POVERA CAULONIA

RICCHI INTRALLAZZISTI & MISERABILI MESTIERANTI

 

 

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NON CONSENTIAMO PIU' A NESSUNO DI UMILIARE CAULONIA E LA SUA POPOLAZIONE CON IL DEGRADO SOCIALE ED ECONOMICO.

Foto di policaretto

''Si sa che la gente da' buoni consigli sentendosi come Gesu' nel tempio, da' buoni consigli non potendo piu' dare il cattivo esempio'' 

 daviaijusu il 22/04/12 alle 12:54 via WEB
ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE Sono tantissime le persone indecise, se andare a votare o rimanere a casa, che vorrebbero dare il loro voto all'avv. Mimmo ma sono indignate per il fatto che la Roccisano pur essendo entrata nella sua lista non si è dimessa da presidente del consiglio. E' uno sgarbo per la lista, per l'avv. Mimmo e in partcolare per i Cauloniesi. Tutti si chiedono e chiedono perchè non si dimette? Si chiedono, perchè i responsabili della lista non la obbligano a dare le dimissioni. Tanti tantissimi voti persi, non è che fa il gioco di Riccio?
 
 difensoredelcomune il 21/04/12 alle 20:39 via WEB
Ammendolia: Oggi, domani e sempre Resistenza si diceva un tempo. Oggi resitere non significa andare in montagna ma non per questo il sentiero è più agevole...Per noi ogni occasione è quella giusta se ci consente di gridare la verità, se ci aiuta a chidere una pagina infarcita di bugie e di menzogne di stato LA MANIFESTAZIONE Il nostro 25 aprile Sono perfettamente d’accordo con Pasquino Crupi che nella lotta alla ndrangheta bisogna mettere da parte “l’enfasi nemica della verità” ed affrontare il fenomeno per quello che realmente è. E’ questo che facciamo da anni sul nostro giornale, e questo che tentiamo di fare con testarda determinazione quando parliamo di ndrangheta. C’è chi vorrebbe ridurre la mafia ad una infezione locale da estirpare affondando il bisturi della repressione nelle carni vive, senza distinzione alcuna tra la parte ammalata e quella sana, e senza andare molto per il sottile.. Noi abbiamo sulle nostre spalle quasi mezzo secolo di menzogne di stato e di imposture . Menzogne ed imposture che ci hanno piegato e costretto ad accettare come vera una impostazione palesemente falsa. S’è passati dalla fase in cui il potere ( non solo politico ma economico e giudiziario) ha fiancheggiato e vezzeggiato la ndrangheta, alla fase in cui la si è utilizzata per derubricare la questione meridionale a questione criminale, sino ad arrivare a strumentalizzare a piene mani il fenomeno mafioso come strumento per far carriera e accumulare potere. E’ vero, molto spesso, i partiti politici hanno collocato nelle loro liste una vittima di ndrangheta, o presunta tale, oppure una “personalità” antindrangheta, così come si colloca una farfalla colorata in una collezione di poco valore. Noi ci siamo posti in altro emisfero. Per noi la lotta contro la ndrangheta non si può fermare all’aspetto militare ma deve cambiare la società che produce la violenza mafiosa. C’è una fase storica che il Meridione non ha vissuto ed è la Resistenza , la conseguenza è stata che da noi la Costituzione non è mai stata percepita come terreno di impegno per cambiare la società in senso democratico e di giustizia sociale. Sballottati sempre tra conservatorismo ottuso e massimalismo sterile. Resistere ovunque un sindaco, al pari di un muratore o del più povero dei disoccupati, viene minacciato, resistere dove una persona viene tenuta in carcere senza processo, resistere dove gli arresti di massa coprono i limiti di una giustizia ingiusta, resistere quando un consiglio comunale viene sciolto senza dare la possibilità agli amministratori di difendersi, resistere al tentativo di cucirci addosso, come calabresi, la stella gialla che fu degli ebrei,, infine a fianco del sindaco Lanzetta senza criminalizzare la “civilissima comunità di Monasterace”. C’è un filo rosso che collega ognuna di queste tappe. Per noi ogni occasione è quella giusta se ci consente di gridare la verità, se ci aiuta a chiudere una pagina infarcita di bugie. Vorrei invitare a leggere la relazione al comitato dei sindaci riunito a Monasterace. Si capirà con quanta rabbia e determinazione abbiamo gridato la verità senza attendere i liberatori di turno ma invitando a contare innanzitutto sulle nostre forze. So bene che i sindaci della Locride non sono la lega dei giusti così come non lo sono i giornalisti, i giudici, i parlamentari, gli intellettuali. Sono però l’anello più debole e più esposto in una catena, ed hanno dinanzi la difficile scelta tra una visione burocraticaspesso prevalente- del loro ruolo e che li pone all’ultimo posto in una scala di sopraffazione, oppure collocarsi come autentici rappresentanti di un popolo che tenta di spezzare una antica oppressione. Questo è stato il senso che abbiamo cercato di dare alla nostra presenza a Monasterace. Oggi domani e sempre Resistenza si diceva un tempo.. Oggi “resistere” non significa andare in montagna ma non per questo il sentiero è più agevole. Resistere ovunque un sindaco, al pari di un muratore o del più povero dei disoccupati, viene minacciato, resistere dove una persona viene tenuta in carcere senza processo, resistere dove gli arresti di massa coprono i limiti di una giustizia ingiusta, resistere quando un consiglio comunale viene sciolto senza dare la possibilità agli amministratori di difendersi, resistere al tentativo di cucirci addosso, come calabresi, la stella gialla che fu degli ebrei,. Parafrasando una antica parola d’ordine oggi nella Locride, domani oltre la Locride. Questo deve essere il nostro impegno! Resistere ovunque un sindaco, al pari di un muratore o del più povero dei disoccupati, viene minacciato, resistere dove una persona viene tenuta in carcere senza processo, resistere dove gli arresti di massa coprono i limiti di una giustizia ingiusta, resistere quando un consiglio comunale viene sciolto senza dare la possibilità agli amministratori di difendersi, resistere al tentativo di cucirci addosso, come calabresi, la stella gialla che fu degli ebrei.

