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Creato da: OssimoroTossic0 il 14/06/2014
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Post n°15 pubblicato il 26 Aprile 2016 da OssimoroTossic0

 

Ardire
una sosta sulle gote
è scomodo.
Farsi oltrepassare
i polpastrelli dal gaudio
che giunge dai bulbi oculari
è rischioso
se non letale.
E' smarrimento
il margine brullo
che in me bivacca.
Preferibile altrove
a[d]D[io]

 

 
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Post n°14 pubblicato il 20 Aprile 2016 da OssimoroTossic0



Non
adoperarti
a stanare
la non reità
qui
stanotte.


Il dedalo
che ci annega
è fatto
di gomene.


Il demone
dell'irrequietudine
con il suo idioma
esagitato
ed ibrido
ci agguanta
e attanaglia
masturbando
un ottenebrato
empireo.

 

 

 
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Post n°13 pubblicato il 12 Gennaio 2016 da OssimoroTossic0

 

E' come lanciarsi nell'abisso
come transitare uno spazio vacuo, inzepparlo
e attraversarne tutti gli istanti.
E' infinitesimale microscopico manifestarsi
farsi impulso puro.
E' abbordare la velocità arbitraria
l'aria agghiacciata
che ti sibila nel padiglione auricolare
e il cuore che sveltisce il suo ritmo
sarcastico, ameno, irreale.
Un baleno, solo un baleno
ma dilatato chissà per quanto.
Una specie di forte spinta emotiva
verso la morsa di ciò che si può
aborrire o agognare,
è infiltrazione, penetrazione, perforazione
è assunzione, ladrocinio, lacerazione
è asserzione di presenza,
è delirio tattile sfrenato
è orgasmo.
E' gaudio condotto
fino al termine ultimo
del proprio avvertire e distinguere.

Ecco com'è

Ed ora lascia che ti stili i miei occhi e il mio odore
agguanta un pezzo di questo muscolo cardiaco disturbato
e lascialo seccare al sole, fanne una giberna per i tuoi pensieri


 
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Post n°12 pubblicato il 29 Luglio 2015 da OssimoroTossic0

 

Pennello su garze a brandelli
trasudando tinte a palpebre serrate
su polpastrelli e polsi imbottiti.
E presto fede nella luna, occhio di genitrice divelto.
Vorace famelica di silenzi che nell'aura s'inoculano.
Ordito intreccio di cruore sul collo.
Un sorriso incrinato veglia sul costato, lo allieta.
Poppa ingordo dalle ammorbate mammelle.
Mentre il dolore non soddisfa e non pasce abbastanza.
Si rimurgina ancora con il funicolo ombelicale attorto.
Figlio cupido di dilapidarsi nelle stelle.
Figlio smarrito nella terra.
Polvere dilamata nei bulbi.
E mentre umette e corteggia le cosce.
Sbuccia lumi di lucciole nell'alveo di Venere.
Il giorno s'approda sui palmi consumati.
Sacrilego sulle vene il languore perdura
fino a tarpare il mattino.

 


"La fame sono io.
Per fame, intendo quel buco spaventoso
di tutto l'essere, quel vuoto che attanaglia,
quella aspirazione non tanto all'utopica pienezza
quanto alla semplice realtà:
là dove non c'è niente,
imploro che vi sia qualcosa."

-Amèlie Nothomb-

 

 
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Post n°11 pubblicato il 24 Luglio 2015 da OssimoroTossic0

 

Gronda la voce fra mandibole strette
-stride a stento, ed io mi avverto segreta-
un corpo a volte avulso
-come un filamento ingravidato, come corda da tendere-.
Tu sei fauci da avvelenare, aria corposa
devastata dal nero catrame riverso
-quando lussata si divarica ubriaca-
nel mentre da qui in poi tutto resta privo
-trivellando i timpani di tutti quei pensieri-
messi in fila in una forra di silenzi.

 

 
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Post n°10 pubblicato il 09 Luglio 2015 da OssimoroTossic0

 

Mettimi in salvo dalle buche della pancia quando deflagro sulle tue carni.
Smembrata in vertigini scoprimi la gola, mangiami,
intossicandoti gli arti a partire dal niente in alto tra malfermi pensieri.
Sono vena in subbuglio con battiti che perdurano e necessitano di fiato corto,
morsi dallo stomaco in crampi, cordame di fame cronica,
fabbi/sogno che s'avvinghia alle viscere e fra le ossa,
embolia di/vento gocciolio mellifluo sulle pareti in tua assenza,
passi sospesi sulla carne, sguardo da espettorarti nelle cornee
germogliando odore belluino che piove addosso improvvido
dalle ginocchia ad assurgere, tacendo il noi che si fa vivo.

 

 

 
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Post n°9 pubblicato il 30 Giugno 2015 da OssimoroTossic0

 

Se ogni sostrato può essere transoltremutabile in un'altro
e se ogni sostanza è quindi congiunta ad un'altra,
dunque, per varco analogico, deve esserci anche
una certa energia che allaccia un'essenza ad un'altra.
L'antimateria come idea di zeppo nel casso dello spazio.
Se ogni forza specifica è connessa
ad un suo equivalente cosmico in qualche modo,
altro non abbiamo da fare che serrare gli occhi
e gridare dentro noi stessi cercando di farci ascoltare
da un nulla che non è mai così nullo.

 


 
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Post n°8 pubblicato il 20 Giugno 2015 da OssimoroTossic0

 

 

E poi mi aggraderebbe smarrire la testa, beneamato il mio giaciglio di aculei.
Sghignazzare in faccia al più infimo confessore e genuflettermi sul legno della ghigliottina.
Ci sono agevoli avvertenze per i meno esperti: "Introdurre la testa nell'opportuna fessura".
C'è un ingenuo pargolo tra la calca, che non riesce a reggere le palpebre.
La cagione è Il sole che si rifrange abbacinante sulla lama mia attigua decollatrice.
Così bella, monda, decisa e tagliente che vien voglia di lambirla,
umettarla o sentirne il filo contro una gota.
Diventare una risorgiva flagellatrice e rugginosa. Che liberazione.
Un' intera vita con questo grumo che pencola dalla collottola e non abbozza a sanare.


 

 
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Post n°7 pubblicato il 19 Giugno 2015 da OssimoroTossic0

 


In certi momenti aduno la mia delimitazione e i miei intenti
e riesco a fingere accentuatamente di stare dalla parte del bene.
Un bene radioattivo e immoto a tal punto che finisco per rimanerne implicata
e perdere quel brevissimo spazio di tempo per sferrare il colpo cruciale.
E alla fine soccombo. Ne usciamo sconfitti, io e il male.
Il male è di mio gradimento e mi addebita la colpa!
Si lascia distrarre, mentre io debbo badare a tutti e due!

Assolvetemi da questo sfogo cutaneo.

 

 
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Post n°6 pubblicato il 18 Giugno 2015 da OssimoroTossic0

 

Mi butto nel fluido di un verde viscoso. Il calore si addentra nelle ossa...
Come se fosse un redivivo battesimo... Il cuore annaspa.
Mentre asfissio appena un po', origlio i vocii delle vite che respirano attorno.
Serro gli occhi. Annego in un liquido purpureo denso. In bocca, sapore ferroso.
Abbandonata sul fondo vasca del parto...
Schiudo gli occhi... il soffitto deforme fluttua...
Forbici sul ciglio di ceramica. Recido il cordone.
Torno a nuova morte.


 

 
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