Makron Blog

Solo il nulla

 

 
 

Ho grande spirito!
concedimi la serenita' di accettare ciò che non posso cambiare
il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare
e la saggezza di capirne la differenza




 


 

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AIDS

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Post N° 414

Post n°414 pubblicato il 09 Ottobre 2007 da Makron81
Foto di Makron81

Il 60% di tutte le comunicazioni umane è non verbale: linguaggio del
corpo. Il 30% è nel tono. Vale a dire che il 90% di quello che si
comunica... non esce dalla nostra bocca.


Allora perchè continuare a rinfacciare il mio "espressionismo non verbale" dicendomi di basare le mie comunicazioni maggiormente
 sulla parola...invece che  impostare i discorsi sulla capacità intuitiva ed interpretativa di indizi, mezze parole, discorsi di contorno eccc...

Ok, a volte sono forse troppo vago, o troppo pretenzioso verso l'interlocutore (nel senso che non è facile interpretare il mio modo di comunicare), ma non per questo ci si può permettere di giudicare come "ambiguo", qualcosa che non si riesce a capire o si capisce solo in parte.

Purtroppo in alcune situazione "ad alto rischio di malinteso" non riesco ad essere diretto... o almeno, cerco di essere il meno diretto possibile....non ho il dono della diplomazia e non conosco vie di mezzo....so di essere critico fino alla brutalità, ed è quindi meglio evitare di chiedere la mia opinione sincera, può darsi non riusciate a riprendervi dal trauma causato dai miei commenti.

A volte si capisce solo quello che si vuole capire...
Il resto lo si classifica come "vago susseguirsi di parole senza un  preciso senso interpretativo"

Poi sono della convinzione che due persone possano capirsi benissimo senza perdersi in migliaia di parole che andranno presto dimenticate.

E' proprio quando riesci a trovare la persona "sulla tua stessa lunghezza d'onda", che capisce solo grazie a un  tuo sguardo quello che gli vuoi dire o quello che pensi in quel momento... allora si... hai la sicura consapevolezza di essere di fronte ad una persona "speciale"....

In questo caso si potrei anche essere "diretto", ma solo in questo caso.... perchè le mie parole non verrebbero interpretate nel modo sbagliato----


attenti voi agnelli, che arriveranno i lupi!!






 
 
 

Post N° 413

Post n°413 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da Makron81

Vorrei tanto gridare al mondo che io non ci sto a questo
gioco, che io non voglio stare alle regole altrui.


Ma non ci riesco... e rimango qui, su questa sedia di legno a scrivere qualcosa
che in pochi leggeranno.


A soffrire per persone che se ne fregano
di me.


Ad ignorare coloro che non lo meritano.


A scoprire il mondo dietro ad un pc, perché è solo dietro ad un pc che riesci a
esprimerti ed esternare pensieri ed emozioni che nella vita fanno il “gioco” di
una tra le tue migliori maschere.


Quello che nessuno riesce a scoprire
Quello che non vuole essere scoperto
Quello che si è, ma non si vuole far sapere
Quello che nemmeno io so di essere.

La mia forza qual è???
la mia forza sono le mie debolezze.

La persona che traspare sotto le false spoglia di un
infinità di maschere non è nient’altro che un agglomerato dei miei peggior
difetti.


…I miei difetto sono la mia protezione.
Vengo visto e valutato attraverso difetti che nascondono i miei pregi.

Tutto quello che vedono è l’opposto di quello che sono.

I pregi che si vedono sono la maschere dei miei difetti.

La mia essenza è protetta da un fitto labirinto di specchi
che ti porta sempre nella direzione sbagliata.

Vorrei essere quello che sono, ma è inutile offrire il
meglio di sé a persone stupide e vuote, che non sarebbero in grado neanche di
vedere quello che gli si presenta davanti .


Stuoli di bifolchi e ammiratori di se stessi, capaci di
riflettere la vita davanti ad uno
specchio.

Veneratori di un apparenza che vedono solo attraverso gli
occhi della propria vanità.

Meglio amalgamarsi alla marmaglia e vivere in se stessi le
proprie differenze.
Tanto chi ha da offrire ben altro che la sua immagine
riflessa, il mio labirinto di specchi se
lo mangia a colazione…

 
 
 

Post N° 412

Post n°412 pubblicato il 24 Settembre 2007 da Makron81



Cenerentola ora ha 75 anni, e si trova agli sgoccioli di una vita

passata felicemente assieme a suo marito, il Principe Azzurro, che è morto da pochi anni.




Passa le sue giornate nel terrazzo di casa sua, seduta in una sedia a
dondolo, osservando il mondo con il suo gattone Bob sulle ginocchia,
felice. Una bella sera, da dentro a una nuvola scende all'improvviso la
Fata Madrina. Cenerentola le domanda:


- Cara Fata Madrina!! Dopo tanti anni ti rivedo!! Cosa ci fai qui?


E la Fata risponde:


-Cenerentola, dall'ultima volta che ti ho vista hai vissuto una vita esemplare.




C'è qualcosa che io potrei fare per te?


Qualche desiderio che ti potrei concedere?


Cenerentola è confusa, allegra e arrossendo dall'emozione, dopo aver pensato per un po' mormora:


- Mi piacerebbe essere immensamente ricca. In un istante la sua vecchia
sedia a dondolo diventa d'oro massiccio. Cenerentola è impressionata.


