Creato da panettoncino il 18/10/2007
assurdità umane
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Ultime visite al Blog

studiodemaioamicianimali0chiaracarboni90Vamazonsondrioveghouse25lanuelapsicologiaforenseClinamen_77JndiahmontagnafriuliEljste
 

Ultimi commenti

I cinesi fanno delle atrocità pazzesche, io non riuscirei...
Inviato da: chiaracarboni90
il 08/04/2011 alle 11:43
 
Quella gente deve morire squoiata... +Kai+
Inviato da: kaileena
il 08/11/2007 alle 23:04
 
:)
Inviato da: Jndiah
il 20/10/2007 alle 14:29
 
ben arrivato tra noi!
Inviato da: mysweetangie
il 19/10/2007 alle 14:11
 
Vedo che sei fresco di apertura....dacci dentro mi...
Inviato da: manniroma
il 18/10/2007 alle 22:23
 
 
 

 

LOMBARDIA: VIETATI GLI ANIMALI IN VETRINA

Post n°10 pubblicato il 22 Marzo 2008 da panettoncino

Sesto
Potere) - Milano - 18 marzo 2008 - Oggi, martedì 18 marzo, il Consiglio
Regionale della Lombardia ha approvato un emendamento proposto dalla
LAV e fatto proprio dalla Consigliera della Lega Nord, Monica Rizzi,
per vietare l'esposizione di animali nelle vetrine dei negozi.

L'emendamento,
inserito nel progetto di legge 298 "Interventi normativi per
l'attuazione della programmazione regionale e di modifica e
integrazione di disposizioni legislative - collegato ordinamentale
2008", va a modificare l'articolo 3 comma 5 della legge regionale
16/2006 "Lotta al randagismo e tutela degli animali d'affezione", che
già disponeva il divieto di "destinare al commercio o esporre cani o
gatti di età inferiore ai sessanta giorni"; il nuovo comma 5 ora
prevede anche il divieto "di esporre nelle vetrine degli esercizi
commerciali tutti gli animali d'affezione". Le sanzioni vanno da 500 a
3.000 euro.

L'esposizione di animali in vetrina è purtroppo
una pratica diffusa che spesso non tiene conto delle esigenze degli
animali e che mira esclusivamente a promuove le vendite.
Spesso
gli animali, non solo cani e gatti ma anche specie più di "moda", sono
acquistati senza alcuna riflessione da parte dell'acquirente sulle
effettive esigenze dell'animale e di eventuali problemi che potrebbero
insorgere nella convivenza una volta giunti a casa o quando i figli
sono cresciuti.

Questa pratica è già stata più volte
regolamentata a livello locale da singoli comuni che nell'ambito di
Regolamenti per la tutela degli animali ne hanno disposto il divieto di
esposizione (sia in vetrina che, a volte, anche sulla pubblica via),
per la tutela degli stessi animali troppo spesso esposti a situazioni
ambientali di disagio o addirittura di sofferenza: il sole d'estate, le
luci di insegne luminose o fari di auto la notte, rumori molesti
provenienti da strade trafficate. Tutte situazioni per le quali più
volte è stato chiesto l'intervento di servizi veterinari ASL e Polizia
Locale.

"La modifica alla legge regionale 16/06 Lotta al
randagismo e tutela degli animali d'affezione, con l'introduzione del
divieto di esposizione di animali d'affezione nelle vetrine degli
esercizi commerciali - dichiara Simone Pavesi Coordinatore LAV
Lombardia - è il primo risultato del coinvolgimento attivo della
Regione Lombardia nella promozione del rispetto per gli animali, così
come sancito nel recente Statuto".

"Questo provvedimento ha
una doppia finalità - prosegue Pavesi - da una parte quella di tutelare
gli animali che purtroppo continuano ad essere commercializzati come
merci e dall'altra di invitare i cittadini a trovare un compagno a
quattro zampe presso un canile o un gattile anziché acquistarlo in
negozio".