 lucacaro1968 il 22/04/12 alle 20:09 via WEB
Ammendolia: «In cinque anni abbiamo fatto tanto» ammendolia, sindaco di caulonia CAULONIA – In un’affollata sala conferenze della biblioteca comunale di Caulonia Marina, il sindaco Ilario Ammendolia ha incontrato la stampa e la popolazione, con la presenza di buona parte della maggioranza che lo sostiene, se si fa eccezione per gli assenti giustificati e le donne e gli uomini del Pd facenti riferimento all’ex assessore provinciale Attilio Tucci e alla presidente del consiglio comunale Federica Roccisano che, di recente, hanno diffuso un documento critico verso la scelta, definita quasi unilaterale, compiuta dalla segretaria Caterina Belcastro, di riproporre la candidatura dell’attuale primo cittadino per le prossime elezioni. Anche il vice sindaco Lino Dimasi, che in un primo momento pare volesse dissentire dalla linea Ammendolia, si è dichiarato al fianco del sindaco in questa fase di completamento della legislatura e di ricostruzione di una nuova aggregazione. Il presidente del consorzio di bonifica, Arturo Costa, che ha seguito con attenzione il dibattito, si è dimostrato molto soddisfatto del lavoro compiuto da Ammendolia e compagni, auspicandone il proseguio. La futura coalizione quindi, alla luce dei fatti, dovrebbe rispecchiare, quasi al 100% l’attuale compagine di maggioranza, se si considera che pure l’assessore Franco Cagliuso, che in questo periodo non rilascia dichiarazioni, a detta di Ammendolia, dovrebbe mantenere la propria alleanza con lui. In pratica, nella maggioranza, si è discusso e si sta discutendo animatamente ma non dovrebbe cambiare di molto l’assetto generale. Anzi, la presenza di alcuni giovani professionisti in sala a sostegno di Ammendolia fa evincere che la sua posizione si và sempre più rafforzando quale leader indiscusso della coalizione. Il sindaco, dal proprio canto, ha esordito sostenendo di non avere nulla da temere e ha risposto ad ogni domanda formulata dai presenti, dopo aver illustrato, sinteticamente, il “progetto paese” della propria amministrazione. «Posso tranquillamente dire – ha espresso – che non solamente abbiamo compiuto quanto ci eravamo prefissi, a livello programmatico, cinque anni fa, ma abbiamo pure fatto di più». Il sindaco Ammendolia ha premesso che non avrebbe parlato male delle amministrazioni precedenti e ha rispettato l’impegno, anche se ha ricordato di aver trovato il paese «Sepolto dall’immondizia » e a chi gli ha chiesto cosa avrebbe fatto se avesse potuto tornare indietro per non beccarsi la denuncia ricevuta per la discarica abusiva di Santa Domenica, lui ha risposto che «Per il bene dei miei cittadini, per garantire la salvaguardia della salute e dell’ambiente, rifarei quanto ho fatto». Il primo cittadino cauloniese, che ha enunciato il numero degli articoli e dei servizi, su giornali nazionali e internazionali e su Tv europee, redatti su Caulonia e sul progetto di accoglienza agli immigrati, ha riferito che ciò per cui si è lavorato e si lavora è il progetto di solidarietà, uguaglianza e rispetto fra tutti i cittadini, «Che deve essere teso a rafforzare l’identità culturale della nostra città, che affonda le proprie radici nella grande civiltà della Magna Grecia. Abbiamo un grande territorio da amministrare – ha continuato – e molte volte pochi sanno quanti interventi effettuiamo, proprio perché il nostro comune è così vasto che molte iniziative non si vedono. Però potete constatare che l’elenco delle opere pubbliche che abbiamo avviato è lungo, nonostante abbiamo ereditato un comune dove non esisteva nemmeno un cantiere aperto». Il sindaco ha dunque elencato molte opere in fase di completamento e la loro destinazione. «Parte della casa della pace, per la scuola media; l’edificio poliambulatoriale per il distretto sanitario; il lungomare; l’asilo nido; i lavori di consolidamento di molte zone di Caulonia Superiore; i lavori per le chiese; l’edificio polivalente concesso alla provincia per l’istituto agrario; l’acquedotto e il sistema idrico per caduta; la rete fognaria per Ursini e tante strade nelle varie frazioni ». Nessun sbilanciamento, invece, sulle alleanze e sul futuro assetto della sua compagine.