Il suo fedele gatto Bob si spaventa e si allontana dalla sedia.


Cenerentola grida:


- Grazie Madrina!


La Fata allora dice:


-Non è niente, te lo meriti! cosa ti piacerebbe come secondo


desiderio?


Cenerentola china il capo, osserva le impronte che il tempo ha


lasciato nel suo corpo, e dice:


- Mi piacerebbe essere giovane e bella di nuovo.


Quasi contemporaneamente, lei si ritrova la sua bellezza giovanile.


Cenerentola comincia allora a sentire cose che ormai non ricordava quasi più: passione, ardore, ecc.


Allora la Fata le dice:


-Ti resta un ultimo desiderio. Che cosa vuoi?


Cenerentola osserva il suo povero micione spaventato e dice:


- Vorrei che tu trasformassi il mio fedele Bob in un bellissimo


giovanotto.


Magicamente, Bob si trasforma in un magnifico uomo, così bello


che le rondini non possono evitare di fermare il loro volo per


fermarsi ad ammirarlo.La Fata Madrina dice:


-Auguri, Cenerentola. Goditi la tua nuova vita.


E parte veloce come una scintilla.


Durante qualche magico istante, Cenerentola e Bob si guardano con
tenerezza. Poi Bob le si avvicina, la prende tra le sue possenti
braccia e le mormora teneramente nell'orecchio:


"Scommetto che sei pentita di avermi castrato, stronza!"

 
 
 

Post N° 411

Post n°411 pubblicato il 17 Settembre 2007 da Makron81
Foto di Makron81

Hai
presente quando hai tutto per essere felice ma... ti guardi allo specchio e non
lo sei?


E quando sei in un mucchio di gente ma se ci pensi bene non sei altro che solo.


Solo... perché hai un problema che è solo tuo e solo tu puoi risolverlo...


Poi basta una cretinata e tutto va via... e ti domandi se davvero  sei solo Perchè se è così allora non puoi dimeticare tutto di colpo.

E ti confondi... e vuoi solo startene lì, al tuo posto... stringendo tutto forte, nel caldo del tuo cuore e pensare.


 
 
 

Post N° 410

Post n°410 pubblicato il 10 Settembre 2007 da Makron81

Mi sono spesso domandato se questa è la vita che vorrei
davvero...
è una domanda molto difficile a cui rispondere, o forse no.
A volte
riesco ad abbracciarla, altre volte invece vorrei che
tutto finisse, vorrei
fermare il tempo restare senza pensieri
e non pensare a tutte le cose che
succedono...

ogni giorno mi sveglio, vado alla finestra e guardo l'alba;
Il cielo si
illumina di arancione, i raggi mi illuminano la faccia ...

è tutto magnifico... ma la cosa che non riesco a capire è
perché alcune cose
debbano capitare, le cose brutte...
non sarebbe forse un mondo migliore se
tutto andrebbe
nel verso giusto? Non so poi sarebbe realmente così ...

A volte mi chiedo per quale motivo sono in questo mondo.

cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Sono stato quasi sempre un bravo ragazzo...niente di
eccessivamente grave, non
ho mai fatto del male a nessuno,
almeno consapevolmente, o almeno senza che ci
fosse una
motivazione a mio parere valida ...

Ho cercato di capire, comprendere l'emozioni

e i sentimenti di persone che
forse ho maltrattato...

Più di questo non so proprio cosa fare…

La vita è ingiusta, o forse la vita è un ingiustizia, almeno per alcuni.  

La mia buona stella che ogni sera mi illumina gli occhi ogni volta che

guardo
il cielo stellato, non mi rende più giustizia.

A volte mi sento solo, indifeso, vorrei che il mondo si fermasse,
non ce la
faccio più...ma poi tutto passa, come uno sporadico
granello di zucchero in una
medicina amara.

dicono che di vita c'è n'è una sola e che bisogna
godersela al massimo...

A volte non è possibile, ne mancano le condizioni.

Vorrei lasciare il mondo... questo mondo, quello che reputavo
troppo
sommariamente “il mio mondo”stare da solo... non essere
giudicato ne apprezzato
da nessuno....

Trovare un altro luogo dove poter ricominciare, rivedere
e rivivere quello che
forse ho sbagliato.

Chissà se esiste un luogo così….

Io comunque non smetto di cercare.

 
 
 

Post N° 409

Post n°409 pubblicato il 08 Settembre 2007 da Makron81

Parallel universe
Era iniziata così, quasi per sbaglio, in un lontano giorno del 2007. Un
gruppo di ministri era sceso in piazza per protestare contro alcune
scelte del governo, e questo aveva messo in moto una lunga reazione a
catena che ci ha portato fino alla situazione in cui viviamo oggi.
Normalmente,
a quei tempi, le manifestazioni di piazza avevano uno scarso effetto,
ed erano considerate più che altro un simpatico retaggio del passato
(c’erano ancora molti cittadini che “avevano fatto il sessantotto“, e
ricordavano con un sorriso nel cuore il cosiddetto “autunno caldo”).
Ma, che scendessero in piazza pacifisti, macellai o farmacisti, di
solito non cambiava mai nulla: un paio di minuti al TG, un paio di
colonne sulla prima del Corriere - tanto per far finta che la gente
contasse qualcosa - e poi tutti sotto a lavorare, esattamente come
prima, per il bene di nonsiemaicapitochi.
Ma quella volta fu
diversa: nel 2007, a manifestare in piazza erano scesi dei ministri, e
questo aveva posto i cittadini di fronte ad una situazione a dir poco
sconcertante: nemmeno Bertrand Russel, l’inventore dei più noti
paradossi al mondo, ...
... avrebbe saputo arrivare a tanto:
che un barbiere rada tutti coloro che nel suo paese non si radono da
soli – ponendo l’impossibile quesito se il barbiere rada se stesso o
meno – era ancora qualcosa di concepibile, ma che degli eletti dal
popolo scendessero in piazza per protestare contro scelte che essi
stessi avevano fatto, superava ogni possibile capacità di comprensione.

