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Comunicazione e tolleranza

Post n°11 pubblicato il 16 Maggio 2008 da stefpet

Nei messaggi precedenti abbiamo parlato di comunicazione. Mi sembra importante cominciare a parlare di una delle forme più sublimi della comunicazione e cioè la tolleranza, che non significa sopportare qualcuno perchè è diverso, è di un'altra cultura, bensì cercare di conoscere questo qualcuno entrandoci in interazione, appunto, comunicando con lui. Per riflettere su questo partiamo dalla visione di due film: "Tutto su mia madre" e "Le fati ignoranti". Buona lettura, ma soprattutto buona riflessione.


Trame

“Tutto su mia madre”
(TSMM) inizia con la morte di Esteban, figlio diciassettenne della protagonista
Manuela. Quella sera erano andati entrambi a vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine dell'esibizione Manuela ed Esteban attendono all'uscita l’attrice
dello spettacolo, per un autografo. Ma quella notte pioveva a dirotto e Esteban
rimase investito ad un incrocio mentre cercava di inseguire correndo l’attrice
che se ne stava andando in auto. Così Manuela decide di partire alla ricerca
del padre di Esteban, il quale non sapeva nulla dell’esistenza di Esteban,
infatti il ragazzo aveva sempre covato nel cuore il desiderio di conoscerlo ed
incontrarlo. Così, come per soddisfare l'ultimo desiderio del figlio Manuela,
va alla ricerca del suo ex compagno che ora è una transessuale
e si fa chiamare Lola. Arrivata nella città, la madre incontra subito una sua
vecchia e cara amica, Agrado, anche lei transessuale, che per vivere è
costretta a prostituirsi. In seguito Manuela conosce Rosa, una suora destinata
ad andare in missione, che si ritrova però sieropositiva e incinta di
un bambino, il cui padre è ancora Lola. Intanto Agrado, grazie a Manuela,
lascia il marciapiede per lavorare da Huma, che nel frattempo aveva conosciuto Manuela,
la quale le aveva raccontato la storia di Esteban. Ma anche Huma aveva avuto
una storia travagliata, poiché aveva iniziato una storia d’amore con una sua
collega tossicomane. Nel frattempo Rosa partorirà un bimbo, a cui darà il nome
di Esteban, e che consegnerà a Manuela prima di morire. Al suo funerale compare
Lola, che però si mantiene a distanza; debilitata dall'HIV, si sente in colpa per
i suoi errori e acquisisce consapevolezza di essere padre di un figlio ormai
morto, e di uno appena nato. Ne “Le fati
ignoranti” (LFI) Antonia e Massimo sono felicemente sposati da quindici anni fino
a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio
dolore, finchè un giorno, scopre che il
marito aveva un'amante da sette anni. Così Antonia decide di iniziare una serie
di ricerche per trovare l’amante di suo marito. Riesce ad individuare da dove è
stato spedito il pacco regalo inviato al marito con dedica (grazie alla quale
capisce del tradimento). Si reca presso l'appartamento che è intestato al
nominativo Mariani che per lei era ovvio pensare fosse la signorina Mariani.
Dopo i tentativi di depistaggio da parte degli amici gay e travestiti che
affolla l'appartamento scoprirà la verità: l'amante di suo marito era un uomo,
Michele. All’inizio Antonia reagisce con profondo disgusto ma il contatto con
il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un'esperienza capace di
farla tornare a vivere pienamente.


Personaggi

Quello che emerge dai
due film è lo spessore umano dei personaggi principali, che sono tutti donne,
gay o transessuali; in tutti e due i film non c’è un personaggio maschile
prevalente.

In TSMM si ha Manuela
che affronta con coraggio la perdita del figlio e come per soddisfare un suo
ultimo desiderio va alla ricerca del padre; anche ne LFI Antonia, seppur dopo
una prima fase di disperazione, va alla ricerca dell’amante del marito, come se
ci fosse qualcosa o qualcuno che la cercasse dal passato; la figura di Rosa, in
TSMM, dipinta come un'anima candida, che ha immolato la sua intera vita per il
prossimo, fino a quando non si innamora di Lola, che la abbandonerà come ha
fatto con Manuela, si può mettere a confronto con quella di Michele (LFI) che
ha vissuto in clandestinità la sua relazione con Massimo per ritrovarsi alla
sua morte senza più nulla. La figura di Agrado (TSMM) simboleggia la verità e
la sua ricerca, ma anche la generosità nel donarsi al godimento altrui per alleviare
il dolore insito nella vita di ognuno: nel film Agrado dichiara che il suo nome
d'arte l’aveva scelto per rappresentare il suo più grande sogno: proprio quello
di alleviare le sofferenze altrui, cercando di rendere la vita di ogni persona che
incontrava, più "gradevole". Ne LFI, questa funzione è rappresentata
dal gruppo di gay e trans che sono molto vicini a Michele, ma comunque
estremamente accoglienti anche con Antonia, che in un primo momento si era
rivelata abbastanza ostile nei loro confronti.


Atmosfera che si
respira nei film

Durante TSMM, ma
anche ne LFI, si respira un’atmosfera insolita ma comunque rasserenante. Non è
usuale rappresentare ogni eccesso in maniera così equilibrata e in piena
armonia. I personaggi principali accettano ogni avvenimento, anche il più
tragico, con naturalezza e spontaneità. Le donne, i gay e i trans vengono
raffigurati come persone sagge che conoscono il senso e l’importanza della vita.
Questi personaggi piangono, soffrono e si disperano; ma nello stesso tempo ridono,
scherzano e continuano a sognare. Comprendono tutto, e tutto perdonano, (ad es.
Agrado viene assalita da un suo cliente, ma prima si difende, graffiandolo con
le unghie e insultandolo e poi, a pericolo scampato, gli indica una sua amica
per farlo medicare), c’è in loro una profonda conoscenza della vera umanità e
della tolleranza. Vivono uno stile di vita diverso e superiore (sarebbe meglio
dire “diverso perché …”) alla norma, che riconosce il rammarico e il dolore, ma
nonostante ciò non consentono che questi sentimenti diventi rancore ed odio.
Sono persone umili, che non giudicano e non condannano, amano la vita e sono
disposte solamente a vivere.


La tolleranza

La grande qualità dei
due film è di riuscire, a rappresentare i sentimenti con semplicità, senza
quindi sofisticatismi, finalizzati a rendere le storie più intriganti per fare
più spettatori. Come quando il giovane Esteban (TSMM), intuisce che la metà
della vita che gli manca sta in quella foto strappata a metà dove si vede solo
una sua giovane madre. In TSMM, viene chiaramente espressa la piena
accettazione di tutte le persone che vogliono essere madri, siano esse donne o
meno, ma ad una condizione che abbiano la stessa loro capacità di accudire,
curare, consolare e costruire la vita. Ne LFI, il segreto è quella famiglia
allargata colorata ed eterogenea rappresentata nelle scene sulla terrazza. Ci
si vuole tutti bene, ci si supporta nei momenti difficili, si ride, si canta si
balla si piange si scherza assieme. E' una situazione ideale in cui tutti
vorremmo trovarci. Perché al di là delle differenze di genere e di orientamento
sessuale, LFI ci parla dell'amicizia, della solidarietà e dell'amore.
Sentimenti rari al giorno d'oggi.

 
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