La LAV ringrazia la consigliera Rizzi per essersi
fatta promotrice di questo cambiamento e tutti i consiglieri che ne
hanno consentito l'approvazione







 


 

 

Ettore Degli Esposti

ENPA Sezione di Milano onlus

Via Gassendi 11 20155 Milano

Tel.0297064252 Fax 0297064254

mailto:edegliesposti@enpamilano.org

www.enpamilano.org

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Come hai Potuto?

Post n°9 pubblicato il 05 Marzo 2008 da panettoncino

"Quando
ero una cucciola, ti ho divertito con le mie buffonate e ti ho fatto
ridere. Mi chiamavi la tua bambina e nonostante un certo numero di
scarpe rosicchiate ed un paio di guanciali squartati e sparpagliati
ovunque, sono diventata la tua migliore
amica.Ogni qualvolta facevo la " discola " mi agitavi il dito davanti
al naso e mi chiedevi " Come hai potuto?", ma poi cedevi e mi rotolavi
sulla pancia per una grattatina. La mia educazione casalinga fu un po'
piu' lunga di quel che pensavi, perché eri molto indaffarato, ma ci abbiamo
lavorato insieme. Ricordo le notti in cui mi ranicchiavo vicino a te
nel letto ed ascoltavo le tue confidenze ed i tuoi sogni segreti e
credevo che la vita non sarebbe potuta essere più perfetta. Andavamo a
fare lunghe camminate e corse nel parco, giri in macchina, fermate per
il gelato (per me solo il cono perchè "il gelato fa male ai cani",
dicevi), ed io mi facevo lunghi pisolini al sole, aspettando che
tornassi a casa alla fine della giornata. Impercettibilmente, hai
iniziato a trascorrere più tempo al lavoro, a pensare alla tua carriera
ed a dedicare più tempo alla ricerca di una compagna umana. Ti ho
aspettato con pazienza, consolandoti comunque
nei dolori e nelle delusioni, non ti ho mai rimproverato per le
decisioni sbagliate e ho salutato con gioia ogni tuo ritorno a casa,
anche quando ti sei innamorato. Lei, che ora è tua moglie, non è
"persona da cani", ma le ho dato comunque il benvenuto nella nostra famiglia, provando a dimostrarle affetto e obbedendole. .. Ero felice, perchè tu eri felice.


Quando sono arrivati i bambini, ho condiviso la vostra agitazione. Sono stata affascinata dal loro aspetto roseo, dal loro odore e avrei voluto
far loro da madre. Solo voi due potevate temere che potessi far loro
del male, ma ho passato la maggior parte del tempo in un'altra stanza,
o in gabbia. Oh, come avrei voluto amarli, ma sono divenuta una
"prigioniera dell'amore".

Quando hanno
iniziato a crescere, sono diventata la loro amica. Si aggrappavano al
mio pelo e si trascinavano sulle loro tremolanti gambette, mi
cacciavano le dita negli occhi, esploravano le mie orecchie e mi
baciavano sul naso. Di loro, adoravo tutto e le loro carezze - perchè
le tue carezze erano ormai diventate così rare - ed io li avrei difesi
fino alla morte, se fosse stato necessario.
Avrei voluto sgusciare dentro i loro letti ed ascoltare le loro ansie
ed i loro sogni segreti, ed insieme avremmo aspettato di sentire arrivare il rumore della tua auto.


C'era
un tempo in cui, quando qualcuno ti chiedeva se avessi un cane, tu
tiravi fuori la mia foto dal portafoglio e iniziavi a raccontare di me.
In questi ultimi anni, hai risposto solo "si" e hai cambiato discorso.
Sono passata dall'essere il "tuo cane" a "solo un cane", e tu a
lamentarti per ogni spesa affrontata per me. Ora, hai l'opportunità di
fare una nuova carriera in un'altra città, e tu e loro vi trasferirete in un appartamento dove gli animali non sono ammessi. Tu hai preso la giusta decisione per la tua" famiglia", ma c'era un tempo in cui ero io la tua sola famiglia.