Ma, anche se i cittadini non riuscivano a dare un senso logico
a quel gesto, in qualche modo ne colsero il significato profondo, e
iniziarono a formare dei comitati per chiedere alla Magistratura il
permesso per ritirare il proprio voto: la nostra Costituzione a quel
tempo non prevedeva un passaggio del genere, ed inizialmente il
permesso non venne concesso. Ma i cittadini insistevano, dicendo: “Se
il governo protesta contro le proprie azioni, significa che non è
soddisfatto del proprio operato, e questo a sua volta significa che noi
abbiamo sbagliato nel dare loro il nostro voto. Ora, perché permettere
a queste persone di continuare ad operare nel nostro nome, quando sono
lori i primi a non avere fiducia in se stessi? Una volta riconosciuto
un errore, non è meglio porvi rimedio al più presto, prima che diventi
troppo tardi per tutti?”
Si discusse per un po’, ma alla fine il
Consiglio Superiore della Magistratura riconobbe che il ragionamento
era valido, e concesse finalmente ai cittadini la facoltà di ritirare
il proprio voto.
Seguirono anni difficili, anni di assestamento,
nei quali il voto non rappresentava più una delega a senso unico, ma
una pregiata merce di scambio, da gettare in continuazione sulla
bilancia dell’operato dei diversi governi.
In realtà, qualunque
governo si avventurasse al potere, si ritrovava entro poco tempo a
scendere in piazza contro se stesso, dopo aver riconosciuto la propria
incapacità nel portare a termine un qualunque programma presentato in
campagna elettorale.
Talmente automatico divenne questo
meccanismo, che dopo una decina di legislature - finite invariabilmente
con una clamorosa auto-bocciatura - i cittadini decisero di iniziare ad
organizzarsi da soli, per mandare avanti nel frattempo la baracca.
Nascevano
così comitati di quartiere, comitati provinciali e regionali, comitati
di bambini e comitati di insegnanti, comitati di condominio, comitati
di elettricisti e comitati di ragionieri, comitati familiari e comitati
nazionali. Ciascun problema veniva analizzato e affrontato direttamente
dalla gente, o da chi venisse di volta in volta designato a farlo,
senza stare troppo a perdere tempo in parole vuote e discorsi inutili:
c’era bisogno di una nuova discarica per le immondizie che si
accumulavano in una delle nostre metropoli? I rappresentanti dei comuni
interessati si riunivano, decidevano a maggioranza, chi accettava la
discarica chiedeva agli altri qualcosa in cambio, e tutti mettevano in
atto quanto deciso.
Le industrie farmaceutiche proponevano un
nuovo medicinale che prometteva miracoli nella cura contro il cancro?
Si formava un comitato apposito, fatto di medici, di malati e di gente
normale, che seguiva da vicino e verificava di persona le procedure e
gli effetti della sperimentazione di quel farmaco. Gli
americani volevano mettere una nuova base militare sul nostro
territorio? L’asta era aperta a tutti: ciascun comune, fra quelli che
avevano deciso di rendersi disponibili, poteva liberamente trattare con
gli americani sulle condizioni e i benefici per la concessione dell’uso
del loro territorio. E soprattutto, i preti nati sul
territorio italiano erani stati sottomessi alle stesse identiche leggi
di tutti gli altri italiani. Pensate, alla fine pagavano le tasse pure
loro.
Poi, purtroppo, mi svegliai: era stato soltanto un
sogno, e mentre aprivo lentamente gli occhi intravvedevo nel televisore
acceso la ghigna satanica di Clemente Mastella, che agitava sudato le
braccia e sbraitava qualcosa da un palchetto elettorale, proprio come
quelli che si usavano nel lontano 2007.

 
 
 

Post N° 408

Post n°408 pubblicato il 08 Settembre 2007 da Makron81
Foto di Makron81

Mi sono spesso domandato se questa è la vita che vorrei
davvero... è una domanda molto difficile a cui rispondere, o forse no. A volte
riesco ad abbracciarla, altre volte invece vorrei che tutto finisse, vorrei
fermare il tempo restare senza pensieri e non pensare a tutte le cose che
succedono...

ogni giorno mi sveglio, vado alla finestra e guardo l'alba; Il cielo si
illumina di arancione, i raggi mi illuminano la faccia ...

è tutto magnifico... ma la cosa che non riesco a capire è perché alcune cose
debbano capitare, le cose brutte... non sarebbe forse un mondo migliore se
tutto andrebbe nel verso giusto?

Non so poi sarebbe realmente così ...

A volte mi chiedo per quale motivo sono in questo mondo.

cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?

