POVERA CAULONIARICCHI INTRALLAZZISTI & MISERABILI MESTIERANTI |
DISCLAIMER
I FATTI E I PERSONAGGI RAPPRESENTATI, NOMI E CONTENUTI SONO FRUTTO DELL'IMMAGINAZIONE DEGLI AUTORI, OGNI SIMILITUDINE, RIFERIMENTO O IDENTIFICAZIONE CON FATTI, PERSONE, NOMI O LUOGHI REALI, E' PURAMENTE CASUALE E NON INTENZIONALE.
Questo Blog non è una testata giornalistica: viene aggiornato con cadenza casuale a seconda degli umori degli autori. Pertanto non è e non vuole essere un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001, bensì un semplice archivio personale & condiviso di scambio di idee, opinioni, suggerimenti e chiacchiere in libertà... tutto ai sensi dell'art. 21 comma 1 della COSTITUZIONE ITALIANA: tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il loro pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. LA PAURA DI PARLARE E IL SILENZIO UCCIDONO...
L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy.
Per garantire la pluralità di pensiero gli autori danno la possibilità a chiunque di inviare commenti sui singoli post oppure post veri e propri.
L’onore ha un senso persino fra i ladri, ma non ne ha nessuno nella politica.
Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perché acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell’uomo. Non vogliamo morire con nessuno che abbia paura di morire con noi. Shakespeare - © POVERA CAULONIA. Tutti i diritti riservati.
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- VitaDelSud
- gelatofresco
- blog della libertà
- caulonia in rete
- caulonia fertile
- w caulonia
- viva caulonia
- la mia caulonia
- caulonia vive
- liberate caulonia
- caulonia la bella
- caulonia liberata
- libera caulonia
- caulonia borgo
- caulonia inculta
- il foglio di caulonia
- il borgo di caulonia
- la voce di caulonia
- gli inculti di caulonia
- i bronzi di caulonia
- caulonia rinata
- il bonzo di caulonia
- Uno dei Blog più belli
I MIEI LINK PREFERITI
- Chicchedicala
- Dagospia
- Ansa.Calabria
- Calabresi
- Filehippo
- Jack by Tiscali
- Strill.it
- Italianbloggers
- L'opinione.it
- Aiuta Amici
- Atlante dei Funghi
- Stranieri in Italia
- Linus
- Software Free
- Notizie,foto e altro dei nostri emigrati U.S.A
- A scrocco
- Accademia del Peperoncino
- Vanità
- Agenzia Italiana del Farmaco
- Almanacco dei Misteri d'Italia
- Carabinieri
- Banca dati della memoria
- BorghItalia
- Welcome to Il Circolo Calabrese
- Polizia di Stato
- Welcome to the White House
- Guardia di Finanza
Messaggi di Ottobre 2012
Post n°411 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, 1° NOVEMBRE, ACQUA, AMBIENTE, ANTONIO, ARSENICO, AUGURI, CATERINA, CONCUSSI, CONTAMINAZIONE, CORROTTI, CORRUTTORI, DELINQUENTI, DISASTRO, DISCARICA, FOGNA, FRANCESCO, giovanni, ilario, LADRI, lino, luca, mafia, MARE, mazzetta, MAZZETTARI, pino, PROVINCIA, REGIONE, STATO, TUTTI I SANTI Ddl Anticorruzione, è legge: ecco il testo e le novità. Il DDL anticorruzione è diventato legge, come molti altri provvedimenti di questo Governo tecnico, cerca di allineare il Paese agli standard europei; l’obiettivo, infatti, è quello di intensificare l’efficacia e la praticità delle misure di opposizione al fenomeno della corruzione, mirando ad omogeneizzare l’ordinamento, in virtù della tradizione giuridica italiana, alle indicazioni recepite da strumenti sovranazionali di contrasto alla corruzione già ratificati dall’Italia (Convenzione Onu di Merida e Convenzione penale sulla corruzione di Strasburgo). Si sono tenute in considerazione, inoltre, le raccomandazioni dettate all’Italia dai gruppi di lavoro interni all’ Ocse e al Consiglio d’Europa che controllano la conformità degli standards internazionali della normativa interna di opposizione alla corruzione. Vediamo dunque tutte le novità del DDL. Le modifiche inserite hanno come fine, in base anche alle indicazioni Ocse e Greco, una precisazione migliore delle condotte ora previste dall’ art. 317 del codice penale (sanzionate con una pena da 4 a 12 anni) in maniera tale da bilanciarne il diverso disvalore. Dunque si interviene sull’ art 317 c.p. per circoscriverlo alla semplice ipotesi in cui la condotta concussiva abbia provocato un effetto di costrizione nei riguardi del privato da parte del pubblico ufficiale che, in virtù della sua