della forza-valore delle diversità che vanno emergendo quali elementi costitutivi di ogni persona e del suo porsi nella storia e nel tempo che viene”. Insomma c’è già chi ha in mente la ricetta per rilanciare il Paese, ora occorre solo dargli le gambe per affermarsi. (Gmm)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

pol.anlucia.nikitaRizzarMalessandra.andra0lassie64socapirelubopovardinoaquilafenicemaandraxsoffioevitastreet.hassleorgogliosammarinesecarolachenisfiltr
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963