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ORIENTAMENTO E RIFERIMENTI TOPONOMASTICI A PRESICCE
A META' DEL SECOLO SCORSO
Alla fine degli anni '50, fui invitato a partecipare alla politica amministrativa di Presicce e, non sarebbe stato un evento sufficientemente degno di ricordo, se non per il fatto che in quella precisa circostanza mi venne consegnata una copia dell'elenco completo dei votanti del comune con i rispettivi cognomi e residenze.
Appresi con grande stupore che esisteva una toponomastica urbana costituita da tanti nomi di vie completamente sconosciute. Dovetti lavorare molto per far combaciare quelle vie su quei luoghi che con altri nomi, avevo appreso fin dalla nascita, nella quotidianità. In effetti a tutte le vie era stato assegnato un nome ma la maggior parte dei presiccesi, analfabeti, conosceva solo il nome della propria via, per il resto continuava a riferirsi ancora al vecchio metodo.
Ancora grande meraviglia costituirono i cognomi degli elettori compaesani. Persone che avevo conosciute con un nome, da tutti ufficialmente usato, mentre scoprivo che non era il vero cognome, ma solo il soprannome, cioè “la nciurita”. Ero consapevole di quanto il fenomeno fosse diffuso ma non immaginavo fino a tal punto.
Naturalmente, non tutti i presiccesi avevano la “nciurita”, per esempio i blasonati (principe, marchese e conte), venivano designati con il DON (dominus) davanti al nome proprio, seguito dal titolo nobiliare. Esempio: “don Cicciu lu marchese”. Anche i familiari erano nominati allo stesso modo per esempio: “donna (domina) Mmaculata la mujere de DON Cicciu lu conte”.
Anche i benestanti latifondisti non avevano il sopannome ma il nome e cognome veniva posposto al DON di rispetto. Esempio: don “Cicciu Sarracca” (Seracca).
I professionisti, normalmente non avevano il soprannome e spettava loro il DON davanti al nome proprio, seguito dalla professione. Esempio: “don Cicciu lu speziale”.
Per i sacerdoti, il DON reverenziale veniva usato solo nel discorso diretto mentre venivano menzionati anteponendo al nome, l'appellativo PAPA (padre), componendolo spesso in unica parola. Esempio: “Papacicciu”, “Papatore” ecc..
I modesti possessori di proprietà fondiarie, condotte direttamente con l'aiuto dei familiari e dei braccianti stagionali, avevano il soprannome e venivano gratificati dall'appellativo “patrunu” (padrone) seguito dal nome e soprannome. Esempio: “patrunu Cicciu sciroccu”. Ovviamente anche i familiari soggiacevano alla “nciurita” del capo famiglia e venivano denominati col nome proprio ed il grado di parentela. Esempio: “lu Cici, fiju de lu patrunu Cicciu sciroccu”.
Gli artigiani venivano tutti identificati dalla parola “mesciu” (maestro) seguito dal nome proprio e dalla rispettiva attività e/o soprannome. Esempio: “mesciu Cicciu lu scarparu” o mesciu Cicciu suja, lu scarparu. Anche al maestro di scuola veniva riservato l'appellativo di “mesciu” ma, per distinzione, gli veniva posposto al nome. Esempio: “Cicciu, lu mesciu de scola”.
Per tutte le altre persone esisteva solo il nome proprio seguito dalla “nciurita”.
Normalmente le donne perdevano “la nciurita” della famiglia di provenienza quando si sposavano ed acquisivano quella del marito. A volte, però, veniva mantenuta, specialente se era “nciurita” molto caratteristica, o specifica per la persona ovvero la donna era ritenuta più importante o più in vista del marito.
Nel discorso diretto, era d'obbligo per tutti adoperare il verbo nella seconda persona singolare, anteponendo sempre il pomposo DON (dominus) o il rispettoso “SIGNURIA” (signore) o l'amicale “TIE” (tu) a seconda della persona con la quale si colloquiava. (Il “voi” della pur recente “era ...” , a Presicce, non aveva lasciato strascichi).