Sono stato quasi sempre un bravo ragazzo...niente di eccessivamente grave, non
ho mai fatto del male a nessuno, almeno consapevolmente, o almeno senza che ci
fosse una motivazione a mio parere valida ...

Ho cercato di capire, comprendere l'emozioni e i sentimenti di persone che
forse ho maltrattato...

Più di questo non so proprio cosa fare…

La vita è ingiusta, o forse la vita è un ingiustizia, almeno per alcuni.  

La mia buona stella che ogni sera mi illumina gli occhi ogni volta che guardo
il cielo stellato, non mi rende più giustizia.

A volte mi sento solo, indifeso, vorrei che il mondo si fermasse, non ce la
faccio più...ma poi tutto passa, come uno sporadico granello di zucchero in una
medicina amara.

dicono che di vita c'è n'è una sola e che bisogna godersela al massimo...

A volte non è possibile, ne mancano le condizioni.

Vorrei lasciare il mondo... questo mondo, quello che reputavo troppo
sommariamente “il mio mondo”stare da solo... non essere giudicato ne apprezzato
da nessuno....

Trovare un altro luogo dove poter ricominciare, rivedere e rivivere quello che
forse ho sbagliato.

Chissà se esiste un luogo così….

Io comunque non smetto di cercare.

 
 
 

Post N° 407

Post n°407 pubblicato il 08 Settembre 2007 da Makron81


29 motivi per dirle "VAFFANCULO"



29 semplici regole per tutte le donne che amano rompere i coglioni a
noi poveri uomini, con la convizione che questi vivano solo ed
esclusivamente per loro! Invece non capiscano che a noi interessa
soltanto una parte della donna, e che quando trattiamo con la restante
parte è solo per mandarla affanculo!
E' chiaro a tutti che noi donne confondiamo gli uomini, il che non è
una impresa difficilissima...Siamo state accusate di essere
manipolatrici e ingannevoli, il che è chiaramente un giudizio
sbagliato....E' semplice, lo facciamo e lo siamo, perche' possiamo...




1) Non dire ciò che intendi. Mai.




2) Sii ambigua.Sempre.




3) Piangi. Piangi spesso.




4) Rinfacciagli cose dette, fatte o pensate anni, mesi o settimane fa.




5) Falli scusare per qualsiasi cazzata.




6) Riempi di peluche, pupazzetti e altre inutilita' la loro macchina,
stanza, zaino, come ricordi del fatto che voi state pensando a loro (?)




7) Guardali negli occhi e comincia a ridere.




8) Fingi una crisi isterica per qualunque boiata e poi vedi il punto 5.




9) Esigi di essere chiamata spesso. Fai scenate se non lo fanno.




10) Quando ricevi un complimento fingiti paranoica per averne ancora




11) Usa papino\fratello come arma enfatizzando la loro protettività




12) Arriva in ritardo ad ogni appuntamento, poi vedi punto 8.




13) Parla spesso del tuo ex, possibilmente comparando.




14) Falli indovinare cosa vuoi. Se sbagliano, vedi punto 8.




15) Prepara piccoli anniversari del cazzo (tipo il primo bacio, la
prima volta che vi siete incontrati....) Se se ne scordano vedi al
punto 8.




16) Di' sempre che sei grassa. Poi vai al punto 5 senza curarti della loro risposta.




17) Falli indovinare. Falli vivere nel mistero.




18) Critica il loro modo di vestire.




19) Ignorali. Quando ti chiedono "Che c'è?" digli che se non lo sanno non glie lo direte voi di certo.




20) Prova a plasmarli.




21) Prova a farli ballare.




22) Falli incontrare ai tuoi amici.Trova qualcosa che non va nei suoi.




23) Quando si arrabbiano con te, non glie lo far mai scordare (vedi al punto 4).




24) Quando stanno zitti chiedi: "a cosa stai pensando?"




25) Leggi in qualsiasi cosa abbiano scritto.




26) Non credere in loro. Non rispettarli. Esigi che guadagnino fiducia e rispetto, e non concederli mai.




27) Insisti sul farli incontrare alla tua famiglia. Non sopportare la sua.




28) Iper-analizza ogni cosa.




29) Dopo aver scopato dì sempre "parliamo di noi...."



Si consiglia ai maschietti di appenderseli in camera e ripeterli a mò
di
 Paternoster ogni mattina per capire cosa vi aspetta ogni volta
che
interagite con una donna (sì DONNA...quella cosa inutile che
sta
intorno alla FIGA...) Particolarmente la propria..

 
 
 

Post N° 406

Post n°406 pubblicato il 07 Settembre 2007 da Makron81

Pensa sempre alla tua vita
e ai tuoi fratelli sulle strade
Alle serate nei pub
alle risate
Ma la gente dei quartieri non
ti potrà mai levare
la tua gioia
di vivere sulle strade
Proprio tu che sei come me
non potrai dimenticare
ed ora sai perchè
questa vita non la
cambieremo mai

 

 
 
 

Post N° 405

Post n°405 pubblicato il 06 Settembre 2007 da Makron81

Eccoti ancora nei miei pensieri... lì, ferma nel tuo angolino
a guardarmi, a provocarmi.

Sei come una fantasma, non ti vedo ma sento la tua presenza, sempre forte e
costante.

