PRESENZA
PRESENZA SOLO PRESENZA« L'AQUILA NELL'ANIMA | SCOMMETTERE SULL'AVVENT... » |
Sono tornato in una classe e mi sono soffermato un'altra volta per un'ora sui primi tre versi della Divina Commedia.
"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita".
Ho riletto diverse volte. Ho invitato degli alunni a leggere a voce alta. L'incanto delle parole. Ho insistito affinchè ognuno assaporasse il suono e il senso di ogni parola. Li ho sfidati a trovare una definizione più realistica della situazione che viviamo. Dante ha la pretesa di dialogare con ognuno di noi. I classici hanno la pretesa di interpellare il nostro io. Ho ridetto alla classe che
"il supremo ostacolo al nostro cammino umano è la trascuratezza dell'io".
L'ostacolo più grande al nostro pellegrinaggio è la trascuratezza dell'io o peggio ancora, il suo smarrimento. Ed è sempre la situazione del mondo attuale. E' la nostra situazione.
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