 lucacaro1968 il 22/04/12 alle 18:26 via WEB
ROCCELLA E CAULONIA. ARSENICO E RADIAZIONI. CONTESSA LARA. Non c'era nulla in Calabria, e il noto cantastorie, Otello Profazio, su questo costruì la sua fortuna. Parlava di sole, di mare, di montagne e fiumi, mentre il Nord rideva. Ora i tempi sono cambiati, è l'era del progresso e della tecnologia, e ne teniamo il passo! La nostra aria è densa di radiazioni, soprattutto in prossimità delle antenne di telefonia mobile, ma ufficialmente queste sono sotto i limiti consentiti dalla legge. Cosa ci spaventa allora? Proprio l'avverbio “ufficialmente”, dinnanzi a cui, volenti o nolenti, ci zittiamo. L'acqua è all'arsenico a Roccella e a Caulonia, una quantità superiore a quella prevista dall'Unione europea, ma solo in questo 2012. Così il sindaco Certomà ne vieta ai roccellesi l'uso alimentare in attesa di nuove analisi Asp. E la Sorical cosa fa? Rassicura col dire: “Si tratterebbe di un problema episodico che non dura da molto tempo”. L'ordinanza diffusa rassicura altrettanto (o almeno ci prova): “L'eccedenza risulta inferiore a quella consentita dalla legge fino al 2010”. Cosa ci spaventa allora? Proprio le rassicurazioni. Anche il sindaco Ammendolia precisa ai cauloniesi: “Inutile diffondere allarmismi, le quantità di arsenico sono perfettamente compatibili con la percentuale in vigore fino al 2010”. Ancora? Ma siamo nel 2012 sindaci, e due anni fa fummo letteralmente “bacchettati” dall'Unione europea, che ci invitò invece a rispettare le nuove tabelle. Le storie dei cittadini, del resto, corrono sui treni, e noi le ascoltiamo furtivi mentre, con fare distratto, guardiamo fuori dal finestrino. Storie di amici persi, di malattie, di strani casi di mortalità concentrate in zone sospette. Un allarme che va più veloce della stampa, più veloce delle indagini, più veloce delle rassicurazioni. Uscite dagli uffici dunque, andate sulle strade, parlate con la gente, ve ne accorgerete. Per non creare allarmismi morirono persone su una nave e due passi dalla riva poco tempo fa, e non sarebbe dovuto accadere. Per non creare allarmismi all'Aquila fu taciuta un'attività sismica costante, e precedente il disastro, e morirono numerosi bambini. Lo stesso avvenne a Belluno con la frana del torrente Vajont, lì le vittime furono quasi due mila. Lo stesso accadde a Soverato, nel camping «Le Giare», e la speciale commissione d' inchiesta, insediata al Vicinale, richiamò il prefetto di Catanzaro perché “trasmise con due giorni di ritardo l'allarme pioggia”. La gente morì sotto il fango e avrebbe preferito, crediamo, essere stata “allarmata”. La storia lo insegna, non noi. Noi siamo giornalisti, e sappiamo che la gente muore nella Locride. Ma che strano gusto ha il destino, e che mirabile cognizione dello spazio e del tempo nel selezionare le sue vittime. Se solo diversificasse, da un caso all'altro, i motivi di morte, sarebbe un piano perfetto. Siamo spaventati, siamo amareggiati, e siamo consapevoli che ormai, da nord a sud, gli stornelli su sole, acqua e mare, non fanno ridere nessuno.

