POVERA CAULONIA

RICCHI INTRALLAZZISTI & MISERABILI MESTIERANTI

 

 

« NON CI SONO PAROLE, NON ...VUOI VEDERE CHE I CAULON... »

LA COMMISSIONE D'ACCESSO AGLI ATTI DEL COMUNE - E' UN DOVERE MORALE E CIVILE CHIEDERLA - LORO CONTINUANO INDISTURBATI.

  nella.merda il 21/09/12 alle 19:38 via WEB
Corruzione, concussione, abuso d'ufficio, rifiuto od omissione di atti d'ufficio Il codice penale prevede diverse ipotesi di corruzione:
Art. 318 c.p. (Corruzione per un atto d'ufficio) Il pubblico ufficiale, che, per compiere un atto del suo ufficio, riceve, per sé o per un terzo, in denaro o altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Se il pubblico ufficiale riceve la retribuzione per un atto d'ufficio da lui già compiuto, la pena è della reclusione fino a un anno.
Art. 319 c.p. (Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio) Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni. La pena è aumentata se il fatto di cui all'art. 319 c.p. ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene. La pena è aumentata (art. 319-bis c.p.) se il fatto di cui all'art. 319 c.p. ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene.
Art. 319-ter c.p. (Corruzione in atti giudiziari) Se i fatti indicati negli artt. 318 e 319 c.p. sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione da tre a otto anni. Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l'ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all'ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni.
Art. 320 c.p. (Corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio) Le disposizioni dell'art. 319 si applicano anche all'incaricato di un pubblico servizio; quelle di cui all'art. 318 c.p. si applicano anche alla persona incaricata di un pubblico servizio, qualora rivesta la qualità di pubblico impiegato. In ogni caso, le pene sono ridotte in misura non superiore ad un terzo. Art. 321 c.p. (Pene per il corruttore) Le pene stabilite nel primo comma dell'articolo 318, nell'art. 319, nell'art. 319-bis, nell'articolo 319-ter e nell'art. 320 c.p. in relazione alle suddette ipotesi degli artt. 318 e 319 c.p., si applicano anche a chi dà o promette al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio il denaro o altra utilità. Art. 322 c.p. (Istigazione alla corruzione) Chiunque offre o promette denaro od altra utilità non dovuti ad un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato, per indurlo a compiere un atto del suo ufficio, soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma dell'art. 318 c.p., ridotta di un terzo. Se l'offerta o la promessa è fatta per indurre un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio a omettere o a ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un atto contrario ai suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l'offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nell'art. 319 c.p., ridotta di un terzo. La pena di cui al primo comma si applica al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate dall'art. 318 c.p. La pena di cui al secondo comma si applica al pubblico ufficiale o all'incaricato di un pubblico servizio che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate dall'art. 319 c.p. Art. 322-bis c.p. (Peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri) Le disposizioni degli articoli 314, 316, da 317 a 320 e 322 c.p., terzo e quarto comma, si applicano anche: ai membri della Commissione delle Comunità europee, del Parlamento europeo, della Corte di giustizia e della Corte dei conti delle Comunità europee; ai funzionari e agli agenti assunti per contratto a norma dello statuto dei funzionari delle Comunità europee o del regime applicabile agli agenti delle Comunità europee; alle persone comandate dagli Stati membri o da qualsiasi ente pubblico o privato presso le Comunità europee, che esercitino funzioni corrispondenti a quelle dei funzionari o agenti delle Comunità europee; ai membri e agli addetti a enti costituiti sulla base dei Trattati che istituiscono le Comunità europee; a coloro che, nell'ambito di altri Stati membri dell'Unione europea, svolgono funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio. Le disposizioni degli articoli 321 e 322 c.p., primo e secondo comma, si applicano anche se il denaro o altra utilità è dato, offerto o promesso: alle persone indicate nel primo comma del presente articolo; a persone che esercitano funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio nell'ambito di altri Stati esteri o organizzazioni pubbliche internazionali, qualora il fatto sia commesso per procurare a sé o ad altri un indebito vantaggio in operazioni economiche internazionali. Le persone indicate nel primo comma sono assimilate ai pubblici ufficiali, qualora esercitino funzioni corrispondenti, e agli incaricati di un pubblico servizio negli altri casi. Diversi dalla corruzione sono i reati di: concussione (art. 317 c.p.): Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni. abuso d'ufficio (art. 323 c.p.): Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di rilevante gravità. rifiuto od omissione di atti d'ufficio (art. 328 c.p.): Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a lire due milioni. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.
 
