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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 20 Luglio 2008 da prupittog
 

CONTRO
L'UNIVERSITA'(BOATO-CAPANNA-ROSTAGNO-VIALE-INTERNAZIONALE
SITUAZIONISTA-DUTSHKE-WEINBERG)-MIMESIS EDIZIONI 2008


Se da un lato lo sguardo degli autori
si rivela lucido,dissacrante dall'altro lato -a causa del fanatismo
ideologico al quale aderirono-si dimosta o miope o cieco soprattutto
quamdo Fanon,i Mir e la teoria del foco guerrigliero diventano
alternative praticabili per innestare il processo rivoluzionario
all'interno della societa' occidentale.Discorso analogo per quanto
concerne la previsione della fine del capitalismo certezza che gia'
Marx aveva in pieno ottocento!Ebbene,al di la' delle osservazioni
relative alla demistificazione del piano di studio-letto
correttamente come esempio di distribuzione del potere-,a quelle
relative al perverso nesso tra universita'-partiti e oligarchie
militari industriali-oggi piu' solide che mai nonostante le
aspettative contrarie della contetsazione!-,alle critiche rivolte al
ruolo dei seminari universitari letti giustamente come vivaio di
leccapiedi , a quelle riguardanti l'universita' come luogo per
eccellenza della manipolazione ideologica e della integrazione
sociale-osservazione questa valida soprattutto per le facolta'
tecnico-scientifiche,a quelle riguardanti il legame inscindibile tra
consumismo e mondo universitario o a quelle che stabiliscono una
equipollenza-in fondo corretta-tra psichiatri e poliziotti - lo scopo
finale di codesta “furia” iconoclasta fu di una lapassiana
evidenza:la conquista del potere,la sostituzione delle oligarchie
tradizionali con quelle rivoluzionarie,la sostituzione di un luogo
atto all'indottrinamento con un altro per certi versi piu' fanatico e
dunque piu' intransigente del precedente.Si pensi, ad esempio, a come
le critiche di Capanna risultassero ridicole poiche' avevano la
pretesa di imporre ad una universita' privata e oltrettutto
cattolica un modus operandi analogo a quello di una universita' di
tipo sovietico.Le reazioni del rettore Franceschini-pienamente
comprensibili- furono assai equilibrate e ben lontane da qualsiasi
estremismo!Per Capanna-in ultima analisi- si trattava di porre in
minoranza la composizione politica del cda e conquistarne la
maggioranza per conseguire un controllo capillare della
universita'(ciance pluraliste e tasse esose a parte!).Quanto alla
alternativa proposta dalla IS di sostiuire la logora democrazia
rappresentativa-nei confronti della quale a destra come a sinistra
furono sollevate critiche insuperabili sul piano teorico gia' con
Platone ed Aristotele-con quella consiliare sulla falsariga di quella
della Comune di Parigi, fu risibile gia' nell'ottocento e lo era
ancora di piu' negli anni sessanta del novecento.Ed e' proprio sul
fronte delle alternative indicate dagli autori che il buon senso
abbandona I neocomunardi fino al punto di indurli a non saper
distinguere il mondo reale da quello di carta! Osservare che il
mondo reale abbia preso una direzione esattamente contraria significa
in fondo compiere una osservazione scontata che tale non e' per
l'editore milanese che -nonostante siano trascorsi trent'anni-ha
serenamente riproposto vecchi e logori slogan.Che dire poi di tutti
coloro che hanno ben assimilato le tecniche di demagogia e di
condizionamento ideologico tra una assemblea ed un' altra finendo o
negli scranni parlamentari e/o universitari accanto agli stessi che
disprezzavano o nelle patrie galere-e in modo sacrosanto!-per reati
di terrorismo?Ma anche questa parabola -che suscita un misto di
commiserazione e scherno-la storia l'ha gia' conosciuta troppe volte
perche' la si possa ancora una volta ignorare.





GAGLIANO GIUSEPPE


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