 lucacaro1968 il 22/04/12 alle 18:25 via WEB
Locri, Finanza scopre prelievi abusivi sabbia dal torrente: denuce e sequestro camion e scavatore. Sabato 21 Aprile 2012 10:28 I Baschi Verdi della Compagnia di Locri, nell’ambito di un servizio volto al controllo ed alla tutela del territorio, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Locri tre persone per furto aggravato di materiale inerte (sabbia e ghiaia), prelevato illecitamente dal greto della fiumara Torbido, sita sul versante ionico della provincia di Reggio Calabria. Si tratta di due operai, identificati in G.D. di anni 52 e T.C. di anni 31, conducenti dei mezzi da movimento (un escavatore e un camion), dipendenti di una ditta di lavorazione inerti, e del titolare della stessa ditta, tale A.F. di anni 28. I Finanzieri hanno accertato, attraverso appostamenti e pedinamenti, la commissione del reato, proprio mentre gli autori prelevavano il materiale inerte in corrispondenza del cavalcavia che collega il territorio del Comune di Grotteria (RC) con quello di Gioiosa Jonica (RC), nonostante i rei agissero in zona ben occultata, proprio per celare la propria condotta illecita. Tutti dovranno rispondere davanti alla Autorità Giudiziaria di furto aggravato, violazione normativa urbanistico-edilizia ed esercizio abusivo di cava, deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento e invasione di terreno. Si è proceduto a porre sotto sequestro l’escavatore, l’autocarro e il materiale inerte che era stato illegalmente prelevato. Questo tipo di reato, particolarmente diffuso nel territorio locrese, è perpetrato ad opera di imprese che sfruttano l’attività illegale per abbattere i propri costi operando in maniera concorrenzialmente illecita nei confronti della altre ditte del medesimo settore che invece rispettano le regole. Lo si apprende da un comunicato stampa del Comando Provinciale della Guardia di Finanza.