 

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Commenti al Post:
pussyriot
pussyriot il 23/09/12 alle 18:33 via WEB
Ancora una volta le Scuole di Marina di Caulonia sono state prese di mira dai soliti delinquenti nel disinteresse totale di tutti. Non è la prima volta che accade e non sarà l'ultima. Perchè non si installa una telecamera, magari collegata con la stazione dei carabinieri, loro sanno chi sono ma non fanno nulla. Questi delinquenti hanno gia' fatto parecchi danni, furti con scasso, incendi. Hanno rubato pc a roccella ionica e a caulonia, hanno rubato nelle case private di inermi cittadini e non sono stati neanche deferiti al tribunale dei minori. Quando finira' questo totale disinteresse da parte di chi dovrebbe intervenire.
 
caro.gnone
caro.gnone il 25/09/12 alle 07:29 via WEB
Dipendenti Comune assenteisti,11 arresti. Operazione carabinieri. A fare la spesa in orario ufficio. 25 settembre, 06:40 (ANSA) - COSENZA, 25 SET - E' in corso un'operazione dei carabinieri della Compagnia di Rogliano per l'esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di dipendenti del Comune di Pedace accusati di truffa aggravata perche' assenteisti. Dalle indagini, iniziate a gennaio, e' emerso che gli indagati, alcuni a tempo indeterminato e altri Lsu, uscivano dal lavoro per fare la spesa ed entravano in ufficio a orari a loro piacere perche' uno timbrava per tutti.
 
 
costumiusanze
costumiusanze il 26/09/12 alle 08:39 via WEB
E E SUCCEDESSE LO STESSO A CAULONIA?? ANDREBBERO IN GALERA META' DEI DIPENDENTI COMUNALI, il SINDACO/MEDICO,(e' ovvio che o fa' il MEDICO, o fa' IL SINDACO), E TUTTI I CONSIGLIERI E UFFICIALI CAULONIESI! L'orgoglio di LAVORARE per guadagnarsi i soldi NON E' una delle caratteristiche RISPETTATE dai cittadini. 30 anni fa' mi sono trovato al comune di un paese vicino dove i dipendenti venivano, firmavano, e uscivano a fare i loro servizi personali. Il lavoro era solo nell'immagginazione di qualche politico che per questo modo di fare gli venivano assicurati i voti di scambio. Molti oggi percepiscono pensioni PROFUMATE, grazie a queste USANZE. Conviene arrestare TUTTI incluso i responsabili che gli hanno dato questi lavori NON ESISTENTI.
 
