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per evitare di morire stupidamente di prostata

 

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IL TUMORE ALLA PROSTATA

 

 

 

prostata:lo screening di massa salverebbe molte vite ma in Italia non si fa...

Post n°17 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da prostatassassina

Ogni anno in Italia ci sono circa 7000 morti per cancro alla prostata eppure ancora non si pratica da parte del sistema sanitario lo screenig di massa così come si fa per altre patologie come il cancro al seno o all'intestino.Tutto è affidato alla buona coscienza del medico di base(quando c'è) e alla auto-responsabilizzazione del cittadino che deve sollecitare,informarsi,agire e fare da sè.

Molti in Italia si vantano ancora oggi di non andare dal medico se non saltuariamente  e di non tenersi sotto controllo come se fosse un titolo di merito o un segno di virilità.I veri machos poi mai si farebbero un esame che comporta l'esplorazione del retto...figuriamoci.E così di ignoranza e di cattiva organizzazione del sistema sanitario si può morire e patire lunghe sofferenze.

Sarà un caso di normale insipienza e di negligenza colpevole da partre del sistema sanitario non ostante il suo costo mostruoso per la collettività oppure ci sono precisi interessi economici della serie:UN AMMALATO DI TUMORE RENDE DI PIU' DI UNA PERSONA SANA SALVATA DALLA PREVENZIONE EFFICACE????

 
 
 

PROSTATA:DIGITALIZZARE IL SISTEMA SANITARIO REGIONELE DELL'EMILIA-ROMAGNA

Post n°16 pubblicato il 24 Novembre 2009 da prostatassassina

Oggi le cartelle cliniche dei pazienti sono ancora su carta con tutti i limiti del caso e non sono contenute in un unico database regionale perchè il DATABASE REGIONALE non esiste.Semplice.Il servizio sanitario è strutturato per USL territoriali ma rileva spesso solo le esenzioni.Le cartelle cliniche cartacee sono invece custodite solo in ogni singolo ospedale quindi non sono disponibili per nessun database.
Il circolo virtuoso dovrebbe consistere nella creazione di una rete INTERATTIVA digitale tra PAZIENTE-MEDICO DI BASE-DATA BASE DEL SITEMA SANITARIO REGIONALE.Una cosa non impossibile e non costosa se la dovesse gestire un privato.Basterebbe razionalizzare l'esistente e dirottare risorse da settori inutili a quelli necessari.
In questo modo si potrebbero inserire nel sistema una serie di ALERT riferiti alle patologie più comuni o per le quali è attivo uno screening di massa,rilevando in automatico i comportamenti a rischio degli utenti o la mancanza di esami specifici.
Non ci vorrebbe un genio e si risparmierebbero migliaia di vite umane e di costi pesanti amplificando la prevenzione a scapito della terapia tardiva.Quanti tempo occorre perchè i nostri politici se ne rendano conto???

 
 
 

PROSTATA:NUOVO TEST PIU' SICURO.A QUANDO NEGLI OSPEDALI??

Post n°15 pubblicato il 24 Novembre 2009 da prostatassassina
 

DA "LA STAMPA.IT"
E' pronto il primo esame molecolare eseguibile sulle urine. Più semplice e preciso dei controlli tradizionali
ANDREA SERMONTI
Finalmente addio a quel fastidioso esame della prostata, «incubo» degli uomini che tagliano il traguardo dei 40anni? A sentire gli esperti sembrerebbe proprio di sì, grazie all’arrivo del primo test molecolare al mondo eseguibile sulle urine,da utilizzarsi come ausilio nella diagnosi del tumore alla ghiandola prostatica. Si chiama Progensa PCA3, e i dati scientifici adisposizione indicano che questo esame potrebbe diventare uno strumentoclinico indispensabile. Secondo il prof. Francesco Montorsi, ordinariodi Urologia all’Università Vita-Salute, Ospedale San Raffaele diMilano, «questo esame potrebbe rappresentare una grande svolta per un certo numero di pazienti, poiché faciliterebbe la decisione del medicosull’opportunità di procedere a un’ulteriore biopsia o meno, interventoche può essere doloroso oltre che causare effetti collaterali indesiderati.