A volte mi capita di chiudere gli occhi e riuscire a vedere la tua ombra
distinguersi nel buio, quel buio che vivo anche ad occhi aperti, ma lì tu non
ci sei, non riesco a distinguerti... dove sei?

Sento il bisogno di vederti, di afferrarti e tenerti stretta per non farti
fuggire; vorrei strapparti dal quel mondo di cui non appartengo, quel mondo che
prende vita quando tutto si spegne...

Ed eccoti che ti ritrovo in sogno... sotto una nuova luce, ora l'immagine di te
si fa più vivida e distinta... ma non abbastanza per mettere a fuoco il tuo volto
la quale mi è ancora sconosciuto.

Non mi abbandona mai il pensiero di Te... ed ecco che sei nel bacio di un film,
nelle note di una canzone, nelle parole di un libro; ma tutto questo non mi
basta, dimmi dove sei? Voglio che da sogno diventi realtà... ti sto cercando
perché ti voglio, ti voglio e ti desidero più di ogni ... ...altra cosa al
mondo!

Mi accorgo sempre più che sei in ogni mio gesto o parola... sei nei miei occhi
che ti cercano fino all'orizzonte, nelle mie orecchie che aspettano un tuo
caldo sussurro, nel palmo della mia mano aperta in attesa della tua, sulle mie
labbra protese per l'arrivo di un tuo bacio... sei come una farfalla nello
stomaco che mi solletica dolcemente, sei il brivido che provo sulla schiena quando
mi sei vicina, sei il calore del mio corpo che sento quando ti stringo
forte a me, quando ti bacio, ti
accarezzo, ma soprattutto sei in ogni battito del mio Cuore!

Ti aspetto... scendi dalla tua nuvoletta e vieni da me, perché non so per
quanto ancora reggerà il mio Cuore senza di Te...

 
 
 

Post N° 404

Post n°404 pubblicato il 05 Settembre 2007 da Makron81




Stupendo !!!  Grande canzone...
Per tutti i berlusconiani
 

 
 
 

Post N° 403

Post n°403 pubblicato il 03 Settembre 2007 da Makron81
Foto di Makron81

Il rimorso non si lava. Non si lava nemmeno se ci pentiamo
sinceramente, nemmeno se ci perdona la persona che abbiamo danneggiato.
Ci sono delle anime buone che perdonano con facilità. Ma noi, vedendo
la loro bontà, ci sentiamo ancora più colpevoli.

 
 
 

Post N° 402

Post n°402 pubblicato il 02 Settembre 2007 da Makron81

Apprendi come gestire la prossemica

Tutti noi, intorno al nostro corpo abbiamo uno spazio, una distanza che ci
avvolge, ci separa e ci protegge dal resto del mondo.
Lo spazio che sussiste tra noi e gli altri non è neutro, se infatti una
persona si avvicina ”troppo” a noi, cominciamo a sperimentare particolari stati
psico-fisici o variazioni emotive come ad esempio “fastidio” o “imbarazzo” e
reagiamo di conseguenza ripristinando le “giuste” distanze, così come, se si
allontana “troppo” da noi.

Il più delle volte comunichiamo, agiamo e reagiamo, mettiamo e ripristiniamo
distanze, senza esserne consapevoli.Lo spazio che ci separa dagli altri è uno spazio mentale che esiste nella
nostra mappa del mondo ed è chiamato spazio prossemico o bolla
prossemica
perché si sviluppa tutta intorno a noi.