u.spiritatu
u.spiritatu il 25/09/12 alle 15:08 via WEB
Quando faranno la stessa cosa a Caulonia. Pedace: i nomi degli 11 arrestati 25 / 09 / 2012 Undici persone, tra cui 5 donne, sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, con l'accusa di truffa aggravata e continuata in danno ai danni del Comune di Pedace. Le undici persone, tutte finite agli arresti domiciliari, sono accusate di assenteismo dal luogo di lavoro. I carabinieri del comando compagnia di Rogliano in collaborazione con quelli del comando provinciale, hanno infatti scoperto che le 11 persone coinvolte in questa inchiesta la mattina non andavano a lavorare; una sola persona, a turno, si recava presso gli uffici comunali per timbrare il cartellino delle presenza per tutti quanti. Le indagini partite a gennaio scorso hanno preso il via dopo una segnalazione dei cittadini del comune di Pedace, che si lamentavano delle lunghe file agli uffici comunali, e di pratiche che giacevano mesi e mesi sui tavoli degli impiegati restando inevase. Ecco i nomi delle 11 persone agli arresti domiciliari Curcio Luigina, responsabile ufficio finanziario Scarcello Licia Dora, impiegata ufficio ragioneria Faraca Gianfranco, responsabile polizia municipale Greco Vincenzo, ausiliario del traffico Oliverio Mario, ausiliario del traffico Faraca Valentina, impiegata ufficio servizi sociali Talarico Liliana, Lsu Altomare Dino, Lsu Piraine Guna, Lsu Basile Costantino, operatore ecologico Manieri Salvatore, custode del cimitero Assenteismo al Comune di Pedace, ecco i nomi C'è anche il capo della polizia municipale Undici le persone finite agli arresti domiciliari: tra esse il responsabile dell'ufficio finanziario e quello della polizia municipale. E poi impiegati, ausiliari del traffico L'auto del Comune a Cosenza davanti ai Due Fiumi foto: Pedace, a passeggio durante l'orario di lavoro in Comune COSENZA - C'è il responsabile dell'ufficio finanziario, ma anche il capo dei vigili urbani tra i dipendenti del Comune di Pedace arrestati con l'accusa di essersi assentati dal luogo di lavoro per svolgere commissioni personali. Undici persone, in tutto, per le quali sono stati disposti i domiciliari. Ecco l'elenco completo: Curcio Luigina, responsabile ufficio finanziario Scarcello Licia Dora, impiegata ufficio ragioneria Faraca Gianfranco, responsabile polizia municipale Greco Vincenzo, ausiliario del traffico Oliverio Mario, ausiliario del traffico Faraca Valentina, impiegata ufficio servizi sociali Talarico Liliana, Lsu Altomare Dino, Lsu Piraine Guna, Lsu Basile Costantino, operatore ecologico Manieri Salvatore, custode del cimitero 25 settembre 2012 12:55
 
rossella.amata
rossella.amata il 25/09/12 alle 18:00 via WEB
POVERI ILLUSI, NEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA NON FUNZIONA NULLA. I CARABINIERI E' COME SE NON CI FOSSERO, EPPURE CI SONO DUE CASERME NELLO STESSO COMUNE! LA FORESTALE NON SI ACCORGE DEL DISASTRO AMBIENTALE E LA POLIZIA DI STATO E' A SIDERNO. TI DEVI RACCOMANDARE A SAN COSIMO E DAMIANO, IN QUESTI GIORNI SONO VENERATI NEL PAESE DEL MOMMO DI RIACE. IL DOTTORE GRATTERI POTREBBE FARE MOLTISSIMO. SPERIAMO...
 
 
politicipazzi
politicipazzi il 26/09/12 alle 08:49 via WEB
CORRUZZIONE, DISPREZZO X LA LEGALITA'! Il capo RIMBAMBITO Napolitano, i capi dei PARTITI(Associazioni a Delinquere), come BERLUSKA, Alfano, bersani, e compagnia bella sono shoccati da queste rivelazioni della SPOLVERATA che HA' causato la POLVERINI, gOV. DEL lAZIO. La Calabria anche dichiarata di avere una perdita di 170 millioni. MA DOV'ERANO tutti questi pezzi di 90 negli ultimi 40 anni? Forse avevano bevuto trippa Champagne!!!TUTTI QUESTI POLITICI, DEVONO ANDARE IN GALERA A LAVORI FORZATI! E' L'UNICA SOLUZIONE!
 
disastroambientale
disastroambientale il 26/09/12 alle 09:01 via WEB
Come una candela spenta, CAULONIA BRUCIA! Grazie alla virtuosa gestione della DIFFERENZIATA, da 4 giorni che il fuoco continua a bruciare lento. La plastica, le carte, e altri rifiuti che dovevano essere smaltiti tempo fa', sono affianco la nostra fiumara ALLARO abusivamente, e questi geni che abbiamo al comune NON SANNO COSA FARE. Nel frattempo DIOSSINA, e altri veleni tossici continuano ad avvelenare ora anche l'ARIA che respiriamo! Grazie SINDACO/MEDICO, e resto della ciurma di NULLAFACENTI. Piu' presto si dimette questa associazione di inesperti MANGIUNI, al piu' presto si potra ricominciare. Ancora non hanno deciso cosa fare con ARSENICO nell'AMUSA, e non sanno cosa fare per mettere a posto le casse del comune, grazie alle TARANTELLE, NEGLIGENZE, IGNORANZA, e semplicemente, che se ne STRAFOTTONO dei Paisani.
 