 lucacaro1968 il 22/04/12 alle 18:25 via WEB
Siderno, minoranza su Corso della Repubblica: quella striscia grigia non ha senso. A Caulonia la gli amministratori hanno sfregiato tutto e nessuno ha parlato. Sabato 21 Aprile 2012 11:32 I consiglieri comunali di minoranza di Siderno hanno scritto al sindaco per segnalare alcuni errori estetici nella realizzazione della nuova pavimentazione di Corso della Repubblica. "La realizzazione di ogni opera pubblica ha sempre una valenza positiva perché tende a dare una risposta ad esigenze vere e concrete alla vita dei cittadini. I problemi che ogni comune ha sono molteplici e di diversa natura, ed ogni buon amministratore cerca di affrontarli secondo criteri di priorità e secondo le proprie capacità di spesa. In questo quadro noi apprezziamo il fatto che si migliori la qualità urbana del centro cittadino così come apprezzeremmo se sapessimo di iniziative tendenti ad estendere questi interventi verso altri luoghi, come il corso Garibaldi, Siderno superiore, la viabilità…ecc. Ora vogliamo soffermarci sul lavoro, in atto, per la sostituzione della piastrellatura del marciapiede della principale arteria sidernese. Chiaramente lo spirito dell’amministrazione comunale, che noi condividiamo, è quello di rendere il corso della Repubblica sempre più bello ed accogliente, migliorando il grado di bellezza del contesto urbano e fornendo anche un contributo alle capacità attrattive delle tante attività commerciali che sono ivi ubicate (cosa non di poco conto in un momento di grave crisi economica!). Sono opere, queste, che non debbono durare una manciata di anni, ma solitamente debbono durare tantissimi lustri e rappresentare anche un aspetto particolare del luogo. Diciamo che una città è bella per l’arte che conserva, ma lo è anche per la gradevolezza architettonica degli edifici e degli spazi pubblici. Ogni intervento pubblico deve essere finalizzato ad ottenere questo risultato ed il nostro intervento va in questa direzione, consapevoli d’interpretare lo spirito ed il desiderio di una moltitudine di sidernesi. Non vogliamo entrare in nessuna delle questioni legate al capitolato d’appalto, che va rispettato fedelmente; vogliamo solo porre l’accento sulla messa in opera della piastrellatura che, a nostro modesto avviso, dovrebbe essere fedele ad un criterio basilare per ogni opera: essere realizzata a regola d’arte! Non risponde a tale importante criterio la realizzazione della lunga fascia grigio scura che percorre in longitudine il marciapiede, perché non consona a nessuna logica architettonica, dal momento che disegna una insensata forma, prima appena sinuosa per poi smarrirsi in porzioni diritte ed altre con forme ancora poco decifrabili. Per non parlare della totale assenza di armonia tra una forma e l’altra. Tale incongruenza a nostro modesto avviso verrà maggiormente messa in risalto dalle luci quando verranno accese, ad opera ultimata. Risulta altresì assurda la mancata piastrellatura dei tratti di strada che si frappongono tra una porzione di marciapiede e l’altra: questi potrebbero essere piastrellate con le stesse mattonelle utilizzate nell’ornamento delle porzioni esterne alle corone circolari marmorei o comunque con una scelta di materiale studiata dalla direzione dei lavori, tale da rendere l’insieme rispondente ad una logica architettonica gradevole alla vista. Per avere conferma della validità del suggerimento si veda l’armonia dell’insieme che offre, per esempio, sia il corso principale di Reggio Calabria sia quello di Catanzaro. Nè potrebbe essere accettato, come ultimativo quel raccordo che c’è adesso, fatto in cemento, e nè, si spera, vengano lasciati in cemento gli accessi per le carrozzelle, perchè anche queste dovrebbero essere piastrellate con materiale che vorrà ben scegliere il direttore dei lavori. Sperando di aver fatto cosa utile alla comunità sidernese, il gruppo del PD invita la S.V. ad una attenta valutazione di quanto sopra brevemente esposto. Evitiamo, infine, di presentare delle foto esplicative, in quanto, l’opera di cui si parla è ben visibile a tutti e per questo attentamente ispezionabile". Firmato: Fragomeni Mariateresa, Boccuti Gabriella, Galluzzo Nunziatina, Baggetta Agostino, Panetta Domenico.