autorità, ha la facoltà di stabilire il metus publicae potestatis. La pena minima, nella fattispecie, è salita dagli odierni 4 anni a 6, restando inalterata la misura massima di anni 12. Le condotte di induzione attualmente contemplate dall’ art. 317 c.p. vanno a confluire nell’ Indebita induzione a dare o promettere denaro o altra utilità (art. 319 quater c.p.) In questa circostanza i soggetti attivi sono sia il pubblico ufficiale sia l’incaricato di pubblico servizio e la punibilità, oltre che per costoro (da un minimo di 3 ad un massimo di 8 anni) è prevista anche per il privato che, non essendo obbligato ma solamente indotto alla promessa o dazione, conserva una possibilità di scelta criminale che giustifica una, seppur limitata, pena (fino a 3 anni). Un altro articolo a subire un cambiamento è l’art. 318 c.p. che concerne la corruzione per atto conforme ai doveri d’ufficio con la nuova fattispecie di Corruzione per l’esercizio della funzione (pena da un minimo di 1 a un massimo di 5 anni) capace di garantire una copertura normativa sia alle suddette ipotesi, sia nelle circostanze riguardanti l’esercizio della funzione. Sono previsti poi incrementi di pena per i reati di Corruzione in atti giudiziari (la pena contemplata per l’ipotesi base passa da tre – otto anni a quattro – dieci, mentre per la forma aggravata di cui al secondo comma dell’art. 319 ter si prolunga la pena minima da quattro a cinque anni), di corruzione propria (da quattro a otto anni rispetto agli attuali due – cinque), di Peculato (la pena minima passa da tre a quattro) e di Abuso di ufficio ( dagli attuali sei mesi – tre anni si passa da uno a quattro anni). Il completamento del sistema di tutela si verifica con l’introduzione nel codice del delitto di Traffico di influenze illecite osservato dall’art. 346 bis c.p. (da uno a tre anni di reclusione). L’obiettivo è garantire una tutela anticipata dei beni del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione, sanzionando così gli atteggiamenti eventualmente preannunciatori all’ accordo corruttivo. La previsione osserva, in conformità con le indicazioni sovranazionali, la punibilità sia di chi si fa consegnare o promettere del denaro o altra utilità, sia di chi eroga o promette, mediante una azione con riferimento ad un atto avverso ai doveri dell’ufficio o all’omissione o al ritardo di un atto dell’ufficio. La strategia di opposizione alla corruzione è messa in atto mediante un rafforzamento dell’attuale risposta penale rispetto a dazioni illecite nell’ambito privato. L’obiettivo è portato a termine con una revisione dell’attuale art. 2635 c.c. rubricato Corruzione tra privati ( pena da uno a tre anni di reclusione). Le modifiche influiscono soprattutto sulla collettività degli autori, comprendendo tra i soggetti attivi insieme ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla formulazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori, coloro che sono controllati o alle dipendenze di questi ultimi. Si procede d’ufficio nella circostanza in cui ci sia una distorsione della concorrenza nell’ acquisizione di beni e servizi ( non più solo su querela di parte) e si prevedere la riferibilità della dazione o promessa di liquidità o altra utilità non solo ai soggetti attivi ma anche a terzi. C’è di più, l’art. 2635 c.c. viene introdotto fra i reati presupposto della responsabilità dell’ente ai sensi del d.lgs. 231 del 2001, avuto in merito al comportamento di chi dà o promette denaro o altra utilità, il quale avrà la possibilità di agire bene nell’ interesse dell’ente di appartenenza. Per quanto riguarda, invece, le pene accessorie si incide sull’ art. 317 bis c.p. aumentando il catalogo delle ipotesi di reato, alla cui condanna segue l’interdizione continuativa dai pubblici uffici. Alla indicazione dei delitti di peculato e concussione oggi previsti nella norma, si associano le figure di corruzione propria e in atti giudiziari. Sul versante della confisca si mette in atto una modifica all’ art. 322 ter nel quale, rispetto alla confisca per equivalente, in base a casi specifici diversi dalla corruzione attiva richiamata nel secondo comma dell’art. 322 ter, si fa odiernamente riferimento al solo prezzo e non anche al profitto rendendo