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Migranti: aiuti europei pilotati

Post n°99 pubblicato il 07 Settembre 2015 da dizetap
 

Ho cercato di non entrare troppo su questo argmoento perché già se ne parla troppo dappertutto ma non ce l'ho fatta.

Le scene di accoglienza dei migranti siriani da parte degli austriaci e dei tedeschi richiedono una riflessione: ma si sono accorti solo ora di quello che sta accadendo?

Facciamo un salto indietro nel tempo.

Alla fine del 2010 e all'inizio del 2011 scoppia l'evento poi chiamato: Primavera araba che coinvolge i paesi africani affacciati sul Mediterraneo e in parte quelli del Medioriente.

A conclusione di questa rivoluzione civile, a tratti sanguinaria, vengono spazzati via tre regimi (Libia, Tunisia ed Egitto), due regnanti offrono riforme (Marocco e Giordania), e scoppia una guerra civile che non è ancora terminata (Siria).

Nel frattempo le condizioni socio-politiche ed economiche dei paesi dell'Africa cosiddetta nera e dei paesi orientali intorno all'India non sono di certo migliorate e l'Italia diventa uno dei primi approdi dei migranti, ovviamente clandestini.

L'Europa sembra non accorgersi del fenomeno che sembra colpire soprattutto l'Italia del sud, e noi italiani sembriamo non accorgerci che il fenomeno è rilevante anche lungo i Balcani.

Il tempo passa senza miglioramenti evidenti (in Libia è guerra civile e sorge l'Is) e i numeri di questi migranti si ingrandiscono.

I flussi africani nascono dal centro dell'Africa (Etiopia, Somalia, Eritrea, Sudan, Nigeria, Ciad,...) e attraverso percorsi inenarrabili (se li volete conoscere basta parlare con loro o se volete scrivetemi che vi faccio un sunto), giungono sulle coste del Mediterraneo dove degli ulteriori approfittatori, li fanno salire su carrette del mare, barconi e gommoni di ogni genere per fargli traversare il mare verso Malta e l'Italia.

Nel frattempo i flussi asiatici giungono in Turchia e tentano lo sbarco in Grecia e Bulgaria per poi proseguire con ogni mezzo (quasi sempre a piedi) verso il centro Europa.

E veniamo a questa estate.

Alcuni europei protestano perché sostengono che sono troppi e non siamo abbastanza ricchi per accoglierli, sfamarli e fornirgli ciò che serve per soddisfare i bisogni primari (ho scritto primari vedi Maslow).

Alcuni paesi chiudono le frontiere in barba ai trattati europei esistenti e rafforzano i controlli.

Una nazione della UE costruisce a tempo di record un muro con filo spinato lungo il confine sud e nessun partner europeo chiede una punizione.

E' chiaro che questi migranti sono un business (vedi Mafia Capitale) e che i paesi probabili destinazioni preferite (Francia, Germania e Gran Bretagna) dopo aver rallentato i loro flussi o aver approfittato di rallentamenti dovuti a cause terze, ora fanno gli "sboroni" e aprono le loro porte mostrando pietà e senso di accoglienza, invocando a parte una decisione sulle quote che fino a poco tempo prima non volevano determinare.

Se questa è accoglienza, se questi sono i politici europei allora siamo proprio messi male.

Il nodo cruciale è e resta un intervento purtroppo armato ed economico, quindi risolutivo laddove si generano i flussi ma evidentemente gli interessi politico-economici con quei regimi fanno si che questi migranti così come sono stati gestiti finora, fanno gola ai soliti superricconi, che non sono i politici.

Il mondo economico non è in mano ai politici ma a pochi "eletti" (qualche migliaio in tutto il mondo) che detengono i crediti pari ai debiti pubblici delle nazioni del mondo, perché per ogni dollaro di debito c'è un creditore il cui nome non ci viene mai rivelato.  

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Data di creazione: 02/01/2013
 
 

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