A ricordo di quanto sopra, di seguito, propongo la toponomastica presiccese del tempo ed un elenco, abbastanza esaustivo, dei soprannomi tornati alla mente a me ed al mio amico prof. Antonio Stendardo, col fattivo contributo di parenti e di tanti amici compaesani.
1 - ANTICHI RIFERIMENTI DI ORIENTAMENTO A PRESICCE
Di seguito, un elenco dei nomi dei luoghi cardini usati come riferimenti per la ricerca ed individuazione degli abitanti nell'ambito del paese:
la “Chiesia Matre o Chiesia de sutta” con gli adiacenti palazzi Villani e Giannelli. Da qui inizia la via “de sutta” che porta agli Arditi, ai Seracca, a “lu Stròzzulu” e a “l'Ancili”. Di fronte poi vi è il largo col vicolo chiuso per il cinema, dirimpetto a “lu pede de pipe”. Ai lati, della chiesa, o meglio “a rretu a la chiesia”, dalla parte della sacrestia, inizia la via delle Case Nuove, mentre dalla parte dove si trova “la trasuta de le fìmmene”, inizia la stradina con la casa parrocchiale;
la “chiazza de sutta o chiazza ranne” col castello, con la via stretta che porta a “lu Patreternu”, “sutta a la Saricina” e alla chiesetta della Madonna “Ndulurata”, poi la via di “li Suronzi”, il largo S. Giorgio, “li Cruduli”, “Puzzutranu” e “la LogNa” nota anche come la via dei “Setteveli” oppure la via “de sutta” ovvero la via vecchia “cu bai a Dacquarica”. All'angolo nord della piazza vi è la corte dietro la chiesetta di San Luigi che ha l'uscita quasi di fronte alla via detta del Fossato poi Fracasso ma a tutti nota come la via di “la Vicenzina” o de “li carbinieri”;
la via “Donnica” poi Corso Italia, col castello del Marchese posto tra i vicoli “de li maranci” e “de mesciu Turquatu Jancu”, poi il vicolo “de mesciu Carmelu Stannardu” che, dopo aver intersecato la via “de li Scatina” o “de la Saletta”, porta a “ntra le Palate”. Si dice “ntra le Palate” in quanto zona completamente chiusa, infatti si entra e si esce dalla via XXI aprile, meglio nota come via di “mesciu Cesere Caravecchia”. Dall'altra parte di via Donnica, si trova il popoloso quartiere “de li Vignali” con la via, attuale R. Sigliuzzo, che finisce con l'abitazione e bottega “de lu carnamantaru”, in quanto chiusa da un alto muro, con foro a livello per lo scolo delle acque piovane, oltre il quale muro vi è la depressione “de la vora”. Andando più in su per via Donnica, si trova il giardino triangolare di “la Mènnala”, che ha inizio col vertice inferiore dal largo dov'è la bottega di vino di “mesciu Ninu Sculatura” e si estende fino alla via Roma;
lo stabilimento dei fratelli Valiani segna il limite abitato a nord del paese e divide la via della stazione ferroviaria e del Camposanto, dalla via “nova” o “de susu” per Acqurica.
la “Chesia de la Madonna de lu Carminu” o “chiesia de susu” con annesso convento, casa comunale, scuola, cinema all'aperto, istituto delle suore e l'antistante piazza con la stessa denominazione della Chiesa o anche “chiazza de susu” con la fontana. Davanti alla Chiesa si snoda la citata via Roma, proveniente da Acquarica per Salve ed è detta anche via “de susu” per distinguerla dalla parallela già citata via “de sutta”. Si diparte, inoltre, la strada per Specchia detta anche la via di “mescèttere” con la zona di “Campine” a nord e quella “de susu” alla ferrovia a sud, che giunge fino all'altra via che attraversa la ferrovia, l'attuale via Cattaneo, più conosciuta come via di don “Santinu” o la via della cabina (elettrica);
il Calvario, costituisce l'estremità sud del paese ad eccezione di poche abitazioni e la villa. Importante riferimento per gli abitanti del rione “lu Piru” o “lu Triscinu” e da qui comincia la via che attraversa “Terrasignura” (attuale via Cesare Battisti) e si ricongiunge con la via “de sutta”, quella che porta alla Chiesa della Madonna degli Angeli.