Se ad esempio chiamate una persona e questa per rispondervi vi si avvicina,
si fermerà da voi ad una particolare distanza, questa distanza è il suo spazio
prossemico, ossia quella particolare distanza mentale e relazionale che
desidera avere da voi. Se provate ad avvicinarvi ancora, ad invadere cioè il
suo spazio, questa probabilmente farà passi indietro ripristinando la distanza
che desidera, inconsciamente senza esserne cioè consapevole. Se, al contrario,
vi allontanate, abbandonate cioè il suo spazio relazionale, questi si
avvicinerà ripristinando la distanza. Se poi, questa persona, per qualche
ragione non riesce a ripristinare il proprio spazio relazionale, sperimenterà
consapevolmente particolari stati psicofisici come il fastidio e cercherà di
sottrarsi in qualche modo alla distanza e quindi al rapporto.Da questo piccolo esperimento capiamo quanto la distanza tra noi e gli altri
sia importane e quanto queste distanze siano diverse da persona a persona.
Con i nostri amici le distanze sono molto ridotte, con il nostro partner si
riducono fino al contatto fisico, con gli estranei, sono molto grandi.
Possiamo facilmente verificare quindi come le distanze e le reazioni siano
diverse quando ci facciamo avvicinare o ci avviciniamo ad un uomo o ad una
donna, conoscente, estraneo, amico, partner ed ancora da davanti, di lato o da
dietro.Costruite la vostra bolla prossemica con l’obiettivo di dare delle misure
precise agli spazi che intercorrono tra voi e gli altri, mettetevi fermi in un
punto del pavimento e fatevi avvicinare da una persona (Partner, amico,
estraneo), da davanti, di lato e da dietro, a partire da una distanza di tre
metri. Sperimentate tutte le sensazioni e gli stati, quando sentite fastidio
bloccate la persona e scrivete su un foglio la distanza corrispondente. Prima
da davanti, poi di lato ed infine da dietro. Avrete costruito il vostro spazio
relazionale, o bolla prossemica, con quella particolare persona, e potrete
sperimentare come quelle siano proprio le distanze che “normalmente” tenete con
quella persona e verificate poi come quegli spazi siano dipendenti dal rapporto
che avete con quella persona, ad esempio se siete in sintonia, le distanze
tenderanno a diminuire, viceversa ad aumentare.Ma ancora più interessante è rendersi conto che un istante prima di
avvertire consapevolmente variazioni emotive, alle variazioni di distanza, in
noi o negli altri, per le invasioni o abbandoni della bolla prossemica, il
nostro corpo e/o quello degli altri, le comunica attraverso modificazioni
non-verbali, come irrigidimenti muscolari, modificazioni di postura, variazione
della respirazione e altre.Ripetete l’esercizio avvicinandovi voi questa volta, partendo da una
distanza di tre metri, ad una persona ferma in un punto del pavimento, ed
osservate micro-modificazioni non verbali nell’altro, e… con un po’ di pratica
sarete in grado di determinare, un istante prima che l’altro ne sia
consapevole, quale sia la distanza giusta e critica, oltre la quale diventate
troppo vicini o troppo lontani.
Secondo gli studi, iniziati sugli animali, e poi condotti sull’uomo, le
distanze relazionali possono essere condensate in tre gruppi, intime
da 0 a circa 30 cm,
amicali fino a circa 1 metro, fino ai 3 metri sociali,
oltre questo limite non si registra influenza.
Le applicazioni pratiche sono molteplici, pensiamo a quanto, per entrare in
rapporto con una persona, sia importante rispettare le sue distanze: se ci
avviciniamo troppo, o troppo poco, potrà pensare ad esempio che “a pelle” non
gli siamo simpatici.Possiamo imparare, inoltre, non solo a rispettare, ma ad invadere
consapevolmente le “bolle” degli altri, l’obiettivo in questo caso potrebbe
essere ad esempio quello di produrre un cambiamento di stato psico-fisico.
Un insegnante di scuola può ad esempio imparare a gestire, invadere o
abbandonare, la bolla prossemica dei suoi allievi per accentuare un
comportamento od inibirlo. Tra partner si può imparare a gestire, invadere o
abbandonare, la bolla prossemica per produrre emozioni nell’altro.Pensate, inoltre, come normalmente e inconsapevolmente invadiamo le bolle
degli altri, ad esempio per intimidire…!!!

 
 
 

Post N° 401

Post n°401 pubblicato il 02 Settembre 2007 da Makron81


Negli stati emozionali il nostro comportamento può
variare bruscamente e noi possiamo essere indotti, dall'esterno
o dai nostri stessi pensieri a fare delle cose che normalmente
non faremmo.

Quando sogniamo, i contenuti dei nostri sogni possono
essere anche fortemente irreali. Possiamo sognare cose che,
mentre le sogniamo, sembrano normalissime ma al risveglio
ci rendiamo conto di quanto fossero assurde.

Allora la nostra mente ha la possibilità di vivere, in alcuni
contesti particolari al di fuori del principio di realtà,
al di fuori della logica, al di fuori di quelli che
sono i nostri normali sistemi di pensiero.


Tutte le situazioni di relax, tutte le situazioni emozionali
sono situazioni in cui il nostro comportamento fisico può
essere fortemente variato, sono momenti in cui i nostri sistemi
di pensiero possono variare significativamente. La mente cosciente
vive le tensioni e le emozioni come una cosa potenzialmente
pericolosa, mentre l'inconscio si nutre di tensioni
e di emozioni e per lui sono una cosa piacevolissima. Quindi
non è l'inconscio che cerca di allontanarci dalle tensioni,
ma è la mente cosciente, l'inconscio tende ad innamorarsi
di tutti quelli che gli generano tensioni.

La distonia, cioè il dislivello tra desiderio e realtà, tra
desiderio e possesso è la vera molla dell'inconscio. L'inconscio
vive solo per colmare le distonie: è il suo piacere,
la mente cosciente invece evita se possibile tutte
le situazioni distoniche.

Per la mente cosciente il piacere è tornare a casa
e sapere di trovare la moglie lì tranquilla che ti aspetta,
ma per l'inconscio il piacere consiste nel dire ci sarà o
non ci sarà? Con chi sarà? Mi ama o non mi ama?

Ognuno di noi è come se dentro di sé avesse due forze,
una che chiamiamo mente cosciente che funziona in maniera
logica, razionale, precisa, che cerca di evitare le distonie
e le situazioni tensiogene, un'altra che chiamiamo mente inconscia
(ma anche Io bambino o intelligenza emotiva)
che funziona in maniera analogica (nel senso che va
oltre la logica) e che si nutre e ricerca emozioni. La mente
inconscia è quella parte responsabile dei nostri comportamenti
e delle nostre emozioni.

Per la mente cosciente 2 + 2 fa sempre 4, solo 4 e tutto quello
che gli viene presentato come 2 + 2 diverso da 4 la mente
cosciente lo butta via. Per la mente inconscia, invece, che
funziona in maniera analogica, simbolica, emozionale, per
la quale tutto è possibile che cerca le situazioni distoniche,
2 + 2 può fare anche 4, ma 2+2 può anche fare 5, oppure zero
o magari potrebbe essere una formula rituale per togliere
il malocchio.