nella.merda
nella.merda il 26/09/12 alle 10:20 via WEB
NON CI POSSO CREDERE, I CAULONIATI O ALMENO ALCUNI DI LORO, UNA OTTANTINA CIRCA DI CITTADINI, DOPO AVER RIPETUTAMENTE ED INVANO CHIESTO LUMI SULLE FOGNE A CIELO APERTO PRIMA AL BARO E ORA AL FRATELLO DELL'ABBOCATO, HANNO PRESENTATO REGOLARE DENUNCIA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LOCRI! SIC! IN TUTTI QUESTI ANNI NESSUNA AUTORITA' PRESENTE A CAULONIA HA PRESO L'INIZIATIVA, COME SI FA NEL RESTO D'ITALIA. CARABINIERI, GUARDIA FORESTALE, VIGILI URBANI ECC. HANNO LASCIATO IL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA IN MANO A GENTE SENZA SCRUPOLI. CAULONIA NON E' SOLO UNA FOGNA A CIELO APERTO, CAULONIA E' INVASA DAI TOPI DI FOGNA, LA DERATTIZZAZIONE SI DOVREBBE FARE OGNI SEI MESI E SONO LUSTRI CHE NEANCHE SE NE PARLA. CAULONIA E' UNA DISCARICA ALL'APERTO, INVECE DI BUTTARE I SOLDI PRO DOMO SUA PER TARANTELLE E ALTRE CAZZATE VARIE, SI DEVE BONIFICARE TUTTO L'INTERO TERRITORIO DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA, DA ZIIA ALLA MARINA. NON PARLIAMO DELLA VERGOGNOSA SITUAZIONE DELLE FIUMARE, BASTA FERMARSI SUI PONTI DELLA NAZIONALE E TOCCARE CON MANO I PERICOLI CHE SI POSSONO INNESCARE CON UN BRUTTO TEMPORALE. SI E' PARLATO DI FONDI PER PULIRE LE FIUMARE, PRIMA DI FARE CIO' E BENE CHE I VIGILI URBANI AIUTATI DALLA FORESTALE E DAI CARABINIERI VADANO A RENDERSI CONTO DELL'ABUSIVISMO CHE ALCUNI MARIUOLI HANNO FATTO IMPOSSESSANDOSI DEI TERRENI DEL DEMANIO FLUVIALE. UNA VERGOGNA CHE SI PORTA AVANTI DA DECENNI,SE NON ERRO CI SONO DUE EX VV.UU. CHE SI COLTIVANO L'ORTO!!! TUTTI I PRODOTTI DI QUELLE TERRE SONO POTENZIALMENTE CANCEROGENI, A MONTE DI QUESTI TERRENI RUBATI C'E' LA DISCARICA DEL SUVERO E IL DISASTRO DEI TERRENI A FIANCO LA FASMICO. GLI AMMINISTRATORI DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA FARANNO PIAZZA PULITA DEGLI ABUSIVI O GLI CONSEGNERANNO ALTRI TERRENI BELLI PULITI E MAGARI CON LA STRADELLA PER FARLI ARRIVARE COMODI COMODI. STESSA COSA VALE PER TUTTI GLI ALTRI INSEDIAMENTI ABUSI DELLE TRE FIUMARE, DALL'ORIGINE ALLA FOCE DELLO IONIO. OGGI CI DOVREBBE ESSERE CONSIGLIO COMUNALE E I COMPAGNI DI MERENDE SI SONO BLINDATI L'ORDINE DEL GIORNO!!! LA MAGISTRATURA RITARDA AD ORDINARE ALLA GUARDIA DI FINANZA DI FARE UN CONTROLLO CAPILLARE DEGLI ULTIMI DIECI ANNI, I CAULONIATI ASPETTANO DA TRENTA ANNI CIO' CHE IN ALTRI COMUNE E' AVVENUTO GIA' PIU' DI UNA VOLTA.
 
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