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« Il mio sognoE tu compagno di viaggio? »

Se una notte d'inverno un sogno

Post n°201 pubblicato il 04 Gennaio 2007 da SilenziosoAscolto

stanotte ho sognato che avevo una figlia, il parto era solitario, senza il mio amore accanto, mia madre era nella sala accanto. Non sapevo di essere incinta succedeva all'improvviso che avevo le doglie e dovevo correre in ospedale con mia madre accanto, partorivo in 15 minuti dolorossissimi, una bambina bellissima, vera e nuda. La mia bambina era una cosa meravigliosa, me la guardavo e gioivo e con me mia madre e Amore mio. La tenevo senza nome, sapevo di dover andare all'anagrafe a segnalare la sua nascita ma ero indecisa sul nome da scegliere, a me e ad Amore che sei piaceva Elisa, ma sapevo di dare un dispiacere a mia madre a chiamarla come sua suocera, che poi non è il motivo della scelta, ma con la mia mamma non si sa mai. Alla fine poi una sera lasciavo la bambina dai miei per uscire... e nel sogno compariva anche mio padre... che mi guardava sconsolato con quella sua aria da cane bastonato e mi diceva che stava tanto male e che per la bambina non avevo più tempo per lui. Papà... era una vita che non lo sognavo e che poi non ricordavo la sua capacità di farmi sentire in colpa colpendomi con la sua debolezza.

Mia figlia era la causa del suo dolore, della mia negligenza nei suoi confronti. Mi sono svegliata non serena e sono ancora prigioniera dell'atmosfera del sogno... sognare una nascita è sempre positivo credo, ma la mancata presenza accanto a me di Amore che sei mi sembra una mancanza nei suoi confronti... come se questo significasse che non lo amo abbastanza, mi sembra innaturale sognare di partorire con mia madre accanto... e non lui. La bambina era bellissima... voglio una figlia? Sento che il mio rapporto con una figlia sarebbe osmotico e fusionale, che non lascerei spazio a nessun altro che non fosse noi due... come mia madre con me. E amore che sei? e mio padre?

Comparse nella vita di due donne che in fondo non sanno condividere, che sono autonome troppo ferite dalla vita per dare spazio alla possibilità di essere intime e facilmente feribili dagli uomini... amori feriti, amori confinati in certi spazi e controllati, amori immaginati... in proiezioni antiche di donne autonome, forti e zingare, i cui compagni sorridevano come sorride Amore che sei alla mia indipendenza alla mia caparbietà, alla mia durezza. Sorride ma soffre... mi ama e rispetta il mio lato spigoloso, antipatico e apotropaico... amare significa soffrire, legarsi, non vivere... significa morire in un certo senso nella mia femminilità sanguinante da sempre... e sognare una figlia femmina non mi ha messo di buon umore... vedendo che mio padre ancora rinfacciava il suo scarso peso nella mia vita e nella mia attenzione...

La sensazione di essere sbagliata in amore, la sensazione che considerare prima me stessa rispetto a lui sia errata e colpevole... mi resta viva dentro. Amare dovrebbe essere libertà diceva qualcuno e non costrizione... un cammino di scoperta di se stessi e dell'altro... dei propri limiti e della propria capacità di cambiare... e di evolvere e non stalagmitizzarsi in una fossilità radicata per paura e per identificazione...

Amore che sei è una persona che mi da una grande libertà, che ama vedermi libera e felice e fare quello che amo... io non posso fare a meno invece di vederlo come un secondino che mi tiene in carcere... a volte. Lui non è così sono io che ce lo disegno.

La difficoltà di sentire il reale per quello che è e di non vivere di percezioni soggettive e proiettive è difficile per me, tanto che ci sono entrata in depressione... oggi sto meglio, a volte mi viene anche da ridere a ripensarci. Oggi mi conosco meglio, forse mi amo di più. Oggi ho capito che se non faccio io di tutto per me stessa e la mia serenità nessuno verrà a salvarmi dal baratro di una vita dedicata alla paranoia e alla persecuzione... dedicata ad amori impossibili...

Chi sono e dove vado? Quale nascita è avvenuta stanotte? E che cosa sta cercando di fermarmi col senso di colpa? Non ci riuscirà... però ha una notevole influenza su di me ANCORA!

 
 
 
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