Ero
eccitata all'idea del viaggio in auto, fino a quando siamo arrivati al
rifugio per animali. Odorava di cani e di gatti, di paura, di
disperazione. Hai compilato le carte e hai detto "So che troverete una
buona casa per lei". Loro hanno fatto spallucce e ti hanno guardato con
sguardo afflitto. Conoscono la realtà che riguarda un cane di mezza
età, sia pure con le "carte". Hai dovuto staccare le dita di tuo figlio
dal mio collare mentre lui gridava "No, babbo! Per favore, non lasciare
che prendano il mio cane!" Ed ero preoccupata per lui e di che lezione
le stavi giusto impartendo su amicizia e lealtà, su amore e
responsabilità , e sul rispetto per ogni vita. Mi hai dato una pacca di addio
sulla testa, evitando i miei occhi, e ti sei cortesemente rifiutato di
portare con te il mio collare ed il mio guinzaglio. Avevi una scadenza da rispettare, ed ora anch'io ne ho una che mi attende.


Dopo
la tua partenza, le due gentili signore dissero che certamente tu lo
sapevi da mesi di questo trasloco e ciò nonostante non hai fatto alcun
tentativo di trovarmi una buona casa. Scossero la testa e mi chiesero "Come hai potuto?". Qui al canile, con noi sono premurosi, tanto quanto lo permettono i loro impegni.
Naturalmente, ci danno da mangiare, ma io già da giorni ho perso
l'appetito. All'inizio, ogniqualvolta qualcuno passava davanti al mio
recinto, correvo al cancello, sperando che fossi tu, - che avessi
cambiato idea - che questo fosse tutto un brutto sogno...o almeno speravo che fosse qualcuno che si interessasse a me, qualcuno che avrebbe potuto salvarmi.


Quando
capii che non avrei potuto competere con lo zampettare di un cucciolo
allegro, inconscio del suo destino, mi ritirai nell'angolo più lontano
ed aspettai. Sentii i suoi passi che venivano per me alla fine della
giornata, e la seguii silenziosamente lungo il corridoio, fino ad una
stanza isolata. Una stanza magnificamente tranquilla. Lei mi piazzò sul
tavolo e mi strofinò le orecchie e mi disse di non preoccuparmi. Il mio
cuore martellava nell' attesa di ciò che
stava per succedere, ma c'era anche un senso di sollievo. La
prigioniera dell'amore ha esaurito i suoi giorni. Come è mia natura, era più preoccupata per lei. Il fardello che sopporta la opprime profondamente, e lo so, così come conoscevo ogni tuo umore.

Gentilmente
mi ha messo un laccio emostatico su una delle mie zampe anteriori,
mentre una lacrima le scendeva lungo una guancia. Le leccai la mano così come facevo con te per consolarti tanti anni fa. Senza farmi male mi infilò l'ago ipodermico in vena. Come sentii
la puntura ed il freddo liquido scorrere nel mio corpo, mi lascia
andare sonnolenta, la guardai nei suoi occhi buoni e mormorai "Come hai
potuto".


Forse perchè non capì bene il mio linguaggio canino, mi
rispose "Sono così dispiaciuta" . Mi abbracciò ed in fretta mi spiegò
che era il suo lavoro essere sicura che io andassi in un posto
migliore, dove non sarei stata ignorata, o maltrattata o abbandonata, o
dove non avrei dovuto arrangiarmi da sola - un posto di amore e di luce, così diverso da questo luogo terreno. E
con le mie ultime energie, cercai di spiegarle con un colpo di coda che
il mio "Come hai potuto?" non era rivolto a lei. Era per te, Mio Amato
Padrone, era a te che stavo pensando...Penserò sempre a te e ti aspetterò per sempre. Che tutti , nella tua vita, possano continuare a mostrarti così tanta lealtà.