così congruenti la disciplina interna al diritto dell’Unione Europea. Secondo il DDL ciascuna amministrazione ha il dovere di adottare e aggiornare i propri piani anticorruzione entro il 31 dicembre di ogni anno. Chi compie il reato di corruzione ha l’obbligo, sotto la propria responsabilità, di preparare il piano che deve identificare le aree soggette al rischio corruzione, il grado di esposizione e i meccanismi di prevenzione, controllando la messa in atto del piano e d’intesa con il dirigente competente, la rotazione degli incarichi negli uffici in cui il rischio è più alto. Il responsabile della prevenzione della corruzione sarà un dirigente di prima fascia, e negli enti locali, di prassi, il segretario comunale o provinciale. Il prefetto potrà fornire, per predisporre il piano di prevenzione della corruzione negli enti locali, supporto tecnico e informativo. All’interno del DDL grande attenzione è rivolta alla realizzazione, presso la scuola Superiore della Pubblica amministrazione, di percorsi di formazione dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni statali su tematiche riguardanti etica e legalità. Il responsabile può essere chiamato a rispondere per danno erariale e per danno all’ immagine della pubblica amministrazione in caso di commissione, nell’ amministrazione in cui opera, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato. Le amministrazioni sono obbligate a rendere noti sui propri siti istituzionali anche i bilanci e i conti consuntivi, oltre i costi di realizzazione delle opere pubbliche e di produzione dei servizi. Il Governo ha il compito di definire un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico. Coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per reati contro la pubblica amministrazione, non possono fare parte di commissioni giudicatrici, non possono essere assegnati agli uffici che gestiscono risorse finanziarie e non possono fare parte delle commissioni per la scelta del contraente negli appalti pubblici. Il Governo è inoltre delegato ad adottare uno o più decreti legislativi al fine di predisporre una dettagliata disciplina dei casi di non conferibilità degli incarichi dirigenziali: Anonimato per chi segnala illeciti nella pubblica amministrazione: l’identità di chi segnala illeciti non può essere mai rilevata, nell ’ambito del procedimento disciplinare, quando l’addebito sia fondato su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Il Governo si impegna ad esercitare tutte le deleghe immediatamente dopo l’approvazione della legge perché le nuove misure possano essere subito operative. Sono introdotti un limite temporale massimo (10 anni complessivi) e talune regole stringenti per l’espletamento di incarichi extragiudiziari dei magistrati (ordinari, amministrativi, contabili ) e degli avvocati dello Stato. |
Post n°410 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, ACQUA, arpacal, ARSENICO, ASL 9, ASSESSORE, BUGIARDI, BUGIE, casa, COMUNE, CONSIGLIO, CONSORZIO, COSTOLETTE DI BARO.., DELINQUENTI, ELEZIONI, FIGLIO, FIUME, GIUNTA, IONIO, LADRI, mafia, MARE, massone, massoneria, MOGLIE, NAZIONALE, PROVINCIA, PROVINCIALE, PUFFA, REGIONE, SINDACO, SORICIAL, STATALE, TABULATI Acqua all’arsenico nel Lazio: primo studio rivela aumento di mortalità. Gli studi epidemiologici in Italia, all’ILVA come nel Lazio, ci portano in questi giorni il conto degli effetti di politiche sregolate sulla salute dei cittadini. Due anni fa venne lanciato l’allarme arsenico nell’acqua potabile da parte dell’UE , oggi compare il primo studio su 91 comuni del Lazio interessati dal problema. “L’analisi”-si legge nello studio-”è stata effettuata per un gruppo selezionato di patologie per le quali in letteratura è stata evidenziata un’associazione con l’esposizione ad Arsenico. Per la mortalità (periodo 1990-2009) sono state analizzate le seguenti cause: tumore del polmone, della vescica, del rene, della prostata, e del fegato; ipertensione arteriosa, malattie ischemiche del cuore, Infarto Miocardico Acuto (IMA), Ictus, malattie dell’apparato respiratorio e BPCO, diabete. Inoltre è stata analizzata la prevalenza di diabete e di BPCO nel periodo 2006-2009 e l’incidenza di infarto e di interventi di bypass aortocoronarico nel periodo 