Sfiorarsi

Rallento il respiro mentre nella semioscurità mi avvicino a Te,
solo la bianca luce della luna piena entra nella stanza,
mi siedo di lato così da poter vedere il profilo del tuo corpo,
ti scopro e ti osservo,
mi piace guardarti mentre dormi, seguire il tuo respiro osservando i movimenti,
mi avvicino e sento il profumo della tua pelle,
mi soffermo un altro po' e con la punta dei polpastrelli ti sfioro dolcemente per non destare il tuo torpore, la pelle è fresca e allo stesso tempo lucente,
una sensazione d'incredibile benessere mi pervade,
continuo ad osservarti mentre guadagno la sponda opposta del letto e m'addormento felice al tuo fianco mentre in dormiveglia con la mano mi cerchi.

Incontrarsi per caso e guardarsi negli occhi, capire che nulla è cambiato dal tempo passato, silenzio... non c'è bisogno di parole, gli sguardi dicono tutto, basta ascoltare i battiti del cuore per capire il dialogo.

Molti secondi passano, mentre guardo i tuoi occhi neri, scruto nella profondità e vedo Te, la mia mano si avvicina lenta e quasi timorosa al tuo volto, lo sfioro appena, giusto il tempo per sentire ancora una volta la tua pelle morbida e vellutata sotto le mie dita, scende dai tuoi occhi una lacrima che s'appoggia dolcemente sul viso. Vedo la tua bocca accennare un sorriso.

Che ingenui siamo stati a pensare che tutto fosse esaurito, dimenticando che la fiamma cova più ardente sotto la grigia cenere, ogni fase della nostra vita è stata invasa da eventi contrari che hanno impedito questo momento, come quell'unica volta che io in riva al mare guardavo la luna, e Tu silenziosa da dietro arrivavi, sarebbe bastato un passo più lungo a condurti tra le mie braccia e tra le mie labbra, ma anche in quell'occasione il fato si mise di traverso, ma questa volta non esistono barriere che possano ostacolare questo desiderio di essere uno nelle braccia dell'altro, e quell'abbraccio è il più forte del mondo, è immenso e bellissimo perché nessuno può immaginare la gioia che si espande in quei pochi centimetri occupati.

Ed io ci sono, e Tu ci sei, le nostre labbra non si sono ancora sfiorate, ma i nostri pensieri si sono congiunti in un unico pensiero d'insieme che ci conduce oltre.

Oltre il tempo, oltre lo spazio, un luogo solo nostro, dove solo noi abbiamo corpo, dove solo noi possiamo sentirci vivi, un posto nascosto agli occhi di tutti, ma un paradiso incantato davanti ai nostri, un posto dove io posso narrarti le fiabe che vorrei scrivere per Te, un posto pieno di verde dove io possa adagiarti e dolcemente sfiorare il Tuo viso mentre recito poesie d’Amore, ti abbraccio e ti stringo a me e mai più ti lascio scappare, ti bacio dolcemente la fronte, ti sfioro il naso con il mio, ed arrivo alla tua bocca un bacio furtivo e morbido, lungo un’eternità, bello come il sole che sorge la mattina e dolce come il miele.

Sentire il vento che ti passa vicino alle orecchie, voltarsi ed incontrare il tuo sorriso, arretrare, e dalla penombra vedere il tuo contorno in contrasto con la fioca luce di un lampione di strada, pensieri dolci si rincorrono nella mente mentre mi accarezzi, mi perdo in due occhi scuri e profondi ma splendenti come stelle, i Tuoi, belli da mozzare il fiato e luminosi da abbagliare questo cuore che batte per Te.

Lascia friure il vento che ti passa tra i capelli,
lascia che entri in te questa aria fredda e che sia una sorta di purificante bagno,
ascolta la lacerante emozione che lascia il silenzio,
quella sensazione di piccolezza in mezzo a tanto,
entra nel pensiero per carpire la tua verità e divora le tue paure.
Ricorda che scruta l'orizzonte solo chi ha sete di sapere e non lo stolto che guarda il marciapiede.

Pagine bianche, pagine nuove molti ricordi che scaldano il cuore,

tanti pensieri che escono fuori senza lamento e senza colori,

solo il tempo ci dice se è vero che ogni uomo cresce davvero,

che ogni azione sia sempre pensata senza mai esser manipolata,

chiudi il pensiero con fare sincero e resta nel giusto che domani è SERENO.

Mi siedo sul molo con le gambe nel vuoto,
cerco un senso di rilassatezza a questa giornata passata a pensare a me,
sembra incredibile ma dopo tanto tempo riesco ad avere tempo per affrontare i pensieri che riguardino me stesso,

osservo un punto fisso all’orizzonte mentre il vento freddo punge il viso lasciandomi sveglio a riflettere,
penso ad un senso di vuoto che mi perseguita, che mai in quest’ultimo periodo mi abbandona, e in un certo qual senso è bene che ci sia, è bene che mi permetta di riflettere su ciò che mi sta accadendo,
una sensazione d’inutilità ristagna in sottofondo per tutto il giorno e per tutti i giorni,
penso alla voglia di sorridere per qualcosa di gioioso che vorrei s’avverasse,
penso alle palpitazioni accelerate che vorrei avere guardando qualcosa di bello,
penso ad un periodo dove la mattina mi svegliavo con il sorriso e la voglia di vedere un viso bello come il sole.
Passa una barca a motore mentre gli spruzzi raggiungono i miei piedi,
mi alzo e cammino,
cammino da solo guardando la linea gialla che delimita lo spazio,
una linea continua che mi ricorda un sentimento lungo e duraturo… ma solo personale,
rimpiango una volontà di stabilità e tranquillità che non vuol giungere,
rimpiango la possibilità di pensare agli altri anziché al sottoscritto,
ma soprattutto… piango ancora una volta ad una promessa fattami e dissolta come neve al sole, ancora una volta vedo parole vagare nell’aria senza sosta,
parole che perdono di valore e d’intensità ad ogni minuto che passa,
credere nell’Amore consapevole che presto o tardi tornerà a farti soffrire,
credere nella vita sapendo che proseguirà con il suo incedere stanco e sfiduciato,
e che ad ogni piccola soddisfazione ne regala subito 100 buie e tetre,
vivere per Amare o Amare per vivere, qual è il confine che ci separa da una realtà che non conosce pietà, qual è il filo conduttore che porta alla consapevolezza della felicità e della gioia.