Non è che l'inconscio sia pazzo però l'inconscio ha una logica
diversa, la sua è una logica simbolica, analogica, non di
identità ma di analogia.

Facciamo un esempio: Una ragazza innamorata sta per sposarsi.
Viene piantata sull'altare. A livello logico chi l'ha piantata
è .....Mario Rossi, quindi dovrebbe eventualmente odiare
Mario Rossi e basta, ma questa donna cosa potrebbe fare :
travolta dallo shock emozionale di quell'evento, dall'umiliazione,
dalla delusione potrebbe fare un'equazione:


Mario Rossi = Tutti gli uomini


Per cui
da quel momento non ne vuole più vedere nessuno, si fa suora,
UNO = TUTTI. oppure all'inverso, gli uomini sono tutti uguali,
nessuno vale la pena, tanto vale andare con tutti.

Lo shock emozionale ha destrutturato la mente razionale
che non è più in grado di vedere quell'evento per quello che
è: hai preso una fregatura, hai sbagliato persona, avanti
un'altro, con il prossimo andrà meglio, ma viene attivata
la mente inconscia la quale funzionando per analogia
non ha nessuna difficoltà ad identificare uno con tutti e
non ha nessuna difficoltà a mettere sullo stesso piano due
ipotesi completamente opposte: siccome gli uomini sono tutti
uguali tanto vale andare con tutti, oppure tutti gli uomini
sono uguali, tutti disgraziati, meglio che mi faccio suora

A livello inconscio le due ipotesi, pur essendo diametralmente
opposte possono essere equivalenti. E' quindi di vitale
importanza imparare a comunicare con il nostro inconscio e
con quello dei nostri interlocutori per rendere la nostra
comunicazione efficace e penetrante, per essere in grado di
fornire all'inconscio del nostro interlocutore (ma anche al
nostro inconscio) il servizio analogico richiesto, in modo
tale che questo sia ben predisposto nei nostri confronti e
si generi una situazione di empatia emotiva.

Dobbiamo quindi imparare a diventare il più rapidamente possibile
bersaglio emozionale dell'inconscio del nostro interlocutore,
dobbiamo cercare di fare innamorare di noi l'inconscio del
nostro interlocutore perché se il suo inconscio si innamora
di noi o meglio se il suo inconscio capisce che noi gli eroghiamo
emozioni, gli diamo lo zuccherino, gli diamo quello di cui
ha bisogno sarà il suo inconscio a desiderarci, a desiderare
di compiacerci e quindi dal di dentro quella persona sentirà
nascere il desiderio di fare quello che noi gli chiediamo.


Una delle
modalità per comunicare con il nostro inconscio è quella che
prevede l'utilizzo della comunicazione non verbale
e cioè di:


· Prossemica

· Cinesica

· Paralinguistica

· Digitale


Questi
sono mezzi attraverso i quali possiamo generare delle micro-tensioni.
Micro perché sono al di sotto dell'indice di tolleranza della
mente razionale, per cui la mente razionale non si senteaggredita,
non si sente preoccupata, non sente l'esigenza di opporsi.
Ma queste micro-tensioni comunque sono eventi reali che accumulandosi
è come se scardinassero, aprissero sempre di più la porta
dell'inconscio.


Vediamole
un po' più in dettaglio:

PROSSEMICA: È la gestione dello spazio come
forma di comunicazione e di creazione di tensione. Avvicinarsi
in modo da procurare tensione, ma non troppo da farti scattare
e dire "ma che vuoi ?", ma abbastanza da farti stare in ebollizione.

È come se io dentro di te avessi prodotto delle micro-tensioni
e quindi avessi cominciato a preparare il terreno per cui
tutto quello che io dico arriva a livello inconscio e la mente
razionale non è in grado di verificare il contenuto del messaggio.
Un primo modo per generare tensione all'inconscio del nostro
interlocutore è quello di violare la prossemica, cioè avvicinarsi
più di quanto normalmente non tollererebbe, ma non tanto da
fargli scattare la reazione, si devono cogliere gli eventuali
scarichi di tensione negativi, per calibrare al meglio la
distanza.

CINESICA: È la gestione della gestualità e della mimica. Vi sono degli atteggiamenti posturali, degli
atteggiamenti mimici che possono rilassare o indisporre, possono
lasciarci indifferenti oppure possono generarci tensioni ed
emozioni.

Ognuno di noi, nella vita quotidiana assume certe posture,
certi atteggiamenti che possono generare tensione, rilassamento
o indifferenza all'inconscio del nostro interlocutore . E'
quindi di vitale importanza per essere abili comunicatori
saper gestire la cinesica in modo da produrre emozioni.

PARALINGUISTICO: È l'insieme di tutti i valori
tonali
, i suoni, la cadenza, la velocità, il parlare con
un tono concitato, incalzante in certi casi ad esempio eleva
la probabilità che la suggestione venga accettata.

Certi suoni, rumori, un certo tono possono generare tensione
ed eccitare l'inconscio. Ci sono persone il cui inconscio
viene attratto dai suoni duri, forti, ritmati, altri all'inverso
che hanno l'inconscio che predilige i suoni dolci e melodici.