 lucacaro1968 il 22/04/12 alle 12:18 via WEB
Il circo di Ammendolia Mentre sui giornali si discute di topi, serpenti, cinghiali ed elefanti prosegue il lavoro dell’amministrazione Ammendolia che nei giorni scorsi ha varato una vera e propria rivoluzione ecologica sulla quale “la Riviera” tornerà per approfondimenti nelle prossime settimane. Nel frattempo non si può certo dire che il sindaco incontri molti ostacoli sul suo cammino politico visto che la maggioranza (eccetto qualche infiltrato) fa tutta riferimento all’area politico culturale che ruota attorno al Partito Democratico. Il Pd è diviso a tutti i livelli e il prossimo congresso non fa che acuire le tensioni ma almeno in questo Caulonia sembra costituire un’eccezione perché dopo che le incomprensioni sul progetto di accoglienza tra Ammendolia e il consigliere Tucci sono (almeno apparentemente) rientrate, la maggioranza si dimostra salda, se si escludono le posizioni critiche del consigliere Nicola Frammartino. Ovviamente nell’amministrazione comunale ci sono figure che risaltano più di altre e che hanno più rilevanza politica e più “peso” all’interno della coalizione e della giunta rispetto ad altre. Si tratta del gruppo dell’ex Margherita dell’assessore provinciale Attilio Tucci, che esprime il presidente del consiglio e il vicesindaco, dell’assessore Ninni Riccio e dell’assessore Francesco Cagliuso, forti di risultati elettorali notevoli che gli permettono di avere grande autorevolezza. L’opposizione invece è sempre più nettamente divisa. Il consigliere Portaro, che punta in maniera concreta a sostenere iniziative politiche importanti, è riuscito a raggiungere ottimi risultati. Basti pensare alla sua proposta di modifica dello statuto comunale per riconoscere l’acqua come bene pubblico, accolta dalla maggioranza il cui programma prevedeva invece l’adesione all’Ato. A dimostrazione che un serio lavoro di opposizione, che sia politico e guardi ai programmi della sinistra, riesce a raggiungere obiettivi anche grazie alla disponibilità di una maggioranza che si rivela molto disponibile a ragionare di questioni politiche mettendo in discussione addirittura il proprio programma elettorale. L’antiammendolismo che acceca Rifondazione invece ha spinto il partito della falce e martello, che a livello nazionale sta costituendo una federazione coi compagni nostalgici dei Comunisti Italiani, su posizioni di destra. Un’opposizione che, cercando di colpire tutti i bersagli sbagliati, è oggi debolissima, senza nessun seguito elettorale (come dimostrato dal disastroso crollo delle europee) e sta permettendo ad Ammendolia di amministrare in assoluta serenità, incurante di polemiche sterili che per la maggioranza sono solo favori. Il fertile consigliere Panetta invece stenta sempre di più a dare un senso politico alla sua presenza in consiglio finendo a rappresentare una sorta di opposizione di destra abbastanza irrilevante ai fini delle dinamiche consiliari. Ammendolia in questo mare d’agosto naviga senza problemi. A Caulonia, per la maggioranza, nessuno scoglio all’orizzonte ma solo acque placide in cui programmare senza disturbi il prosieguo del lavoro amministrativo. A meno che non spuntino all’orizzonte pifferai magici a suonare litanie che alle orecchie degli amministratori potrebbero risultare fastidiose. Ma un solo topo è troppo poco per annunciare l’arrivo di qualsiasi pifferaio magico. Giovanni Maiolo

