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Creato da yogagiogo il 09/03/2010

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sulla piazza a cavallo
il monumento
di fronte l'università
non è lontano il mare
c'è troppo vento
indossi la giacca
ridendo
il molo transennato
ricordo un tempo
non eri tu l'amore
un'altra

 

Du wurdest ein Teil des Ganzen,

mehr wirst du nicht -

doch du bleibst es auch.

In welcher Form auch immer,

da kann über dich hinweg schwimmen,

was will.

Ich bin der ich bin

und jetzt schon nur war,

doch immer sein werde.

Alles klar?

 

Si dice che…

ciò che non uccide fortifica…

ma fortifica cosa?…

il dolore fortifica?…

i dispiaceri fortificano?…

no…ti annientano…

ti distruggono…

ti logorano…

e se hai la forza ti rialzi…

ma non fortificato…

solo cambiato…

con cicatrici che sono sempre lì…

a ricordarti … di quando sei caduto.

 

 

« C'è una panda in diviet...… venere, ad un dito dal... »

Je suis Kenia

Post n°108 pubblicato il 09 Aprile 2015 da yogagiogo
 

Rita Pani 3 aprile alle ore 13.47 ·

Dove siete, grandi, grandissimi del mondo? Perché non vi siete messi in fila a mostrare il vostro dolore per 147 giovanissime vite rubate? E perché il mondo dei social network, che oggi misura la febbre del pensiero terreno, non è stato, oggi, ieri, e non sarà domani, quei morti innocenti che non si faranno mai né uomini né donne? Troppo negri e africani, perché si possa esser come loro, in un “Je suis keniota”? Eppure, grandissimi e miserevoli, avete visto il sangue nelle fotografie, tra quelle sedie di scuola, tra quei banchi? Era rosso come il nostro. Erano figli come i nostri. Erano ragazzi come quello a cui diamo buoni consigli e insegnamenti, erano persone che faticavano per farsi adulti. Erano negri, troppo negri, di quel mondo negro di cui, purtroppo non importa a nessuno. Non fa notizia, non infiamma gli animi, non fa vendere i giornali, non produce click, non è che una storia lontana e da sussurrare ligi a quel dovere di cronaca gratuito, che non serve pilotare. Che non serve ad addomesticare un popolo a cui bisogna far digerire lo schifo della vita che ci stanno facendo sopravvivere. Mi sento, negra. Mi sento male.

 
 
 
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