2005-2011. In Provincia di Viterbo, nei comuni con livelli di esposizione più elevata (As>20µg/L) si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause e complessivamente per tutte le cause tumorali. Tra le cause tumorali risultano in eccesso i tumori del polmone ed il tumore della vescica negli uomini. Per le cause non tumorali gli esperi segnalano un eccesso di mortalità per ipertensione arteriosa, per malattie ischemiche del cuore, per BPCO e per Diabete. Infine negli uomini si osserva un eccesso di incidenza di interventi di Bypass aortocoronarico. Nel gruppo di comuni con livelli di As più bassi, tra 10µg/L cause di decesso analizzate. In Provincia di Latina, nei comuni esposti la mortalità per tutte le cause risulta pari all’atteso, mentre si osserva un eccesso significativo della mortalità per tutti i tumori (+12%). Per le cause non tumorali si osserva un eccesso della mortalità per Ipertensione arteriosa e per malattie ischemiche nelle donne . I dati di incidenza e di prevalenza mostrano un eccesso di BPCO nelle donne ed un eccesso di interventi di Bypass sia negli uominiche nelle donne. In Provincia di Roma la mortalità per tutte le cause e per cause cardiovascolari risulta pari o inferiore all’atteso. Tra le cause tumorali non si osservano eccessi significativi per il tumore del polmone e della vescica. Anche tra le cause non tumorali non si osservano eccessi significativi. "I risultati", concludono i ricercatori, "indicano la necessità di attivare studi epidemiologici più approfonditi (studio di coorti di residenti) attivando una campagna di biomonitoraggio per la |
Post n°409 pubblicato il 25 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, 'NDRINA, ASSESSORE, COMUNE, consigliere, DELINQUENTI, EURO, LADRI, lino, LOCALE, luca, mafia, milione, ninni, presidente, PROVINCIA, san nicola, SINDACALISTA, SINDACATO, SINDACO, € SONO PASSATI 7 MESI DA QUANDO HANNO FATTO FINTA DI ACCORGERSI DELL'ARSENICO NELL'ACQUA, I PAESANELLI LA BEVONO DA OLTRE 20 ANNI NEL COMPLETO DISINTERESSE DI TUTTI. QUELLO CHE IL SINDACHEDU A SCRITTO SUL MANIFESTO E' TUTTO FALSO. IN ITALIA NON SI PUO' DISTRIBUIRE ACQUA CON PERCENTUALE SUPERIORE A 10. C'E' LA BARZELLETTA DELLA MINORANZA CHE DICE DI ESSERSI RIVOLTA AL PREFETTO. SUPPONIAMO CHE LA COSA NON SIA VERA. STRANO CHE IL RAPPRESENTANTE DELLO STATO ITALIANO NON SI SIA MOSSO! ALL'APPELLO MANCA L'ARPACAL, MANCA L'INTERVENTO DELL'UFFICIALE SANITARIO DELLA ASL (SAUB) CHE NON SI E' ANCORA INTERESSATO. QUALI GLI INTERESSI DIETRO A QUESTA INFAUSTA STORIA DI VELENI. NEGLI ANNI HANNO SPESSO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO PER LA TARANTELLA (4/5 GIORNI DI SPACCIO, DI UBRIACONI E DI ARRICCHIMENTO PER I SOLITI IMBROGLIONI. OGGI SI DICONO DESOLATI PERCHE' IL PROGETTO DEL PREGIUDICATO DI FOCA' COSTA TROPPO. PERCHE' SE I CAULONIATI POSSONO AVERE L'ACQUA BUONA QUESTA SCELTA NON E' STATA FATTA 20 ANNI FA'! PERCHE' INVECE DI BUTTARE UNA MONTAGNA DI EURO A MARE NON SI E' FATTA LA CONDOTTA CON L'ACQUA DELLE MONTAGNE. PERCHE' INVECE DI BUTTARE UN MILIONE DI EURO, CHE LA PROVINCIA NON DEVE DARE, IN MANO AI PREGIUDICATI CHE HANNO GIA' BRINDATO CON LE LOCALI DELLA 'NDRANGHETA, NON SI PENSA A FARE UNA CONDOTTA PER L'ACQUA DELLE MONTAGNE? Consorzio di bonifica alto Jonio reggino: Brizzi risponde a Costa Brizzi: ''Il presidente e' solo un burattino'' «Il presidente Costa, svegliandosi da un lungo letargo, per paura di cadere in consiglio sulla mala gestione dell’ente da lui governato, oggi sotto gli occhi di tutti ed in particolare dei consorziati, a oltre due mesi dalla richiesta di convocazione del consiglio dei delegati su argomenti importanti, scomoda anche il presidente della repubblica, citando con disonestà intellettuale e morale l'episodio dello scioglimento del comune di S. Ilario dello Ionio, per additare una presunta illegittimità del mio ruolo in seno al consiglio dei delegati del consorzio di bonifica alto ionio reggino». Risponde in maniera dura Pasquale Brizzi, delegato dei sindaci della Locride quale rappresentante degli stessi in seno al consiglio del Consorzio di bonifica Alto Ionio reggino, agli attacchi del presidente dell’ente Arturo Costa. «Sulla specifica questione – ribatte Brizzi con veemenza – lo statuto