2 - LE NCIURITE DEI PRESICCESI
Al fine di rendere più agevole l'elenco, ho arbitrariamente diviso il numero dei soprannomi in gruppi, approssimamente omogenei e relativi a:
a - caratteristiche fisiche, morali e comportamentali
b - modi di dire o parole alterate o senza senso
c - vezzeggiativi del nome o riferimenti a persone note
d - luoghi di provenienza
e - tipi di animali comparati
f - attività artigianali o commerciali
a - Caratteristiche fisiche, morali e comportamentali
bacuccu baddhizzi ballarinu bonafede
cacatu cacaturu cajoffu calè
campulacasa canoddha capezza capidelana
capilognu caravecchia cascetta castagnazza
cateddhu catrinella chichirizzeddhu ciampaulu
cilusu cipili cucuzza culera
culinìvuru curdeddha fasazza fimmanaru
fimmaneddha lardusu malenu mandormi
manciamiju manimuzzu monucu nticaru
nticu pazzullu pezzanculu pia
pianci piccinneddhu pinta piosu
piripizzu piscialire pizzisanta pizzitortu
rascatu razzeddha ricìnu rignu
saccatu saregna scescia sciacquitti
spinnatu stuccatu strunzu sufia
surdu svergugnatu trecculi truja
vavusu ventrijancu zoppu
b - Modi di dire o parole alterate o senza senso
bonasera bruscia cafai calicali
ccaccà cciappa chiappilli cicora
cindu crai cuccuvìu culaci
cumma farcicchia favale fazzadiu
ficajanca filistranu fiora firmiluce
furmeddha gNazza larascata macchiateddha
marimottu marsiolu mascione massere
mmulavecchia michesu mucchiu muntidoru
musi ncaddhina nticchia ntinna
pajara pàmpana pantatu papaccé
papacicciu parapatta pardicchia parisi
parma paschì pasci pataccia
patana picadoru picarella picu
pignateddhu pilotti pincu piscozzu
piselli pitanni pitò pìttala
pizzantoni pizzi pizzicui pogNa
pulignu qualata saracu scamoru
scarda scardante scatina scattareddhu
scattiè sciroccu sciurti sculatura
sòssiu sperra spràsciu squescia
squaja stompu stuppeddhu suja
tampa tapicca tarallu tramuntana
trentacarrini turnese tuzzune varnalla
vèsciu zuccarinu zippu
c - Vezzeggiativi del nome o riferimenti a persone note
blaccamanni ciobbe cosimeddhu fanchecca
giuda jaju lisiena luna
mascagna musulinu musiderizzu ncicchirinneddhu
nfiernu nniculeddhu ntoniceddhu nunziu
nzermu pascaleddhi pascianni paticeddhu
patimoru pauleddha peppededìu peppepapa
pinocchiu pippu purginella richirichi
roccuroccu sanzone scaliota sciudeu
torechiarina toturuzzu turuzzu vitudelefìmmene
d - Luoghi di provenienza
caddhipulinu cricìa curduvana matinese
pujese santutana scemmanaru toredepatu
tricasinu
e - Tipi di animali comparati
ancileddhu cattu cicala ciddhuzzu
cozza curnacchia lupu malotu
musci pica puce pusciu
rùculu sarvica scajune sturnu
surge ticra vurpe
f - Attività artigianali o commerciali
battitore cantararu capurale carcaluru
cardantoni carnamantaru cazzalora conzalimmi
cucchiara cutura farinaru fiscularu
freschigelati furnaru furnararu mpicaceddhi
mulinaru murgaru nutaru passularu
pescvìnnulu pettanaru pezzeccapiddhi pignataru
pisalana prèvete putacaru putichinu
quadararu razzieri rrei sciardinieri
tabaccara trucheri vardafili vinnipetroju
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