Fine

By Jim Willis 2001 traduzione di Patrizia Fiorenzato

------------ --------- --------- --------- --------- --------- -
Una nota dell'autore

Se
"How Could You?" ti ha fatto piangere mentre lo leggevi, così come ho
pianto io mentre lo scrivevo, è perchè è la storia composita di milioni
di "animali da compagnia", che in passato avevano un padrone e che ogni
anno muoiono nei rifugi per animali in America e Canada (come anche in
Italia!n.d.t. ).

Chiunque voglia distribuire questo saggio per scopi non commerciali è ben accetto, purchè sia correttamente riportata la nota sul copyright. Per
favore, utilizzate questo saggio per aiutare l'educazione, nel vostro
sito, nelle newsletter, nei rifugi per animali, negli ambulatori v
eterinari e nei bollettini.

Dite
alla gente che la decisione di aggiungere un animale alla famiglia, è
una decisione importante per la vita, quegli animali meritano il nostro
amore e cure sensibili, che trovare una nuova casa idonea per il vostro
animale è una vostra responsabilità e qualunque associazione umanitaria
locale o lega per la difesa animale può offrirvi buoni consigli, e che
ogni vita è preziosa. Per favore, fate la vostra parte per fermare le
uccisioni e favorite tutte le campagne per la sterilizzazione per prevenire animali indesiderati.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

ancora jurka

Post n°7 pubblicato il 08 Novembre 2007 da panettoncino

Sono stato a San Romedio questa primavera, ero lì per una gita ed ovviamente sono andato a vedere "l'attrazione Jurka", bè devo dire che personalmente mi ha fatto molta pena, come scritto qui sotto l'ambiente dove si trova è molto piccolo in più continuava a fare sù e giù vicino al recinto, ma la cosa più strana secondo me e l'espressione da "rincoglionita" che ha , secondo me la bombardano di calmanti o cose del genere spesso e volentieri, in più e sempre sotto il costante tiro  di macchine fottografiche e relativi Flash, e possibile che non si possa fare niente?
 
Antonio
Bolzano
 
 
TELLUS FOLIO
6 NOVEMBRE 2007
 
Il caso dellorsa Jurka
 
Jurka. Da notare la bava alla bocca e la sua espressione sconsolata... 
 
Avremmo preferito non raccontarvi di questa storia e aspettare in un lieto fine, ma questa non è una favola e pensiamo che serva laiuto di tutti per porre fine a questa violenza Lincolpevole protagonista è Jurka, unorsa di nove anni, è stata infatta portata in Italia per una precisa scelta delle istituzioni locali, all'interno di un progetto di reintegrazione degli orsi nelle Alpi del Trentino  chiamato Life Ursus  finanziato in parte dall'Unione Europea. Con questo progetto sono stati introdotti in Italia 9 orsi prelevati dalla Slovenia. Nel corso di 6 anni, da 13 cucciolate sono nati 27 piccoli. Jurka, una delle 6 femmine, ne ha messi al mondo 5. Fin qui sembrerebbe una bella storia ma qualche mese fa lorsa si avvicina un po di più ai centri abitati, rovista alcuni cassonetti, forse uccide una pecora e alcune galline e così il 29 giugno scorso Jurka è stata catturata e messa in un recinto nel Santuario di San Romedio in Val di Non. Il recinto misura 30 x 50 metri, per unanimale vissuto sempre in libertà è unangusta cella. Così scattano le proteste da tutta Europa, in Italia vengono raccolte 14.000 firme ma la situazione non cambia. E anzi peggiora. Si è venuto a sapere che sabato 13 ottobre, di mattina presto, con un blitz dei forestali a S. Romedio, Jurka è stata prima narcotizzata e poi sterilizzata. A quanto si sa, questa è la quinta volta in tre mesi e mezzo che Jurka viene narcotizzata, e questo è davvero pesante ed estremamente invasivo per un animale selvatico. Tutto questo, assieme alla prigionia in un luogo troppo piccolo, fa concludere che Jurka sia sottoposta a un vero e proprio maltrattamento. In Italia, esiste una legge contro il maltrattamento, ma evidentemente le istituzioni non si danno pena di rispettarla. Ni danno risposte su quale sarà la sorte di questo animale. Proprio il 13 ottobre era il giorno di una grande manifestazione per Jurka, fra laltro molto partecipata e sentita, però al momento le cose non sono cambiate. Intanto inizia a manifestare chiari segni di sofferenza: ha la bava alla bocca e intorno al recinto cè un filo spinato con la corrente, passa le giornate ad arrampicarsi sui pali per cercare di uscire dalla fossa. Per unanimale nato libero la cattività è pure peggiore della morte e se non sarà liberata al più presto potrebbe risentirne in modo permanente sia psicologicamente che fisicamente.  Ci chiediamo che senso ha avviare progetti di reintroduzione quando non si possono dare garanzie certe sulla sorte degli animali, che non sono cassette da spostare da un posto allaltro ma esseri senzienti come noi.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

