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LA TERRA CAVA - STORIA DELLA TEORIA

Post n°40 pubblicato il 07 Aprile 2009 da Eruditore

La teoria della Terra Cava non è certo nè nuova, nè peregrina.

Jules Verne, in una delle sue opere più famose, nel “Viaggio al Centro della Terra” ne trae spunto per dar vita ad un appassionante racconto. 

La trama è presto detta: una pergamena trovata in un vecchio libro scritto da Arne Saknussem,un alchimista danese del contiene un messaggio criptato in caratteri runici. Il messaggio, ritrovato e decifrato dal professor Lidenbrock, contiene le indicazioni per raggiungere il centro della Terra.

Il professore e il nipote arrivano in Islanda dove si trova il cratere Jökull del vulcano Snæffels, ingresso per l'interno della Terra.

Nel loro peregrinare si trovano avanti ad immense cavità sotterranee con resti di dinosauri, vegetali di dimensioni enormi e giganti alti 12 piedi.

Dopo aver traversato un mare sotterraneo, nel quale assistono a una lotta spettacolare tra due dinosauri, i viaggiatori ritrovano le tracce di Saknussem, ma il passaggio per ritornare è bloccato da una frana. Provocando un'esplosione, trovano l'uscita dal vulcano sull'isola di Stromboli.

LA STORIA DELLA TEORIA 

l primo autorevole scienziato che scrisse un’opera completa sulla teoria della Terra Cava (TTC) fu l’astronomo inglese Edmond Halley. I suoi studi sull'elettromagnetismo terrestre lo portarono ad ipotizzare  che la terra fosse cava e che al suo interno, nel centro, fosse situato un sole.

Fu anche il primo che riuscì a dare esaustiva spiegazione alle aurore polari, precisando che erano il riflesso della luce del Sole Interno.

Una singolarità che nessuno, se non nell'ambito della TTC, è mai riuscito a spiegare è che le aurore boraeli si evolvono allo stesso ritmo nel medesimo istante al Polo Nord e al Polo Sud.

Altri due fatti che gli oppositori della TTC non riescono a spiegare sono l'aumento della temperatura alle altitudini elevate e il comportamento bizzarro delle bussole in corrispondenza dei due poli.

Successivamente ad Halley, un grande apporto alla teoria venne dato daJohn Cleves Symmes, Jr. (1779-1829), uno studioso autodidatta.

Si dichiarò pronto a raggiungere il Polo Nord da dove, attraverso l'Apertura Polare, avrebbe raggiunto l'interno della Terra, sì da dimostrare empiricamente la correttezza della sua teoria.

Non ebbe gran seguito e venne osteggiato dagli ambienti scientifici ufficiali, dovendo limitarsi a scrivere un romanzo, “Symzonia, Voyage of Discovery”, in cui descriveva il viaggio immaginario del capitano Adam Seaborn al centro della Terra.

Qui Seaborn avrebbe scoperto l’esistenza di un mondo simile a quello di superficie e di una popolazione dalla pelle chiara.

Symmes fece seguire alla stesura del libro l'attività lucrosa di conferenziere, nella speranza di racimolare, anche attraverso la persuasione di personalità influenti, il denaro necessario alla spedizione. Non ottenne molto successo.

Finalmente, nel 1828, John Quincy Adams, presidente degli Stati Uniti, venne persuaso al finanziamento dell'operazione ma l'anno successivo morì ed il suo successore lasciò cadere la cosa.

Symmes morì lo stesso anno senza riuscire mai a vedere il luogo che era sempre stato il suo incubo e il suo sogno: il Polo Nord.

Quello che non molti sanno è che il il 12 Maggio 1914, l'astronomo Marshall B. Gardner di Aurora, Illinois, USA, brevettò la scoperta della Terra Cava all'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti. Il brevetto è il numero 1096102. Nel 1913, Gardner scrisse il suo libro originale provando che la nostra Terra è una sfera vuota.

Egli basò i suoi studi attraverso la comparazione tra l'evoluzione della nebulosa che formava ai primordi la terra e l'osservazione fotografica delle nebulose planetarie extraterrestri. Gardner ipotizzò che il guscio della Terra fosse alto circa 800 miglia e che le Aperture Polari lo attraversassero per 1400 miglia.

Il Sole Centrale, di circa 600 miglia di diametro, sarebbe sospeso gravitazionalmente al centro esatto della Terra.

A causa della condensazione dell'aria calda proveniente dall'interno con l'aria molto fredda polare, le Cavità Polari sono quasi sempre coperte da uno spesso strato di nubi. Ma talora è possibile individuare, dalle foto satellitari, le Aperture Polari. come verrà mostrato in seguito.
OLAF JANSEN

Ne Il Dio fumoso o il Viaggio nella Terra Cava, di Willis George Emerson, si narra la presunta storia di Olaf Jansen, un pescatore norvegese partito da Stoccolma il 3 aprile 1829 con suo padre ed approdato alle spiagge della Terra Interna, attraverso un'apertura nel Polo Nord. Per due anni sarebbe vissuto con gli abitanti di Agarthi il cui mondo è illuminato da “il Dio Fumoso”, il sole fumoso al centro della Terra.

Shamballah sarebbe la sede del governo del regno di Agarthi. Mentre le altre colonie sarebbero delle città più piccole situate all'interno della crosta terrestre o dentro le montagne.

I cataclismi e le guerre avvenute sulla superficie avrebbero spinto il popolo di Agarthi a stabilirsi sottoterra. Tali sconvolgimenti avrebbero avuto come causa la una guerra tra Atlantide e Lemuria con l'uso di armi nucleari, causando la distruzione delle due civiltà e portando alla creazione dei deserti del Sahara e Gobi, ove prima sarebbero sorte le due civiltà.

Dopo oltre due anni ad Agarthi, Jansen sarebbe tornato alla superficie e, avendo, raccontato le sue avventure, sarebbe stato confinato per 28 anni anni in un manicomio, uscendone, ritornò a fare il pescatore e dopo anni di attività, vedette tutto, recandosi in America.

Emerson avrebbe conosciuto Jansen poco prima che morisse, a Los Angeles, e tramite le carte ed il racconto del vecchio pescatore, pubblicò nel 1908 il libro. Poco tempo prima dell'avvenuta pubblicazione, Jansen morì.

Ma nel frattempo iniziava la gara all'esplorazione dei Poli.

 
 
 
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