Da nuove ricerche, inoltre, è emerso che il testpotrebbe rivelarsi utile nell’individuazione di quei soggetti affettida forme tumorali meno violente, «per i quali la cosiddetta “vigilanzaattiva” potrebbe risultare un’alternativa migliore rispetto a unintervento terapeutico aggressivo». Questo nuovo test, infatti,utilizza il PCA3 (un marker genetico del cancro prostatico) comepredittore della presenza della patologia e può essere impiegatoinsieme agli altri esami attualmente disponibili per confermare ladiagnosi di tumore alla prostata. Secondo le previsioni, dovrebbecolmare alcune delle lacune mostrate dagli strumenti diagnosticiesistenti.

Il PSA (antigene prostatico specifico), peresempio, risulta generalmente elevato per motivi non legati allapresenza di una neoplasia. Di conseguenza, l’esame del tasso di PSA dàadito a numerosi risultati «falsi positivi», cosa che può condurreall’esecuzione di sgradevoli e costose biopsie, in ultima analisiinutili. Il marker genetico PCA3 è presente a livelli elevati solo neitessuti prostatici cancerosi, e questo lo rende un indicatore tumoralepiù specifico del PSA, riducendo potenzialmente il numero di biopsienon necessarie e aiutando il medico a identificare una possibileterapia (oppure una strategia per il monitoraggio attivo del carcinoma).

«Ilproblema più serio quando si pone una diagnosi di tumore alla prostata,è dato dall’incertezza che avvolge l’aumento dei livelli di PSA –sottolinea il prof. Roberto M. Scarpa, ordinario di Urologiaall’Università degli Studi di Torino e direttore della StrutturaComplessa a Direzione Universitaria di Urologia dell’AOU San LuigiGonzaga –, e i dati recenti indicano che il punteggio ottenuto conquesto test è in grado di predire meglio il volume del tumore rispettoal resto delle opzioni diagnostiche disponibili. Qualsiasi esame cheriduca il rischio di essere sottoposti a biopsia senza che ce ne sia unreale bisogno è ovviamente una buona notizia per i pazienti».

 
 
 

SCREENING DI MASSA IN EUROPA -20% DI DECESSI

Post n°14 pubblicato il 16 Novembre 2009 da prostatassassina
 

(IN ITALIA NON ESISTE LO SCREENING DI MASSA PER QUESTO TIPO DI PATOLOGIA)
Nello studio europeo ERSPC ( European Randomized Study of Screening for Prostate Cancer ), lo screening per la ricerca di PSA, senza esame rettale digitale, è risultato associato a una riduzione relativa del20% nella percentuale di mortalità da tumore prostatico, durante un periodo osservazionale di 9 anni, con una riduzione assoluta di circa 7morti per cancro della prostata ogni 10.000 uomini sottoposti a screening.NEGLI USA E' LA SECONDA CAUSA DI MORTE PER TUMORE
 LEGGI L'ARTICOLO

 
 
 

PROSTATA E SESSO ESTREMO:FA MALE RITARDARE L'EIACULAZIONE?

Post n°13 pubblicato il 16 Novembre 2009 da prostatassassina
 


NELLA FOTO IL PORNO-DIVO ROCCO SIFFREDI
SECONDO ALCUNI STUDI UN'EIACULAZIONE AL GIORNO DIMEZZA IL RISCHIO DI TUMORE ALLA PROSTATA POICHE' DIMINUISCE LE QUANTITà DI SPERMA CHE RISTAGNANO E CHE SI DETERIORANO AL SUO INTERNO.ALTRI ILLUSTRI CLINICI SOSTENGONO CHE STRESSARE LA PROSTATA RITARDANDO A LUNGO L'ORGASMO COME FANNO I PORNO ATTORI PER  LE LORO PERFORMANCES E' DELETERIO E FONTE DI PROBLEMI.INSOMMA FARE POCO SESSO SAREBBE DANNOSO COSI' COME ESAGERARE A QUANTO PARE.UNA COSA E'  CERTA:ANCORA NON SI SA CON CERTEZZA COSA DETERMINA IL TUMORE ALLA PROSTATA  A CHE SE ESISTONO MOLTE IPOTESI CHE SI CONIUGANO CON LA CRESCITA ESPONENZIALE DI QUESTA PATOLOGIA NEI PAESI INDUSTRIALIZZATI IN EUROPA E NEL NORD AMERICA.CHISSA' COSA NE PENSA SULL'ARGOMENTO ROCCO SIFFREDI?IN OGNI CASO STATE CONTROLLATI E AGITE SUBITO COL CERVELLO IN CASO DI RISPOSTE NEGATIVE AI TESTS.

 
 
 
 
 

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Un blog di: prostatassassina
Data di creazione: 25/10/2009
 

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