jurka

Post n°6 pubblicato il 07 Novembre 2007 da panettoncino

Torniamo ancora sulla vicenda dell'orsa Jurka, catturata e tenuta
prigioniera da mesi. La storia in breve potete leggerla in questo articolo:
 
L'Associazione Vegetariana No alla Caccia, chiede di continuare a
scrivere ancora ai politici e ai giornali, per non dimenticare Jurka, ma
non solo lei, anche gli altri orsi coinvolti nello stesso progetto, che
rischiano di fare la stessa fine quando gli umani si stuferanno pure di
loro.
 
Per maggiori informazioni:
 
Scriviamo alle istituzioni il seguente messaggio tipo:
 
 
oppure, col ";" come separatore:
 
 
Messaggio-tipo:
 
--------------------------
 
Egregi signori,
 
unisco la mia voce alla protesta per il trattamento riservato all'orsa
Jurka, e chiedo che venga tirata fuori da quell'angusto recinto il cui
si trova.
A quanto pare, il Ministero dell'Ambiente non sapeva nulla
dell'intenzione di procedere, da parte dei forestali Trentini, alla
sterilizzazione di Jurka.
Jurka, non è un'orsa nata in cattività, è un animale selvatico, quindi
patrimonio dello Stato e dei cittadini, quindi sotto la tutela del
Ministero dell'Ambiente.
 
Noi cittadini, chiediamo serie spiegazioni:
 
1. Perché si è proceduto alla sterilizzazione di Jurka senza informare
il Ministero dell'Ambiente?
2. Perché non s'informano i cittadini sulle vere intenzioni e sui piani,
che i responsabili del progetto Life Ursus e i politici Trentini, hanno
nei confronti di Jurka?
3. Perché c'è poca trasparenza, da parte delle Autorità sopra citate,
già dall' inizio di questa vicenda?
4. Perché Jurka, deve soffrire ancora, in quell'angusto recinto a S:Romedio?
5. Perché vengono stanziati, senza problemi 330.000 euro, per un recinto
inadeguato, troppo piccolo per un orso selvatico? Chi ci guadagna?
Questi soldi, sono soldi dei contribuenti trentini, che hanno il diritto
di sapere, come vengono spesi.
 
Molti cittadini sono veramente indignati per come è stato e viene
trattato quest'animale selvatico ed esigono un'immediata soluzione al
problema, conforme alle regole vigenti per animali selvatici di questa
specie.
 
Distinti saluti,
nome e cognome
-------------------------
 
Ai giornali scrivete invece anche poche righe, ma personali:
 
oppure:
 
 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963