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LA NOTTE

Post n°16 pubblicato il 30 Gennaio 2011 da peppe573
 

 

                                                               LA NOTTE

 

 

La notte è il mistero, la notte incute paure inspiegabili accentuandole,la notte fa pensare ,riflettere. Quante cose è la notte ma, soprattutto la notte è fascino. La notte è fascino perché il buio, la non luce è un’incognita ed è facile dire il perché. Dietro all’oscurità, i nostri occhi non riescono a vedere ma la nostra mente si, e ci potrebbe essere di tutto e si riesce a vedere anche… con gli occhi chiusi.

Di solito, come i sogni sono desideri o paure, anche ciò che noi immaginiamo che vi sia nel nulla del buio sono questo, appunto…..i nostri desideri o le nostre paure, comunque quello che involontariamente siamo costretti a vedere perché generato dalla nostra mente.

Anche se noi cerchiamo di indirizzare il nostro pensiero su altri argomenti, quello che in quel momento è il nostro punto d’interesse, buono o cattivo che sia, immediatamente scavalca e si pone davanti…alla nostra vista cieca. La notte affascina sempre. Anche stando in casa, davanti alla tv comodamente seduti sulla poltrona, lo sguardo scorre spesso verso la finestra e guardando le solite cose avvolte come da un velo nero trasparente, non posso fare a meno di osservare le finestre delle altre case illuminate e con la mente, trasalire e immaginare scene di vita quotidiana familiare che si svolgono dietro di esse, sentendo quelle emozione che ti scalda il cuore e ti rasserena essendo portato a pensare che li dietro quei vetri succede esattamente quello che accade in tutte le famiglie che a quell’ora o si raccolgono intorno alla cena, magari discutendo della giornata che ormai volge alla fine o guardano come te la tv o ogni altra cosa che potenzialmente qualunque famiglia normale potrebbe fare.

La notte e il mare, delizioso binomio. Quando non c’è la luna e si è al largo, lontano dalle luci, il cielo e il mare sembrano un’unica cosa e poi magari ci si trova sotto ad un manto trapuntato di stelle…che cosa meravigliosa! Nel corso della mia esistenza, per ragioni di lavoro, molte volte ho avuto modo di contemplare questo semplicissimo ma immenso spettacolo e stare ore e ore a pormi mille domande senza darmi o ricevere ne da me stesso e ne da altri risposte certe e vorrei anzi dire che, proprio il mio lavoro mi portava, mi obbligava ad assistere a tutto ciò e spesso con colleghi-amici, con il mio stesso sentimento, perché questo ci vuole per sentire tali emozioni, altrimenti sarebbe soltanto un cielo stellato perché privo di nubi. Il mio partner ideale è stato Pasquale che oltre ad essere mio collega amico, è musicista e compositore di canzoni e a tempo perso anche pittore, insomma un’artista eclettico, uno spirito fine, perché appunto, è ciò che ci vuole per apprezzare simili spettacoli.

Quelle notti si svolgevano o nel golfo di Napoli o in quello di Salerno e costiera amalfitana, quindi da un lato il buio assoluto verso l’orizzonte invisibile e nero e dall’altro lo spettacolo di luci della costa, e già questo, non so se mi spiego ha un suo peso nello scenario, ma era quando ci si fermava o in prossimità degli isolotti dei galli o oltre Salerno verso la foce del fiume Sele , li si accendevano le nostre menti, perché in quei tratti di luci a terra ce n’erano ben poche, verso i galli quelle di Capri, lontane e offuscate magari , intorno alla foce del Sele la luce di qualche casolare di pescatori, il resto tutto nero, giù, ma bastava sollevare la testa e si accendeva il firmamento li su in tutta la sua magnificenza e infinità.

Stavamo li , alla foce , dondolati dalle onde, e dalla vicina costa si sentivano i rumori della vita notturna, gli animali naturalmente, soprattutto civette, quelle non mancano mai e poi i cori degli uccelli acquatici che stranamente la notte sembra che non dormano.

Alla foce, specialmente d’inverno, nelle nottate fredde, il vento gelido proveniente dalle montagne si incanala nel percorso del fiume e ti congelava anche l’anima e l’unica nostra difesa era distenderci sulla coperta all’altezza dei motori, cosicché il loro calore ci dava sollievo… almeno per un po, e stando così distesi, nel buio pressochè totale, il cielo si toccava con il naso.

Qui cominciavano i nostri discorsi guardando come bambini all’insù fantasticando dondolati e a volte strapazzati dal movimento incessante delle onde e si osservavano le stelle e spesso il firmamento veniva attraversato dalle stelle cadenti che cominciavano e finivano la loro corsa nello spazio di decimi di secondo.

Ci chiedevamo dove finisse l’universo…non finisce mai perché è infinito e che si intende per infinito? Dovrà pure finire quella massa nera, e quando finisce che cosa comincia…il nulla? Ma il nulla che cos’è? E’ pur sempre una cosa , è la conclusione…no …la nostra mente non è all’altezza di questo ragionamento, e neanche quella degli scienziati, e quale mente ci può dare una simile risposta? A chi crede…DIO! E poi:- la vedi quella stella? Chissà a che distanza sta da noi, milioni di anni luce ma può essere che sia già spenta da moltissimo tempo e la luce che è ancora in viaggio continua ad arrivarci, che fenomeno, la stella è spenta però ancora splende… per noi!- e ancora ci domandavamo se ci fossero altre forme di vita in qualche punto dell’universo dietro a quello conosciuto e se si la nostra mente non arriverebbe neanche ad immaginarne la distanza.

E così trascorreva la notte in un lampo, dietro ai monti già l’aurora cominciava a colorare di rosa, i versi sgraziati degli uccelli acquatici aumentavano d’intensità, i gabbiani passavano a piccoli gruppi dirigendosi al largo per mettersi dietro la scia dei pescherecci e noi…noi ormai sazi di filosofia stellare, con gli occhi gonfi dal sonno salpavamo l’ancora per far ritorno nel porto.

                                                       

 

 
 
 
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Data di creazione: 04/12/2010
 

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