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CENTRALITA' DELLA FORMAZIONE

Post n°829 pubblicato il 13 Luglio 2010 da angeloluciorossi

E' necessario riflettere dopo gli esami di maturità. In una "società della conoscenza" è importante notare se i nostri ragazzi sono in grado di stabilire delle connessioni interdisciplinari, elencando i nuclei fondamentali di ciascuna disciplina. La strada da fare è tanta. Siamo in ritardo. Si rivendica  una unitarietà della conoscenza, senza alcuna separazione tra "nozione" e sua traduzione in abilità. Dobbiamo con umiltà rilanciare e valorizzare tutti gli aspetti del lavoro scolastico. Prima di tutto lo studio delle discipline in una prospettiva sistemica, storica e critica. Inoltre la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari. E' da incrementare l'esercizio della lettura, dell'analisi e della traduzione di testi letterari, filosofici, storici, scientifici, saggistici e di interpretazione di opere d'arte.L'uso costante del laboratorio per l'insegnamento delle discipline scientifiche. La pratica dell'argomentazione e del confronto. La cura di una modalità espositiva scritta ed orale corretta, pertinente, efficace e personale. L'uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca. Dobbiamo ricominciare a fare scuola sostenendo la passione di tuti quei docenti che vivono il loro impegno profesionale come un'avventura per sé e per i propri studenti.

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Commenti al Post:
liber14
liber14 il 14/07/10 alle 11:56 via WEB
Leggendo questo post e' inevitabile che alcune considerazioni vengano in mente. Posso dire di non essere un'addetta ai lavori ma e' evidente che la situazione va sempre più deteriorando, nel senso che scorgo con grande preoccupazione un impoverimento culturale e un accrescimento dell’abulia e di un atteggiamento di passività nei confronti della vita da parte dei giovani. Sono convinta pero'che la responsabilità non può essere addossata a loro. Come si puo' pretendere per esempio che ci sia coscienza civica da parte dei giovanissimi se la scuola italiana e, più in generale, l’intera società ha rimosso totalmente questi valori? Oggi si assiste alla “scuola delle tre I: internet, inglese e impresa” E le discipline umane? E la cultura letteraria? E la poesia? Quand’è che la scuola affronterà seriamente queste tematiche? Se pensi che si intende indebolire l’insegnamento di una materia fondamentale come il latino nelle scuole superiori ti rendi conto perfettamente di come esista una progettualità politica volta a privare i giovanissimi degli strumenti di base per la costruzione di un pensiero autonomo ed indipendente, con la naturale conseguenza di una progressiva apatia delle nuove generazioni. Purtroppo la crisi che il sistema scolastico attraversa getta nella rassegnazione anche quei tantissimi e bravissimi insegnanti che vorrebbero svolgere al meglio la loro delicatissima funzione di educatori e pedagoghi. Ma certo la crisi della scuola è il sintomo di una crisi generale della società italiana che tende sempre più verso una inquietante analfabetizzazione dei cittadini ( gli spettacoli televisivi sono, in questo senso, emblematici). Si tratta allora di riflettere a fondo su quali possano essere i modi migliori per fornire ai giovani gli strumenti culturali per poter sviluppare la propria individuale personalità. Al di là delle innegabili e principali responsabilità delle istituzioni e della politica, credo che la pratica dell’auto-organizzazione e dell’assunzione diretta di responsabilità siano le strade migliori e da perseguire assolutamente, anche perché, vedo molti ragazzi e ragazze che sono, generalmente, poco attenti e appassionati allo studio delle discipline umanistiche. Ma anche questo, secondo me, è soltanto un riflesso di una politica volta a scardinare totalmente il sistema scolastico con una serie di attacchi francamente inaccettabili, e, più in generale, ad anestetizzare il senso civico dei cittadini grazie alla costante rimozione della cultura dall’immaginario collettivo dell’Italia contemporanea. Tutto ciò non è avvenuto per caso, ma è stato sapientemente progettato e realizzato al fine di costruire la società dell’oblio e della dimenticanza, dell’assenza della storia e dell’annullamento persino dei valori più elementari e basilari. Tuttavia, credo non sia giusto né opportuno abbandonarsi al pessimismo soprattutto per il rispetto che dobbiamo ai tanti ragazzi che non intendono arrendersi al vuoto che dilaga dalle televisioni e dai media e al lavoro di tanti insegnanti che credono ancora nella liberta' di pensiero.
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angeloluciorossi
angeloluciorossi il 14/07/10 alle 18:48 via WEB
Questo è il tempo dei "tentativi" per rispondere all'emergenza educativa. Si capisce che viviamo dentro un tempo "liquido". Siamo chiamati a ridestare l'io di ognuno di noi. Ridestare nell'io la commozione per la realtà. Ridestare nell'io il desiderio di qualcosa di bello, di vero, di grande...
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