parla chiaro, se il presidente Costa sa e vuole intendere. Il presidente non sa o fa finta di non saper leggere lo statuto dell’Ente. Lo invito quindi a leggere attentamente, o a farsi aiutare da un buon legale nel farlo, l’art. 17 il quale recita che i sindaci dei comuni il cui territorio ricade per almeno un decimo nel perimetro consortile designano “un membro” di diritto in rappresentanza dei Comuni ricadenti nel comprensorio, e quindi non un sindaco ma un “membro”. L’atteggiamento arrogante ed irrituale di Costa è stato sonoramente bacchettato dal presidente dell’assemblea dei sindaci Giorgio Imperitura che, con propria missiva, riaffermava la piena fiducia a nome di tutti i Sindaci a Brizzi. Una fiducia che onora e mi impegna ancor più a proseguire il mio mandato all'interno del Consorzio di Bonifica senza alcun tipo di condizionamento. Ripeto, senza alcun tipo di condizionamento. «Dopo la riconfermata fiducia dei sindaci, ancora con più impegno e dedizione mi dedicherò a portare fuori dal pantano e dalle nebbie in cui versa l’ente guidato dal presidente Costa il quale farebbe bene a controllare e vigilare meglio su alcune procedure dell'ente da lui governato, in assoluta solitudine, senza dare conto a nessuno – sottolinea ancora Brizzi -. Da oltre due mesi ho chiesto una serie di documenti per poter espletare il mio mandato da consigliere e a tutt'oggi non ho avuto nessuna risposta. Forse Costa non è abituato a governare nella trasparenza e nel coinvolgimento degli organi democraticamente eletti dagli agricoltori. Il signor Costa si preoccupa esclusivamente di come potermi togliere dal Consiglio visto che sono una delle voci a lui scomode. Fino ad oggi il consorzio ha evidenziato una grave carenza di democrazia nell’agire, convocando pochissime deputazioni e deliberando spesso con delibere del solo presidente, anche senza presupposti di urgenza a ciò necessari. Costa si autoaccusa, addirittura, dicendo che volutamente non convoca il Consiglio. Credo a questo punto che dovrebbe essere qualche altra autorità di altro potere dello stato a preoccuparsi della gravità di questa affermazione. Costa cerca di spostare l’attenzione su falsi problemi. Capisco il suo livore nei riguardi della mia persona e nei riguardi della mia attività di denuncia e di impulso all'interno dell'ente – conclude Brizzi - ma credo sia giunto il momento in cui lui cominci a dare conto del suo solitario operato agli agricoltori. Quegli agricoltori che pagano il tributo consortile e che non ricevono nessun servizio da parte dell'ente da lui amministrato. Gli agricoltori, sono alla fame dopo essere stati per una intera estate alla sete. Ancora ad oggi aspettano l'acqua sul Condoianni, che pur essendo un “lavoro di somma urgenza” da oltre tre mesi ancora non è stato completato; mi spieghi il presidente così a cosa serve allora la somma urgenza. E mi fermo qui. Perché credo sia giunto il momento che anche la magistratura contabile metta mano alla gestione del Consorzio. Il quale, forse unico caso in Calabria, a quanto pare, sembra abbia fatto lavorare gli operai quando gli stessi erano posti in cassa integrazione. Attendo ancora le carte sul punto, onde accertare l’accaduto. Sono sicuro che ne vedremo delle belle!»
|
Post n°408 pubblicato il 23 Ottobre 2012 da policaretto
SE A RISPONDERE DEI DANNI ALLA POPOLAZIONE, ALLE COLTURE E A TUTTO CIO' CHE VIENE A CONTATTO CON L'ARSENICO NON E' LA GIUNTA CHI DOVREBBE ESSERE? SI NASCONDONO DIETRO UN DITO. I PAPATULI DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA NON HANNO LA DIGNITA' DI AMMETTRE LA VERITA'. E' UN FALLIMENTO. PAESANELLI CHIEDETE I DANNI AL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA, NO ABBOCATI PAISANI, RIVOLGETEVI A QUELLI DEL CODACONS O DI ALTRE ASSOCIAZIONI. IN QUESTI MINUTI BLIZT DEI CC TRA PIEMONTE E CALABRIA CONTRO LA 'NDRANGHETA. caro.gnone il 22/10/12 alle 15:07 via WEB nella.merda il 22/10/12 alle 16:41 via WEB difensoredelcomune il 22/10/12 alle 21:31 via WEB |
Post n°407 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da policaretto
rossella.amata il 19/10/12 alle 20:07 via WEB policaretto il 19/10/12 alle 17:43 via WEB spiaggialibera1 il 20/10/12 alle 08:36 via WEB 'Ndrangheta: sequestrato palazzo a cosca.
