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Nickname: Makron81
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AREA PERSONALE
Post n°414 pubblicato il 09 Ottobre 2007 da Makron81
Il 60% di tutte le comunicazioni umane è non verbale: linguaggio del
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Post n°413 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da Makron81
Vorrei tanto gridare al mondo che io non ci sto a questo
La mia forza qual è??? La persona che traspare sotto le false spoglia di un
La mia essenza è protetta da un fitto labirinto di specchi
Vorrei essere quello che sono, ma è inutile offrire il
Veneratori di un apparenza che vedono solo attraverso gli
Meglio amalgamarsi alla marmaglia e vivere in se stessi le
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Post n°412 pubblicato il 24 Settembre 2007 da Makron81
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Post n°411 pubblicato il 17 Settembre 2007 da Makron81
Hai
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Post n°410 pubblicato il 10 Settembre 2007 da Makron81
Mi sono spesso domandato se questa è la vita che vorrei
e i sentimenti di persone che
guardo
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Post n°409 pubblicato il 08 Settembre 2007 da Makron81
Parallel universe Era iniziata così, quasi per sbaglio, in un lontano giorno del 2007. Un
gruppo di ministri era sceso in piazza per protestare contro alcune scelte del governo, e questo aveva messo in moto una lunga reazione a catena che ci ha portato fino alla situazione in cui viviamo oggi. Normalmente, a quei tempi, le manifestazioni di piazza avevano uno scarso effetto, ed erano considerate più che altro un simpatico retaggio del passato (c’erano ancora molti cittadini che “avevano fatto il sessantotto“, e ricordavano con un sorriso nel cuore il cosiddetto “autunno caldo”). Ma, che scendessero in piazza pacifisti, macellai o farmacisti, di solito non cambiava mai nulla: un paio di minuti al TG, un paio di colonne sulla prima del Corriere - tanto per far finta che la gente contasse qualcosa - e poi tutti sotto a lavorare, esattamente come prima, per il bene di nonsiemaicapitochi. Ma quella volta fu diversa: nel 2007, a manifestare in piazza erano scesi dei ministri, e questo aveva posto i cittadini di fronte ad una situazione a dir poco sconcertante: nemmeno Bertrand Russel, l’inventore dei più noti paradossi al mondo, ... ... avrebbe saputo arrivare a tanto: che un barbiere rada tutti coloro che nel suo paese non si radono da soli – ponendo l’impossibile quesito se il barbiere rada se stesso o meno – era ancora qualcosa di concepibile, ma che degli eletti dal popolo scendessero in piazza per protestare contro scelte che essi stessi avevano fatto, superava ogni possibile capacità di comprensione. Ma, anche se i cittadini non riuscivano a dare un senso logico a quel gesto, in qualche modo ne colsero il significato profondo, e iniziarono a formare dei comitati per chiedere alla Magistratura il permesso per ritirare il proprio voto: la nostra Costituzione a quel tempo non prevedeva un passaggio del genere, ed inizialmente il permesso non venne concesso. Ma i cittadini insistevano, dicendo: “Se il governo protesta contro le proprie azioni, significa che non è soddisfatto del proprio operato, e questo a sua volta significa che noi abbiamo sbagliato nel dare loro il nostro voto. Ora, perché permettere a queste persone di continuare ad operare nel nostro nome, quando sono lori i primi a non avere fiducia in se stessi? Una volta riconosciuto un errore, non è meglio porvi rimedio al più presto, prima che diventi troppo tardi per tutti?” Si discusse per un po’, ma alla fine il Consiglio Superiore della Magistratura riconobbe che il ragionamento era valido, e concesse finalmente ai cittadini la facoltà di ritirare il proprio voto. Seguirono anni difficili, anni di assestamento, nei quali il voto non rappresentava più una delega a senso unico, ma una pregiata merce di scambio, da gettare in continuazione sulla bilancia dell’operato dei diversi governi. In realtà, qualunque governo si avventurasse al potere, si ritrovava entro poco tempo a scendere in piazza contro se stesso, dopo aver riconosciuto la propria incapacità nel portare a termine un qualunque programma presentato in campagna elettorale. Talmente automatico divenne questo meccanismo, che dopo una decina di legislature - finite invariabilmente con una clamorosa auto-bocciatura - i cittadini decisero di iniziare ad organizzarsi da soli, per mandare avanti nel frattempo la baracca. Nascevano così comitati di quartiere, comitati provinciali e regionali, comitati di bambini e comitati di insegnanti, comitati di condominio, comitati di elettricisti e comitati di ragionieri, comitati familiari e comitati nazionali. Ciascun problema veniva analizzato e affrontato direttamente dalla gente, o da chi venisse di volta in volta designato a farlo, senza stare troppo a perdere tempo in parole vuote e discorsi inutili: c’era bisogno di una nuova discarica per le immondizie che si accumulavano in una delle nostre metropoli? I rappresentanti dei comuni interessati si riunivano, decidevano a maggioranza, chi accettava la discarica chiedeva agli altri qualcosa in cambio, e tutti mettevano in atto quanto deciso. Le industrie farmaceutiche proponevano un nuovo medicinale che prometteva miracoli nella cura contro il cancro? Si formava un comitato apposito, fatto di medici, di malati e di gente normale, che seguiva da vicino e verificava di persona le procedure e gli effetti della sperimentazione di quel farmaco. Gli americani volevano mettere una nuova base militare sul nostro territorio? L’asta era aperta a tutti: ciascun comune, fra quelli che avevano deciso di rendersi disponibili, poteva liberamente trattare con gli americani sulle condizioni e i benefici per la concessione dell’uso del loro territorio. E soprattutto, i preti nati sul territorio italiano erani stati sottomessi alle stesse identiche leggi di tutti gli altri italiani. Pensate, alla fine pagavano le tasse pure loro. Poi, purtroppo, mi svegliai: era stato soltanto un sogno, e mentre aprivo lentamente gli occhi intravvedevo nel televisore acceso la ghigna satanica di Clemente Mastella, che agitava sudato le braccia e sbraitava qualcosa da un palchetto elettorale, proprio come quelli che si usavano nel lontano 2007. |
