Oltre il senso del pensiero
Il libero pensiero è
morto, se mai è esistito,
se mai non è stata l’ennesima trovata
per
privare gli uomini di ogni individualità,
di ogni capacità indipendente
di opinione.
La stampa, formando i fatti e non informando
sui fatti, lascia che il
gregge umano attenda la dimostrazione di un’idea, più che
l’informazione di un fatto.
Di più: la stampa a sua volta, a seconda
di quelle due o tre griglie
ideologiche che
ha a disposizione, svela le proprie formule
di formazione dei fatti, così che in questa
era di comunicazione globale in cui ognuno,
specie tramite internet e i blog, si sente
non solo fruitore ma protagonista della
comunicazione, possa elaborare il
suo “libero pensiero”.Esiste così un
sistema di caste che è retto, più che dalla
nobiltà e
dalla saggezza vigenti in quello antico,
dalla potenza del denaro,
dall’astuzia e dall’ipocrisia.
C’è una casta sovrana che determina
gli avvenimenti (con una precedente
manipolazione dell’opinione pubblica o di parti di essa).
Una casta politica che elabora soluzioni.
Una casta pubblicista che le propugna sui
mezzi di informazione.
E una marea di plebei che, al pari di quelle
donnine che sotto il
fascismo ritagliavano
e incollavano foto del duce sui loro album,
compilano blog e siti, come felici ripetitori
di quella libertà di
pensiero che è la loro
prigione senza sbarre.
Ovviamente non si vuole demonizzare qui,
i blog,internet e la
discussione sul web.
Tramite il blog si promuovo libri, l'arte,
le proprie idee o pensieri, lo si usa come
diario e per sensibilizzare a riguardo tutti
i problemi che attanagliano la nostra quotidianità.
Sull’attualità taccio, almeno nell’immediato
in cui accade. Osservo
il bombardamento
di notizie che mi giunge da ogni dove e,
non avendo
griglie ideologiche da rispettare,
mi faccio anche prendere
dall’emotività,
xenofoba o tollerante, pacifista o interventista,
giustizialista o garantista, a seconda del momento…
ma attendo… attendo
che l’emotività si plachi,
che bruci completamente… Poi, com’è mio
solito,
con calma e nel tempo confronto le varie
posizioni senza
pregiudizi di sorta, ne vado
alla radice partendo dai vari ripetitori;
il costante ricorso alla storia mi aiuta a
comprendere, ma infine è l’intuizione libera
da pregiudizi di qualunque segno che mi dona
un’idea, che diventa mio patrimonio,
mio libero pensiero.