|
Post n°406 pubblicato il 19 Ottobre 2012 da policaretto
"TUTTO INIZIO' DA CAULONIA" L'ARTICOLO DI PASQUALE VIOLI SUL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA! PROCURATEVI UNA COPIA E LEGGETELO ANCHE IN FAMIGLIA. SIAMO NELLA MERDA. GRAZIE BARO.. GRAZIE LINU. u.spiritatu il 19/10/12 alle 13:11 via WEB caro.gnone il 19/10/12 alle 15:08 via WEB nella.merda il 19/10/12 alle 09:49 via WEB caro.gnone il 17/10/12 alle 15:34 via WEB nella.merda il 17/10/12 alle 13:59 via WEB ministrodifessi il 15/10/12 alle 18:40 via WEB |
Post n°405 pubblicato il 14 Ottobre 2012 da policaretto
nella.merda il 14/10/12 alle 14:54 via WEB comuneufficiocoltura il 13/10/12 alle 16:10 via WEB |
Post n°404 pubblicato il 13 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, ASSESSORE, COMUNE, consigliere, CONSULENTE, CONSULENZA, dda, DELINQUENTI, DNA, giudice, LADRI, mafia, MAGGIORANZA, MINORANZA, OPPOSIZIONE, PROCURA, PROVINCIA, REGIONE, SINDACO, TRASPARENZA, tribunale CONFERIMENTO INCARICHI E CONSULENZE ESTERNE. OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE, AI SENSI DEI COMMI 18 E 54 DELL'ART. 3 DELLA FINANZIARIA 2008 (LEGGE 25.12.2007, N. 244) DEGLI INCARICHI PROFESSIONALI CONFERITI DAL COMUNE DI... PUBBLICAZIONE CONFERIMENTO DI INCARICHI A COLLABORATORI E CONSULENTI ESTERNI. Art. 3 comma 18 L. 24/12/2007 n. 244 I contratti relativi a rapporti di consulenza esterna con le pubbliche amministrazioni sono efficaci a decorrere dalla data di pubblicazione del nominativo del consulente, dell’oggetto dell’incarico e del relativo compenso sul sito istituzionale dell’Amministrazione stipulante. PUBBLICAZIONE DEI COMPENSI EROGATI AI COLLABORATORI E CONSULENTI ESTERNI Le amministrazioni pubbliche sono tenute a pubblicare sul proprio sito web, i provvedimenti di incarico a collaboratori e consulenti esterni indicando il nominativo, la ragione dell’incarico e l’ammontare erogato. ANAGRAFE DELLE PRESTAZIONI Le amministrazioni pubbliche sono tenute a comunicare semestralmente l’elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza al Dipartimento della Funzione Pubblica, con l’indicazione della ragione dell’incarico e dell’ammontare dei compensi. Devono poi rendere noti, mediante inserimento nelle proprie banche dati accessibili al pubblico per via telematica, gli elenchi dei propri consulenti indicando l’oggetto, la durata e il compenso dell’incarico. Tale obbligo è in vigore dall’anno 2006. caro.gnone il 2012-10-12 17:44:36 kosmos1986 il 2012-10-12 18:31:45
|
Post n°403 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da policaretto
I PAESANELLI VOGLIONO SAPERE LA VERITA' SU 30 ANNI DI LADRONEGGIO, DI ARRICCHIMENTI PERSONALI, DI VELENI SPARSI SU TUTTO IL TERRITORIO DEL PAESELLO, COLORO CHE IN TUTTI QUESTI ANNI HANNO SPOGLIATO LA COMUNITA' DEVONO PAGARE FINO ALL'ULTIMO CENTESIMO DI EURO, DEBBONO FINIRE DIETRO LE SBARRE! IL DECLINO VOLUTO DA QUATTRO FARABUTTI PER TENERE AL GUINZAGLIO UN INTERO PAESE. SI INVITANO I SIGNORI DELLA MINORANZA A NON FARE MELINA E PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI. LA CRICCA E' CAPACE DI TUTTO, CAMBIERANNO LE CARTE IN TAVOLA. NON E' LA PRIMA VOLTA E NON SARA' L'ULTIMA! DOBBIAMO FARE I CONTI CON QUESTA GENTAGLIA... difensoredelcomune il 11/10/12 alle 17:38 via WEB sifaw il 11/10/12 alle 08:37 via WEB caro.gnone il 11/10/12 alle 05:16 via WEB difensoredelcomune il 10/10/12 alle 20:20 via WEB caro.gnone il 10/10/12 alle 16:31 via WEB |
Post n°402 pubblicato il 09 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, ASSESSORE, CANCELLIERI, CARTELLO DEI PALAZZINARI, CARTELLO DELLA DROGA, CAULONIA, CEMENTIFICAZIONE, COLLUSIONE, COMMISSARIAMENTO, COMUNE, consigliere, CONSIGLIO, corruzione, GIUNTA, IL BARO.., IL P.I., ILLUSI, IONICA, IONIO, LINU DA GURNA NIGRA, locride, mafia, MARE, mazzetta, prefetto, provincia di reggio calabria, REGGIO CALABRIA, REGIONE CALABRIA Reggio, l'attesa è finita: il Consiglio dei ministri scioglie il Comune per infiltrazioni mafiose. LA GIUNTA DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA ANCORA IN PIEDI, IN PROPORZIONE A QUELLO DI REGGIO CI SONO INFILTRAZIONI DELLA MAFIA E DELLA 'NDRANGHETA DA FAR TREMARE I POLSI. CI SONO INTERCETTAZIONI E PENTITI CHE CANTANO, IL PAESELLO ORMAI RIDOTTO