DIGITALE: È il contatto fisico, l'annullamento
della prossemica, toccare delle persone in un certo modo genera
emozione, l'inconscio di alcune persone gradisce un contatto
morbido, materno, carezzevole, quello di altre un contatto
stringente a tenaglia e quello di altre ancora un contatto
solo con la punta delle dita, penetrante.


 .

 
 
 

Post N° 400

Post n°400 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Makron81


Oltre il senso del pensiero

Il libero pensiero è
morto, se mai è esistito,
se mai non è stata l’ennesima trovata
per
privare gli uomini di ogni individualità,
di ogni capacità indipendente
di opinione.


La stampa, formando i fatti e non informando
sui fatti, lascia che il
gregge umano attenda la dimostrazione di un’idea, più che
l’informazione di un fatto.


Di più: la stampa a sua volta, a seconda
di quelle due o tre griglie
ideologiche che
ha a disposizione, svela le proprie formule
di
formazione dei fatti, così che in questa
era di comunicazione globale in cui ognuno,
specie tramite internet e i
blog, si sente
non solo fruitore ma protagonista della
comunicazione, possa elaborare il
suo “libero pensiero”.Esiste così un
sistema di caste che è retto, più che dalla
nobiltà e
dalla saggezza vigenti in quello antico,
dalla potenza del denaro,

dall’astuzia e dall’ipocrisia.
C’è una casta sovrana che determina
gli avvenimenti (con una precedente
manipolazione dell’opinione pubblica o di parti di essa).

Una casta politica che elabora soluzioni.

Una casta pubblicista che le propugna sui
mezzi di informazione.

E una marea di plebei che, al pari di quelle
donnine che sotto il
fascismo ritagliavano
e incollavano foto del duce sui loro album,
compilano blog e siti, come felici ripetitori
di quella libertà di
pensiero che è la loro
prigione senza sbarre.


Ovviamente non si vuole demonizzare qui,
i blog,internet e la
discussione sul web.
Tramite il blog si promuovo libri, l'arte,
le proprie idee o pensieri, lo si usa come
diario e per sensibilizzare a riguardo tutti
i problemi che attanagliano la nostra quotidianità.
Sull’attualità taccio, almeno nell’immediato
in cui accade. Osservo
il bombardamento
di notizie che mi giunge da ogni dove e,
non avendo
griglie ideologiche da rispettare,
mi faccio anche prendere
dall’emotività,
xenofoba o tollerante, pacifista o interventista,

giustizialista o garantista, a seconda del momento…
ma attendo… attendo
che l’emotività si plachi,
che bruci completamente… Poi, com’è mio
solito,
con calma e nel tempo confronto le varie
posizioni senza
pregiudizi di sorta, ne vado
alla radice partendo dai vari ripetitori;
il costante ricorso alla storia mi aiuta a
comprendere, ma infine è l’intuizione
libera
da pregiudizi di qualunque segno che mi dona
un’idea, che diventa mio patrimonio,
mio libero pensiero.

 
 
 

Post N° 399

Post n°399 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Makron81
Foto di Makron81

Se ti senti inutile, depresso perdente,
ricorda che un tempo sei stato il piu' veloce e vittorioso spermatozoo del
gruppo!



Le cose buone della vita, sono
illegali, immorali o fanno ingrassare...

 
 
 

Post N° 398

Post n°398 pubblicato il 20 Agosto 2007 da Makron81


Le parole nella bocca di un uomo sono acque profonde; La fonte di sapienza è un rivo che scorre perenne.

 
 
 

Post N° 397

Post n°397 pubblicato il 19 Agosto 2007 da Makron81

Possiamo vivere giornate assolutamente normali. Niente di nuovo da fare rispetto ad altri giorni magnificamente uguali. Nessun
cambiamento, nessun segno visibile. Eppure, riusciamo a vedere il vento che
soffia, che dispettosamente scompiglia i capelli, a sentire il suo fischio sommesso che dona magia a tutto ciò che ci circonda? Però lo sentiamo,
lo sentiamo passarci addosso; allo stesso modo si può sentire qualcosa di
magico scivolare addosso ed entrare nell'anima, riempire il cuore di nuovo
entusiasmo e di nuove energie.

Ancora...un altra volta.

 
 
 

Post N° 396

Post n°396 pubblicato il 15 Agosto 2007 da Makron81

MEGA-giro in moto


5 giorni di puro godimento attraversando la val d'aosta,proseguendo con il "cost to cost" della svizzera, L'austria, il trentino e
infine tutta la valtellina.

1500Km e qualcosa...


 guarda l'album


 
 
 

Post N° 395

Post n°395 pubblicato il 07 Agosto 2007 da Makron81
Foto di Makron81

Frase UTILE del giorno:



Puoi ottenere di più con una parola gentile  e una pistola, 
che non con una parola gentile soltanto.



 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Makron81
Data di creazione: 20/11/2005
 

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Io sono il Lupo
la fame è mia compagna
la solitudine la mia sicurezza.

Io giaccio di notte 
freddo è il mio letto
il vento la mia coperta.

Io sono il silenzio
un'ombra nella foresta
impronte lungo il fiume. 

La mia corsa
è un lungo inseguimento
di scintille di fuoco 
dalla pietra focaia della notte.

Io sono ucciso ma mai distrutto

Io sono il Lupo.

 

 

 

 

 

 

Quanto più ci innalziamo
tanto più piccoli sembriamo
a quelli che non possono volare


 

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