Post n°408 pubblicato il 08 Settembre 2007 da Makron81
Mi sono spesso domandato se questa è la vita che vorrei
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Post n°407 pubblicato il 08 Settembre 2007 da Makron81
29 motivi per dirle "VAFFANCULO" 29 semplici regole per tutte le donne che amano rompere i coglioni a noi poveri uomini, con la convizione che questi vivano solo ed esclusivamente per loro! Invece non capiscano che a noi interessa soltanto una parte della donna, e che quando trattiamo con la restante parte è solo per mandarla affanculo! E' chiaro a tutti che noi donne confondiamo gli uomini, il che non è una impresa difficilissima...Siamo state accusate di essere manipolatrici e ingannevoli, il che è chiaramente un giudizio sbagliato....E' semplice, lo facciamo e lo siamo, perche' possiamo... 1) Non dire ciò che intendi. Mai. 2) Sii ambigua.Sempre. 3) Piangi. Piangi spesso. 4) Rinfacciagli cose dette, fatte o pensate anni, mesi o settimane fa. 5) Falli scusare per qualsiasi cazzata. 6) Riempi di peluche, pupazzetti e altre inutilita' la loro macchina, stanza, zaino, come ricordi del fatto che voi state pensando a loro (?) 7) Guardali negli occhi e comincia a ridere. 8) Fingi una crisi isterica per qualunque boiata e poi vedi il punto 5. 9) Esigi di essere chiamata spesso. Fai scenate se non lo fanno. 10) Quando ricevi un complimento fingiti paranoica per averne ancora 11) Usa papino\fratello come arma enfatizzando la loro protettività 12) Arriva in ritardo ad ogni appuntamento, poi vedi punto 8. 13) Parla spesso del tuo ex, possibilmente comparando. 14) Falli indovinare cosa vuoi. Se sbagliano, vedi punto 8. 15) Prepara piccoli anniversari del cazzo (tipo il primo bacio, la prima volta che vi siete incontrati....) Se se ne scordano vedi al punto 8. 16) Di' sempre che sei grassa. Poi vai al punto 5 senza curarti della loro risposta. 17) Falli indovinare. Falli vivere nel mistero. 18) Critica il loro modo di vestire. 19) Ignorali. Quando ti chiedono "Che c'è?" digli che se non lo sanno non glie lo direte voi di certo. 20) Prova a plasmarli. 21) Prova a farli ballare. 22) Falli incontrare ai tuoi amici.Trova qualcosa che non va nei suoi. 23) Quando si arrabbiano con te, non glie lo far mai scordare (vedi al punto 4). 24) Quando stanno zitti chiedi: "a cosa stai pensando?" 25) Leggi in qualsiasi cosa abbiano scritto. 26) Non credere in loro. Non rispettarli. Esigi che guadagnino fiducia e rispetto, e non concederli mai. 27) Insisti sul farli incontrare alla tua famiglia. Non sopportare la sua. 28) Iper-analizza ogni cosa. 29) Dopo aver scopato dì sempre "parliamo di noi...." Si consiglia ai maschietti di appenderseli in camera e ripeterli a mò di Paternoster ogni mattina per capire cosa vi aspetta ogni volta che interagite con una donna (sì DONNA...quella cosa inutile che sta intorno alla FIGA...) Particolarmente la propria.. |
Post n°406 pubblicato il 07 Settembre 2007 da Makron81
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Post n°405 pubblicato il 06 Settembre 2007 da Makron81
Eccoti ancora nei miei pensieri... lì, ferma nel tuo angolino
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Post n°404 pubblicato il 05 Settembre 2007 da Makron81
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Post n°403 pubblicato il 03 Settembre 2007 da Makron81
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Post n°402 pubblicato il 02 Settembre 2007 da Makron81
Apprendi come gestire la prossemica Se ad esempio chiamate una persona e questa per rispondervi vi si avvicina,
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Post n°401 pubblicato il 02 Settembre 2007 da Makron81
Per cui
Una delle
· Prossemica Questi
Vediamole
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Post n°400 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Makron81
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Post n°399 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Makron81
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Post n°398 pubblicato il 20 Agosto 2007 da Makron81
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Post n°397 pubblicato il 19 Agosto 2007 da Makron81
Possiamo vivere giornate assolutamente normali. Niente di nuovo da fare rispetto ad altri giorni magnificamente uguali. Nessun
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Post n°396 pubblicato il 15 Agosto 2007 da Makron81
MEGA-giro in moto 5 giorni di puro godimento attraversando la val d'aosta,proseguendo con il "cost to cost" della svizzera, L'austria, il trentino e infine tutta la valtellina. 1500Km e qualcosa... guarda l'album |
Post n°395 pubblicato il 07 Agosto 2007 da Makron81
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INFO
Io sono il Lupo
la fame è mia compagna
la solitudine la mia sicurezza.
Io giaccio di notte
freddo è il mio letto
il vento la mia coperta.
Io sono il silenzio
un'ombra nella foresta
impronte lungo il fiume.
La mia corsa
è un lungo inseguimento
di scintille di fuoco
dalla pietra focaia della notte.
Io sono ucciso ma mai distrutto
Io sono il Lupo.