 lucacaro1968 il 22/04/12 alle 12:18 via WEB
Astiochena!!!!!!!!!! benna matri chi succediu……tarantellopoli fu….. Posted on 28 agosto 2011 by vi rumpu u culu BLOGGER : SI PARLA DI UNA TARANTELLOPOLI al Festival Kaulonia Tarantella Future vinto dagli ASTIOKENA di Isola di Capo Rizzuto “sono 3 anni e 3 mesi che capitano tutti a noi, chi lapida chi nanu mandatu”, oggi 28.08.2011 su Calabria Ora è uscito un articolo, A FIRMA DI UNO DEI GIURATI TALE GIANLLUCA ALBANESE, che parla di brogli al Festival della Tarantella di Caulonia, Speriamo che si tratta di un falso allarme, altrimenti, vedrete che ci sarà un altro tam tam mediatico, ci auguriamo he il sig. Massimo Bonelli smentisca quanto scritto dal sig. Albanese e metta a tacere tutta la vicenda, CONFERMIAMO DA SUBITO LA COMPLETA ESTRANEITA’ A QUESTA SQUALLIDA VICENDA DA PARTE DEGLI ASTIOKENA, COMUNQUE ECCO COSA SCRIVE : FONTE CALABRIA ORA: CAULONIA (RC) Il gruppo vincitore del I Kaulonia Tarantella Future c’è, ed è stato ufficializzato nel corso della conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata di ieri. Il punto è che non è quello scelto dalla giuria riunitasi all’una e trenta del mattino di ieri. Il “contest” era la novità di quest’anno, perchè come spiegò in una nota inviata agli organi di stampa lo scorso 31 luglio Massimo Bonelli, amministratore della Cni music Srl (cui è affidata, come si legge nell’home page del sito l’organizzazione generale della manifestazione) «A costo zero per il Comune di Caulonia, incoraggiati dall’entusiasmo dell’assessore Riccio, la Cni music ha istituito e lanciato il Kaulonia Tarantella Future, concorso per nuovi artisti della musica popolare, primo evento del genere in Italia che premia il vincitore con un contratto editoriale e discografico». I gruppi finalisti sono stati sei (uno in più rispetto ai cinque previsti): i calabresi Astiokena da Isola Capo Rizzuto, Gioia Popolare da Marina di Gioiosa Ionica e Lira battente da Vibo Valentia; i siciliani Kaloma da Messina; i pugliesi A3 – Apulia Project da Terlizzi e i salernitani Novarota. Dopo le loro esibizioni di venerdì sera che hanno ricevuto il plauso del pubblico ma hanno fatto storcere il naso a più di un critico presente nel backstage, è stato proprio l’amministratore della Cni Massimo Bonelli a scegliere tra gli astanti gli altri sei giurati che avrebbero dovuto indicare il gruppo vincitore. Il gruppo, che si è riunito in una saletta sopra i locali della segreteria, era composto, oltre che da chi scrive e da Bonelli, dai musicisti Francesco Loccisano e Mico Corapi, dall’assessore alla Cultura del Comune di Caulonia Ninni Riccio, da Laura Cuomo della segreteria del direttore artistico del festival Eugenio Bennato e da Eleonora Uselli di Parole e dintorni Srl che ha curato l’ufficio stampa della manifestazione. Si è quindi proceduto a concordare i criteri di valutazione, propendendo per la scelta secca di un gruppo per ogni singolo giurato, senza prevedere maggioranze qualificate (o assolute) per decretarne la vittoria. In pratica, avrebbe dovuto vincere chi aveva più voti. A turno, ogni giurato ha espresso la propria preferenza, motivando altresì la scelta, e al termine della votazione, è risultato quanto segue: 3 voti ai Gioia Popolare, 2 ai Lira battente, e uno a testa ad Astiokena e Kaloma. La scelta non è andata giù a Bonelli, che già durante la votazione ha invitato i giurati a «uscire dal provincialismo di chi pensa che la tarantella sia solo ritmo di terzina e tradizione», creando, di fatto, l’impasse che l’assessore Riccio ha cercato di superare proponendo una sorta di ballottaggio tra i due gruppi più votati, ovvero Gioia Popolare e Lira Battente. Proposta cassata da Bonelli, che ha detto «Facciamo un atto di forza, o meglio, un atto d’ufficio ordinativo e scegliamo gli Astiokena», tra lo stupore di molti dei presenti, che all’uscita hanno espresso perplessità sui metodi e i criteri di scelta, che, di fatto, hanno reso vana la presenza di sei giurati su sette. Una decisione che farà discutere, giunta nella penultima serata di un’edizione di un Kaulonia Tarantella festival in cui le polemiche non sono mancate. GIANLUCA ALBANESE  

 
 
 
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MANIFESTO DEI GIORNALISTI CALABRESI.

                          

Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto ‘siediti’ e ci siamo alzati, ci hanno detto ‘non fare questo, non fare quello’ e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto ‘non scrivere’ e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.

 

 

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