ALLO STREMO DA ANNI E ANNI A GUIDA BARO.. PER ADESSO RESISTE ALL'ATTACCO. EPPURE BASTEREBBE CONTROLLARE I MOVIMENTI DI DENARO DI ALCUNI PERSONAGGI IMPARENTATI CON FUNZIONARI DELLO STATO, OPPURE CONTROLLARE I BENI ACCUMULATI IN POCHI ANNI DAI COMPAGNI DI MERENDE, OPPURE GUARDARE I CONTRATTI DI APPALTO E FORNITURE. CONTROLLARE CHI IN QUESTI ULTIMI 30 ANNI SI E' ARRICCHITO CON I TERRENI AGRICOLI DIVENTATI MAGICAMENTE EDIFICATORI. BASTEREBBE LEGGERE NELLE LICENZE DI COSTRUZIONE. QUANTO DOVRA' TRIBOLARE IL CITTADINO DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA. REGGIO CALABRIA – L’attesa decisione del Consiglio dei ministri sul futuro del consiglio comunale della città dello Stretto è arrivata. Scioglimento per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività amministrativa. Un macigno sulla politica reggina e sulla città che incassa una decisione che in più occasioni il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha definito «sofferta». Lo scioglimento del civico consesso - con conseguente commissariamento per un periodo di almeno 18 mesi prorogabili a 24 - del Comune trae la sua origine soprattutto dalla vicenda della Multiservizi, la società partecipata del comune finita al centro di una serie di inchieste della Dda in quanto ritenuta fortemente infiltrata dalla cosca Tegano e successivamente sciolta dalla giunta Arena. Ma non solo: solo almeno tre le vicende personali direttamente collegate all’attività di esponenti di primo piano del consiglio comunale o della giunta eletti appena lo scorso anno. In particolare, emergono la posizione del consigliere Giuseppe Plutino, le intercettazioni riguardanti l’assessore Pasquale Morisani e la presenza al funerale del boss Domenico Serraino del presidente del consiglio comunale Sebi Vecchio. Giuseppe Plutino fu arrestato lo scorso 21 dicembre con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione condotta dalla squadra mobile di Reggio, in quanto ritenuto «concorrente esterno della cosca Caridi» avendo fornito «un concreto, specifico, consapevole e volontario – recita il capo di accusa – contributo alla stessa come referente politico del sodalizio, destinatario delle preferenze elettorali ricevute sia dagli affiliati, sia da parte di terzi ma raccolti in suo favore dagli esponenti della cosca con particolare riferimento a quelle per l’elezione del consiglio comunale di Reggio Calabria del maggio 2011». La figura dell’assessore Pasquale Morisani appare, invece, probabilmente correlata allo scioglimento in relazione ai contatti che dell’esponente politico sorpreso con il boss Santo Crucitti. Morisani risulta essere stato intercettato presso l’impresa del boss dove si è recato nel corso della campagna elettorale. Infine, per quanto concerne il presidente del consiglio comunale Sebi Vecchio “l’imbarazzo” nasce dalla presenza nelle carte del processo contro i Serraino di una relazione di servizio relativa ai funerali del boss Domenico Serraino. Secondo quanto si apprende nella informativa, alle esequie di don “Mico era presente l’allora assessore comunale di Reggio Calabria Vecchio, agente in aspettativa della Polizia di Stato e, appunto, attuale presidente del Consiglio comunale della Città dello Stretto. Il funerale balzò agli onori della cronaca perché nonostante il divieto di funerali pubblici ordinati dall’allora questore Carmelo Casabona davanti alla chiesa si presentarono a migliaia. Domenico Serraino, di 65 anni era ai domiciliari da quando in carcere gli era stata diagnosticata una malattia incurabile. In precedenza era stato condannato a 30 anni di reclusione per associazione mafiosa ed omicidio reati risalenti tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90. 09 ottobre 2012 19:18 |
Post n°401 pubblicato il 07 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, angelo detto lino, ARSENICO, caterina detta katy, ciccio ciuccio, ciucciari e cavallari, DELINQUENTI, domenico detto mimmo, FOGNA, francesco detto franco, giovanni detto ninni, giuseppe detto pino, GOEL, ilario, LADRI, leo parda, lsu lpu, mafia, MARE, paola detta paolina, re artu' detto costata, RIACE, trema, VIGILI URBANI difensoredelcomune il 06/10/12 alle 20:45 via WEB 06-10-2012 - 17:52:00 Maria Grazia Lagana': |
Post n°400 pubblicato il 06 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, angelo detto lino, ARSENICO, caterina detta katy, ciccio ciuccio, ciucciari e cavallari, DELINQUENTI, domenico detto mimmo, FOGNA, francesco detto franco, giovanni detto ninni, giuseppe detto pino, ilario, LADRI, leo parda, lsu lpu, mafia, MARE, re artu' detto costata, trema, VIGILI URBANI Locri Truffa e falso, condannata a 2 anni. "Le accuse che mi sono state rivolte non sono vere". aveva detto la deputata, facendo dichiarazioni spontanee ai giudici del Tribunale di Locri. Ha sostenuto, in particolare, che non sono vere le accuse mosse nei suoi confronti dall'ex dirigente sanitaria dell'ospedale di Locri, Albina Micheletti, che ha riferito in aula di essere stata chiamata, nell'estate del 2005, dalla Laganà alla presenza di Fortugno, per parlarle di una fornitura per il pronto soccorso. La teste aveva anche detto che una volta constatata la quantità del materiale aveva fatto denuncia. "Non sono vere - ha detto stamani la Laganà - le accuse della Micheletti. Non l'ho costretta a fare quell'ordinativo. Io e mio marito non abbiamo mai avuto rapporti con lei nè sul piano personale nè su quello professionale. E non abbiamo avuto rapporti neanche con Pasquale Rappoccio che tra l'altro è di una parte politica distante dalla mia". Rappoccio è l'ex titolare della Medinex, la ditta fornitrice di materiale sanitario che avrebbe beneficiato degli appalti illeciti, ed è anche lui imputato nel processo. La deputata del Pd ha quindi parlato del marito per dire che "ha sempre pagato per gli alberghi nei quali alloggiava in occasione di convegni o di manifestazioni e come primario del pronto soccorso era una persona costante e seria sul lavoro. Come medico e come politico è stato anche autore di una serie di denunce sulla gestione della Asl di Locri che poi sono finite nel nulla". La parlamentare, dopo le dichiarazioni spontanee ha lasciato l'aula per impegni personali e professionali. L'inchiesta che ha portato al processo fu avviata nel 2006 dopo la relazione del prefetto Basilone, nominato commissario all'Asl di Locri in seguito allo scioglimento dell'Azienda disposto all'indomani dell'omicidio di Fortugno. |
Post n°399 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da policaretto
ministrodifessi il 05/10/12 alle 08:51 via WEB |
Post n°397 pubblicato il 01 Ottobre 2012 da policaretto
Tag: 'ndrangheta, angelo, ANTONIO, ARSENICO, ASSESSORE, AVVOCATO, CAF, CATWOMAN, COMUNE, CONCUSSIONE, consigliere, CONSIGLIO, CONSULENZE, corruzione, CORTE DEI CONTI, danno erariale, DELINQUENTE, FALSO IN BILANCIO, FOGNA, FRANCESCO, giovanni, GIUNTA, ilario, INPS, LADRO, mafia, MARE, massoneria, peculato, PROVINCIA, REGIONE, REVISORE DEI CONTI, RIMBORSI, SCANDALO, SINDACALISTA, SINDACATO, tarantella, TUTTI SANTI difensoredelcomune il 30/09/12 alle 16:00 via WEB |
INFO
CERCA IN QUESTO BLOG
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: policaretto
|
|
Sesso: M Età: 59 Prov: RM |
ULTIMI COMMENTI
MANIFESTO DEI GIORNALISTI CALABRESI.
Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto ‘siediti’ e ci siamo alzati, ci hanno detto ‘non fare questo, non fare quello’ e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto ‘non scrivere’ e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
AVVERTENZA AL NAVIGANTE
IN QUESTO BLOG LE REGOLE DI PUNTEGGIATURA FORMA E ALTRO SONO, DAL RESPONSABILE DEL BLOG, VOLUTAMENTE DISATTESE. SEMPRE PER ONORARE L'INTELLIGHENTIA COLLABORAZIONISTA CAULONIESE.
NUMERI UTILI
112 Carabinieri - 113 Polizia - 117 GdF - 118 Pronto Soccorso - 115 VV.FF. -
NOE Reggio Calabria, tel. 0965.28438 - Mail: noerccdo@carabinieri.it
Arpacal Reggio Calabria, tel e fax, 0965.372618 - Mail: dip.rc@arpacal.it
NAS Reggio Calabria, tel. 0965.685074 - 1530 SOS Mare -
C. P. Roccella Ionica 0964 863213 - N.V. Guardia di Finanza 800669666
N.V. N.O.E. 800253608 - Corpo Forestale 0964 861353 -
S.O.S. Criminalità - 0964.390570
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 12:35
Inviato da: ambrosiadossi88
il 24/08/2016 alle 23:49
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 14:47
Inviato da: nella.merda
il 23/02/2016 alle 19:54
Inviato da: rossella.amata
il 13/02/2016 alle 12:54